Uno dei misteri della C.I.A. non ancora risolti non riguarda omicidi in America Centrale, ribaltamento di governi attraverso pratiche occulte e poco ortodosse, e nemmeno files segreti relativi ad una qualche guerra a cui gli Stati Uniti hanno partecipato.
Si tratta invece di Kryptos, una scultura posta di fronte al quartier generale dell'Agenzia in Virginia.
Installata nel 1990, Kryptos è una scultura che riporta una serie di lettere che nasconderebbero un codice segreto. "Il nostro lavoro è scoprire segreti" dice Toni Hiley, direttore del Museo della C.I.A. "E questa scultura è piena di segreti, e non ha ancora mostrato l'ultimo dei suoi misteri".
E' facile immaginare come, da ormai 20 anni, molte persone si siano cimentate nella soluzione del codice cifrato che la scultura riporta. Per alcuni è anche diventato anche un'ossessione.
Per ora si sa per certo, grazie al lavoro di alcuni decifratori, che ci sono tre passaggi, lunghi un totale di 768 caratteri, e che un quarto si nasconde ancora tra le lettere.
Jim Sanborn, creatore di Kryptos e dei suoi enigmi, sta diventando sempre più frustrato nell'attesa che qualcuno decifri il quarto messaggio. "Credevo che il codice potesse essere spezzato in poco tempo", e ammette di aver ottenuto un effetto indesiderato con la sua scultura: le visite di persone che credono di aver risolto il quarto enigma.
Ecco perchè Sanborn ha fornito al New York Times una parte della soluzione. Tra i caratteri 64 e 69 della serie finale di lettere, c'è questa sequenza: "NYPVTT". Sequenza che, se decriptata correttamente, si leggerebbe come "BERLIN".
Di certo questo non aiuterà molto chi è impegnato del decifrare il messaggio, composto da altri 91 caratteri. "Avere alcune lettere dove sappiamo che dovrebbero essere potrebbe essere estremamente prezioso" spiega Elonka Dunin, una designer di videogiochi che gestisce il sito web dedicato a Kryptos.
La storia di Kryptos nasce verso la fine degli anni '80, quando la C.I.A. decise di espandere il quartier generale in Virginia e chiese ad un artista di fare proposte per un monumento fuori dall'ingresso dell'edificio. I principi ispiratori sarebbero stati quelli di "generare sentimenti di benessere e speranza". Sanborn si mise in contatto con Edward Scheidt, un ex analista di codici in pensione della C.I.A., che lo aiutò molto nella creazione del codice cifrato da inserire nella scultura.
Il primo messaggio recita: "Between subtle shading and the absence of light lies the nuance of iqlusion.". La parola "iqlusion", palesemente sbagliata, venne inserita di proposito per complicare la risoluzione del primo enigma.
Il secondo passaggio invece riporta la latitudine e la longitudine del quartier generale della C.I.A., con la domanda: "Does Langley know about this? They should: it’s buried out there somewhere. X Who knows the exact location? Only WW.". Con "WW", Sanborn si riferisce a William Webster, ex capo della C.I.A. che ha ricevuto una chiave di decifrazione del messaggio.
Il terzo passaggio, anch'esso con errori voluti, cita Howard Carter, noto egittologo, al momento dell'apertura della tomba di Tutankhamon: "Slowly, desparatly slowly, the remains of passage debris that encumbered the lower part of the doorway was removed. With trembling hands I made a tiny breach in the upper left-hand corner. And then, widening the hole a little, I inserted the candle and peered in. The hot air escaping from the chamber caused the flame to flicker, but presently details of the room within emerged from the mist. x Can you see anything? q".
Il quarto passaggio ancora resiste, anche perchè è il più corto di tutti (97 lettere) e offre poche informazioni per un'analisi dello schema del messaggio.
Il quarto passaggio è anche responsabile della nascita di molte teorie del complotto, che parlano di un messaggio massonico o di un terribile segreto da svelare.
Sanborn continua a ricevere telefonate, e-mail, rapporti di oltre 100 pagine su teorie relative a quei famigerati 97 caratteri. Di recente si è presentata una donna nel suo giardino di casa a Chesapeake Bay, sostenendo di avere informazioni sulla soluzione dell'enigma all'interno del suo fascicolo. Peccato che si sbagliasse, stando a quanto sostiene il creatore stesso del codice cifrato.
Alcuni sono arrivati anche a sostenere che nemmeno Sanborn sappia la soluzione al codice, ma Sanborn afferma che il codice contiene un messaggio, e preme affinchè qualcuno, finalmente, riesca a decifrarlo. "Non potrò ancora farlo [custodire il segreto] per molto, ok? Ho 65 anni ora. Potrebbero ottenere altri indizi quando ne avrò 75. Ma a 85?".
Fonte: Link
Nessun commento:
Posta un commento