La religione islamica si presenta al mondo come ultima (in senso cronologico) e perfetta rivelazione. Per i suoi proseliti l’Islam (letteralmente ‘sottomissione a Dio’) acquista un valore che supera il semplice senso di spiritualità e investe tutti gli ambiti del vivere, diventando laLegge. Ciò significa che regola non solo la vita interiore degli accoliti, ma anche quella politica e sociale, diventa sincronicamente loro forma mentis e loro modus vivendi. Muhammad, il fondatore, è definito Sigillo dei Profeti, ossia l’ultimo e il più elevato di coloro i quali trasmisero gli insegnamenti di Dio e ne furono interpreti.
Nella tradizione coranica il sacerdozio come voto esclusivo non è contemplato: non esistono mediazioni tra l’uomo e Dio e Muhammad proibì qualsiasi pratica mantica, poiché nella divinazione rintracciava l’ignoranza e la cecità morale dell’epoca profana, ossia di tutto quello che c’era stato prima del suo avvento. Una sola scienza divinatoria viene risparmiata dalla censura e si guadagna un ruolo da vera protagonista nella spiritualità musulmana: l’oniromantica, ‘ilm al-ta‘bı¯r, ossia l’abilità di interpretare i simboli contenuti nel sogno per trarne auspici o insegnamenti. La scelta ovviamente non è casuale. Per i musulmani il sogno veridico, ru‘ya¯, ha in sé il potere e l’autorevolezza della profezia e consente a Dio di comunicare direttamente con l’uomo.