Cerca nel blog i post e gli argomenti di tuo interesse

Translate

mercoledì 26 gennaio 2011

Una nuova specie umana: l’Homo Alaowita.



Gli gnomi non sono una leggenda


Una delle più straordinarie scoperte Paleo-antropologiche è il ritrovamento di un piccolissimo cranio umano, a sud-est del Marocco.

Nel luglio del 2005 Mohammed Zarouit abitante a Errachidia effettuava delle ricerche di fossili in una cava di marmo nel deserto Tafilalet, a 16 km da Erfoud, su un sito famoso per i suoi fossili di Orthoceras e Goniatiti(1) (risalenti a 360 milioni di anni), quando ha scoperto il cranio in questione.

Molte piccole cave a cielo aperto sono state scavate in questo luogo, a 6 o 7 km a nord-ovest della Kasbah Derkaoui, lungo una vena di marmo che appare in maniera discontinua, in superficie.

Il cranio riposava sul fondo di una buca di 2 a 3 metri di profondità, scavato a seguito dell’estrazione meccanica di blocchi di marmo. Si trovava in un terrapieno di sabbia e terra contenente dei fossili dell’era Devoniana, detta anche era dei pesci (380 milioni di anni fa) e pezzi di calcare di colore "verde lago".
Il fossile è eccezionale a causa della sue piccole dimensioni, con un diametro di soli 6 cm, e la sua forma umana moderna!


Un cranio che non apparteneva ne a un bambino, ne a un feto, ma un adulto con 32 denti, e doveva avere almeno 20 anni, ipotizzando una crescita simile alla nostra.
Gli esseri umani di circa un metro di altezza (Homo floresiensis), di cui sono stati recentemente scoperti alcuni scheletri sull’isola di Flores, son dunque surclassati riguardo la piccola taglia, perché "l’Homo Alaowita" come lo ha battezzato Mohammed Zarouit non poteva superare i 40 cm di altezza, se proporzionato alla testa!

Il cranio ha le seguenti caratteristiche:
-La posizione del foro occipitale (centrato) dimostra che la creatura camminava tenendosi in piedi.
-La forma del cranio è simile a quella dell’"Homo sapiens’ attuale (cioè a noi), ma in miniatura: mandibola breve, parabolica; angolo sinfisario ottuso, in posizione retrograda; fronte alta e bombata; 32 denti verticali..
-Si distinguono ugualmente le suture craniche (suture sagittali e coronali della volta: le suture coronali, le suture squamose,le suture sfeno-frontale e le suture sfeno-squamose sul profilo sinistro).

Il cranio non è deforme e la mascella inferiore è rimasta in loco per dei motivi di fossilizzazione spiegabili (sia perché seppellito in un ambiente anaerobico, sia a seguito di una rapida immersione in un fango calcare).
La "capacità cranica", non è superiore a 45 cm 3, ossia 30 volte inferiore a quello dell’ Homo sapiens moderno.

E’ stato insinuato che il cranio, sia un falso (come ogni volta che una scoperta sconvolge le idee stabilite); in realtà, tutto conferma la veridicità della scoperta, comprese le suture craniche e le strutture interne osservate ai raggi X.

Interessanti informazioni relative alla fossilizzazione sono stati scoperte con le radiografie del cranio prese su iniziativa del signor Mohammed Zarouit, con la collaborazione del prof.Abdelkader Alaoui, radiologo e direttore del CHP Moulay Ali Cherif Errachidia. Differenti tomografie, formato DICOM sono state effettuate.

Il prof.Abdelkader Alaoui, ha dichiarato: "I risultati sono affascinanti e sono davvero sorpreso dalla plasticità biologica del cranio; le informazioni digitali dello scanner sono conformi ai valori di densità ossea".

Che cosa si può osservare sulle radiografie?

Dei sedimenti interni e delle indicazioni sulla fossilizzazione:

Da un lato, si constata che il cranio, è pieno di un deposito sedimentario di bassa densità, simile al deposito, che copre la mandibola sul lato sinistro esterno. Si tratta di un calcare leggero, che ha l’aspetto di gesso (si graffia con le unghia).
Questo calcare è composto da strutture biogenetiche porose, fra cui coccoliti (2) e diatomee. Diversi noduli sarebbero delle micro-conchiglie. Il rapido riempimento del cranio spiega anche che ha resistito alla compressione del deposito geologico consecutivo, e non è stato deformato.

Le tomografie ci informano su dei dati morfologici.
  • Sulle pareti interne del lobo parietale sinistro, si notano la presenza di 5 ondulazioni che evocano le curve dei lobi cerebrali; l’osso probabilmente ha conservato un’impronta endocranica, come i calchi dei crani del bambino di Modjokerto (risalente a 1,8 milioni di anni) e del bambino Taung, scoperto nel 1924 in una cava di calcare nel Taung, 500 km a ovest di Johannesburg. (L’ominide di Taung è stato il primo reperto di un Australopiteco, trovato da Raymond Dart e la sua testa è di 7 cm di diametro, per un’età di 3-4 anni ed è molto più scimmiesca che l’Homo Alaowita e data circa 2 milioni di anni)
  • Mohammed Zarouit ugualmente fatto dei « renderings » dei sedimenti interni (cioè delle tomografie a rilievo) veramente notevoli. Danno’impressione che i depositi calcarei all’interno del cranio, sono "strutturati" in alveoli, come se il calcare è stato sostituito nel
    cervello lentamente, mentre quest’ultimo spariva.
  • Si nota che le dimensioni delle orbite degli occhi sono relativamente grandi (rispetto alle nostre). Questa sarebbe la prova di una buona visione notturna. È probabile che questi esseri umani molto piccoli (40 centimetri) profittassero del vantaggio evolutivo della loro piccolezza, e questo vantaggio fu certamente quello di potersi facilmente nascondere dai predatori, nell’erba alta nei cunicoli , tronchi di alberi cavi, fessure nella roccia…ovvero luoghi in cui spesso vi è della penombra (Secondo le leggende sugli "gnomi", questi nani leggendari, che vivevano un tempo in Europa, erano i padroni del sottosuolo. Per illuminare i suoi rifugi, il "piccolo popolo" utilizzava cristalli luminescenti o lucciole, che imprigionavano in panieri intrecciati).
(1) Fossili provenienti dal Marocco.
(2) Nome dato a piastre calcaree, molto piccole, che rivestono certe alghe
pelagiche. Con il tempo creano depositi sedimentari marini.




Il piccolo cranio secondo un radiologo il prof. Alaoui Abdelkader è autentico!
Ma questo stimato medico, non è uno studioso esperto di paleontologia, e la sua perizia è stata contestata da noti paleontologi. 

Purtroppo nessuno di loro, almeno secondo le mie ricerche sul web, si è recato di persona in Marocco per verificarne l’autenticità. 

Ecco la descrizione accurata e la perizia che attesterebbe la sua autenticità:
Titolo originale: Une nouvelle espèce humaine : Homo alaouite
Di Mohammed ZAROUIT

Il piccolo cranio scoperto nel deserto del Tafilalet, nel Marocco sud-orientale, è caratterizzato dal ridotto volume della scatola cranica (30 volte inferiore all’homo-sapiens) e dalla morfologia tipica del genere umano. 

Questo cranio singolare presenta tutte le caratteristiche morfologiche del genere Homo:
* Posizione del foro occipitale: al centro cosa che gli permetteva di tenere la testa in equilibrio.
* Mandibola: breve, forma parabolica.
*Angolo sinfisario: ottuso, retrogrado.
* Fronte: alta e bombata, come la parte posteriore del cranio.
*Formula dentaria: stimata a 32 denti, inseriti verticalmente.
I parametri del cranio di questo fossile sono assolutamente stupefacenti:
* Circonferenza: 18,4 centimetri
*Angolo facciale: 81 ° (nota del traduttore: un uomo moderno circa 85°)
* Altezza del cranio (dal foro auditivo alla fontanella): 3,9 centimetri.
* Lunghezza del cranio (dal setto nasale alla nuca): 6,1 cm .
*Rapporto altezza su lunghezza: ± 0,639 (nota del traduttore: un uomo moderno ±0.71).
Si tratta senza dubbio di un piccolo Homo bipede adulto, a giudicare dalla presenza dei denti del giudizio.
Ma l’uomo di Tafilalet presenta delle caratteristiche molto particolari:
* Una piccola capacità cranica di ± 45 cc, vale a dire 30 volte inferiore all’homo sapiens.
Ma rispetto al volume cranico, questo sembra indicare una grande encefalizzazione(1).
* Un’altezza atipica stimata tra il 30 e 40 cm! 

Malgrado, l’uomo di Tafilalet sia di aspetto moderno, la sua capacità cranica di piccole dimensioni e la sua altezza di circa 40 cm, ci impedisce di inserirlo fra gli Homo sapiens. Siamo quindi di fronte ad una nuova specie umana (Homo Alaouita) e non di un Homo sapiens affetto da microcefalia.
Nel mondo della paleoantropologia, vi è un precedente: L’uomo di Flores (Homo floresiensis) scoperto sull’isola di Flores (Indonesia), la cui altezza è stimata ad un metro e la sua capacità cranica a tre volte più piccola che l’Homo sapiens (380 cc). 

Rarissima: una mandibola perfettamente connessa! 

L’eccellente stato di conservazione, la mandibola è in loco, come "saldata" al cranio, le cavità nasali intatte, le orbite senza traccia di sedimenti, tutti questi fattori mi portano a formulare la seguente ipotesi, che giustifica nello stesso tempo questi fatti:
il capo dell’Homo Alaouita è stato rimosso e sepolto separatamente.
Infatti, possiamo immaginare che dopo la morte, il capo è stato collocato in un sarcofago, in posizione verticale, prima della sepoltura. 

Lo scheletro potrebbe essere sepolto nelle vicinanze. Sarebbe necessario svolgere ulteriori ricerche dettagliate sul sito e le zone circostanti. 

Questo rito di sepoltura non è ignoto agli storici e agli archeologi:
Nel 2005, il sito archeologico di Téouma ad est dell ‘isola di Efate (o Vate), isola principale dell’arcipelago di Vanuatu, un team di archeologi guidato dal professor australiano Matthew Spriggs ha scoperto, separatamente delle ossa, e un teschio umano sepolto in un vaso. 

Il Professor Spriggs aveva dichiarato che: "…In questo sito, il cranio, non è con le altre ossa. Ciò significa che il capo è stato rimosso e messo da parte.
Il cranio, che abbiamo appena scoperto in un vaso suggerisce che le sue origini sono asiatiche. 

In Asia in passato, a la morte di un essere umano, separavano la testa e la mettevano in un vaso prima di seppellirla… ".
E’ stato sempre contestato al piccolo cranio di Tafilalet, che la mandibola sia ancora in loco. 

Con il pretesto che non sia stato scoperto nessun altro ominide, completo con la mascella "saldata". 

Ma con l’arrivo di Dikika (Selam 3,3 milioni di anni) e la sua mascella ancora associata con il cranio, l’impossibile è diventato possibile.
E deve essere aggiunto che, per ritrovare le altre ossa Dikika, sono stati necessari un certo numero di anni di scavi minuziosi! 

Autenticità
Sulle foto sembrerebbe un falso cranio scolpito nella pietra, ma in presenza di questo reperto, si rimane stupiti: la conservazione è perfetta, il cranio è ben proporzionato, e le linee disegnate nei minimi dettagli; tutto ciò fa dubitare sulla sua autenticità. 

E’ questo che mi ha condotto a far fare delle radiografie. nonostante questi risultati siano positivi, vi era la necessità di un ulteriore esame più approfondito per avere maggiori certezze. 

Per questo, ho dovuto chiedere un parere medico. Il Prof. Abdelkader Alaoui, radiologo e direttore del CHP Moulay Ali Cherif Errachidia, che tengo a ringraziare calorosamente, ha accettato la mia richiesta e, di conseguenza mi è stata rilasciata una relazione ed una copia su CD-Rom delle differenti tomografie formato DICOM. 

Relazione della perizia. 

Il sottoscritto Alaoui Abdelkader, dottore in medicina, certifica di aver effettuato l’esame radiologico del suddetto piccolo cranio di Tafilalet su richiesta del signor Mohammed Zarouit. 

E di aver fatto realizzato differenti tagli millimetrici, effettuati in assiale e coronale, sul cranio del Tafilalet con uno scanner a raggi X, single-bar; Somatom Emotion Siemens. 

E aver constatato che diverse densità misurate in periferia (la volta), sono compatibili con la densità ossea:
Le densità medie su un esempio di taglio, varia tra 865 UH e 1166 UH.
Tuttavia, le densità di registrazione al centro (scatola cranica) sono molto basse;
Possiamo distinguere sullo stesso taglio:
* tre intervalli di densità media:
1. [224 - 280] UH
2. [ 320 - 370 ] UH
3. [ 430 - 480 ] UH
* quattro piccole bolle di 1 mm di diametro con densità negativa -100, -77, -126, -170
* alcuni piccoli frammenti di densità ossea. 

Le strutture endocraniche riflettono un’architettura particolare e l’assenza di fessure. 

E dichiara l’autenticità del piccolo cranio di Tafilalete e anche la possibile fossilizzazione del cervello. 

"I risultati sono affascinanti e sono davvero sorpreso dalla plasticità biologica di questo cranio", ha dichiarato il Dr. Alaoui in una dichiarazione per la MAP (Maghreb Arabe Presse), sottolineando che "le informazioni digitali (la densità) dello scanner sono conformi ai valori delle densità ossee ".
Sulle foto del Homo Alaouita si può notare che il profilo destro è leggermente diverso da quello sinistro. 

In realtà, il profilo destro è coperto da un deposito sedimentarie, mentre il profilo sinistro è quasi nudo. 

Sapendo che il piccolo cranio non è stata "pulito" per precauzione, per non lasciare tracce che potrebbero essere interpretate come tracce di lavorazione.
L’unica spiegazione logica che posso fare è che questo deposito sedimentario è il risultato di infiltrazioni d’acqua provenenti dalla parte superiore del sarcofago verso il profilo destro. 

Nonostante le piccole dimensioni e le condizioni del cranio, le suture craniche sono visibili . 

Possono essere chiaramente distinte, sulla volta: 

1. sutura coronale
2. sutura sagittale
Sul profilo sinistro:
1. sutura coronale
2. sutura squamosa
3. sutura sfeno-frontale
4. sutura sfeno-squamosa 

Datazione.
E’ in un terrapieno di sabbia mescolata con della terra ricca di fossili del Devoniano che l’Homo Alaouita è stato trovato.
Questo terrapieno, che si trovava in fondo di una buca di 2 a 3 metri di profondità, è il risultato dei lavori per estrarre alcuni blocchi di marmo con l’aiuto di macchine. 

Il luogo della scoperta è una delle tante piccole cave a cielo aperto, che sono sparse nella regione di Erfoud, lungo una vena di marmo che, appare in superficie irregolarmente. 

I marmi calcarei del deserto del Tafilalet contengono numerosi fossili marini, come gli Ortoceri e i Goniatidi.
Ci sono anche pesci fossili molto primitivi, del Devoniano. 

Questi fossili sono la particolarità dei marmi di Erfoud, si trovano sovente nella sabbia, senza alcun collegamento geologico e anche in strati di terra friabile che separa gli strati di marmo. 

E’ difficile sapere esattamente l’età di questo cranio.
Non vi è alcuna prova assoluta, come ad esempio l’impronta nella roccia.
Tuttavia, il cranio, è stato scoperto su uno strato di terreno del Devoniano, che è vecchio di 360 milioni di anni! 

Avrei voluto fare una datazione certa, ma, purtroppo, non dispongo della tecnica non distruttiva applicabile a questo fossile. 

La tecnica del carbonio 14, per esempio, di natura distruttiva, non può essere utilizzata in questo caso, perché ha bisogno di circa 1 grammo di carbonio puro, che equivale a 200 g di ossa, e il cranio Tafilalet pesa solo 100 g (osso + sedimento). 

Anche la tecnica del "potassio-argon 40K/40Ar", è inapplicabile. Nonostante abbia permesso di datare Lucy, perché le ossa di quel fossile, per fortuna erano incorporate in una roccia eruttiva ; ma non è il caso del piccolo cranio di Tafilalet.
Degli scavi, nel deserto Tafilalet e dintorni, dovrebbero essere intrapresi per portare alla luce altre ossa o strumenti in miniatura. 

Un possibile ulteriore ritrovamento sarebbe la prova che una tribù di piccoli uomini viveva nella regione. E ci aiuterebbe a meglio datare l’Homo Alauita.
Nella temporanea assenza di datazione precisa, abbiamo due possibilità:
-Il cranio, è molto vecchio e in questo caso l’Homo Alaouita potrebbe essere uno dei nostri antenati, ma di 40 cm di altezza. 

-Il cranio, è recente e in questo caso l’Homo Alauita potrebbe essere la testimonianza dell’esistenza di uomini in miniatura che vivono tra noi, inosservati!
Il libro della storia del genere umano non è ancora completo.
Forse l’uomo è più vecchio di quanto pensiamo, e che vi sono state civiltà che sono scomparse… 

Se il piccolo uomo risale al Devoniano, esso è vissuto 130 milioni di anni prima dei dinosauri! 

È probabile che i nostri antenati fossero piccoli all’origine (l’Australopithecus era alto un metro circa). 

Questa ipotesi è in linea con quanto ha dichiarato Pascal Tassy, professore presso il Museo (MNHN), in merito alla scoperta in Marocco nel giugno 2005, di un mini elefante , le cui dimensioni non dovevano superare quella di una volpe. 

"Questo significa che anche gli elefanti hanno iniziato piccoli". 

E’ vero che la datazione di Homo Alaouita è un problema e i primi risultati sono in contrasto con le nostre attuali conoscenze, tuttavia, questo non dovrebbe in alcun modo costituire un pretesto per contestare la scoperta.
Perché il piccolo cranio di Tafilalet è una realtà tangibile che gli scienziati possono osservare, manipolare e analizzare. 

E’ la prova inconfutabile dell’esistenza di una nuova specie umana.
E poiché questa meraviglia mette in causa due principi fondamentali della nostra conoscenza, ho dovuto inviare molte richieste di contro-perizia agli esperti delle autorità interessate, per conoscere la fine della storia. 

Per il momento, non ci sono risposte e io attendo sempre con pazienza la reazione di queste onorevoli istituzioni.

(1) l’encefalizzazione indica il fenomeno dell’accrescimento della taglia del cervello, in particolare in rapporto al resto del corpo, osservata nel corso dell’evoluzione. 

Per un supporto per uno studio approfondito di questo reperto, o per una proposta di una contro perizia, per favore contattarmi al seguente indirizzo:
paleo_maroc@yahoo.fr
o al seguente indirizzo postale:
Zarouit Mohammed
CFI Errachidia,BP 08 Errachidia
52 000 Marocco
Traduzione di Giuditta

Fonte: Link
Tratto da: Link

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...