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giovedì 6 gennaio 2011

PROGETTO GENESI: NUOVI ELEMENTI SUL MISTERO DEL DNA


L'informazione contenuta nel patrimonio genetico degli esseri viventi della Terra potrebbe contenere un messaggio proveniente da creature di altri mondi. Uno  scienziato avrebbe individuato nei geni alcuni raggruppamenti di aminoacidi e, all'interno di questi gruppi, sequenze di formazioni simmetriche che ben difficilmente possono essere il risultato di un'origine naturale del nostro codice genetico


Cosa si nasconde dietro la nostra esistenza? Cosa ci fa vivere? Per quale motivo ci è stato fatto questo dono? Domande apparentemente senza risposta ma con il passare del tempo, forse dare una risposta non è cosi tanto impossibile.
Per arrivare alla risposte dobbiamo iniziare dall’affermazione di Vladimir Sheherback scienziato esperto di modelli matematici dell’università del Kazakistan.

Egli ha recentemente formulato un'ipotesi di quelle che lasciano senza fiato: l'informazione contenuta nel patrimonio genetico degli esseri viventi della Terra potrebbe contenere un messaggio proveniente da creature di altri mondi.

Lo scienziato avrebbe individuato nei geni alcuni raggruppamenti di aminoacidi e, all'interno di questi gruppi, sequenze di formazioni simmetriche che ben difficilmente possono essere il risultato di un'origine naturale del nostro codice genetico: il DNA. 

Con questa sigla viene definito l'acido desossiribonucleico, che si trova all'interno del nucleo delle cellule umane ed è portatore dei caratteri ereditari. A tale acido, che costituisce la sostanza fondamentale del gene, è affidata la sintesi delle proteine. Sheherback ha parlato addirittura di un secondo livello di informazione inserito nel codice genetico, che potrebbe contenere messaggi inviati sulla Terra da parte di esseri pensanti esistenti in qualche punto dell'Universo.


Si tratterebbe di un messaggio significativo inserito in una molecola artificiale di DNA. In effetti il nostro codice genetico è una sorta di registratore biologico, dove é scritto tutto: di quali malattie siamo portatori o ci ammaleremo e a quale età questo avverrà, quanto saremo alti, di quale colore avremo gli occhi, i capelli e persino, approssimativamente, la data della nostra morte e se questa avverrà per infarto o per arresto cardiaco. 

Un'altra sorprendente presa di posizione è quella dello scienziato Francis Crick, cioè proprio dello scopritore della struttura del DNA, il quale asserisce che la vita è troppo inauditamente complicata per potersi essere formata a caso.
Ecco qui riportata l’affermazione di Sheherback in merito alle origini del nostro DNA:

“Ho studiato l’immagazzinamento delle informazioni genetiche nel nostro organismo e ho scoperto che il nostro DNA si combina in base ad una sequenza vecchia di tre miliardi e mezzo di anni e per questo anteriore alla comparsa della nostra vita sul pianeta. Dunque, la nostra struttura genetica viene da fuori. In altre parole, l’uomo è stato programmato nello spazio dagli extraterrestri.”

Appena letta questa affermazione mi sono posto anch’io la domanda che compare nel titolo del libro dell’Ufologo Alfrdo Lissoni:

Gli extraterrestri hanno creato l’uomo ?

In base a degli elementi trovati durante le mie ricerche penso che la risposta “si” alla domanda in questione non sia una cosa che debba essere lasciata nel campo dell’impossibile ma tutt’altro.

Procedendo con ordine dopo aver letto questa affermazione di Sheherback mi sono imbattuto in un'altra informazione contenuta nel libro del medico oculista Massimo Barbetta incentrato sull’ormai famoso mistero di Rennes le Chateau:

“la scienza moderna ha scoperto soltanto da pochi anni il meccanismo alla base dell’invecchiamento del DNA delle cellule nucleari. Si tratterebbe di una riduzione nell’attività di un enzima chiamato Telomerasi, che non riesce più a riparare le parti terminali dei telomeri dei cromosomi, che cosi iniziano a “sfilacciarsi” alle estremità e, perciò, ad invecchiare. Soltanto in un lontano futuro si può pensare di riuscire a reintegrare questa specifica attività enzimatica”

E nel libro di Michael Hesemann “I Nuovo Cerchi nel Grano” ho trovato qualcosa che si riallaccia perfettamente all’affermazione sia di Sheherback che di Barbetta:
“è decisivo comunque che nel DNA degli alieni la doppia elica presenti un terzo giro e quindi si configuri coma una tripla elica. Il DNA somiglia al nostro e quindi questo potrebbe essere far pensare ad una variazione genetica o ad una mutazione. 

Solo di recente la società Enzo Biochem di Farmingale, New York, a comunicato di essere riuscita a mettere a punto un processo per modificare il DNA, una tecnica consistente nell’aggiungere un terzo giro alla doppia elica. Dustin Brund, nella sua analisi del messaggio di Chilbolton, arrivò alla conclusione che nel DNA degli alieni esisteva una logica conseguenza del ruolo fondamentale svolto all’interno della catena della molecola tetraedrica silicio ossigeno, ruolo che nel nostro DNA era svolto dai fosfati” .

Dustin Brund, nella sua analisi del messaggio di Chilbolton, arrivò alla conclusione che nel DNA degli alieni esisteva una logica conseguenza del ruolo fondamentale svolto all’interno della catena della molecola tetraedrica silicio ossigeno, ruolo che nel nostro DNA era svolto dai fosfati” .


Il penultimo elemento sta nel libro di Giorgio Pastore “Dei del cielo dei della terra”:
“alieni giunti in un remoto passato sul nostro pianeta avrebbero cosi deciso di effettuare un esperimento, unendosi geneticamente ai primi abitanti della terra. I due DNA (terrestre e extraterrestre) sarebbero stati fusi tra loro, dando vita al primo vero uomo ad immagine e somiglianza di Dio. Nacquero Adamo ed Eva, ovvero, uomini e donne muniti di intelletto, un dono divino. Probabilmente scuri di pelle, in quanto diretti discendenti degli ominidi terrestri”

L’ultimo elemento è presente nel libro di Alan F. Alford “Il mistero della genesi delle antiche civiltà” nel quale lo stesso Alford ipotizza che le divinità di ogni singola religione non sono solo i nostri creatori ma che non sono immortali.

Secondo l’ipotesi di Alford i nostri creatori non erano immortali ma vivevano semplicemente più a lungo di noi e ciò può essere spiegato attraverso la presenza di una terza elica nel loro DNA.

Secondo l’ipotesi di Alford i nostri creatori non erano immortali ma vivevano semplicemente più a lungo di noi e ciò può essere spiegato attraverso la presenza di una terza elica nel loro DNA


Partendo da questi elementi è possibile ipotizzare che:
1.i nostri creatori vivevano di più in quanto erano dotati di una terza elica di DNA
2.la terza elica rendeva l’enzima telomerasi più attivo in modo da far vivere i nostri creatori per molti ma molti anni
3.la fusione con il nostro DNA ha creato esseri dotati di intelligenza ma ha fatto scomparire la terza elica riducendo il periodo di vita.

In questo modo le affermazioni dei vari ricercatori che io ho citato come elementi base della questione si collegano perfettamente fornendo una risposta alla seguente domanda:
Gli extraterrestri hanno creato l’uomo ?
io credo che la questione non sia del tutto impossibile ma la strada verso la verità è ancora lunga.

Articolo di David Lombardi
concesso a Segnidalcielo.it


Fonti:
Dei del cielo dei della terra – Giorgio Pastore
UFO progetto genesi – Alfredo Lissoni
Rennes le Chateau porta dei misteri – Massimo Barbetta
I nuovi cerchi nel grano – Michael Hesemann
Il mistero della genesi delle antiche civiltà – Alan F. Alford

Fonte: Link

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