L’Ordo Draconis richiama le sue ascendenze al faraone della II dinastia egizia Reneb (2852 AC) nipote del biblico Nimrod ed aveva il precipuo compito di preservare la linea di sangue reale che proveniva unicamente dalle regine del Graal. L’istituzione di un simile ordine fu dovuto al fatto che durante il regno di Nimrod figlio di [...]
L’Ordo Draconis richiama le sue ascendenze al faraone della II dinastia egizia Reneb (2852 AC) nipote del biblico Nimrod ed aveva il precipuo compito di preservare la linea di sangue reale che proveniva unicamente dalle regine del Graal. L’istituzione di un simile ordine fu dovuto al fatto che durante il regno di Nimrod figlio di Kush gli elementi per individuare le corrette declinazioni astrali temporali vennero confusi e dissimulati. Questo a mio parere il significato allegorico della mitica torre di Babele (osservatorio astronomico) di biblica memoria e dell’intervento divino per distruggerla.
A mio parere la precessione degli equinozi non è come comunemente creduto un unico ciclo temporale di 25920 anni ma piuttosto si tratta di quattro cicli composti complessivamente da circa 100.000 anni suddivisi in fasi di ampiezza diversa la cui durata è misurabile con l’avvicendarsi periodico della stella polare, e che ci troviamo nell’ultima delle quattro fasi di tale ciclo.
Le costellazioni zodiacali che il Sole attraversa nel suo moto lungo l’eclittica sono quattordici e non dodici come comunemente creduto: dopo aver lasciato lo Scorpione, infatti, il Sole passa nell’Ofiuco prima di arrivare nel Sagittario e attraversa un piccolo tratto della costellazione della Balena, entrando e uscendo da quella dei Pesci.
La contemporanea attrazione del Sole e della Luna tende a raddrizzare l’asse terrestre rispetto all’eclittica, ed è per questo motivo che il punto vernale varia, poiché la Terra non è una sfera perfetta. Fra pochi secoli, la stella polare attuale (Alpha Ursae Minoris) sarà piuttosto distante dal polo Nord e la ben più luminosa Vega (Alpha Lyrae) ne farà le “veci”. La mancata rettifica di tale fatto conduce ad un computo erroneo per l’ individuazione delle correte congiunzioni astrali atte a determinare la nostra attuale posizione nello zodiaco precessorio.
Proprio in questo periodo l’ampiezza temporale media di ciascuna delle 12 case precessorie è di 1928 anni, suddivisa a sua volta in 4 periodi di 482 anni per ciascun segno zodiacale.
Il fatto è di estrema importanza, perché se esiste un’oscillazione media di circa 2000 anni, al giorno d’oggi saremmo giunti in fase di conclusione dell’età dell’Acquario e non nei Pesci come comunemente creduto. Tali considerazioni convergono con numerose fonti che secondo il calendario maya identificano la fine della quinta era, la nostra attuale, tra la notte del 21 e la mattina del 22 dicembre 2012.
Questo perché si ritiene che alla fine di un ciclo cosmico precessorio la rotazione della Terra sul proprio asse subirà una fermata di 72 ore per poi riprendere a ruotare in senso inverso, con la conseguente inversione dei poli magnetici. Più ci avviciniamo a tale data, maggiori saranno i sommovimenti cataclismatici che interesseranno il pianeta Terra.
La Bibbia fa riferimento ad una popolazione mondiale distrutta da un colossale diluvio. La scienza moderna conferma ed è arrivata a un metodo che consente la datazione degli scheletri umani. La ‘termoluminescenza’ e la ‘electron spin resonance’ hanno consentito di datare intorno a 100.000 anni fa i più antichi scheletri umani fossili finora rinvenuti. I resti sono stati scoperti a Quazef in Israele. Il dato testimonia che la specie umana non subisce mutamenti sostanziali da circa 100.000 anni.
Ciò introduce un’ipotesi definita: quella secondo cui, in periodi misurati attraverso la scienza precessoria, si verificano bruschi cambiamenti di polarità nel nostro pianeta, preceduti da eruzioni vulcaniche, terremoti e cataclismi sconvolgenti, con la conseguente scomparsa delle civiltà.
Circa 5000 anni orsono alcuni sacerdoti astronomi sumeri, venuti a conoscenza di tali eventi, hanno cercato di nascondere la verità portando indietro le lancette dell’orologio cosmico che scandisce inesorabilmente le epoche.
La nostra era, che dura da circa 100.000 anni, sarebbe ormai prossima alla conclusione.
(fonte: Nexus Italia – Autore: Sigismondo Panvini)
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