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A] Siamo sempre davanti alla prima volta. Fintanto che ci spostiamo fra la nostra sorgente (la nascita) e la nostra destinazione (morte), i paesaggi saranno sempre nuovi. Dobbiamo fronteggiare tutte queste novità con gioia, e non con paura – perché è inutile temere ciò che non si può evitare. Un fiume non cessa mai di scorrere. B] In una valle, ci muoviamo più lentamente. Quando tutto intorno a noi è più facile, le acque si calmano, noi diveniamo più ampi, più larghi, più generosi. C] Le nostre sponde sono sempre fertili. La vegetazione nasce solo dove c’è l’acqua. Chi entra in contatto con noi, deve capire che noi siamo lì per dare da bere a chi ha sete. D] I sassi devono essere aggirati. E’ evidente che l’acqua è più forte del granito, ma richiede del tempo. Non serve lasciarsi dominare dagli ostacoli più forti, o tentare di sbatterci contro: sprecheremo energia invano. La cosa migliore è capire dove si trova la via d’uscita e andare avanti. E] Per le depressioni ci vuole pazienza. All’improvviso, il fiume si immette in una sorta di buca e cessa di scorrere con la gioia di prima. In quei momenti l’unica maniera di uscirne è avvalersi dell’aiuto del tempo. Quando arriva il momento giusto, la depressione si riempie e l’acqua può proseguire. Al posto della buca brutta e senza vita, ora c’è un lago che altri possono contemplare con gioia. F] Noi siamo unici. Nasciamo in un posto che era destinato a noi, che ci manterrà sempre alimentati con acqua quanto basta perché, davanti agli ostacoli o alle depressioni, possiamo avere la pazienza o la forza necessaria per andare avanti. Cominciamo il nostro corso in maniera dolce, fragile, dove persino una semplice foglia interrompe il nostro corso. Eppure, poiché rispettiamo il mistero della fonte che ci ha generato, e abbiamo fiducia nella sua eterna saggezza, a poco a poco guadagniamo tutto ciò che ci è necessario per percorrere il nostro cammino. F] Anche se siamo unici, ben presto saremo molti. A mano a mano che procediamo, le acque di altre sorgenti si avvicinano, perché quella è la strada migliore da seguire. Allora non siamo più soltanto uno, ma molti – e c’è un momento in cui ci sentiamo perduti. Eppure, come dice la Bibbia, “tutti i fiumi corrono verso il mare”. E’ impossibile rimanere nella nostra solitudine, per quanto romantica possa sembrare. Quando accettiamo l’inevitabile incontro con altre sorgenti, finiamo per capire che questo ci rende molto più forti, aggiriamo gli ostacoli o colmiamo le depressioni in assai meno tempo, e con molta più facilità. G] Noi siamo un mezzo di trasporto. Di foglie, di barche, di idee. Che le nostre acque siano sempre generose, che noi possiamo sempre portare avanti tutte le cose o le persone che abbiano bisogno del nostro aiuto. H] Siamo una fonte di ispirazione. E dunque, lasciamo a un poeta brasiliano, Manuel Bandeira, le parole finali: “Essere come un fiume che scorre Silenzioso nel cuore della notte Non temere le tenebre della notte Se nel cielo ci sono le stelle, rifletterle. E se il cielo si copre di nuvole Come il fiume, le nuvole sono acqua; Anch’esse rifletterle senza pena Nelle tranquille profondità.” Paulo Coelho Fonte: Link |
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