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giovedì 25 novembre 2010

Codex Gigas : La Bibbia del Diavolo




Come suggerito tempo fa da un carissimo utente del blog, Kusanagi, nel post "I 10 libri più costosi del mondo", eccomi qui a parlare del codex Gigas.
Il Codex Gigas è il manoscritto più grande al mondo risalente al medioevo. Si presume sia stato scritto da un monaco benedettino del monastero di Podlažice, nell'attuale Repubblica Ceca. Durante la Guerra del Trent'anni, il Codex Gigas è stato rubato dall'esercito svedese, e si trova ora nella National Library of Sweden a Stoccolma.

Conosciuto come "la Bibbia del Diavolo" per la raffigurazione del Maligno che appare in una delle sue pagine, il Codex Gigas è un manoscritto avvolto nel mistero, fin dalla sua creazione. Secondo la leggenda, un monaco benedettino (Ermanno il Recluso, "Hermanus monachus inclusus") fu condannato ad essere murato vivo dopo aver rotto i suoi voti monastici. Allo scopo di evitare questa terribile punizione, promise di creare in una singola notte un libro, il Codex Gigas, che avrebbe dato gloria eterna al monastero, raccogliendo tutto lo scibile umano.
Verso la mezzanotte, rendendosi conto di non poter compiere un'impresa del genere, si mise a pregare. Ma non pregò Dio: rivolse le sue preghiere a Satana, chiedendogli di aiutarlo nel finire il libro in cambio della sua anima. Pare che il Diavolo abbia risposto e che abbia aiutato il monaco a finire l'opera; come riconoscimento dell'aiuto, il monaco dipinse l'immagine di Satana in una pagina del Codex Gigas.

Nonostante questa storia che lega la creazione del Codex Gigas al demonio, l' Inquisizione non proibì la lettura del libro, tant'è che molti accademici ebbero accesso all'opera per poterla studiare.
I moderni studi di linguistica suggeriscono che il monaco fosse in isolamento totale, probabilmente auto-imposto, e che abbia impiegato almeno 20 anni per completare il lavoro. "inclusus" infatti è un termine che non denota una rinchiusione forzata, ma un isolamento per motivi religiosi, o una forma di penitenza volontaria.

Sembra che la stesura dell'opera sia iniziata tra il 1204 ed il 1230. Per la datazione ci si è basati sulla canonizzazione di San Procopio, santo boemo canonizzato nel 1204 e riportato nel Codex Gigas, il che ci dice che il manoscritto non possa essere stato realizzato prima di quella data.
Per rendere la datazione ancora più precisa, l'analisi della necrologia ha mostrato come appaia la morte del vescovo Andrea di Praga (1223) ma non quella di re Ottokar I (1230), il che fa pensare che il Codex Gigas sia stato terminato tra il 1224 ed il 1230.

Ci sono comunque molte incertezze sulla sua origine. Sembra infatti poco probabile che possa essere stato scritto nel monastero di Podlažice, al tempo troppo piccolo e troppo povero per potersi permettere la creazione di un'opera così imponente, e che richiedeva un dispendio enorme di risorse.

Il Codex Gigas è contenuto in una custodia di legno ricoperta di pelle, con alcuni ornamenti in metallo. Il nome "Gigas" (gigante) è ben meritato: 92 centimetri di lunghezza, 50 di larghezza e 22 di spessore, misure che lo rendono il manoscritto più voluminoso del medioevo. E di sicuro anche il più pesante: 75 kg di manoscritto.
Inizialmente conteneva 320 pagine di vello (pelle di asino), ma otto di queste sono state rimosse: non si sa da chi e nemmeno il motivo di questa rimozione, ma sembra che queste pagine contenessero le regole del monastero.

Il Codex Gigas sparì dalla circolazione attorno al XIV° secolo, dopo la distruzione del monastero di Podlažice. Fece poi la sua comparsa nel monastero cistercense di Sedlec, e successivamente in quello benedettino di Brevnov. Dal 1477 al 1593 fu custodito nella libreria di un monastero di Broumov, fino a quando non venne trasferito a Praga nel 1594 per entrare a far parte della collezione di Rodolfo II.
Alla fine della Guerra dei Trent'anni, nel 1648, tutta la collezione di Rodolfo II venne rubata dall'esercito svedese: da allora il manoscritto si trova nella Biblioteca Reale di Svezia a Stoccolma.
Nel settembre 2007, dopo 359 anni, il Codex Gigas è stato riportato a Praga in prestito fino a gennaio 2008.

Ma cosa contiene la Bibbia del Diavolo? Cosa rende il Codex Gigas così particolare, a parte le sue dimensioni ciclopiche?
Il libro è un record non solo per dimensioni, ma anche per la quantità di nomi con i quali è noto: Codex Giganteus (il Libro Gigante), Gigas librorum (il Gigante dei Libri), Fans Bibel (la Bibbia del Diavolo), Hin Håles Bibel (La Bibbia di Old Nick) and Svartboken (Il Libro Nero)

Secondariamente, c'è un'immagine di Satana che riempie una pagina intera, che la leggenda narra sia il tributo del monaco nei confronti del Diavolo per l'aiuto ricevuto. La leggenda tuttavia somiglia molto a quella di Teofilo il Penitente, il che lascia pensare che sia soltanto un'invenzione pura e semplice per giustificare l'origine del manoscritto.

Il contenuto del libro è principalmente composto da:
  • Una trascrizione completa della Bibbia
  • Due lavori di natura storica di Flavius Josephus, vissuto nel primo secolo d.C., "The Antiquities" e "The Jewish War".
  • La Encyclopaedia di Isidoro, vissuto in Spagna nel VI° secolo, un trattato contenente medicamenti, formule magiche, incantesimi.
  • Cronache di Bohemia, una storia della Bohemia.
  • Altri testi brevi, come:
    • La città dei Cieli
    • Esorcismo degli spiriti malvagi
    • Un calendario con la lista di santi
Tra gli incantesimi ci sono quelli di esorcismo, di protezione contro il demonio, o di cura di diverse malattie la cui origine si sospettava fosse innaturale e malvagia. Ci sono incantesimi contro la febbre, contro alcune malattie, ed addirittura due formule magiche per catturare ladri.

Ci sono poi diverse leggende riguardanti il Codex Gigas. Una di queste è quella che riguarda il portinaio della National Library che, addormentatosi nella sala della Bibbia del Diavolo, ha raccontato terrificato la mattina seguente di aver assistito ad una danza di libri, che volteggiavano per aria.
Altre leggende riguardano invece la mala sorte che il libro sembra portarsi dietro ovunque vada: si parla di maledizioni, o della presenza stessa di Satana all'interno del manoscritto.

Fonte: Link

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