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lunedì 29 novembre 2010

L'ANGELO DEL LUTTO



Quando si tratta di lutto, pensiamo subito ad un defunto. Questo è sicuramente il caso più grave di lutto. Chi non soffre lutto per la morte di una persona cara, per esempio per la morte del padre o della madre, blocca il flusso della propria vita. Non sa per quale ragione non gli riesce più di gioire, non distingue cos’è che gli pesa sull’anima, che cosa gli impedisce la vita. La causa sta spesso nel lutto non vissuto. Nel lutto riflettiamo a lungo sulla perdita che la morte di questa persona ha introdotto nella nostra vita. E guardiamo ancora una volta al nostro rapporto con lei. 

Ricordiamo tutto quello che abbiamo fatto con lei, che cosa ha significato per noi, che cosa noi le abbiamo dato, ma non chiudiamo neppure i nostri occhi dinanzi alle difficoltà che abbiamo vissuto assieme, dinanzi alle sofferenze che ci ha procurato, dinanzi a situazioni non approfondite e non chiarite. Alcuni, poi si meravigliano che nel loro lutto affiori anche la rabbia. Può succedere: il lutto chiarisce il nostro rapporto e lo colloca su un piano nuovo. Una volta che siamo passati per il lutto, riusciamo a costruire un rapporto nuovo col defunto, diventa per noi un compagno interiore. 


Non è scomparso. A volte lo incontriamo nel sogno. Allora ci può dire parole che ci soccorrono. Oppure semplicemente ci ricorda che abbiamo bisogno di qualcosa che lui ha rappresentato per noi.

Attraverso il lutto scopriamo chi era veramente l’altro. Durante la sua vita abbiamo conosciuto solamente una sua parte. L’altra parte era nascosta dalla sua maschera. Adesso noi sappiamo che cosa propriamente voleva dire con la sua vita, quale era il più profondo anelito del suo cuore, quale messaggio voleva trasmettere con la sua vita.

Tuttavia l’angelo del lutto non vorrebbe insegnarti solamente l’afflizione per i defunti. Ci sono molte circostanze in cui vorrebbe introdurti nell’arte di affrontare le situazioni passate e non chiarite e di lasciarle dietro di te. C’è la tristezza per tutta la vita non vissuta.

Vedo che molte persone, all’improvviso, hanno la sensazione di essere state ingannate nella loro vita. Non hanno mai potuto vivere realmente ciò che avrebbero preferito. I genitori e le insegnanti le hanno spinte verso una direzione che non è stata buona per loro. Oppure conoscono per sofferenza come è stata veramente la loro infanzia, quando non hanno avuto modo di sperimentare sicurezza. Simili conoscenze fanno molto male. 

Devono essere fonte di pianto. Altrimenti continuano a determinarci e si insinuano nascostamente in tutti i nostri pensieri e in tutte le nostre azioni. Allora non ci accorgiamo del perché in talune situazioni reagiamo o ci irrigidiamo con tanta sensibilità. Si tratta del lutto non vissuto per le delusioni che la vita ci ha procurato.

Non ci sono, però, solamente le delusioni della nostra infanzia. Noi continuiamo a sperimentare relazioni che si lacerano e ci troviamo seduti ad osservare il mucchio di cocci della nostra vita. Siamo falliti. Tutti gli ideali che volevamo realizzare si sono dimostrati illusioni. Adesso siamo qui, delusi, disincantati, senza brio. A un uomo può capitare un giorno di dire, dopo una relazione spezzata, che si sentiva come se gli fossero state tagliate le ali. L’angelo del lutto ti preservi dal vivere con le ali tarpate. 

Voglia regalarti ali nuove per levarti nell’aria e dall’alto osservare il tuo fallimento. Ti dia una vitalità nuova per dedicarti ai compiti che adesso ti aspettano. Però, l’angelo del lutto non ti può risparmiare il dolore che ogni lutto comporta per noi. Devi accettare il dolore, ma puoi essere certo di non essere solo col tuo dolore, perché l’angelo del lutto ti accompagna in esso e trasformerà in vitalità nuova il tuo dolore. Forse l’angelo del lutto ti manderà anche delle persone ad assisterti nella tua afflizione, persone che ti comprendono, che sentono quello che tu senti e che ti aprono gli occhi per quello che adesso ti si apre come opportunità nuova.

Fonte: Link

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