La Mappa di Piri Reis è un pezzo di storia che ha contribuito a generare tante di quelle favole e supposizioni che nemmeno le si contano più.
Si parla di mappatura dell'Antartide millenni prima che se ne conoscesse la geografia, di spostamento della polarità terrestre, di tettonica a zolle quanto meno bizzarra, fino ad arrivare ad ipotizzare che sulla mappa sia dipinta Atlantide, o il continente perduto di Mu.
Ma dove sta la verità? Forse può aiutarci un'analisi della Mappa di Piri Reis effettuata dalla University of Wisconsin Green bay, ad opera di Steven Dutch, ricercatore del Dipartimento di Scienze Naturali Applicate.
Si parla di mappatura dell'Antartide millenni prima che se ne conoscesse la geografia, di spostamento della polarità terrestre, di tettonica a zolle quanto meno bizzarra, fino ad arrivare ad ipotizzare che sulla mappa sia dipinta Atlantide, o il continente perduto di Mu.
Ma dove sta la verità? Forse può aiutarci un'analisi della Mappa di Piri Reis effettuata dalla University of Wisconsin Green bay, ad opera di Steven Dutch, ricercatore del Dipartimento di Scienze Naturali Applicate.
La Mappa di Piri Reis è la mappa delle Americhe più antica mai scoperta. Sorprendentemente, non è di fattura europea, ma turca, e reca la data 919 secondo il calendario musulmano, che corrisponde al 1513 del calendario occidentale. Attualmente è custodita al Palazzo Topkapi di Istanbul.
La Mappa di Piri Reis ha suscitato (e lo fa ancora) così tante discussioni per via del fatto che sembrerebbe riportare tratti geografici che, secondo le svariate ipotesi, non sarebbero dovuti essere noti agli europei dell'epoca.
Iniziamo col dire che la mappa è un portolano, una mappa per la navigazione costiera utilizzati nell'antichità al posto delle moderne carte nautiche. Invece che disegnata su una griglia con latitudine e longitudine, presenta delle rose dei venti nei punti chiave, dai quali si irradiano gli azimuth.
Erich von Daniken, autore del libro "Carri degli dei?" sostiene che si tratti di una proiezione azimutale che ha come centro il Cairo. Ma la proiezione mostrata da Dutch sulla base di quanto afferma Daniken sembra provare dimostrare il contrario: i profili costieri non combaciano se non per quello africano (e solo in parte).
A margine della mappa ci sono alcune note, che sono state tradotte nell'opera di Afet Inan nel 1954 dal titolo "Le più vecchie mappe d'America". Sono scritte in turco, e dicono che inizalmente la mappa era su scala globale, non raffigurava solo la parte del mondo che è possibile osservare nel reperto giunto fino a noi. E dimostrano inoltre che la mappa è stata realizzata nel 1500.
Nella mappa di Piri Reis sono facilmente riconoscibili le coste dell'Europa Occidentale e dell'Africa. Si possono riconoscere anche le Azzorre, le Isole Canarie e di Capo verde. Sono inoltre distinguibili le coste del Nord e Sud America, ma con dettagli che risultano spesso inaccurati.
Partiamo dall'Europa: i fiumi maggiori francesi e spagnoli sono posizionati inaccuratamente. Il Tago entra nell'Atlantico nei pressi di Lisbona, ma non ha quel profilo curvato ad uncino. Il Duero non è invece mostrato, ma ha l'uncino che il Tago non ha. Sembra che il disegnatore abbia confuso i due fiumi.
Le isole e la costa africana sono abbastanza fedeli alla geografia che conosciamo. Quelli che sembrerebbero laghi in realtà non esistono, ma potrebbero raffigurare il delta del Niger.
Ed arriviamo ad uno dei punti più controversi della Mappa di Piri Reis: l'America.
Il Nord America è disegnato proprio male. Ci furono pochi viaggi in Nord America fino al 1513, anno in cui Balboa raggiunse il Pacifico e Ponce de Leon giunse la Florida.
Il problema della raffigurazione del Nord America è importante, perchè dimostra che chi disegnò la mappa, probabilmente prendendo spunto da una ventina di altre mappe parziali, non aveva affatto una conoscenza approfondita del Nord America.
Robert Bywater e Jean-Pierre Lacroix sostengono addirittura, nella loro ipotesi pubblicata nel 2004 su Journal of Spatial Science, che il profilo del Nord America possa essere l'Asia.
Ci sono poi altri problemi, che Dutch affronta analizzando quattro delle dicerie dominanti sulla Mappa di Piri Reis.
La mappa di Piri Reis mostra la Terra vista dallo spazio.
Disegnare una proiezione ortografica non era affatto fuori dalla portata dei cartografi del tempo. Sopra vediamo una proiezione ortografica della Terra, ed una con la sovraimposizione della Mappa di Piri Reis. le differenze sono evidenti: Europa ed Africa sono sostanzialmente raffigurate in modo decente, ma il Nord America è decisamente sbagliato, mentre il Sud America è disegnato in modo impreciso.
Dov'è finita l'Antartide? Non c'è.
La Mappa di Piri Reis mostra l'Antartide
L'Antartide non fu nota, basandoci sulla storia "ufficiale", fino al XIX° secolo. Dutch effettua una comparazione tra il Sud America e la mappa di Piri Reis.
La mappa mostra il Sud America che si distende verso Est, e ha dato luogo a speculazioni che vedevano quella lunga costa meridionale come le coste del Polo Sud. Perchè tuttavia non c'è separazione tra Sud America e Antartide, cosa ben evidente nel Pleistocene?
Senza contare che le note a margine della mappa spiegano chiaramente che la costa Sud Americana sia stata scoperta da navi portoghesi alla deriva, e descrive le regioni come "molto calde".
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