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sabato 27 novembre 2010

Oasi Dimensionali ad Alta Frequenza - di Carlo Barbera



Dal tempo antico, create e mantenute sulla superficie dalla civiltà stellare che per prima colonizzò la Terra… ma solo il 30% dei corpi umani virtuali è supportato da una reale Coscienza, il resto è materia di sogno clonata 

di Carlo Barbera
Un’altra storia dal cuore. Un altro viaggio nella sofferenza e nella speranza, nella voglia di lottare per essere liberi, nella certezza che la libertà e la realtà esistono davvero, da qualche parte, dentro e fuori di noi. Esiste ancora sul pianeta un patrimonio genetico che mantiene i codici originari delle razze primordiali. Sono popoli, definiti da netti contorni etnici di lingua, cultura, tradizioni e tratti somatici, che si mantengono da millenni in simbiosi con precise e varie aree geografiche della Terra, definite dalla natura ambientale e dalla morfologia strutturale del territorio, più che dai mutevoli confini politici delle nazioni. 

Nella maggioranza dei casi, allo stato attuale, queste popolazioni non costituiscono di per sé nazioni, come dovrebbero, ma vivendo nelle proprie aree geografiche, all’interno dei loro precisi connotati etnici, sono soggette al controllo di stati che non riconoscono come propri, vivono sotto il giogo di governi stranieri e subiscono quotidianamente l’oppressione della loro cultura, della loro libertà e dei loro diritti, civili e politici. Ma non è stato sempre così. 
Questi popoli affondano le loro radici nella profondità dei millenni e mantengono inalterate alcune linee portanti della struttura genetica originaria. Si confrontano in condizioni minoritarie e di cattività sociale, culturale e politica, rispetto ai popoli del mondo moderno, razze nuove e aggressive, composte da enormi quantità di elementi genetici in continua ibridazione. Rispetto a queste ultime, i popoli nativi possiedono memorie genetiche di grande splendore, età dell’oro in cui le loro razze vivevano in stato di equilibrio naturale e simbiotico, godevano della propria autodeterminazione di popolo e nazione, della sovranità sulla terra che li ospitava e li nutriva come una vera Madre.

Popoli Originari
Rispetto ai nuovi popoli del mondo, essi possiedono enormi conoscenze ancestrali che ancora gestiscono, spesso più per istinto che per consapevolezza, all’interno del loro microcosmo, che difendono, con dignità, ma con i denti e tutta la rabbia della loro secolare oppressione. Nel microcosmo rimasto a questi popoli, come libero spazio del pensiero e dell’essere, come una voce che racconta antiche leggende, come gli antichi principi di giustizia e libertà, come grida di uomini in lotta per le strade, come tuoni di fuoco e furore, che nessuno riesce a far tacere, essi cercano di esprimere loro stessi e di rappresentarsi sulla scena del mondo. In molti casi è ancora la morsa del colonialismo a cementare i solidi rapporti di sopraffazione economica che i moderni governi industrializzati detengono sui popoli del “terzo mondo”. Ma questo non è un problema solo del terzo mondo e delle sue popolazioni native. Troviamo infatti massicci insediamenti nel cuore dell’Europa di gruppi etnici con forte consapevolezza della propria antica origine, con grande carica di autodeterminazione culturale e politica e con alle spalle secoli di resistenza alla dominazione delle nuove popolazioni europee, dotate da sempre di argomentazioni politiche, culturali e religiose più prepotenti ed invasive. 

Oggi possiamo beneficiare del patrimonio vivente di queste etnie solo per il fatto che esse resistono alle colonizzazioni da circa sei secoli, un tempo relativamente breve rispetto alla storia del mondo, ma interminabile per gli uomini di quest’epoca, che ha visto avvicendarsi una quantità di generazioni fondendo il dolore, la rabbia e la rivolta al patrimonio ancestrale che essi trasmettevano ai propri figli, nati in una terra occupata ma eredi della più nobile libertà. Ma per andare indietro di sei secoli occorre prima sapere. Occorre risalire i fiumi di dolore e di sangue versato dalle popolazioni native di tutti i continenti, lo sterminio di popolazioni antichissime decimate e distrutte dal colonialismo prima e dall’imperialismo industriale poi, la negazione sistematica e spietata dei più elementari diritti umani, l’annientamento delle proprie radici etniche, linguistiche, culturali. 

Che l’uomo moderno, figlio del capitalismo e del progresso, raccolga allora anche solo una goccia di quel sangue versato per secoli da innocenti e lo senta parte di sé, e se lo senta scorrere nelle vene, come un brivido freddo di terrificante purezza. E senta sulle spalle la responsabilità di questi secoli di oscurità e terrore e di tutto questo dolore.

Terra Reale
In simbiosi con questi popoli originari, sebbene consapevoli della sua esistenza solo negli antichi riverberi della loro cultura e del loro patrimonio etnico, esiste una Terra Reale, inaccessibile ai mortali, la cui superficie è però soggiogata dalla tirannia di una dominante stirpe di antichi traditori. Esiste una coscienza vivente, che alberga sul pianeta, controllata da una logica feroce di sfruttamento delle risorse umane. Ma tutto ciò è lontano dalla consapevolezza degli uomini, relegato nei reami dell’inverosimile e degli incubi. La mente umana genera il proprio mondo, ma è un mondo sognato da schiavi che sognano di essere liberi. Al di fuori del sogno, diffuso e solidificato ma del tutto irreale, la superficie della Terra è quasi completamente una terra deserta, battuta da venti magnetici e attraversata da matrici artificiali a fondamento del mondo sognato. 

Le stazioni di controllo della stirpe dominante, supportata da sconsiderati gruppi alieni fuori controllo, sono come immensi formicai atti alla gestione della loro globalizzante invasione della superficie, dove essi detengono le matrici originali della materia vivente, producendo e sfruttando enormi quantità di energia/luce e cercando, con cieche clonazioni, di riprodurre la reale coscienza. Il mondo sognato, come il corpo umano, è prodotto da una tangente temporale aperta nella mente umana, una profonda alterazione del codice genetico originale, una prigione da cui la coscienza non trova la via di fuga. Quasi tutta la biosfera del pianeta è stata rimpiazzata con strutture clonate, del tutto prive di anima vivente e non in grado di riprodurre una reale coscienza. Le razze del genere umano hanno avuto lo stesso destino. 

Solo il 30% dei corpi virtuali della popolazione del mondo è supportato da una reale Coscienza, il resto è materia di sogno clonata, aggregati virtuali, artificiali e privi di coscienza integrata. Gli esseri reali sono intrappolati nella feroce prigionia della dualità e la morte, nel persistente sogno di un mondo, un’identità, un corpo ed un cervello del tutto virtuali. Il campo d’azione della reale Coscienza è molto limitato dai confini dimensionali del falso mondo-mente e la sola via di fuga è quella di una totale trasformazione interiore e l’accesso ai campi dimensionali dell’Immortalità. Cosa pressoché impossibile, se non tramite il consolidamento di stati di coscienza raggiungibili tramite l’esercizio di una volontà ferrea e di un progressivo rafforzamento della consapevolezza dell’inganno del quale tutti sono vittime. La scelta interiore da compiere è titanica, una netta separazione analitica tra ciò che è frutto della perversione e ciò che ancora appartiene alla realtà, ad un mondo incorrotto mai vittima della morte e della separazione, mai vittima dell’illusione.  

Un viaggio all’indietro, nel tempo e nello spazio, attende gli intrepidi conquistatori della libertà, una vorticosa inversione delle polarità, un repentino recupero delle facoltà della mente originale, un serpente di fiamma che si desta alla base dell’albero della vita e che, salendo, lo scuote con il portentoso ruggito di un leone, fino alla completa integrazione nella Realtà Eterna.

Nei luoghi sacri della Terra
Questo è l’ingresso della Coscienza nella consapevolezza della natura multidimensionale dell’esistenza, nei sacri campi di luce sulla superficie della terra reale.
La tangibilità del corpo fisico si dissolve progressivamente, le portanti della mente svaniscono e si manifesta la Vita nel suo aspetto reale; il corpo liberato dai lacci della morte è in grado di entrare nel reame senza limiti, percorrendo la via di ritorno alla dimora eterna, e avendo accesso a campi dimensionali ad alta frequenza, che occupano coordinate spazio-temporali superiori alla dimensione terrena nella quale l’umanità riproduce virtualmente la propria esistenza.

Sono oasi circoscritte e fortificate, delimitate da precisi confini - che li separano dal resto della superficie del pianeta - nelle quali si mantiene un habitat naturale in condizioni pressoché originali e incontaminate. Queste oasi dimensionali ad alta frequenza sono state create e mantenute sulla superficie dal tempo antico, dalla civiltà stellare che ha per prima colonizzato questo pianeta, che ancora ne occupa il suo interno, e che ha visto il tradimento di alcuni suoi figli, separatisi e ribellatisi alla volontà di evoluzione per impadronirsi con la tirannia della superficie del pianeta e della sua razza di esseri senzienti. Sono localizzate nei luoghi sacri della Terra, essendo la vera causa della loro sacralità, piccole zone di unità simbiotica, sublime e infinita beatitudine, all’interno di ambienti protetti, parchi naturali o aree con condizioni sociali, culturali ed etniche di particolare tutela, sono la culla di antiche civiltà e dei popoli nativi della Terra, sono oasi di realtà, di tempo illimitato, di libertà ed illuminazione.

In esse vivono piccoli gruppi di esseri multirazziali e multidimensionali di alta consapevolezza e di grande potere, guardiani delle sacre Porte, operatori di Luce, spesso invisibili ospiti del virtuale mondo degli uomini, al quale essi possono accedere, assumendo un’identità e una forma umana, ma mantenendo pienamente la loro consapevolezza e il loro potere. Le oasi dimensionali al di fuori del mondo sognato sono continuamente attaccate dalle false portanti, assediate dall’avviluppante reticolo magnetico del mondo virtuale, ma sono e rimangono roccaforti per le Sacre Porte, attraverso le quali lo scorrimento di titaniche energie cosmiche potenzia e amplia le loro posizioni di alta frequenza.

La presenza attiva degli operatori delle Oasi nel mondo virtuale, diffonde la forza originale della realtà, del risveglio e della libertà tra i popoli nativi di queste sacre terre, infondendo in essi l’invincibile spirito dei loro antenati, tramandato nella sopravvivenza delle loro millenarie culture.

La coscienza e la materia vivente si trasferiscono dal tempo all’eternità, dalla morte all’immortalità, dal controllo schiavizzante dei padroni del mondo alla Terra Reale. Mentre il sogno svanisce con il risveglio, coloro che camminano sul sacro sentiero dell’immortalità si immergono nella luce delle oasi dimensionali e guardano al falso mondo di coloro che detengono le chiavi del sogno, come un virtuale effetto di accecata coscienza. Oppure, ancora una volta mi sono sbagliato, ho visto solo me stesso, i miei sogni e le mie fantasie, che non vogliono ancora conoscere barriere, che vanno incuranti del rischio oltre l’immaginazione degli uomini, nel reame dei fanciulli e dei folli, nelle terre di nessuno abbandonate dalla credibilità e dal buon senso dei mortali.

Per chi non ha perso ancora il piacere di leggermi, e di ritrovare un poco di se stesso nelle mie parole, auguro un buon viaggio nella sofferenza e nella speranza, un buon viaggio verso la libertà.

Fonte: Link

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