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giovedì 25 novembre 2010

I Suoni Sacri del Kotodama




di William Gleason

Questo è un estratto da libro "Aikido and Words of Power - The Sacred Sounds of Kototama" che è stato pubblicato nel 2009. Questo capitolo si intitola "In the Beginning—The Kototama of Su" (In principio - il Kototama Su). L’Aikido affonda le proprie radici nello shintoismo giapponese, il cui insegnamento originale è il kototama. E’ dal kototama, traducibile come “parole-spirito”, che sono state create le nostre capacità innate del linguaggio e del pensiero.

Il kototama comunque non dovrebbe essere visto come un mezzo per dividere le persone o fare distinzioni di razza. Essendo la radice del pensiero stesso e perciò di tutte le lingue parlate, è un mezzo per comprendere la nostra origine comune e la nostra unità.

Il kototama non è una teoria, non è un insegnamento. E’ l’energia vitale, detta ki, che dà vita alla coscienza in tutte le sue varie forme. In altre parole, è la mente che crea gli esseri umani e non il contrario. La nostra unicità nel regno animale sta nella nostra capacità di tradurre i sentimenti in pensiero astratto e quindi in creatività. Il modo in cui usiamo questo strumento determina fortemente la qualità delle nostre vite e anche quella del pianeta.

L’Aikitama, lo spirito dell’armonia (aiki: armonia; tama: spirito, anima - n.d.t.) è la funzione delle parole-spirito; è il ki creativo dell’universo. Come pesci nell’oceano, siamo immersi in un mare di coscienza. Siamo così immersi infatti, che non è facile per noi vedere la nostra vera natura od il ruolo decisivo che inevitabilmente giochiamo nella creazione della nostra realtà. E’ solo quando la nostra esperienza soggettiva è verificata dal principio obiettivo della mente originale che la realtà diventa consistentemente chiara.

Il Kototama è “la parola” che è destinata a manifestarsi in forma umana. E’ il kotoha, la vibrazione (ha) dell’onda (koto) luminosa super veloce della vita. In quanto forza vitale di ogni cosa è onnipresente; non esiste niente al di fuori di essa. In quanto origine della coscienza è onnisciente. In quanto origine del movimento e, quindi, della potenza, è onnipotente. In quanto realtà dietro le apparenze è il “non nato”, ciò che non conosce separazione all’interno dell’eterna trinità di mente, materia e spirito.

Nelle parole del Buddha: “In verità, esiste una realtà in cui non c’è né solido, né liquido, né calore, né moto, né questo mondo, né un altro, né il sole, né la luna... Se non ci fosse questo Non Nato, Non Originato, Non Creato, Non Formato, la fuga dal mondo del nato, dell’originato, del creato, del formato, non sarebbe possibile.”

 Lo spirito creatore dell’universo, da cui sono nate tutte le altre parole-spirito, è il Kototama “Su”. Il ki del Su è puro movimento; è lo spirito dell’universo infinito così come il nostro stesso spirito. Dà continuamente vita a U, il giudizio meccanico dei nostri cinque sensi. E’ attraverso questa coscienza che il mondo della forma è percepito per la prima volta. Qual è allora l’origine di Su?

La grande origine di Su è il vuoto senza confini di Mu. Unirsi a questa coscienza significa raggiungere la saggezza del grande specchio. Significa scoprire lo specchio limpido della mente perfetta, chiamato sunyata.

Visto come esistenza è il vuoto. Visto come vuoto è esistenza. Al di fuori di questo spazio infinito la potenza creativa della coscienza universale diventa piena e ricca e si presenta come il grande fuoco yang del ki di Ho. Dal movimento di questo grande yang nasce la prima particella di ki spirituale. Il suo nome è hochi. Questo ki splendente, che irradia verso l’esterno raccogliendo altre particelle di ki spirituale, dà vita al kototama di Su. Su, estendendosi in tutte le direzioni, dà vita al kototama di U. E’ l’inizio del mondo spirituale, il reame dell’intuitivo, detto kamyo, l’età degli dei.

Reitai ittai
La dimensione U, nata dal movimento di Su, è detta “reitai ittai”, spirito e corpo in uno. E’ il reame dei sensi, dove non c’è capacità di separare una cosa dall’altra. Non contiene coscienza di sé o dell’altro. Nel Buddismo si chiama Dharmakaya, il terreno dell’essere. In termini buddisti, la parola vuoto significa mancanza di qualunque essere individuale o separato. In altre parole, è la totale interdipendenza di tutte le cose. La qualità del vuoto è la voce di Ku. Mu, la sua controparte, è il ki vitale che riempie quel grande vuoto.
O-Sensei Morihei Ueshiba descriveva il grande vuoto dell’essere come Su-U-Yu-Mu. Su-U è allo stesso tempo assoluto e relativo. Al centro del cervello c’è iwasu, il nido dei cinquanta suoni. E’ l’isola (shima) dove il suono e il significato diventano uno. Yu è l’equilibrio armonico di fuoco e acqua, yin e yang. Sta in mezzo ed unisce U e Mu, materia e ki. Il ki e la materia combinati creano l’umu, il potere della nascita. Come sostantivo diventa umi, l’oceano da cui la vita fisica è nata su questo pianeta.
 
Il kototama Su contiene e da vita a tutte el altre dimensioni dell’esistenza. Proprio come i nostri corpi sono fatti da milioni di cellule, il kototama Su contiene tutti gli altri kototama. Su è quindi chiamato “lo spirito creatore dell’universo”. Morihei Ueshiba, il fondatore dell’Aikido, affermava che il detto biblico “In principio era il verbo” va interpretato come il kototama Su.

In quanto movimento puro, Su è lo spirito della non-resistenza. Porta i nostri cinque sensi ad uno stato di pace. E’ lo shisuka, il basso e tenue rombo sotto l’indaffaramento quotidiano delle nostre menti. 

Nell’immobilità vi è il più grande movimento, ma allo stesso tempo essa è priva di qualunque realtà fissa e permanente. L’unione con questa origine spirituale è il significato profondo della parola yoga.
Onisaburo Deguchi, il maestro spirituale di O-Sensei descriveva così il processo:
 
All’inizio c’è Su (hochi). Usando tutto il vostro potere dovete rendere chiara in voi questa grande origine. Possedendo questa saggezza nel profondo del vostro hara, il vostro centro fisico e psichico, potrete portare la vostra mente e i vostri sensi ad uno stato di pace, anche durante attività impegnative. La saggezza nascosta al centro del vostro essere deve diventare il mezzo attraverso cui potete davvero ascoltare l’insegnamento di Su.

All’interno del vuoto infinito il kototama Su risuona portando a noi la grande origine. Usando questa luce di saggezza arriverete ad ascoltare il vero insegnamento dello spirito creatore di Ame no Minaka Nushi. Quando si desta il desiderio di comprendere chiaramente questa origine infinita bisogna procedere con molta attenzione ed umiltà e praticare la purificazione sia la mattina che la sera.

Ricevete la verità e la pienezza di Su, assorbitela pienamente; portatela nel vostro hara e diventate tutt’uno con l’universo. Poi per tre giorni nutrite questa sensazione giorno e notte. Ascoltate la voce del grande vuoto ed annusatene il ki. Se continuate ad allenarvi in questo modo, a prescindere dal livello e dal talento, riceverete inevitabilmente la giusta luce di saggezza.

Tradotto dall'inglese da Pasquale Robustini Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

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