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giovedì 16 dicembre 2010

Allarme: scanner che legge i pensieri


“Abbiamo bisogno di un programma di psicochirurgia per il controllo politico della nostra società. Il fine è il controllo fisico della mente. Chiunque devia dalla norma stabilita può essere chirurgicamente mutilato. Un individuo può pensare che la realtà più importante sia la sua stessa esistenza, ma questo è solo il suo punto di vista personale. Non ha una prospettiva storica. L’uomo non ha il diritto di sviluppare la sua stessa mente. Questo genere di orientamento liberale ha una grande attrattiva. Dobbiamo controllare il cervello elettronicamente. Un giorno eserciti e generali saranno controllati mediante la stimolazione elettrica del cervello”. Dr José Delgado. Direttore di Neuropsichiatria. Congressional Record, Scuola di Medicina della Yale University, N. 26, Vol. 118, 24 febbraio 1974.

Il quotidiano The Guardian, grande difensore della verità nel Regno Unito, il 9 febbraio 2007 ha pubblicato un articolo del corrispondente scientifico Ian Sample intitolato:

‘La scansione cerebrale[1] che può leggere le intenzioni delle persone’, con il sottotitolo: ‘la necessità di un dibattito sull’eticità dell’uso della nuova tecnologia negli interrogatori’.

“Usando lo scanner, potremmo cercare queste informazioni nel cervello estraendo dati che dall’esterno non sarebbe possibile in alcun modo sapere se ci sono. È come far splendere intorno una torcia quando si cerca una scritta sul muro” così avrebbero detto gli scienziati.

Nello stesso periodo il Museo delle Scienze di Londra teneva una mostra intitolata: “Neurobotics: il Futuro del Pensiero”. Nel 2006 era stato scelto questo stesso luogo per dare la notizia che i pensieri umani potevano essere letti usando uno scanner. Si poteva vedere la faccia sorridente del dott. Geraint Rees in una fotografia pubblicata sul sito web della Neurobotics [1], con sopra il titolo “Il lettore del pensiero”. Rees è uno degli scienziati che a quanto pare hanno risolto il problema che ha preoccupato i filosofi e gli scienziati ancor prima di Platone: sono entrati all’interno della mente cosciente. Un tale capovolgimento dell’evoluzione della storia dell’uomo annunciato in un modo talmente fiacco, fa riflettere sui fattori che sono entrati in gioco e sulle omissioni che sono state fatte nel mettere insieme questa mostra allo stesso tempo banale e straordinaria. È come se l’annuncio arrivasse dal nulla. Il neuroscienziato – moderno cacciatore-raccoglitore di informazioni e prediletto delle politiche “che si devono conoscere” del governo moderno – fa ben poco per spiegare come ha fatto ha raggiungere l’obiettivo di entrare nella mente cosciente, e non inserisce il suo lavoro in un contesto storico. Al contrario, ci viene chiesto nelle note del programma del Museo delle Scienze:

Come ti sentiresti se qualcuno potesse leggere i tuoi pensieri più intimi? Geraint Rees della University College London dice che può farlo. Usando le tecnologie di brain-imaging sta incominciando a decodificare il pensiero e ad esplorare la differenza tra la mente cosciente e la mente incosciente. Ma quanto andrà lontano? E i tuoi pensieri non dovrebbero rimanere un tuo affare personale?

Se Rees ha decodificato la mente abbastanza da poter fare tale annuncio in una mostra dedicata a questo, presumibilmente da qualche parte c’è la mente che è stata decodificata, e che continua ad essere decodificata. Non sta solo continuando i suoi esperimenti usando la risonanza magnetica funzionale (fMRI) nel modo in cui i neuroscienziati osservano da anni i loro pazienti sotto i dispositivi per la scansione, chiedendogli di spiegare come si sentono e quello che pensano, mentre gli scienziati stanno a guardare quali aree si accendono e quello che indica il flusso cerebrale per le diverse aree del cervello. Rees sta decodificando la mente in termini di processi coscienti e non coscienti. Per fare questo bisogna avere accesso alla mente cosciente stessa. Di chi è la coscienza? Dov’è il proprietario di quella coscienza – e di quell’inconscio? Come si sentiva? Perché non lo chiedete a lui di dirci come ci si sente, anziché chiederlo a noi.

La ‘Neurobotics Exhibition’ era stata chiaramente organizzata per fare di queste entusiasmanti scoperte un’occasione per il divertimento in famiglia, e c’erano molti giochi che potevano fare i visitatori. Si aveva la netta impressione che ci stessero preparando dolcemente all’introduzione di tecnologie radicalmente nuove che forse faranno della mente una risorsa comune piuttosto che una proprietà individuale. La tecnologia dell’informazione cerca di collegarci tutti gli uni con gli altri in tutti i modi possibili, ma ci collega anche, presumibilmente, con quelle enormi banche dati che permettono al controllo del governo non solo di avere accesso a tutte le informazioni sulle nostre vite, ma anche ai nostri pensieri, anche alle nostre elaborazioni inconsce. Importa a qualcuno?

Una delle attrazioni più popolari era il gioco del ‘Mindball’, dove due giocatori devono fare letteralmente un testa a testa in una gara di forza intellettuale e che usa solo la ‘forza del cervello’. Con delle fasce ben legate intorno alla testa [dei giocatori] che captano le onde cerebrali, il gioco usa il feedback neurale, ma vince la persona che è calma e rilassata. Dava l’impressione che fosse proprio questa calma lo spirito che gli organizzatori volevano rinforzare, per distogliere l’eventuale indebito panico che potrebbe insorgere dalla notizia che adesso i pensieri privati possono essere letti con uno scanner [2]. L’ingresso nella mente come luogo privato era prevalentemente un evento per divertirsi in famiglia durante un pomeriggio fuori casa:

Immaginatevi di poter controllare un computer con il solo potere della mente. O di leggere i pensieri della gente e sapere se stanno mentendo. E cosa succederebbe se uno shock magnetico potesse rendervi più creativi… ma dovremmo avere la possibilità di ingegnerizzare le nostre menti?
Pensate che i vostri pensieri siano privati? Siete mai stati colti in flagrante dopo aver detto una bugia? Usando le tecnologie per la scansione del cervello, gli scienziati stanno iniziando a sondare le nostre menti e sanno stabilire se stiamo mentendo. Altri scienziati stanno decodificando i nostri desideri ed esplorano la differenza tra la mente conscia e la mente inconscia. Ma ci possiamo fidare della tecnologia?

Altre penetranti questioni sono esposte nelle note del programma, e in più giochi:
scopri se hai la stoffa per diventare una moderna spia del giorno d’oggi in questa nuova mostra interattiva per la famiglia. Dopo che sarai stato ingaggiato per essere addestrato come spia, esplora le competenze e le capacità richieste per diventare un vero agente ed usa alcune delle tecnologie più recenti che aiutano le spie a raccogliere e ad analizzare le informazioni. Prova poi a scoprire come si viene spiati. Scopri un negozio segreto di prototipi di gadget che ti daranno un’anteprima del futuro delle tecnologie di spionaggio, ed infine usa tutto quello che hai imparato per scappare, prima di poterti qualificare come un vero agente!

C’erano anche delle dimostrazioni di paraplegici e tetraplegici riconoscenti che facevano vedere come gli dei della scienza li hanno così altruisticamente liberati dalle loro prigioni: questo era il lato serio da Nobel Prize della mostra. Ma non c’era nessuno in rappresentanza del governo di Sua Maestà che dimostrasse come proprio queste stesse tecnologie possano essere usate del tutto liberamente [3], e con relativa facilità, nella nostra era del wireless [4], per condurre esperimenti su liberi cittadini che vengono seguiti ovunque nel mondo, e usando una forma di elettrodo infinitamente estendibile che non richiede alcun contatto visibile con il cuoio capelluto. Gli elettrodi come l’elettricità, possono anche essere invisibili – un elettrodo è il terminale di una sorgente elettrica attraverso cui l’energia o la corrente elettrica possono entrare o uscire. Il cervello in sé è un circuito elettrico. Ogni cervello ha la sua unica frequenza di risonanza. Il cervello è un ricetrasmittente infinitamente più sensibile di un computer, e persino nell’era del wireless, la comprensione del funzionamento delle reti wireless pare non estendersi fino ai meccanismi del cervello. La monotona dimostrazione di elettrodi attaccati al cuoio capelluto per dimostrare la conduzione contenuta di cariche elettriche, è una fatuità scientifica, in quanto pensata per dimostrare in modo completo la capacità di condurre cariche elettriche al cervello, e peraltro a qualsiasi nervo del corpo, come una forma di tortura invisibile.

Come dice [il manifesto] della Neurobotics: ‘il tuo cervello è meraviglioso’, ma il potere e il controllo sul cervello e il sistema nervoso ottenuti prendendo come bersaglio le frequenze cerebrali con le onde radio devono avere segretamente meravigliato anche gli scienziati dei governi per molti anni. Il problema che sorge adesso, a questo punto di preparazione in cui è stato raggiunto così tanto, è come mettere in atto la tecnologia in modo tale che risulti accettabile nel dominio pubblico. Per fare ciò è necessario farla passare attraverso organi governativi e legali più ampi, e per questo, deve essere vista come se avesse origine da investigazioni scientifiche obiettive sul funzionamento del cervello, nella migliore tradizione delle principali università. Sarà il dott. Rees insieme al collega Prof. Haynes, con tanto di rivelazione per i lettori di una certa levatura del Guardian, a portare la torcia per il governo. Coloro che sono coinvolti potranno avere inoltre notato la necessità di fare apparire il neuroscienziato in una luce di maggiore responsabilità, a seguito dell’ingenuo commento nel 2000 del neuroscienziato americano John Norseen della Lockheed Martin, sponsorizzata dal governo, in merito alle sue convinzioni sulle conseguenze del suo lavoro sulla risonanza magnetica funzionale (fMRI):

‘Se questa ricerca avrà successo’ ha detto Norseen, ‘si potrà iniziare a manipolare quello che pensa un individuo senza che neanche se ne renda conto’ ed ha aggiunto ‘le questioni etiche non mi riguardano, ma dovrebbero riguardare qualcun altro’.

Mentre i neuroscienziati riferiscono la loro scoperta (senza neanche [indicare] la frequenza specifica della radiazione impiegata da questo scanner o torcia) facendo moniti di natura etica e continuando incoerentemente con il loro lavoro di distruzione mentale, il governo che li sponsorizza rimane assolutamente muto. L’attuale ricerca sulle intenzioni, sulla mente, sui pensieri di sottofondo[2] , le speranze e le emozioni [5] delle persone si sta allargando agli aspetti più complessi e sottili del pensare e del sentire. Ma non abbiamo quasi nessuna informazione tecnica sui loro metodi. La descrizione della ‘torcia illuminata intorno al cervello’ è l’affermazione più assurda che si possa leggere in merito ad un’impresa scientifica, particolarmente una che ha implicazioni di enorme portata per il futuro dell’umanità. A che cosa ci sta preparando questo annuncio, con il suo offuscamento tecnico?

Scrivendo per [la rivista] Wired [6] l’editore e contributore Steve Silberman fa notare che la capacità di riconoscere le bugie della risonanza magnetica funzionale è ‘pronta a trasformare il sistema di sicurezza, il sistema giudiziario, e le nostre fondamentali nozioni di privacy’. Cita il fondatore della Cephos, Steven Laken, la cui azienda avrebbe in programma di mettere sul mercato le macchine della verità di nuova generazione. Laken cita come esempio i detenuti di Guantanamo Bay. ‘Se questi detenuti hanno delle informazioni che non siamo stati in grado di tirargli fuori e che potrebbe prevenire un altro 9/11, credo che la gran parte degli Americani sarebbe d’accordo che dovremmo fare qualsiasi cosa necessaria per tirargliele fuori’. Silberman cita inoltre Paul Root Wolpe, un membro senior del Center for Bioethics dell’Università della Pennsylvania, che descrive gli accelerati passi avanti della risonanza magnetica funzionale (fMRI) come ‘un esempio da libro di testo di come qualcosa possa essere portato avanti con la convergenza della scienza basilare, del governo che dirige la ricerca attraverso i finanziamenti, e degli interessi speciali che desiderano una particolare tecnologia’. Dobbiamo credere che con l’implicita capacità di leggere il cervello dei giurati, dei magistrati, dell’accusato come pure dell’imputato, influenzando [7] l’uno a discapito dell’altro, e che le sole implicazioni legali dell’esistenza all’interno dei campus universitari di strumentazioni che possono leggere la mente, non farebbe muovere il ministro della giustizia per dire qualche parola in merito a queste potenziali armi mentali?

Che ne è stato del dibattito etico chiesto dagli scienziati indaffarati e dal corrispondente scientifico del Guardian? [8] Possono queste tecnologie – più potenti per sovvertire il pensiero di qualsiasi altra cosa nella storia passata - essere limitate alla decisione se l’universalmente accusato terrorista ha avuto la seria intenzione di far saltare in aria il treno, o se forse è stata una stupida bravata costruire una bomba con la farina chapatti? Si può presumere che il governo non darebbe certo il via libera alla mostra del Museo delle Scienze, collegata all’Imperial College, maggiore istituzione per la fisica dei laser sponsorizzata dal governo, se fosse dannosa per i programmi di sorveglianza. È salutare ricordare che la ricerca di intelligence del governo è avanti di almeno dieci anni rispetto a qualsiasi rivelazione pubblica. È implicito dalla storia che qualunque cosa consenta ai guardiani della società l’accesso segreto al cervello e alla mente non sarà solo approvato, ma anche finanziato ed impiegato dallo stato, più specificamente da operatori addestrati delle forze di sicurezza, cui vengono dati poteri sui cittadini inermi, verso cui non sono responsabili. [9]

La reale tecnologia che adesso si dice che stia affinando la tecnica ‘per distinguere i pensieri passeggeri dalle vere e proprie intenzioni’ è descritta dal Professor John-Dylan Haynes nel Guardian con un linguaggio disarmantemente non tecnico, che certamente non era teso a illuminare.

L’articolo del Guardian diceva così:
Un’equipe di neuroscienziati di importanza mondiale ha messo a punto una potente tecnica che consente di vedere nel profondo del cervello delle persone e di leggerne le intenzioni prima che agiscano. La ricerca apre nuove strade controverse per l’abilità degli scienziati di sondare la mente delle persone e spiare i loro pensieri, e solleva importanti questioni di carattere etico sul futuro utilizzo delle tecnologie per leggere il cervello. ‘Usando lo scanner, potremmo cercare queste informazioni nel cervello estraendo dati che dall’esterno non sarebbe possibile in alcun modo sapere se ci sono. È come far splendere intorno una torcia quando si cerca una scritta sul muro’ ha detto John-Dylan Haynes dell’Istituto Max Planck di Scienze Cognitive e Mentali Umane, in Germania, che ha condotto lo studio con i colleghi della University College London [UCL] e dell’Università di Oxford.

Sappiamo dunque che usano la luce, ma la risonanza magnetica funzionale è stata usata per molti anni per cercare di districare l’attività neurale, e se ci sono stati molti tentativi di registrare i processi consci ed inconsci, con particolare enfasi sulla corteccia visiva, non c’è stato progresso per quanto riguarda la coscienza in sé. Siamo certi che non ci stanno dicendo la storia vera.

Proprio come sono stati usati i topi e gli scimpanzè per dimostrare le scoperte fatte con gli esperimenti remoti sugli esseri umani, è stato usato l’impianto di elettrodi negli scarafaggi per controllarli a distanza, sono stati usati i laser per guidare le mosche della frutta,[10][11] e sono stati ingegnerizzati i vermi in modo che i loro nervi e i loro muscoli potessero essere controllati con ‘punture’ di luce [12], tecniche ed informazioni che sono state create spietatamente usando l’attacco opportunistico di esseri umani inermi come cavie – usati per miriadi di scopi dalla creazione dei guanti “haptic”[3] tridimensionali nei videogames alla creazione di intelligenza artificiale per inviare le elaborazioni visive nello spazio cosmico – [queste tecniche] richiedono l’appropriata replicazione per l’approvazione dei gruppi dei pari e per rispondere ai requisiti etici di correttezza scientifica e pubblica.

La radiazione usata per sondare il cervello è quasi certamente la terahertz [raggi T] che si verifica nell’intervallo di lunghezza d’onda che va dai 30mm a 1mm dello spettro elettromagnetico. La luce Terahertz ha la capacità di penetrare i materiali organici in profondità, senza (si dice) i danni associati alle radiazioni ionizzanti come i raggi X. Riesce a distinguere i materiali con diverso contenuto idrico – ad esempio il grasso e la carne magra. Queste proprietà si prestano ad applicazioni nel controllo dei processi e della qualità come pure alle [tecniche] biomediche di imaging. La radiazione terahertz può penetrare i mattoni, e anche il cranio umano. Se ne possono apprendere le diverse applicazioni da uno dei maggiori fautori dello sviluppo di terahertz del Regno Unito, la Teraview, che si trova a Cambridge ed è in parte di proprietà della Toshiba.

Gli sforzi per allertare i gruppi di difesa dei diritti dell’uomo sulla perdita della mente [13] come uno spazio proprio hanno ricevuto poche reazioni discernibili, nonostante i resoconti di decadi sui pericoli della manipolazione remota usando tecnologie per l’accesso della mente. Il libro del Dott. Nick Begich Controlling the Human Mind [14] è un importante contributo recente. Un tipo diverso di approccio ha invece sortito una risposta. Quando siamo stati informati dell’uso dei raggi terahertz negli aeroporti di Heathrow e Luton nel Regno Unito per sottoporre a scansione i passeggeri, la notizia che i passeggeri sarebbero stati visti nudi attraverso una macchina che vedeva attraverso gli abiti ha prodotto un articolo breve, ma pieno di indignazione nell’edizione della primavera del 2007 [della rivista] della principale organizzazione per i diritti dell’uomo, Liberty [15]. Se la lettura della mente non ha incontrato proteste, è stato decisamente il contrario per quanto concerne il vedere qualcuno nudo attraverso i vestiti. Sembra che la supposizione umana della mente come spazio privato sia stata così garantita dall’evoluzione che ci vorrà una battaglia sostenuta per convincere il pubblico che questa passata innocenza è stata persa.

La radiazione diretta, la spettroscopia atomica mirata, l’uso di potenti magneti per assorbire l’acqua dai tessuti umani, il trasferimento dell’energia radiativa – tutto questo ha sostituito la molestia mediante microonde[4] che veniva usata per trasmettere messaggi uditivi direttamente al cervello [16]. Con la scoperta della luce per districare migliaia di neuroni e codificare i segnali del complesso circuito del cervello, gli attuali programmi non presenteranno nemmeno i sintomi che simulavano gli stati schizoidi. Dal punto di vista medico, anche se i raggi T non sono ionizzanti, non sappiamo ancora come influirà l’applicazione sostenuta di questa radiazione intensa sui delicati meccanismi cerebrali e come le cellule potrebbero essere danneggiate, disidratate, deformate o distrutte.

Quest’ anno, il 2007 è inoltre arrivata la notizia che sono stati messi a punto dei laser terahertz abbastanza piccoli da poter essere incorporati in dispositivi portatili [17].

I Sandia National Laboratories[5] negli USA in collaborazione con il MIT [Massachussetts Institute of Technology] hanno prodotto un trasmettitore-ricevitore (ricetrasmittente) che consente un gran numero di applicazioni. Oltre ad individuare gli esplosivi, possiamo anche presumere la sua integrazione nei sistemi di comunicazione palmari. ‘Questi dispositivi semiconduttori hanno poteri di erogazione che in precedenza potevano essere ottenuti solo con i laser a gas molecolare che occupavano metri cubi e pesavano oltre 100 kg, oppure con i laser a elettroni liberi che pesavano tonnellate ed occupavano edifici’. Fin dal 1996 l’Air Force Scientific Advisory Board americano ha predetto che lo sviluppo delle fonti di energia elettromagnetica avrebbe ‘aperto le porte allo sviluppo di nuove capacità che possono essere usate in un conflitto armato, in situazioni di terrorista/ostaggio e nell’addestramento’ e ‘nuove armi che offrono l’opportunità del controllo di un avversario … possono essere sviluppate intorno a questo concetto’ [18].

L’odierna tecnologia di sorveglianza è la sorveglianza della mente umana e mediante l’accesso al cervello e al sistema nervoso, [è] il controllo del comportamento e delle funzioni corporee. L’induzione di allucinazioni uditive ha lasciato spazio alle tecniche silenziose di influenzamento e dell’impianto di pensieri. Lo sviluppo delle tecnologie terahertz ha illuminato il funzionamento del cervello, facilitato la cattura dei fotoni emessi che sono derivati dalla corteccia visiva che elabora la formazione delle immagini nel cervello, ed ha permesso [la creazione] di un ricevitore microelettronico, a sua volta sviluppato coltivando cristalli semiconduttori unici. In questa maniera è pronta la tecnologia per individuare e leggere le ‘firme’ spettrali dei gas. Tutti gli esseri umani emettono gas. Gli esseri umani come gli esplosivi, emettono la propria firma spettrale sotto forma di gas. Con la lettura della frequenza elettrica cerebrale, e della firma spettrale dei gas, sono stati stabiliti i sistemi per il controllo di intere popolazioni – con tutta la tecnologia occorrente integrata in un telefonino cellulare.

‘Siamo molto ottimistici sulla ricerca nello spettro elettromagnetico dei terahertz’, dice l’investigatore principale della Terahertz Microelectronics Transceiver dei laboratori Sandia: ‘Questa è un’area inesplorata, e possono venirne fuori molte scoperte scientifiche. Stiamo solo iniziando a scoprire quello che i THz possono fare per migliorare la sicurezza nazionale’.

DI CAROLE SMITH



Carole Smith è nata e ha studiato in Australia, dove ha conseguito un degree di Batchelor of Arts presso l’università di Sydney. Ha effettuato la formazione professionale come psicanalista a Londra, dove ha avuto uno studio privato. Nei recenti anni si è dedicata alla ricerca dei metodi invasivi per accedere alla mente con mezzi tecnologici e ha pubblicato dei testi sull’argomento.
Ha completato la prima stesura di un libro intitolato: “The Controlled Society”.
The ethical implications of building machines to read people’s minds, DISSENT, edizione n. 25, http://www.dissent.com.au/index.htm

Fonte: Link

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da MICAELA MARRI

NOTE
[1] http://www.sciencemuseum.org.uk/antenna/neurobotics/private/121.asp La mostra è stata aperta dall’ottobre 2006 all’aprile 2007.
[2] Dove sono gli scanner? Chi li controlla? Sono protetti dalla polizia per evitare che vengano rubati dai terroristi? Quanti ce ne sono? Vengono prodotti in massa? Abbiamo voce in capitolo in merito al loro uso? Forse non sarà paranoia volere alcune risposte a queste domande.
[3] Non c’è abbastanza spazio qui per trattare dei microchip, l’impianto segreto di dispositivi radio trasmittenti a cui viene fatto riferimento nel discorso straordinario del Senatore Glenn al Congresso in occasione del suo tentativo di introdurre lo Human Research Subject Protection Act nel 1997: http://www.ahrp.org/InformedConsent/glennConsent.php
[4] Ref: The Coming Wireless revolution: When Everything Connects: The Economist: 26 April 2007. http://www.economist.com/opinion/PrinterFriendly.cfm?story_id=9080024
[5] Guardian: ‘The Brain Scan that can read people’s intentions’: 9 February 2007. www.guardian.co.uk/frontpage/story/0,2009229,00.html
[6] http://www.wired.com/wired/archive/14.01/lying_pr.html
[7] Dico ‘influenzare’ con cognizione di causa perché la tecnologia che consente l’accesso ai pensieri, consente certamente anche di indebolire i processi mentali, di interferire con la memoria, nonché di eccitare i processi mentali e corporei, infliggere dolore in tutti gli organi e le terminazioni nervose, alzare o abbassare la pressione arteriosa e la frequenza del respiro, come pure indurre rabbia, tristezza, isteria, o comportamenti inappropriate. Rif: John Norseen: Images of Mind: The Semiotic Alphabet. L’impianto di messaggi silenziosi, che sembrano insorgere nella mente stessa [del soggetto] è ora possible.
[8] Nonostante l’invio di tre lettere al corrispondente scientifico e all’editore del Guardian, non ho ricevuto una loro risposta, avendo chiesto loro di considerare i miei argomenti come psicoanalista e ricercatrice, per il dibattito etico che era stato invitato. E non c’è stata alcuna risposta dopo che ho contattato gli scienziati e i gruppi etici di Cambridge, che avrebbero dovuto formare un comitato. Non ho visto corrispondenza o riferimenti a tutta la questione dal febbraio 2007. C’è stata una ben marcata regressione nel New Scientist sull’uso dei vermi per gli esperimenti remoti.
Vedere: Douglas Fox, ‘Remote Control Brains: a neuroscience revolution’, New Scientist, 18 luglio 2007
[9] il gruppo di azione segreto della neo formata CIA ha raccomandato al presidente Eisenhower nel 1954 che gli USA dovevano perseguire “una filosofia fondamentalmente ripugnante” e che dovevano imparare a “sovvertire, sabotare e distruggere” i suoi nemici con “metodi più intelligenti e spietati” di quelli dei suoi oppositori: Ref: James Doolittle et al: “The Central Intelligence Agency: History and Documents (Univ.Alabama Press, 1984.
[10] Il DNA delle mosche della frutta ha un eccezionale grado di somiglianza con quello degli esseri umani.
[11] Fruit Flies and You: NASA sends fruit flies into Space: http://science.nasa.gov/headlines/y2004/03feb_fruitfly.htm
[12] Ref: New Scientist, 18 July 2007: ‘Remote Control Brains: a neuroscience revolution’: http://www.science.org.au/nova/newscientist/040ns_003.htm
[13] Vedere testo dell’autore: http://www.btinternet.com/~psycho_social/Vol3/V3.html
[14] Nick Begich, Controlling the human mind: the technologies of political control or tools for peak performance, Earthpulse Press Publications.
[15] Liberty e i legali di Liberty, hanno mantenuto fedelmente la continua campagna contro il piano protratto del governo di introdurre le carte d’identità biometriche, portando il caso alla Camera dei Lord, dove hanno ottenuto il sostegno. In vista della ricerca segreta che viene portata avanti e che consentirà l’accesso diretto al cervello mediante le tecnologie che vengono alla luce, e che usano la luce [radiazioni] , non si può fare a meno di sospettare che la carta d’identità biometrica non sia altro che un tassello dell’inseguimento e della raccolta dei dati dei cittadini, e come tale ha funto da efficacissimo schermo di fumo, avendo deflesso le energie dei protettori delle libertà individuali in termini di migliaia di ore di concentrato sforzo di protesta, con un’enorme spesa per la loro campagna.
[16] I soggetti umani, quando vengono programmati per la ricerca, rimangono sempre dei bersagli, persino se i motivi originali per il loro uso sono diventati obsoleti. Alcuni sono stati abusati continuamente per oltre trenta anni. (enfasi del traduttore)
[17] Thz Lasers Small Enough for Screening Devices: www.photonics.com/content/ news/2007/February/7/86317.aspx
http://www.whatsnextnetwork.com/technology/index.php/2007/01/23/miniaturized_terahertz_transmitter_recei
[18] http://www.au.af.mil/au/awc/awcgate/vistas/vistas.htm

NOTE A CURA DEL TRADUTTORE

[1] ‘brain scan’ ovvero scansione cerebrale, in inglese sta indicare qualsiasi tecnica, o combinazione di tecniche per l’analisi del cervello nelle sue componenti strutturali e/o funzionali, dalla PET (tomografia ad emissione di positroni) alla TAC (tomografia assiale computerizzata), all’EEG (elettroencefalogramma), alla fMRI (risonanza magnetica funzionale), ecc. (dal contesto si presume che si tratti di esami con radiazioni non ionizzanti).
[2] Lett. ‘background thoughts’,che L S Vygotskij definisce come ‘un subtesto che è sempre nascosto nel nostro discorso’ ‘perché la transizione diretta dal pensiero alla parola è impossibile’ (Problems of General Psychology)
[3] I guanti “haptic” sono strumenti usati per sviluppare dispositivi di realtà virtuale. Viene inserita una mano nel guanto che contiene un impianto elettrico e dei dispositivi che stimolano la sensazione e consentono di interfacciarsi con immagini elettroniche. Il guanto permette la creazione di un senso del tatto artificiale e l’interazione con la realtà virtuale in cui “il senso del movimento e del tatto sembrerà perfettamente naturale e divertente” per chi indossa il guanto. Le applicazioni vanno da quelle mediche (simulazioni a scopo formativo) all’utilizzo nei sempre più sofisticati videogames e ai dispositivi per ‘soli adulti’ (adult entertainment). vedi http://wisegeek.com/what-are-haptic-gloves.htm
[4] Molti ricercatori e scienziati negano che la molestia mediante microonde sia stata abbandonata, ed è presumibile che venga usata da sola o in combinazione con altre tecniche “silenziose”, proprio come elemento di disturbo contro chi è, o chi diventa “scomodo”. Vedi anche: “Microwave Mind Control in the UK” e “Microwave Mind Control”, entrambi i testi dello scienziato Tim Rifat.
[5] I principali laboratori di ricerca del Dipartimento per l’Energia USA

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