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giovedì 30 dicembre 2010

PRIMI UOMINI A MALTA: DA TERRA O DA CIELO?



L'isola di Malta è l'unico luogo europeo dove strutture megalitiche si concentrano con maggiore intensità. Sono numerosi, infatti, i siti archeologici di questa natura che provano la colonizzazione dell'isola in un periodo compreso tra 12000 e 9000 anni fa, una colonizzazione compiuta da una civiltà ignota, misteriosamente scomparsa. Ufficialmente, il primo popolo che sbarcò sull'isola fu quello dei Fenici, nel 1000 a.C., e poi seguiti da Greci, Cartaginesi e infine Romani.
Ma sono ormai molte le tracce di una civiltà (più che primitiva) che ha colonizzato l'isola in tempi remoti. Una di queste tracce si trova proprio tra questi numerosi siti megalitici, allineati con precise coordinate celesti e con uno schema del tutto simile a quello di Stonhenge, in Inghilterra. Uno dei siti principali è quello di Hagar Qim, un preciso calcolatore di eclissi e sede, molto probabilmente, degli sciamani e dei sacerdoti della zona. Poco distante, nel Tempio di Mnajdra, vi sono dei chiari riferimenti astronomici. 

Come si saprà, il Sole sorge ad est, ma nel corso dell'anno la posizione cambia più o meno leggermente, e così la nostra stella sorge precisamente sul punto cardinale solo nell'equinozio di primavera e in quello di autunno (rispettivamente 21 marzo e 21 settembre). Nell'equinozio autunnale, all'interno di questo tempio, alle 6.30 precise, entra un tenue raggio di luce, in posizione obliqua, appena il Sole sorge, illuminando una lastra di pietra posta a sinistra rispetto all'entrata. 

E prima che l'astro scompaia, una grossa figura luminosa a forma di tau si va a disegnare sulla roccia. Nel solstizio d'inverno, poi, la luce illumina un'altra lastra rocciosa, situata però a destra. E infine, nell'equinozio di primavera e nel solstizio d'estate, la luce illumina tutto l'altare centrale. In dodici mesi, dunque, la traiettoria dell'astro solare sopra il tempio attraversava ed attraversa tutto il planisfero celeste, illuminando così tre luoghi chiave per lo studio dell'astronomia antica. 

Ma perchè questo calcolatore? Sappiamo che, al cambio d'Era, con gli equinozi/solstizi del 2012, la situazione planetaria nel Sistema e nella Galassia muteranno. Forse anche questi templi si ricollegano allo studio e alla lunga veglia della Nuova Era, come avviene in Stonehenge, Carnac, Machu Picchu, Newgrange? Ma chi era questo popolo scomparso, così dedito allo studio astronomico? 

Non abbiamo alcuna testimonianza archeologica, tranne una minuscola statuetta. Vi è un altro sito megalito, più importante, chiamato Ggantja (pron. Gigantìa), che la leggenda vuole sia una Torre edificata da una razza gigante. Anche qui, il mito dei Giganti ritorna. E anche qui, come in altre parti del globo, vi sono blocchi di pietra enormi, modellati in modo tale da incastonarsi con una precisione incredibile. 

Poco lontano, c'è il cosiddetto Ipogeo di Hal Saflieni. Fu scoperto casualmente nel 1902 da alcuni operai che stavano scavando nella zona, forando così una parte del soffitto: inutile dire quale meraviglioso spettacolo si aprì ai loro occhi. 

L'Ipogeo sotterraneo si era conservato perfettamente, sepolto da migliaia di anni. Fu questa conservazione a permettere che non fu necessario alcuno scavo, ma solo semplici esplorazioni. E già cinque anni dopo la scoperta, la struttura dell'Ipogeo Maltese era già ormai compresa, anche se iniziavano a sorgere molti dubbi. Studi effettuati hanno dimostrato, infatti, che l'Ipogeo dovette essere per forza scavato all'interno della terra, in quanto la situazione geologica dell'isola è tale da prima della comparsa dell'uomo sul pianeta. 

Ma allora chi aveva una tecnologia tale da costruire una meraviglia simile con una precisione incredibile (notare nell'immagine in alto la precisione con cui sono state lavorate le pietre) all'interno della terra, quindi con una fonte di illuminazione davvero troppo debole, se non totalmente assente. 

Al centro di tutta la struttura, v'è la cosiddetta Stanza dell'Oracolo. Su una di queste pareti, c'è un foro, nel quale un uomo, parlandoci dentro, può far sentire la sua voce in tutto il sito sotterraneo, tramite un complesso di condotti che portano la sua voce dovunque. Curioso notare come le voci femminili non hanno lo stesso effetto. 

Come hanno potuto uomini così primitivi disporre di una tecnologia tale da creare cunicoli stretti ed interni, liscissimi, senza dover intaccare le pareti? E' evidente: avevano qualcosa di più di una clava ed una torcia. Molto di più...

Nello stesso Ipogeo, vennero fatte altre scoperte staordinarie. Furono trovati, infatti, numerosi crani umani che presentavano delle anomalie inspiegabili. Questi crani, dopo il ritrovamento, vennero subito spostati nel Museo de La Valletta, ma dopo il 1985 vennero sistemati in deposito, senza che nessuno potesse mai osservarli.

Questi reperti presentavano una calotta cranica priva di linee di saldatura. La cosa misteriosa è che ne sono stati trovati molti, tutti incredibilmente uguali. C'è chi ha avanzato l'ipotesi che fossero luoghi di raccolta per persone che nascessero con anomalie. Ma quante persone potevano nascere con la stessa anomalia, e con così tale intensità? E, soprattutto, quale civiltà che conosciamo aveva questa abitudine? 

I medici che hanno analizzato i crani hanno dichiarato che è una patologia mai vista prima, e riscontrabile solo in altri crani ritrovati in altre parti precise del mondo, come in alcune grotte vulcaniche del Perù vicino Machu Picchu, databili anch'essi al 9.000 - 6.000 a.C. Oltre a questi crani, ce n'è uno diverso, allungato, che tanto ricorda i miti egizi, mesopotamici e maya riguardo le descrizioni degli dèi scesi dal cielo che portarono la civiltà e la conoscenza all'umanità. 

In questo caso, però, siamo in possesso di un riferimento reale e concreto, e non più un semplice mito. Siamo davanti ad un'antica pratica di mutazione genetica tra razze che ha visto la creazione seguente dell'attuale specie Cro-Magnon, alla quale noi apparteniamo?


E' interessante notare anche che sulle coste vicine ai siti megalitici, vi sono strutture e "piste" che finiscono in mare. Ciò vuol dire che sono state edificate quando il livello del mare ancora non aveva sommerso le coste, e dunque un periodo antecedente al 10.000 a.C.

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