Le Pleiadi sono un ammasso stellare composto da sei o sette pianeti. Fanno parte della costellazione del Toro e la loro distanza è di circa 500 anni luce. Il caso più sensazionale della comparsa della costellazione delle Pleiadi è accaduto a John Spencer, trafficante di armi, nel monastero di Tuerin, in Mongolia, nel 1920, quando era ospite dei monaci tibetani.
Un mattino, mentre si aggirava nei giardini, vide una scala di pietra che portava verso una caverna, ostruita da una specie di porta. Vi entrò e si trovò in una specie di sala ottagonale, e su una parete vi erano raffigurate le costellazioni del Toro. Su un’altra parete vide le costellazioni delle Pleiadi. In questo antro, illuminate da una luce verde fosforescente, scorse una fila di bare, in cui giacevano tre cadaveri. Uno era di un monaco buddista, l’altro di una donna, il terzo era un essere che indossava una tuta d’argento, un casco, e al posto degli occhi due grandi fanali che sprigionavano una luce abbagliante.
Il mattino dopo, un monaco lo accompagnò in una sala identica a quella vista il giorno prima: vi erano 15 piccole bare e in una l’essere con la tuta d'argento. Alle domande di Spencer, il monaco rispose: "Quest’essere era un grande maestro venuto dalle stelle". Le uniche spiegazioni logiche dell’episodio si rifanno alle ipotesi più tipiche dell’archeologia spaziale: visitatori stellari discesi sulla Terra in tempi antichi. A quanto sembra i Pleiadiani avrebbero un aspetto umano, alti, biondi o bruni, e molto simile a noi terrestri.
I Pleiadiani sembrano essere gli alieni maggiormente percepiti telepaticamente dai channelers, da cui riceverebbero numerosi messaggi di stampo apocalittico/spirituale. Secondo alcuni contattisti, i Pleiadiani sarebbero riconducibili agli angeli dell’Antico Testamento, e farebbero parte di una confederazione galattica di civiltà ultra evolute, il cui principale esponente sarebbe Ashtar Sheran. I
loro principali nemici sarebbero umanoidi con la pelle olivastra e gli occhi a mandorla conosciuti familiarmente con il nome di "uomini in nero", oltre ai rettiliani (o homo-saurus). Principale esponente del contattismo con i Pleiadiani è Billy Meier, che in tre volumi ("Anni luce" 1987, "Contatti dalle Pleiadi" 1990, "Messaggio dalle Pleiadi") ha raccontato le sue esperienze. Secondo alcuni contattisti, i Pleiadiani gestirebbero sulla Luna circa 340 basi dislocate nel sottosuolo, vere e proprie città sotterranee.
Assieme ad altri alieni gestirebbero inoltre basi su Marte, Ganimede, e sulla stessa Terra allo scopo di controllare l’operato dei terrestri. Comunque il mistero dei Pleiadiani - che secondo alcuni studiosi avrebbero basi anche nei poli e per questo vengono detti anche "Polariani" - resta ancora oggi irrisolto e avvolto nel più fitto mistero.
(Gabriele Zaffiri)
(Gabriele Zaffiri)
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