In greco “delphys” significa “matrice” e dimostra il rispetto per questi mammiferi marini. Poeti, scrittori e filosofi – sia greci che romani – ritenevano che i delfini e le balene fossero creature divine: reincarnazione di anime umane che rappresentano la forza vitale del mare. Apollo si trasforma in delfino per guidare i cretesi a Corinto; Nettuno seduce e sposa la figlia di Nereo grazie ai delfini; Eros cavalca i delfini per attraversare il mare; Ulisse fa dei delfini le sue armi e la sua guida e sarà proprio un delfino a salvare suo figlio Telemaco.
Un sarcofago ebreo del II secolo dopo Cristo, ritrovato a Beit Shearim vicino Harfa, è ornato con delfini. Coppe, vasi, monete e monili micenei, fenici, greci e romani rappresentano i delfini. Ritroviamo questi cetacei anche all’interno di templi e palazzi reali: a Creta, nel Palazzo di Cnosso, la camera della regina è ornata con affreschi risalenti al 1500 A.C. che raffigurano delfini; e così a Delfi, Napoli, Ios, Naxos, ????
I delfini hanno suscitato negli scrittori e nella letteratura in genere sentimenti di pace, di positività, di intelligenza: la loro disponibilità a relazionarsi con l’uomo, ad essere “gentili e nobili” ha loro attribuito, sin dall’antichità, “poteri sovrannaturali”. Esistono diversi studi sulla musicoterapia, che viene sperimentata, con successo, come mezzo di cura alternativo. E pare il canto dei delfini abbia effetti terapeutici.
I delfini hanno una legame particolare con i bambini, per i quali mostrano una particolare simpatia. Pare che siano particolarmente attratti dalla loro piccola dimensione e dalla loro gioia e voglia di giocare. Generalmente quando un bambino entra in acqua viene subito circondato dalle femmine e dai piccoli delfini.
Il lavoro terapeutico con i delfini ha dato risultati positivi con i bambini autistici ed altri con “speciali necessità”. Sembra che esista un legame fra i bambini e gli animali. E’ intuitivo e va oltre la dimensione tridimensionale. E’ per questo motivo che molti adulti hanno animali da compagnia E’ una cosa che riguarda l’amare senza giudizi. E riguarda anche il comprendere la compassione.
Negli Stati Uniti, i ricercatori del Dolphin Plus Centre di Key Largo, in Florida, hanno sottoposto alla delfinoterapia anche malati terminali, paraplegici, persone che hanno patito gravi amputazioni, nonché ragazzi ciechi e sordociechi.
Si è rilevato che il contatto con i delfini può aiutare anche chi non riesce a rassegnarsi ad un lutto particolarmente grave. Inoltre, secondo lo studioso russo Igor Tcharkovsky, che ha offerto ad alcune donne incinta la possibilità di nuotare con dei delfini nel Mar Nero, questi mammiferi marini, grazie alle loro capacità di comunicazione telepatica, sarebbero in grado di trasmettere al feto alcune delle loro conoscenze e di insegnargli a non aver paura dell'acqua. Sembra che le femmine dei delfini siano particolarmente interessate alle donne incinta, e Tcharkovsky afferma che sono anche capaci, durante un parto sott'acqua, di portare il neonato in superficie.
"Sui motivi che rendono questi mammiferi marini efficaci terapeuti esistono diverse ipotesi", afferma la psicologa Marina Giuseppini, coordinatrice di Arion, l'associazione scientifica "no-profit" che organizza programmi di delfinoterapia in Italia. "Quella forse più probabile è che si tratti di un complesso di fattori, tra cui l'immersione nell'acqua e la particolare intelligenza e disposizione al contatto dei delfini, che determinano nell'uomo non solo una sensazione soggettiva di benessere, ma anche variazioni neurofisiologiche misurabili, come l'incremento delle onde cerebrali alfa e theta, che caratterizzano stati di profondo rilassamento e di concentrazione, come ad esempio quelli meditativi".
Sempre nel suo libro "Delfini guaritori", il dottor Horace Dobbs, che ideò la delfinoterapia nel 1990, avanza altre ipotesi. Una è che i delfini siano in grado di proiettare nei più nascosti recessi del corpo umano dei raggi sonar di finissima qualità dall'elevato potere di guarigione. Un'altra è quella secondo cui i delfini avrebbero il potere di risvegliare il nostro centro emotivo, che risiede nel limbo, una delle regioni più primitive del nostro cervello.
In pratica, con la loro spontaneità e il loro entusiasmo, i delfini ci fanno riscoprire la naturale gioia che abbiamo sepolto dentro di noi. Ma non è tutto. Sembra che i delfini siano in grado di contribuire, oltre che al benessere fisico, anche all'evoluzione spirituale dell'essere umano. Infatti, sempre a proposito della sua esperienza col delfino Freddie, Debbi Jameson aggiunge che "è stata una cosa spirituale e magica. I delfini hanno così tanto da insegnarci sull'armonia, sull'amore incondizionato e sul lato spirituale della vita che noi spesso ignoriamo".
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