La notizia ha dell'incredibile, ma è passata in sordina dai maggiori Media.
La scienza moderna è in grado di far ricrescere gli arti amputati già da 6 anni.
Molti animali hanno la capacità una volta che gli si tronca un arto di farselo ricrescere "spontaneamente", come la coda delle lucertole.
Oggi in sole 4 settimane, un dito umano con la punta tagliata è stato fatto ricrescere. Per fare questo è stata utilizzata una speciale polverina. E' la prima volta al mondo che accade una cosa del genere.
La polverina contiene collagene ed è derivata da vesciche di suino, grazie ad essa, proprio come accade con la coda delle lucertole, il dito è riuscito a rigenerarsi perfettamente.
Il primo a provare la polvere miracolosa è stato il signor Spievack Lee. Nel 2005 aveva perso una parte del suo pollice a causa dell'elica di un modellino di aeroplano.
I medici hanno proposto all'uomo un trapianto di tessuti, ma Spievack ha rifiutato la soluzione, decidendo di optare per quella offertagli dal fratello Alan, un medico che si occupa anche di ricerca per la rigenerazione dei tessuti, che lo ha convinto a provare la polverina.
La polvere ha stimolato la formazione di nuovi tessuti e la divisione delle cellule. Nel giro di un mese la carne, i tendini, la pelle, le unghie e perfino le impronte digitali sono tornate come in origine.
L'US Arm, un'organizzazione americana militare, ha dimostrato un grande interesse per questa "medicina". Il suo scopo è infatti quello di riuscire a restituire ai soldati feriti e mutilati in guerra dita, pelle, ma anche interi arti.
Stephen Badylak e' lo scienziato che ha sviluppato la polvere, costituita da una miscela di proteine e di tessuto connettivo, utilizzato gia' da tempo dai chirurghi per riparare tendini.
Secondo Badylak, la polverina "dice al corpo di avviare il processo di ricrescita dei tessuti".
La polverina contiene collagene e altre sostanze, ma non cellule. In 4-6 settimane il dito di Lee era tornato della lunghezza originale, in 4 mesi era come gli altri. Ad aprire una finestra su questo straordinario capitolo della scienza e' il periodico scientifico "Focus" diretto da Sandro Boeri che, nel numero in edicola lo scorso 7 aprile, riferisce tutte le prime importanti conquiste della ricerca verso la rigenerazione degli organi.
Nessuno osa dire che il merito sia della polvere, ma, racconta Amelia Beltramini sul prestigioso magazine scientifico, David Baer, medico di Fort Sam Houston di San Antonio, Texas, che ogni giorno ha a che fare con giovani che tornano dall'Iraq mutilati per l'esplosione di granate, si e' chiesto: "Perche' non provare sui miei ragazzi?". La sua sperimentazione, finanziata dal Pentagono, prevede di riaprire le ferite di 5 pazienti mutilati alle mani, di cospargerle di polvere 3 volte la settimana per 2 settimane documentando i progressi con le radiografie.
"Non mi aspetto che ricrescano dita intere, ma basterebbero moncherini di 1 cm per tenere una matita, la zip dei pantaloni, una forchetta... l'indipendenza. Per ora e' solo una speranza, ma non abbiamo nulla da perdere" dice Baer. La ricetta della polvere l'ha messa a punto Stephen Badylak, espertodi rigenerazione all'University of Pittsburgh. "L'uomo ha il potere di rigenerare qualsiasi cosa nella vita fetale. Ma questa capacita' si attenua a partire dalla 16a settimana di gestazione e si esaurisce con la nascita" dice Badylak.
"Le ricerche piu' recenti nel campo delle cellule staminali, della genetica e dell'ingegneria dei tessuti stanno pero' dimostrando che e' possibile riattivarla. Se i segnali genetici sono nelle nostre cellule, la domanda giusta da porsi e' come riaccenderli".
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