La missione è trasportare tecnici in basi dove sono sviluppate armi ad alta tecnologia.
LAS VEGAS – È la compagnia senza nome. Vola solo in posti segreti ed ha il suo quartier generale in un luogo che adora esibire. Las Vegas, la città del divertimento. Il suo terminal è a poche centinaia di metri dagli hotel Luxor e Mandalay. Alla fine della Diablo Road, si incrocia la S. Haven, una striscia d’asfalto che fila lungo recinzione che protegge l’aeroporto McCarran. Lì su un piazzale sono parcheggiati i jet. Sono gli aerei della «Janet». Ma Janet non è una sigla ufficiale, piuttosto un nomignolo forse nato dal codice radio usato. Tanti misteri sono giustificati dalle rotte della compagnia.
La Bestia di Kandahar, il drone che ha partecipato alla missione per uccidere Osama Bin Laden – per fare un esempio – è stato testato in uno di questi centri. Così come i razzi impiegati dai velivoli senza pilota impegnati nella caccia ai qaedisti.
Giovedì mattina ci siamo avvicinati al terminal della «Janet» e c’erano almeno due Boeing riconoscibili dalla livrea bianca con la striscia rossa lungo la fusoliera.
Ovviamente nessun nome sul timone o sulle fiancate. Uno lo abbiamo visto arrivare sulla piazzola mentre a poche centinaia di metri si susseguivano atterraggi e decolli degli elicotteri pieni di turisti diretti al Gran Canyon o alla diga Hoover. La compagnia dispone, secondo alcune informazioni, almeno sei B 737-600s e cinque aerei più piccoli. Una flottiglia che lavora a pieno ritmo per trasferire il personale nelle basi del deserto. Si tratta di installazioni in aree remote e l’alternativa per raggiungerle è un lungo viaggio in auto. Più rapido e sicuro il jet. L’attività della «Janet» non interessa solo agli appassionati di aeronautica ma anche alle spie che a Las Vegas e dintorni hanno molto da fare.
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