Maestro Samael Aun Weor: secondo la teoria di uno scrittore e investigatore tedesco, gli astronauti esistevano nel nostro pianeta migliaia di anni fa. Vorremmo chiederle cosa pensa l'Associazione Gnostica circa questo tema tanto interessante.
Certamente, questa domanda si relaziona in gran parte con la preistoria e persino con la geologia, poiché è ben saputo che una e l'altra sono cambiate attraverso i secoli. Per esempio, dove oggi c'è il Golfo del Messico c’era una valle preziosa, però dopo la sommersione del continente atlantideo, tale valle scomparve, le acque la inondarono. In altre epoche, per esempio, esistette una frangia di terra che andava dal nord del Golfo del Messico fino all'Africa, attraverso l’Atlantide. Attraverso questa frangia di terra giunsero molte persone di colore fino al nostro antico paese, il Messico, nel quale vi erano distinti regni (in quell'epoca). L'Europa, allora, non era sorta completamente dal fondo dei mari e l'Atlantide si estendeva da Sud a Nord, nell'oceano che porta il suo nome.
Perciò, la Geologia si modifica incessantemente. Dico e cito questo, proprio perché nell’ Atlantide c'era ciò che si potrebbe denominare "Cosmo-porto": navi cosmiche, condotte dai famosi extraterrestri, scendevano normalmente nell'aereo porto (o "Cosmo porto", per essere più chiaro) che era ubicato vicino ad una delle grandi città di Atlantide. Nelle distinte città di Atlantide c'erano "Cosmo porti”, però il più importante era quello della Città di Samlios in quell'epoca; era molto simile alla Parigi moderna dei nostri giorni; era una specie di capitale mondiale di tipo culturale, super civilizzata, e gli abitanti di Atlantide erano abituati alla discesa di astronavi, comandate da gente di altri pianeti. Questo non era strano, non era raro; era tanto comune come la cipolla o come la patata.
Disgraziatamente, la civiltà Atlantidea iniziò a decadere: la gente utilizzò le armi atomiche per la distruzione, lo stesso che nella nostra epoca. Si vide che l'umanità stava degenerando e allora le navi divennero meno frequenti. E quando l'umanità degenerò totalmente, quando si convertì in una civiltà simile alla nostra (per la sua degenerazione), allora le navi cosmiche brillarono per la loro assenza. Tuttavia non
siamo stati abbandonati del tutto.
L'Atlantide sprofondò nel fondo dei mari (questo non possiamo negarlo), attraverso cataclismi spaventosi. Avvenne una rivoluzione degli assi della terra, i mari si spostarono, cambiarono letto, e Atlantide alla fine scomparve. Resti dell’ Atlantide sono le Antille, le Isole Canarie, ecc. Però ripeto: non siamo stati del tutto abbandonati, le navi cosmiche solcano sempre lo spazio e io ho narrato varie volte, davanti all'auditorio, un fatto concreto che mi è successo: ebbi un contatto diretto, personale, con gli abitanti di altri pianeti; questo contatto lo ebbi nel "Deserto dei Leoni", Distretto Federale, e fu straordinario" !...
Mi trovavo proprio in quel bosco, quando fui sorpreso da una nave che discese lentamente fino ad atterrare in una radura del bosco. Mosso dalla curiosità, mi avvicinai per vedere cosa succedeva e grande fu la mia sorpresa nel vedere proprio su un treppiede di acero una nave straordinaria, meravigliosa. Si aprì una porticina e scese da una scaletta un uomo delicato, di media statura, dai capelli ramati, occhi azzurri, ampia fronte, narice retta con labbra delicate, orecchie piccole e raccolte, mani coniche, allargate come quelle di un Francesco di Assisi o di un Antonio di Padova. Portava nella destra uno strano apparato, uno strumento meccanico a me sconosciuto.
Dopo di lui, discese tutta una truppa, nella quale c'erano due dame di età indecifrabile. Stesi la mia mano per salutarlo e, curiosamente, anche lui stese la sua mano e la strinse alla mia. Lo salutai nella nostra lingua e anche lui rispose in perfetto spagnolo, cosa che mi sorprese abbastanza; non sapevo che gli astronauti parlassero spagnolo. Infatti sembra che abbiano il dono delle lingue. Così l’ho compreso, poiché parlò senza alcuna difficoltà.
Gli chiesi che mi portasse su un altro pianeta (su Marte, gli dissi). Allora mi rispose: "Dite su Marte?" "Si su Marte!" "Bene, se questo sta lì, non oltre" (fu la risposta). Rimasi perplesso. "Qui stesso, non oltre? (gli dissi). Magari potessero gli scienziati del nostro pianeta Terra viaggiare così facilmente, come lo fanno questi uomini! Per lui, questo è "lì, non oltre"...
Le mie suppliche affinché mi portasse con lui furono inutili. Mi appoggiai al treppiede, quello di acero, sul quale stava la nave. Non avevo voglia di rinunciare; ero risolto a partire con loro, però il Capitano mantenne il silenzio.
Quindi la truppa si sedette su alcuni tronchi che erano lì, sul suolo, e una delle dame, alzandosi, parlò in nome di tutta la truppa. Disse: "Se mettiamo una pianta che non è aromatica insieme ad un'altra che lo è, è chiaro che quella non aromatica si impregnerà dell’aroma di quella aromatica, vero? Le risposi: "È chiaro, è certo!" Quindi proseguì: "Lo stesso succede con i mondi.
Mondi con umanoidi che prima andavano molto male, ora vanno molto bene perché si sono impregnati, poco a poco, con le radiazioni dei mondi vicini. Però noi siamo arrivati sulla Terra, come voi vedete, e vediamo che qui, in questo pianeta, non succede lo stesso. Cosa sta succedendo qui?”
Quella signora era meravigliata, stupefatta. Intendo che e era terrorizzata dallo stato di perversità in cui ci troviamo. Dal mio punto di vista, aveva ragione...
Bene, io le risposi come potei. Le dissi: "in questo pianeta Terra quello che succede è causa di un equivoco degli Dei". Quindi mi risolsi a "chiarire" meglio il mio concetto, maturarlo un pochino, e continuai dicendole: " Così è il karma dei mondi"... "karma" è una parola orientale, o meglio sanscrita, che indica "legge di causa ed effetto", o "Legge di Azione e Conseguenza", cioè: tale azione, tale conseguenza; tale causa, tale effetto. Non può esistere effetto senza causa, né causa senza effetto. Qualsiasi effetto può convertirsi anche in causa, nella "LEGGE DELL'INCATENAMENTO SEGUITO".
Bene allora, asserì la dama col suo capo, facendo un inchino rispettoso, anche l'altra dama asserì, e i cavalieri, tutti, asserirono (anche essi) con un inchino del capo.
Ebbene, io rimasi soddisfatto di non essermi sbagliato tanto. Cercai di "chiarire" il concetto nel miglior modo possibile e ci riuscii.
Tutti si alzarono, per ritornare alla nave. Io vidi che la cosa era seria, che se ne andavano e non mi avrebbero portato (avevo molta voglia di andare). Risolvetti, semplicemente, di porre una domanda al capitano. Gli dissi: "io sono un uomo, con un perfetto senso di responsabilità morale; so cosa vi sto chiedendo, capitano. Ho bisogno di trovare informazioni su dati di altre civiltà, prove che esiste la vita negli altri mondi. Questi terrestri sono molto difficili, increduli al 100%, non credono nemmeno alla loro propria ombra. Conosco i terrestri, sono un abitante di questo mondo e so quello che sono. Questi non credono a qualcuno nemmeno se piange lacrime di sangue; sono increduli, materialisti, grossolani al 100%"...
Ebbene, non importò loro nulla di quello che dissi. Alla fine rispose il Capitano (e ciò per me fu meraviglioso), dicendo: "Nel cammino vedremo"... Questo lo disse mentre alzava il dito indice, il dito indice della mano destra.
Per me fu una consolazione, sia questa frase, che qualunque essa fosse stata. So che non sono terrestri; i terrestri si burlano di uno. Loro no, questa gente no, e questa frase, sono sicuro che la compiranno.
Però, a quale "cammino" si riferiva il capitano? Intendo al cammino della saggezza.
Ebbene, siamo qui: avanzando un po' di più; continuiamo con le nostre investigazioni. Cerchiamo di correggere i nostri difetti psicologici, per vedere se un giorno il capitano si ravveda di noi e ci porti a conoscere altri mondi abitati.
Dopo di che, dette tali parole, quell’uomo straordinario, seguito dalla sua gente, rientrò nella nave. Salì sulla scaletta, aprì la porticina e penetrò nella stessa. Mi ritirai opportunamente e senza che essi me lo ordinassero. Compresi, semplicemente, che la radiazione avrebbe potuto mettere fine alla mia vita e mi ritirai ad una certa distanza per osservare ciò che succedeva. La nave girò sul suo asse e si elevò a
grande velocità, fino a perdersi nell'infinito.
Così, dunque, ho questi dati e li ho comunicati qui, a voi, con molto piacere. È chiaro che la questione fu sorprendente. Per me, oggi giorno, la questione dei dischi volanti non è più motivo di curiosità. Intendo dire che per essere trasportato ad altri mondi abitati, uno deve essere molto limpido, più responsabile, eliminare molti difetti psicologici, ecc.
Io sto aspettando di vedere se è possibile, correggendo i miei difetti, poter un giorno tornare ad essere visitato da questa truppa. Andrò avanti con speranza, e, semplicemente, sono sicuro che manterranno la loro parola perché non sono terrestri.
Che questo possa succedere, Maestro!
Ora la nostra domanda è la seguente: Cosa pensa l’Associazione Gnostica riguardo alle dottrine Yoga, tali come l’Hata-Yoga, Kundalini yoga, ecc?
Con moltissimo piacere risponderò a questa interessantissima domanda.
Certamente, esistono diverse Scuole di Yoga: Kundalini-yoga, Raja Yoga, Bakti-yoga, Gnana-Yoga, Karma Yoga, ecc. In nessun modo ci pronunceremo mai contro nessuno di questi rami di Yoga, e siamo assolutamente sicuri che finché continuiamo con i nostri difetti di tipo psicologico, nonostante tutti gli avanzamenti yogici che otteniamo, indubbiamente continueremo con la coscienza addormentata.
La Psicologia offre sorprese straordinarie. In realtà noi, gnostici, abbiamo una psicologia di tipo rivoluzionario e prima di pensare a molti Hata-yoga, ci interessa più di tutto la rivoluzione della coscienza. Sono sicuro che se la gente comprendesse ciò che è l’"io", il "me stesso", si riempirebbe di profonda costernazione. Se qualcuno potesse mirarsi in uno specchio e vedersi tutt'intero, tale com’è, fuggirebbe terrorizzato. E ciò che è l’"io", in realtà, esiste in ognuno di noi in forma pluralizzata.
Indubbiamente, ognuno degli elementi dell’io è indesiderabile. In ognuno di noi c'è odio, invidia, pigrizia, gola, fornicazione, violenza, etc., a cosa servirebbe renderci molto abili, per esempio nell'Hata Yoga, se continuiamo con tutti questi elementi indesiderabili dentro la nostra psiche? Perciò è meglio, prima di dedicarci a fare le “maromas” dell’Hata Yoga, dedicarci realmente a correggerci, a eliminare (da noi stessi) i nostri difetti psicologici.
La coscienza dell'essere umano è addormentata, profondamente addormentata; si trova, diciamo, dentro ognuno degli "elementi" psicologici che possediamo, si trova imbottigliata dentro l'ego: l’"io", il "me stesso". Si potrebbe dire, con altri termini, che siamo tutti immersi in uno stato di ipnosi collettiva.
La gente è addormentata. Tuttavia, ignora che dorme. La gente è in un trans ipnotico, però ignora di essere in un trans ipnotico; sogna di essere sveglia, però non è sveglia. Solo disintegrando davvero tutti gli "elementi indesiderabili" che portiamo dentro di noi, potremo arrivare al risveglio completo della coscienza e questo è fondamentale.
Quando uno si sveglia, può vedere, udire, toccare o palpare tutte le dimensioni della natura e del cosmo, perché ben sappiamo che il nostro mondo e multi-dimensionale.
Maestro: prima lo abbiamo sentito menzionare la parola "karma" (lei ha detto che è sanscrita), però dagli studi che abbiamo realizzato e da quello che abbiamo letto, sappiamo che esiste anche la parola "Darma", che va legata alla prima. Le chiediamo di darci con la sua amabilità una più ampia spiegazione su queste due interessantissime parole, così legate agli studi che realizzano gli alunni dell’Associazione Gnostica.
Con moltissimo piacere rispondo a questa domanda interessante.
"Karma" significa "legge di causa ed effetto": tale causa, tale effetto. "Darma" significa "ricompensa". Si dice che le cattive azioni pesano su di noi, che prima o poi cadono su chi le ha commesse come un raggio di vendetta, e questo è certo: una cattiva causa deve produrre un cattivo effetto, una cattiva azione deve portare ad una pessima conseguenza.
La parola "Darma" è differente (anche questo è un termine sanscrito) e significa "ricompensa". Se noi facciamo del bene, raccoglieremo del bene; se seminiamo in una buona terra, raccoglieremo quello che seminiamo, questo è ovvio.
Così, quindi, "Karma" e "Darma" sono parole sanscrite molto interessanti.
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