Cerca nel blog i post e gli argomenti di tuo interesse

Translate

mercoledì 31 agosto 2011

Mer-Ka-Bah L’Insegnamento della Respirazione Sferica.


Di Drunvalo Melchizedek.
È costituita da 17+1 respiri, dei quali i primi sei hanno la funzione di bilanciare la polarità, i successivi sette quella di far fluire correttamente il prana attraverso l’intero corpo, il respiro successivo serve a spostare la consapevolezza dalla 3° alla 4° dimensione ed infine abbiamo gli ultimi tre respiri che ri-creano la Merkabah rotante, dentro ed attorno al corpo. L’ultimo respiro non verrà descritto. Una volta al giorno applicati in questa meditazione fino a che non verrà il momento in cui saprai respirare consapevolmente, ricordando, attraverso ciascun respiro, il tuo intimo legame con Dio.


Primo Respiro: inspira.
Cuore: apri il tuo cuore ed ama tutto ciò che è vita. Se non ne sei in grado, cerca di apriti a questo amore quanto più ti è possibile. Questa è, di tutte, l’indicazione più importante.
Mente: prendi consapevolezza del tetraedro maschile (l’apice è rivolto al sole, la punta è avanti per l’uomo, dietro per la donna) colmo di brillante luce bianca che circonda il tuo corpo. Visualizzalo meglio che puoi, se non riesci allora cerca di sentirlo, di percepirlo mentre ti circonda.
Corpo: durante l’inalazione poni le tue mani nella posizione (mudra) in cui il pollice tocca l’indice. Ricorda di far toccare lievemente le dita e di non far toccare le altre fra di loro o con altri oggetti. I palmi sono rivolti verso l’alto.
Respiro: con i polmoni vuoti comincia la respirazione yogica completa. Respira soltanto attraverso le narici tranne che in alcuni punti che verranno descritti. In poche parole respira prima con la pancia, poi con il diaframma ed infine con il torace, ma con un unico atto armonico, non diviso in tre parti. L’espirazione viene completata sia trattenendo il torace e rilassando la pancia, liberando lentamente l’aria, sia, viceversa, tattenendo la pancia e rilassando il torace. La cosa più importante è che la respirazione sia ritmica. Inizia con sette secondi per l’inspirazione e sette per l’espirazione, poi con la pratica, troverai il tuo ritmo. Le seguenti istruzioni, tratte da “La scienza Del Respiro” di Yogi Ramacharaka, saranno probabilmente d’aiuto.
Mettersi in piedi, o seduti, con il busto eretto. Respirando attraverso le narici, riempire d'aria la parte inferiore dei polmoni, ciò si ottiene mettendo in azione il diaframma che, nel discendere, spingerà gli organi addominali e la parete frontale dell'addome. Poi riempire la parte media dei polmoni facendo alzare le coste inferiori, lo sterno e il torace. Riempire quindi la regione superiore dei polmoni, facendo alzare la parte superiore del torace ed, in tal modo, sollevando il torace, comprese le sei o sette paia di coste superiori. Con quest’ultimo movimento la parte inferiore dell'addome si ritrarrà leggermente, per dare sostegno ai polmoni e facilitare il riempimento della loro zona superiore.
Ad una prima lettura potrà sembrare che questa respirazione sia divisa in tre momenti distinti, ma ciò non è esatto: l'inspirazione è continua e l'intera cavità del torace (dalla regione diaframmatica, spinta in basso, al punto più alto della regione clavicolare) si espande in un movimento uniforme. Evitate di
inspirare "a strappi”, sforzatevi di mantenere un ritmo regolare e costante. La pratica permetterà di eliminare presto la tendenza a dividere l'inspirazione in tre movimenti e approdare ad un respiro uniforme e continuo. Basta un po' di esercizio per essere in grado di completare l'inspirazione in un paio di secondi.
Trattenere il respiro per alcuni secondi. Espirare molto adagio, mantenendo il torace fermo, facendo rientrare l'addome leggermente e facendolo alzare lentamente man mano che l'aria fuoriesce dai polmoni. Quando l'aria è stata completamente espirata, rilassare il torace e l'addome. Con la pratica, questi movimenti diventeranno faciIi ed una volta acquisiti saranno pressochè automatci.
Primo respiro: espira.
Cuore: ama.
Mente: prendi consapevolezza del tetraedro femminile (apice rivolto verso la terra, la punta è dietro per l’uomo, davanti per la donna) anch’esso riempito di brillante luce bianca.
Corpo: mantieni lo stesso mudra.
Respiro: non esitare al culmine dell’inspirazione. Espira lentamente, circa sette secondi, come descritto dalla respirazione yogica. Quando l’aria è fuoriuscita dai polmoni, senza forzare, rilassa il torace e l’addome e trattieni il respiro fino a sentire l’impulso di respirare, circa cinque secondi, poi prosegui in questo modo:
Mente: visualizza il triangolo equilatero, lato superiore del tetraedro femminile, posto sul piano che attraversa il torace a livello dello sterno. In un attimo e come con un impulso elettrico, manda il piano del triangolo in basso attraverso il tetraedro. Il triangolo si rimpicciolisce scendendo e spinge fuori dalla punta rivolta verso il basso tutta l’energia negativa del mudra o circuito elettrico, una luce viene proiettata verso il centro della terra. Questo esercizio mentale si svolge contemporaneamente ai seguenti movimenti del corpo.
Corpo: incrocia leggermente gli occhi, ora dirigili verso l’apice delle orbite senza sforzarli (guarda in su). Sentirete un formicolio nella zona del terzo occhio. Ora potete guardare in giu, verso il punto più basso che potete e il più velocemente possibile. Dovreste sentire una scossa elettrica scendervi lungo la schiena. La Mente ed il Corpo devono coordinare il precedente esercizio mentale con il movimento degli occhi: quando gli occhi scendono verso il basso anche il piano del triangolo del tetraedro femminile scende verso la punta. Questa pratica combinata ha l’effetto di eliminare pensieri e sentimenti negativi che sono entrati nel tuo sistema elettrico. In particolare la parte del sistema elettrico associata al particolare mudra che state praticando. Subito dopo il pulsare dell’energia in basso lungo la schiena, cambia il mudra nel successivo e ricomincia l’intero ciclo del primo respiro seguendo questi cambiamenti di mudra:
Secondo respiro
Mudra: pollice e medio uniti.
Terzo respiro
Mudra: pollice ed anulare uniti.
Quarto respiro
Mudra: pollice e mignolo uniti.
Quinto respiro
Mudra: pollice ed indice uniti (come nel primo mudra).
Sesto respiro
Mudra: pollice e medio uniti (come nel secondo mudra).
La prima parte, i primi sei respiri, il bilanciamento delle polarità e la pulizia del sistema elettrico sono ora completi. Ora sei pronto per la prossima parte, per i prossimi sette respiri.
Ora inizia uno schema completamente nuovo di respirazione.
Non è necessario visualizzare la stella octangulare (tetraedro) in questa fase. Soltanto il tubo che attraversa la stella, dall’apice maschile sopra la tua testa a quello femminile posto sotto i tuoi piedi, deve essere visualizzato ed utilizzato. Si estende un palmo sopra la testa ed un palmo sotto i piedi. Il diametro del proprio tubo corrisponde al diametro del cerchio formato da pollice ed indice che si toccano.
Settimo respiro: inspira.
Cuore: amore. Ci sarà un miglioramento, qui, una volta che si è perfezionata la meditazione.
Mente: visualizza o percepisci il tubo che corre attraverso il tuo corpo. Nell’istante in cui inizi la settima inspirazione visualizza la brillante luce bianca del prana (respiro) che si muove scendendo nel tubo dall’alto ed allo stesso tempo lo riempie dal basso. Questo movimento è praticamente istantaneo. Il punto in cui i due flussi di luce si incontrano all’interno del tuo corpo è controllato dalla mente ed è ampiamente ed universalmente risaputo. In questa descrizione comunque ti sarà mostrato soltanto ciò che è necessario, ciò che ti porterà dalla terza alla quarta consapevolezza dimensionale. In questo caso farai incontrare i due raggi di prana luminoso all’interno del tubo all’altezza dell’ombelico. Nel momento stesso in cui si incontrano, proprio all’inizio dell’inspirazione, una sfera di luce bianca, o prana, si forma nel punto d’incontro, circa delle dimensioni di un pompelmo, centrata sul tubo. Tutto accade in un attimo. Mentre prosegui con l’inspirazione del settimo respiro, la sfera di prana inizia a concentrarsi e cresce lentamente.
Corpo: durante i prossimi sette respiri usa lo stesso mudra sia per l’inspirazione che per l’espirazione: il pollice, l’indice ed il medio si toccano, il palmo è rivolto verso l’alto.
Respiro: respirazione yogica regolare e profonda, sette secondi per inspirare e sette per espirare. Non si dovrà più trattenere l’aria d’ora in poi. Il flusso di prana dai due poli non si interromperà nè cambierà in alcun modo mentre inali od esali aria. Sarà un flusso continuo che non si interromperà finchè continuerai a respirare in questo modo, anche oltre la morte.
Settimo respiro: espira.
Mente: La sfera di prana posta all’altezza dell’ombelico continua a crescere. Per la fine dell’espirazione avrà raggiunto circa venti centimetri di diametro.
Respiro: non forzare l’uscita di aria dai polmoni. Quando si saranno spontaneamente svuotati inizia immediatamente il prossimo respiro.
Ottavo respiro: Inspira.
Cuore: amore.
Mente: la sfera di prana continua a concentrare energia vitale ed a crescere.
Ottavo respiro: espira.
Mente: La sfera di prana continua a crescere e raggiungerà la massima grandezza alla fine di questo respiro. Le dimensioni sono diverse per ognuno. Se metti il dito medio sull’ombelico, la linea sul polso che delimita la mano ti mostrerà il raggio massimo della tua sfera. Non può crescere più di così.
Nono respiro: inspira.
Mente: la sfera di prana non può crescere ulteriormente quindi l’energia continua a concentrarsi all’interno della sfera. Visivamente aumenta la brillantezza della sfera.
Respiro: la sfera diventa sempre più luminosa mentre inspiri.
Nono respiro: espira.
Respiro: mentre espiri la sfera continua a diventare ancora più brillante.
Decimo respiro: inspira.
Mente: circa a metà dell’inspirazione la sfera di prana raggiunge la sua massa critica. La sfera si incendia in un sole, un’accecante e splendente palla di luce bianca. Ora sei pronto per il prossimo passaggio.
Decimo respiro: espira.
Mente: nel momento in cui espiri, la piccola sfera di circa due palmi di raggio si rigonfia per espandersi. In un secondo, combinandosi con il respiro descritto in seguito, la sfera si espande rapidamente oltre la sfera di Leonardo, oltre la punta delle tue dita tenendo le braccia distese. Il tuo corpo ora è completamente incluso in una enorme sfera di brillante luce bianca. Sei ritornato all’antica forma di respirazione sferica. ora devi fare altri tre respiri per rendere stabile la sfera.
Respiro: nel momento dell’espirazione forma un piccolo cerchio con le labbra e spingi fuori l’aria con un po’ di pressione. Quando senti che la sfera inizia a rigonfiarsi, nel primo secondo dell’espirazione, lascia uscire tutta l’aria rapidamente. In questo momento la sfera si espanderà.
Undicesimo respiro: inspira ed espira.
Mente: rilassati e limitati ad avvertire il flusso di prana dai due poli che si incontrano all’altezza dell’ombelico per poi espandersi fuori, all’interno della grande sfera.
Respiro: respira lentamente e profondamente.
Dodicesimo respiro: inspira ed espira.
Mente: rilassati e limitati ad avvertire il flusso di prana dai due poli che si incontrano all’altezza dell’ombelico per poi espandersi fuori, all’interno della grande sfera.
Respiro: respira lentamente e profondamente.
Tredicesmo respiro: inspira ed espira.
Mente: rilassati e limitati ad avvertire il flusso di prana dai due poli che si incontrano all’altezza dell’ombelico per poi espandersi fuori, all’interno della grande sfera.
Respiro: respira lentamente e profondamente. Alla fine di questo tredicesimo respiro hai stabilizzato la grande sfera e sei pronto per l’importante quattordicesimo respiro.
Quattordicesimo respiro.
Cuore: Amore.
Mente: esattamente all’inizio dell’inspirazione del quattordicesimo respiro muovi il punto d’incontro dei due flussi di prana dall’ombelico allo sterno, il quarto chakra dimensionale. L’intera grande sfera, assieme a quella originale che è ancora presente al suo interno si spostano seguendo il loro centro (il punto d’incontro) all’interno del tubo. Sebbene questo movimento sia molto semplice da eseguire è anche molto potente. Respirare da questo nuovo punto all’interno del tubo sposterà inevitabilmente la tua consapevolezza dalla terza alla quarta dimensione, o dalla consapevolezza terrena a quella di Cristo.
Corpo: questo mudra verrà utilizzato per il resto della meditazione. Metti il palmo sinistro sopra al palmo destro se sei un uomo, il destro sopra al sinistro se sei donna. È un mudra che rilassa.
Respiro: respira regolarmente e profondamente. Comunque, se continui a respirare tramite il tuo centro cristico senza proseguire nella Mer-Ka-Bah, il che è raccomandabile fino a che non avrai preso contatto con il tuo Io Superiore, passa ad un respiro più superficiale. In altre parole, respira ritmicamente ma in modo confortevole, con l’attenzione più sui flussi di energia che si muovono in giù ed in sù nel tubo, si incontrano all’altezza dello sterno e si espandono all’interno della grande sfera. Avvertine semplicemente lo scorrere. Usa il tuo lato femminile semplicemente per essere. In questo momento non pensare, respira soltanto, e senti di esistere. Senti la tua connessione con la Vita attraverso la respirazione cristica. Ricorda il tuo intimo legame con Dio.
La Mer-Ka-Bah, il Veicolo dell’Ascensione.
Gli ultimi tre respiri.
Ti è richiesto di non continuare in questa quarta parte fino a che non sarai entrato in contatto con il tuo Io Superiore e il tuo Io Superiore non ti ha dato il permesso di proseguire. Questa parte deve essere presa seriamente. Le energie che entreranno e circonderanno il tuo corpo fisico e spirituale possiedono una forza tremenda. Se non sei pronto potresti farti del male. Se il tuo Io Superiore ti ha dato il suo permesso per entrare nella Mer-Ka-Bah, allora non avere paura perchè sei pronto per farlo.
Quindicesimo respiro: inspira.
Cuore: amore.
Mente: sii consapevole dell’intera stella tetraedro. Realizza che ci sono tre complete stelle tetraedro sovrapposte l’una sull’altra. Una è il corpo stesso ed è fissa al suo posto e non si muove mai, tranne che in particolari condizioni. È posta attorno al corpo in maniera differente per uomo e donna. La seconda stella tetraedro è per natura maschile, è elettrica, è letteralmente la mente umana e ruota in senso antiorario rispetto all’asse del tuo corpo, in altre parole gira verso il tuo lato sinistro. La terzastella tetraedro completa è di natura femminile, è magnetica, letteralmente il corpo emozionale dell’uomo e ruota in senso orario rispetto al corpo o verso il tuo lato destro.
Per chiarezza: non si sta dicendo di far ruotare in un senso il tetraedro maschile e nel senso opposto quello femminile. Quando si dice di far ruotare la stella tetraedro si intende l’intero oggetto.
Durante l’inspirazione del quindicesimo respiro, mentre inali, dirai a te stesso, mentalmente, le seguenti parole-codice: “uguale velocità”. Questo dirà alla tua mente che vuoi che le due intere stelle tetraedro inizino a ruotare in senso opposto ed alla stessa velocità per il momento dell’espirazione. Quindi per ogni giro completato dalla stella tetraedro mentale, anche quella emozionale ne avrà compiuto uno.
Corpo: continua il mudra delle mani giunte da qui in poi.
Respiro: ancora respirazione yogica regolare e profonda, ma soltanto per i prossimi tre respiri poi ritorna alla respirazione più superficiale.
Quindicesimo respiro: espira.
Mente: i due gruppi di teraedri cominciano a ruotare. In un istante si muoveranno esattamente ad un terzo della velocità della luce, con la parte più esterna delle loro punte. Probabilmente non sarai capace di vederlo a causa della loro tremenda velocità ma potrai percepirlo. Ciò che hai appena fatto è accendere il motore della Mer-Ka-Bah. Ora puoi andare ovunque, o avere un esperienza.
È proprio come avviare il motore di un’auto, ma con la marcia in folle.
Respiro: fai un piccolo cerchio con le labbra uguale a quello fatto per il decimo respiro. Soffia fuori l’aria allo stesso modo e mentre lo fai senti i due gruppi di tetraedri che iniziano a ruotare.
Sedicesimo respiro: inspira ed espira.
Mente: appena inizi l’espirazione i due gruppi di tertraedri passano da un terzo la velocità della luce a due terzi la velocità della luce in un istante. Mentre lo fanno si assiste ad un fenomeno. Un disco di circa 17 metri di diametro si forma attorno al corpo a livello della base della colonna vertebrale e la sfera di energia centrata attorno ai gruppi di tetraedri si fonde con il disco fino a formare una figura che ricorda un disco volante attorno al corpo. Questa matrice energetica è chiamata Mer-Ka-Bah. Ad ogni modo non è stabile. Se puoi vedere o sentire la Mer-Ka-Bah attorno a te allora sei anche consapevole della sua instabilità. Oscilla lentamente. Perciò è necessario il diciasettesimo respiro.
Respiro: uguale al quindicesimo respiro, forma un cerchio con le labbra e soffia con pressione.
È a questo punto che la velocità aumenta. Come la senti aumentare soffia fuori tutto il tuo fiato con forza. Questa azione permetterà di raggiungere l’altissima velocità necessaria per dare forma alla Mer-Ka-Bah.
Diciasettesimo respiro: Inspira.
Cuore: ricorda, l’amore incondizionato per tutto ciò che è Vità deve essere provato per tutta la durata di questa meditazione o non si otterrà nessun risultato.
Mente: mentre inspiri dì a te stesso, mentalmente, il codice “nove decimi la velocità della luce”. Questo codice dirà alla tua mente di aumentare ancora la velocità della Mer-Ka-Bah fino a nove decimi la velocità della luce il che stabilizzerà il campo rotante di energia. Farà anche qualcos’altro. Questo universo tridimensionale in cui viviamo è sintonizzato proprio su nove decimi della velocità della luce. Questo è il motivo per cui è stata scelta questa precisa velocità.
Respiro: respirazione yogica ritmica.
Diciasettesimo respiro: espira.
Mente: la velocità aumenta fino a nove decimi la velocità della luce e stabilizza la Mer-Ka-Bah.
Respiro: uguale ai respiri 15 e 16, forma un cerchio con le labbra e soffia fuori con pressione. Nel momento in cui senti aumentare la velocità soffia fuori il fiato con forza. Ora sei nella tua Mer-Ka-Bah stabile e sintonizzata sulla terza dimensione. Con l’aiuto del tuo Io Superiore, capirai cosa questo significhi veramente.

Diciottesimo respiro.
Questo respiro molto speciale non verrà qui descritto. Devi riceverlo dal tuo Io Superiore. È il respiro che ti portera oltre la velocità della luce nella quarta dimensione. Scomparirai da questo mondo e riapparirai in un altro che sarà la tua nuova casa per un po’. Questa non è la fine, ma l’inizio di una sempre più vasta consapevolezza, l’inizio del tuo ritorno a Casa...
 
Fonte: Link

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...