Oltre ai celebri anelli che lo rendono affascinante e indimenticabile, Saturno ha anche una caratteristica meno nota: emette onde radio con una frequenza associabile alla rotazione planetaria. Le frequenze radio emesse cambiano anche al variare della latitudine, e in base alla stagione che il pianeta sta attraversando. "Questi dati mostrano quanto Saturno sia strano" dice Don Gurnett, a capo del team che si dedica alla raccolta dei dati del Radio and Plasma Wave Science montato su Cassini. "Pensavamo di aver compreso questi schemi di onde radio emesse dai giganti gassosi, dato che con Giove è andato tutto liscio. Senza la lunga permanenza di Cassini, gli scienziati non avrebbero capito che le emissioni radio di Saturno sono così diverse".
Si tratta di onde radio a frequenze ben lontane da quelle sonore. Nel 2005, quando la NASA rilasciò un questo file audio per ascoltare la "melodia di Saturno", gli astronomi isi videro costretti ad intervenire sulle registrazioni per renderle ascoltabili a noi comuni mortali, come ad esempio comprimere 27 minuti di audio in soli 73 secondi. Le onde radio emesse da Saturno, note come Saturn Kilometric Radiation, hanno uno schema simile a quello della sirena di un'ambulanza: la frequenza aumenta e descresce seguendo la rotazione planetaria. Questa sequenza, apparentemente stabile, venne utilizzata negli anni '80 per calcolare la durata del giorno di Saturno (la velocità di rotazione del pianeta).
Ma le cose si sono complicate negli ultimi 30 anni: non solo lo schema delle onde radio sembrerebbe variare anche (o forse soprattutto) con l'attività solare, ma esistono in realtà due schemi di frequenze: uno emesso dalla regione polare settentrionale, con un periodo di 10,6 ore, e uno dal polo sud, con un periodo di 10,8 ore. Questo tipo di emissioni radio variabili sembra direttamente connesso con lo spostamento delle aurore di Saturno poco prima dell'equinozio, tra gennaio e marzo del 2009. C'è inoltre un legame anche con le oscillazioni riscontrate nella magnetosfera, che seguono lo spostamento e l'intensità delle aurore e delle emissioni radio. Tutti questi elementi lasciano pensare che ci sia una forte connessione tra la variabilità del Sole e il comportamento di Saturno.
"La pioggia di elettroni che produce le aurore crea anche emissioni radio e ha effetto sul campo magnetico, per cui gli scienziati ritengono che tutte queste variazioni che osserviamo siano legate all'influenza variabile del Sole sul pianeta" dice Stanley cowley, professore dell' Università di Leicester e membro del team addetto al magnetometro di Cassini. "Queste ricerche sono importanti perchè ci aiutano a spiegare la complicata danza tra il Sole e la bolla magnetica di Saturno" dice Marcia Button, ricercatrice del Jet Propulsion Laboratory, "qualcosa normalmente invisibile all'occhio umano e impercettibile per le nostre orecchie. Cassini continuerà a tenere sotto controllo queste anomalie".
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