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sabato 2 aprile 2011

Samael Aun Weor - (II Parte)



Per approfondire leggi anche la Prima Parte Clicca Qui...

Per raggiungere questi scopi Samael Aun Weor offre una conoscenza, un accostamento alchemico alla sessualità, invocazioni, catene di protezione e cura nonché – dopo un’apposita unzione che abilita al sacerdozio gnostico, al termine di un corso speciale – rituali suddivisi in sette gradi e compendiati nello scritto riservato Liturgia Gnostica, fra cui una messa gnostica. 

Quanto alla pratica, raggiunto un certo livello di approfondimento dell’insegnamento gnostico, particolare importanza è attribuita ai “viaggi incorporei” e alla creazione del corpo astrale: “Fabbricare il corpo astrale è stato, è e sarà sempre un problema assolutamente sessuale”. Per ottenere questo risultato (che consente di “viaggiare liberamente per tutta la Via Lattea senza alcun pericolo”) è necessario trasmutare l’idrogeno sessuale SI-12 che abbonda nel seme il quale, dopo avere ricevuto uno “shock speciale” – quando si frena l’impulso sessuale per evitare l’eiaculazione –, passa a una “seconda ottava superiore, che agisce in accordo alle sette note della scala DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI” (riprendendo alla lettera una serie di concezioni tipiche del sistema gurdjieffiano). 
 
L’unione del SI-12 maschile e femminile permette così all’idrogeno sessuale di passare a una seconda ottava superiore il cui risultato viene a essere la cristallizzazione del menzionato idrogeno nella forma meravigliosa del corpo astrale. Dopo il raggiungimento di questo stato, l’allievo può concentrarsi nella fabbricazione del corpo mentale solare, “un corpo di paradiso, un corpo di felicità pieno di perfezione incalcolabile”.

L’itinerario di approccio agli insegnamenti gnostici si suddivide in tre cicli, per un totale di circa cinquanta incontri settimanali, corrispondenti a un programma di studi graduale: la “prima camera” (circolo exoterico) è composta di tre fasi (A, B e C), corrispondenti ad altrettante tappe di apprendimento delle nozioni fondamentali (meditazione, rilassamento, vocalizzazioni e mantra, viaggio astrale, risveglio dei chakra, conoscenza del sé, trasmutazione delle energie, e così via); la “seconda camera” (circolo mesoterico) – che come la successiva si svolge nel locale segreto noto ai discepoli con il nome di Lumisial, o Tempio gnostico – è rivolta a quanti, avendo compreso e messo in pratica l’insegnamento gnostico, desiderano vivere più a fondo i “Tre Fattori della Rivoluzione della Coscienza”, praticando i rituali in sette gradi dei quali si è fatto cenno; la “terza camera” (circolo esoterico), infine, è aperta agli allievi di fase avanzata, e vi si praticano ulteriori rituali riservati, come per esempio il Pratimocha, finalizzato alla distruzione degli “ego” mediante la recita in catena di particolari mantra. 

La pratica centrale è chiamata (utilizzando un termine tantrico) Sahaja Maithuna e consiste in un atto sessuale completo fra un uomo e una donna che comporta la sublimazione dell’energia sessuale senza passare attraverso l’orgasmo (“inmisio membri virili in vagina feminae sine ejaculatium [sic] seminis”), così da realizzare una “trasmutazione” dell’energia sessuale che contribuisce ad aprire i quarantanove livelli del subconscio (facendone uscire tutti gli “io” che sono nascosti) e permette l’ascesa gnostica; si tratta di una pratica che non ha nulla a che vedere con il coito interrotto, ma che dovrebbe consentire la trasmutazione sia dell’energia maschile (seme), sia delle secrezioni femminili, altrettanto importanti per il risveglio della kundalini.

Diversamente da altri ambienti esoterici, Samael Aun Weor considera questa via all’alchimia sessuale come l’unica lecita; le altre sono rifiutate e perfino attaccate come diaboliche (presiedute, finalmente, da una “Loggia nera”). 

Samael Aun Weor insegna che, nel Sahaja Maithuna, dall’unione delle forze maschile e femminile nasce una terza forza, il Cherubino: una parte della Grande Madre Divina, una creatura di fuoco che agisce per un tempo limitato ma sufficiente a “bruciare” gli “io” contro cui la sua forza è diretta. Riprendendo una tradizione tantrica dotata di una lunga storia nella spiritualità orientale e nell’esoterismo occidentale, Samael Aun Weor ritiene che, evitando l’emissione del seme, l’energia sessuale, anziché disperdersi verso l’esterno, viaggi verso le fibre più profonde dell’essere e della coscienza, che è così risvegliata.

Anche se non in tutte le derivazioni del “movimento gnostico”, ai discepoli non coniugati è invece insegnato un esercizio di trasmutazione chiamato (ancora utilizzando un termine tantrico; anche se nel tantrismo si tratta – come nel caso di Sahaja Maithuna – di parole che coprono significati diversi) Vajroli Mudra, che consiste in particolari posture seguite da un deciso massaggio sugli organi genitali, che tuttavia non giunge fino all’orgasmo.

Confermando un approccio non libertino alla sessualità – che deve essere infatti vissuta in assoluta castità di pensiero –, Samael Aun Weor sottolinea che l’antitesi fatale del Vajroli Mudra è “il vizio ripugnante e abietto della masturbazione”, cui seguono fatalmente l’abisso e la seconda morte di cui parla l’Apocalisse. 

Vi è qui una chiave particolare dell’intero sistema gnostico weorita, il quale considera la sessualità quale forma eminente di relazione con il trascendente (“il sesso è la funzione creatrice per mezzo della quale l’essere umano è un vero Dio”; e “l’alchimia sessuale è di fatto la scienza della nuova Era d’Acquario”, come è scritto ne Il matrimonio perfetto), al punto che la dispersione dell’energia sessuale fuori da queste pratiche è letta come causa causarum della perdita di tutte le facoltà interne nonché di malattie, vecchiaia, degenerescenza delle funzioni vitali, perdita della memoria e, infine, della morte stessa.

Peraltro, sulla pratica di questa via alchemica si manifestano spesso disaccordi fra le diverse branche del movimento. Poiché la dottrina è ampiamente comune, ci limiteremo per ciascuna branca a mettere in luce le questioni di successione e alcuni dati relativi alla presenza in Italia (escludendo i gruppi che hanno avuto solo in passato una pur minima presenza). Nel nostro Paese – nonostante una minore proliferazione di gruppi e sigle rispetto al continente ibero-americano – il movimento di Samael Aun Weor ha confermato a pieno titolo di essere il più diffuso “movimento gnostico di massa” al mondo.

B.: È argomento controverso se i libri scritti da Samael Aun Weor siano 49 o si avvicinino ai 70; in ogni caso, essi sono stati scritti originariamente in spagnolo e in parte tradotti in francese, inglese, italiano, portoghese, giapponese, greco, olandese e tedesco. In trad. it. si vedano: Trattato di psicologia rivoluzionaria, Biblioteca Gnostica, Trieste 1989; La gran ribellione, Biblioteca Gnostica, Varese 1992; Il mistero dell’aureo fiorire, Biblioteca Gnostica, Varese 19932; La Rivoluzione della Dialettica, Centro Studi di Antropologia Gnostica, s.l. 1995; L’inferno, il karma, il diavolo, Biblioteca Gnostica, Varese 1996; Le tre montagne, Biblioteca Gnostica, Varese 1991; e Magia cristica azteca, Centro Gnostico Samael, Milano (s.d.). Importanti sono le interviste raccolte da Efrain Villegas Quintero, Samael Aun Weor. La transformation radicale, trad. fr., Ganesha, Montréal 1983. Quale fonte secondaria, si veda PierLuigi Zoccatelli, “Il paradigma esoterico e un modello di applicazione. Note sul movimento gnostico di Samael Aun Weor”, La Critica Sociologica, n. 135, autunno 2000 (ottobre-dicembre 2000), pp. 33-49.

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