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mercoledì 6 aprile 2011

John Titor - (IV ed Ultima Parte )



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La prima obiezione che può venire in mente, parlando di viaggi nel tempo, è una cosa di questo tipo: “Ma se io viaggio indietro nel tempo ed uccido mio padre prima che mi concepisca, io sparisco all'istante?” E' una delle domande che più frequentemente sono state poste a John Titor. 

La risposta è stata sempre la stessa: no. Titor, infatti, spiega come questo non sia possibile tirando in ballo le worldlines, parola che potremmo tradurre con “linee temporali”, o, più letteralmente, “linee di realtà”. Titor ci spiega che l'evolversi della realtà è determinato dalle scelte. Facciamo un esempio: per salire a casa mia al quinto piano ho due scelte: fare le scale o prendere l'ascensore. 

La prima scelta, un particolare giorno della mia vita, mi fa arrivare sano e salvo; la seconda causa la mia morte, perché, quel giorno, l'ascensore ha un malfunzionamento, precipita e si schianta al suolo. A seconda della scelta da me compiuta a questo bivio, io continuo a vivere o no. La mia scelta ha determinato una biforcazione, che ha generato due worldlines, due realtà temporali differenti: una in cui sono ancora vivo, una in cui sono morto. 


E', questo, un discorso che molto assomiglia a quello degli universi paralleli. Il viaggio nel tempo, spiega Titor, soprattutto quello a ritroso, non può determinare cambiamenti nella linea del tempo del viaggiatore, qualunque cosa faccia, in quanto essa è ormai fissata e stabilita, determinata da scelte già compiute. Questo spiega anche il perché egli si riveli: la sua realtà ormai è decisa, egli non è tornato indietro nel tempo per cambiare il suo futuro avvertendoci dei fatti a venire in modo che noi possiamo evitarli. Egli non può cambiare il suo presente, ma noi possiamo cambiare il nostro futuro. 

E' questo il motivo per cui Titor non intende svelare nulla riguardo i fatti inevitabili (terremoti, inondazioni…) che avverranno. Le sue rivelazioni potrebbero far evitare, a chi legge, di andare incontro al proprio destino, magari tragico. E queste ingerenze nel corso del destino non rientrano nel codice deontologico del viaggiatore temporale.

Ovviamente, tale visione della struttura fisica della realtà ha parecchie conseguenze, soprattutto a livello religioso: c'è un Dio solo o uno per ogni worldline? La risposta, chiaramente, non è certa, tanto meno univoca. Titor, però, ci dà la sua: ogni realtà, ogni linea temporale, tutto fa parte di un unico sistema, di un'unica Creazione, voluta da un unico Dio, da un'unica entità generatrice. Chiaramente, affermazioni come quelle di John Titor, sedicente viaggiatore nel tempo, devono essere prese con la necessaria cautela. Tuttavia, a favore di Titor giocano alcuni elementi assai rilevanti:

·John Titor, abbiamo visto, ha descritto, in maniera piuttosto dettagliata, le scoperte che saranno compiute dal CERN e le applicazioni che da queste deriveranno. Alla fine del 2001, dunque a circa un anno di distanza dalle affermazioni di Titor, come lui stesso ha preannunciato il CERN ha confermato ufficialmente la possibilità di creare artificialmente mini buchi neri;

·Titor ha spiegato che il computer portatile IBM 5100 era dotato di particolari caratteristiche, rimaste nascoste alla totalità degli utilizzatori. Numerosi ingegneri IBM hanno confermato questa affermazione;

·tra le sue “profezie”, Titor ha parlato dell'Iraq, affermando come Saddam Hussein non possedesse alcuna arma di distruzione di massa e di come, nonostante questo, una guerra venisse scatenata con lo scopo ufficiale di rimuovere tali armi (queste le sue parole: “Sareste più sorpresi di sapere che l'Iraq ha armi nucleari o che si tratta solo di un pretesto per convincere tutti riguardo la prossima guerra?”);

·Titor ha presentato una notevole conoscenza di alcuni importanti campi della fisica, esponendo con parecchia proprietà e sicurezza argomenti assai complessi: se l'uomo fosse un impostore, gli andrebbero comunque fatti i complimenti per la sua preparazione.

In conclusione, che John Titor sia un vero viaggiatore del tempo o no, la lezione che ci impartisce è grande. Come diceva Marco Porcio Catone, “Homo faber fortunae suae”, l'uomo è fautore del proprio destino. La palla passa dunque a noi.

Nota: il testo, ove possibile, è stato integrato con citazioni tratte direttamente dai post dello stesso John Titor, tradotti in italiano, in maniera non sempre letterale, per comodità del lettore.

www.anomalies.net

www.JohnTitor.strategibrains.com

per gentile concessione di Luca Berto



Fonte

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