TRATTO dal libro: "Il messaggio occulto della Bibbia" di Corinne Héline
Certe persone, all’interno e fuori della Chiesa, hanno saputo conservare e trattenere la Luce interiore, ponendo la saggezza degli insegnamenti iniziatici a profitto dell'umanità. Si tratta di Santi, di cui la vita e le opere hanno glorificato, col passare dei secoli, le pagine della storia. Allo stesso modo degli Antichi Misteri, i Misteri maggiori Cristiani, comportano tre gradi principali.
I° grado:
il primo dei tre gradi dei Misteri cristiani, è dato dalla purificazione; riguarda soprattutto il corpo del desiderio.
Il primo grado si chiama il rito della Purificazione, ha per oggetto, il ripulire la nostra natura inferiore, la vita dei sensi. Questo grado, segna gli inizi, di ciò che è chiamato, per convenzione: Vivere la vita".
Ogni tappa del Sentiero comporta il suo compenso spirituale. Quella del primo grado, consiste nel poter servire in qualità di aiutante invisibile, coscientemente.
Gli Atti degli Apostoli, menzionano molti discepoli che raggiunsero questo grado ed attestano i poteri che si risvegliano, allora, nel neofita.
II° grado:
L'Illuminazione, secondo grado, si trova più specificamente associata al corpo eterico.
Il secondo grado si chiama rito dell'illuminazione. Attiva nei veicoli invisibili dell'uomo, certe correnti energetiche, che sono all'origine del risveglio della chiaroveggenza e della chiaroudenza, positiva.
I Vangeli e gli Atti, riportano numerosi esempi di questo compimento.
III° grado:
il terzo grado, è chiamato il rito del Maestro, unisce le forze dei corpi, eterico e del desiderio, in modo da creare un termine medio, che permetta allo Spirito illuminato di entrare in contatto con i regni interiori e di comunicare consapevolmente, con certi esseri dei regni superiori ed infraumani.
Il terzo grado è quello della Padronanza. Il suo compimento rappresenta la realizzazione del Matrimonio Mistico tra la personalità e gli spiriti. Le forze dell'Io personale, sono state a questo punto sublimate e possono adesso unirsi, perfettamente, allo Spirito interiore. Il cielo e la terra ubbidiscono a colui che è giunto a questo stadio, perché, in verità, l'iniziato esercita allora la sua padronanza su tutto ciò che vede.
Quando giunge il momento del rito della Purificazione, il neofita apprende a rispettare la vita ed a vivere un'esistenza casta. Se l'aspirante si conforma ai precetti che riceve, conoscerà un giorno, il risveglio di certi centri energetici, localizzati nel suo corpo del desiderio. Potrà allora acquisire, di prima mano, una conoscenza, concernente le attività che si svolgono sui piani superiori dell'essere, che trascendono il campo di sperimentazione dei sensi fisici.
La seconda tappa dello sviluppo esoterico, il secondo grado o rito dell'illuminazione, consiste nell’unire, i sigilli dei centri risvegliati del corpo del desiderio, con i centri corrispondenti del corpo eterico. Potrà facilmente giungervi, l'aspirante pratico a certi esercizi di concentrazione e di meditazione, che desteranno in lui la chiaroveggenza e la chiaroudenza.
All'epoca delle iniziazioni pre-cristiane, si raggiungeva questo scopo in un modo molto differente. Negli antichi riti d’iniziazione d’Egitto e di Babilonia, che traevano la loro origine dall'Atlantide, questa operazione non poteva effettuarsi, se non allontanando, il candidato all'iniziazione, fuori dal suo corpo fisico. Durante i tre giorni e mezzo che l'aspirante passava sui piani interiori dei suoi veicoli astrali ed eterici, il centro del desiderio, congiungeva la sua impronta sui centri corrispondenti del corpo vitale, sotto l’attenta sorveglianza di un istruttore esperto. Occorreva dunque, per giungere allo scopo, ricorrere a mezzi sovraumani ed all'intervento di un istruttore iniziato.
La venuta del Cristo, modificò questa situazione.
L'uomo, da allora, poté raggiungere in piena, vigile, coscienza, uno stato, che prima era possibile solamente, grazie a certe condizioni anomali ed alla sorveglianza speciale di una guida. Al risveglio, della sua travagliata esperienza astrale, si salutava il neofita alle iniziazioni pre-cristiane, come un essere risuscitato dai morti, ovvero un nuovo "nato". Ed è del resto ciò che era diventato, perché aveva acquisito delle facoltà e dei poteri straordinari, che ignorava del tutto fino a quel momento.
Il pensiero materialista ed un'esistenza sensuale, tendono ad intrecciare i corpi eterici e del desiderio, in modo talmente compresso, da non permettere al neofita la propria iniziazione o perlomeno, la rendono estremamente difficile.
Tale era la sorte di una grande parte dell'umanità, al momento della venuta del Cristo Gesù.
La sua opera, è stata attuata, in parte, proprio per liberare l'uomo da questo ostacolo, che gli impediva ogni progresso spirituale superiore.
Questa spiritualizzazione, inizia, tramite la concentrazione, la meditazione e la retrospezione.
Tutte queste discipline erano molto conosciute dalla giovane Chiesa.
Con la concentrazione, che è il polo maschile dello Spirito, si attua la volontà; tramite la meditazione, che è il polo femminile, l'immaginazione, diventa il fattore dominante.
Questi esercizi, permettono ai centri del corpo del desiderio di imprimersi sui veicoli eterici, senza che sia necessario dissociare quest’ultimi, dal corpo fisico.
Il materialismo, ha reso estremamente difficile la separazione di questi due veicoli, secondo la tecnica utilizzata ai tempi pre-cristiani, tanto che, questo modo di fare, si rivelerebbe oggi molto pericoloso: ne potrebbe risultare la follia e finanche la morte.
Colui che per primo a ricevuto la nuova formula dell'iniziazione cristiana, fu il discepolo più amato dal Maestro, il Suo seguace più avanzato. Il suo nome iniziatico, era "Lazzaro", che significa: "Colui che Dio assiste". Il suo stato elevato gli permise di rispondere al comando iniziatico: "Lazzaro, vieni qui" e di ricevere più tardi, l’approvazione del grande Istruttore: "Scioglietelo e lasciatelo andare". L'iniziazione di Lazzaro, gettò un ponte tra l’Antico ed il Nuovo. Questo avvenimento suscitò nella popolazione dei festeggiamenti, come quelli che salutarono il Cristo Gesù, al tempo della Sua Entrata messianica in Gerusalemme, la domenica delle Palme, all'indomani dell'iniziazione di Lazzaro.
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