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venerdì 11 febbraio 2011

Celebration: il Mondo secondo Disney


Celebration è una piccola città nello stato della Florida (USA) di circa 11.000 abitanti. L’origine di questa città è artificiale: è stata edificata infatti a partire dal 1996 dalla Walt Disney Company su progetti originali di grandi Architetti quali Aldo Rossi, Michael Graves e Robert Venturi fra gli altri. L’impianto urbanistico è stato curato dalla Cooper Robertson & Partner e da Robert Stern.
Il progetto
Il pro­gramma di Ce­le­bra­tion è la ri­pro­du­zione dei luo­ghi che ca­rat­te­riz­za­vano l'età della quiete, della si­cu­rezza e della sta­bi­li­tà, quando la so­cie­tà non era an­cora mi­nac­ciata dai pe­ri­coli della mo­der­ni­tà. Si ri­volge all'insicura classe media, an­cora no­stal­gica della vita ‘tranquilla’ vis­suta dai pro­pri padri, in luo­ghi in cui i bam­bini po­te­vano gio­care in si­cu­rezza per strada e in cui i vi­cini di casa erano tutti amici, ‘tutti si conoscono a Celebration’ è il motto di cui i suoi abitanti vanno fieri.
La comunità
 
In Ce­le­bra­tion la Di­sney ha cer­cato di creare una vera co­mu­ni­tà. Una co­mu­ni­tà chiusa, che non può su­pe­rare le 20.000 uni­tà per non met­tere in crisi il pro­getto di pu­li­zia, or­dine, ci­vil­tà e pa­triot­ti­smo che deve ne­ces­sa­ria­mente con­trad­di­stin­guerla. Per que­sto obiet­tivo gli abi­tanti sono co­stretti a ri­nun­ciare ad una parte con­si­stente della pro­pria li­ber­tà per­so­nale. Ma so­prat­tutto sono gli agenti in bor­ghese e le te­le­ca­mere na­sco­ste a sal­va­guar­dare l'ordine (ad­di­rit­tura è re­go­la­men­tato il vo­lume della tv che, se su­pera un de­ter­mi­nato li­vello, causa l'espulsione dell'autore di tanto misfatto!). Più o meno quello che suc­cede nell'artificiale cit­ta­dina dov'è am­bien­tato il ce­le­bre film ‘The Tru­man Show’.
Lo Stile
In Ce­le­bra­tion sono state co­struite abi­ta­zioni pro­get­tate se­condo sei dif­fe­renti stili ar­chi­tet­to­nici: clas­sico, vit­to­riano, co­lo­niale, co­stiero, me­di­ter­ra­neo e fran­cese. Quando si ac­qui­sta una casa si può sce­gliere solo fra que­sti mo­delli e in certe zone la scelta si re­stringe a un mo­dello e basta. La di­stanza mas­sima fra gli im­mo­bili non può su­pe­rare i nove metri e nelle strade cir­co­lano solo automobili elettriche. La cit­tà è con­trol­lata da un com­plesso si­stema di si­cu­rezza elet­tro­nico ba­sato su una rete a fibre ottiche.
Considerazioni
Questa città per insicuri non offre sicurezza ai suoi abitanti, è questo il paradosso sostanziale di questo esperimento di creazione di una società basata sui ‘valori’ della Disney. La sicurezza infatti di un ambiente antropizzato è data dalle stratificazioni storiche che creano memoria, identità e libertà tali da poter far immaginare strutture sociali e modi di vita diversi da quello contingente. 

La storia scritta nei materiali edili, e non nelle sterili scelte stilistiche, dona fonti di libertà e protezione reale ai cittadini. I surrogati tecnologici, composti di telecamere e controllo poliziesco, inibiscono solo temporaneamente impulsi sopiti. Alcune tipologie edili che non permettono la condivisione equilibrata dello spazio vitale collettivo infatti portano all’isolamento ed alla mancanza di un controllo sociale spontaneo e salutare. Basti pensare ai tanti omicidi cruenti non umanamente comprensibili verificatesi all’interno di villette isolate. 

Ora anche Celebration si è macchiata di un omicidio suicidio ma statisticamente, la città in cui ognuno recita la sua parte chiamata vita, è una città molto sicura. Si tratta ovviamente di una sicurezza materiale. La simbologia utilizzata nella sua Architettura è neutra per non urtare la sensibilità delle comunità religiose. 

La neutralità è infatti una sua caratteristica comune assieme all’assenza imbarazzante di identità, creata dal nulla attingendo ad un miscuglio artificiale di altre identità già sperimentate, senza apportare quindi nulla di nuovo al dibattito sociale ed urbanistico. L’evidente similitudine con il fondale scenico del film ‘The Truman Show’ sottolinea il suo aspetto di comunità claustrofobica nella quale la realtà dei veri sentimenti e delle libere scelte è assai distante. A

nche le assonanze stilistiche con le ambientazioni di film dell’orrore, soprattutto statunitensi, suggeriscono la netta sensazione di inquietudine dovuta soprattutto alla profonda distanza esistente tra la ‘facciata’ edulcorata color pastello dei suoi edifici e la vita spirituale che all’interno di essi si svolge. In questa città utopica e sperimentale possiamo rinvenire molti luoghi comuni dell’immaginario nord americano alla ricerca di una società immota e perfetta che cozza tragicamente con il naturale ed imprevedibile fluire della vita.
Il Mondo secondo Disney.


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