Non si tratta di un mantra che mette in contatto con maestri ascesi nell'altro mondo o mette in contatto con altre realtà. Si tratta di un mantra che al contrario mette i piedi ben fissi a terra.
Eccolo qua:
"io sono un animale che ha imparato il linguaggio"
"siamo tutti animali e io sono un'animale che ha imparato il linguaggio"
"io sono un animale che ha imparato il linguaggio"
"siamo tutti animali e io sono un'animale che ha imparato il linguaggio"
"io sono un animale che ha imparato il linguaggio"
"siamo tutti animali e io sono un'animale che ha imparato il linguaggio"
"io sono un animale che ha imparato il linguaggio"
Dopo averlo ripetuto almeno 20 volte al giorno, può anche succedere che per qualche istante il pensiero e il parlare passino in secondo piano e al primo torni ad esserci l'essere, non più identificato con questi e il linguaggio torni ad essere uno strumento.
Infatti è il linguaggio che crea tanti schemi che addormentano l'essere rendendo tutto automatico e impulsivo. Ogni schema è come un filo di ragnatela che con il tempo rinchiude l'essere in un bozzolo faccendolo addormentare e facendolo identificare con il linguaggio, col parlare, con i concetti e dunque col il pensiero che è una concatenazione di preconcetti, che nel mentre diviene un ragno enorme che vive nutrendosi del bozzolo al centro della ragnatela.
Il fascino degli stranieri è dovuto al fatto che la nuova lingua che parlano è priva di schemi, priva del passato, non c'è identificazione, ed è molto riflessa.
Se uno straniero dice "ciao" ad una ragazza lo fa con totale distacco, senza identificarsi e senza che il linguaggio detti legge, e sopratutto anche nella persona di fronte non sono visti schemi e cose del passato, ci sono solo i fatti, nessuna cosa astratta, ossia l'animale ragazza che ha imparato il linguaggio mi risponde con "ciao" e mi sorride perchè felice del contatto comunicativo fra i due esseri. Il tutto può avvenire consapevolmente o inconsapevolmente. Ogni persona andrebbe vista proprio come in questa situazione, tutti animali, che hanno imparato il linguaggio.
L'identificazione nel linguaggio porta ad avere anche una distorsione della visione, negli altri vengono visti solo il linguaggio e gli schemi di pensiero, mentre invece si dovrebbe vedere l'essere animale che esprime qualcosa, un sentimento ad esempio attraverso questo strumento.
L'identificazione nel linguaggio porta ad avere anche una distorsione della visione, negli altri vengono visti solo il linguaggio e gli schemi di pensiero, mentre invece si dovrebbe vedere l'essere animale che esprime qualcosa, un sentimento ad esempio attraverso questo strumento.
Da questo linguaggio si è assuefatti, si dorme e si lascia a lui il comando che agisce in modo impulsivo secondo degli schemi e dunque si lascia al pensiero il comando, che non è altro che una concatenazione di concetti ed emozioni legati secondo tanti schemi.
Noi non siamo altro che animali, animali che hanno imparato il linguaggio per comunicare, iniziare approcci, per esprimere le emozioni dell'essere, non è corretto identificarsi con esso restando addormentati.
Essere significa esserci.
Se ci troviamo con dei cani, siamo un gruppo di animali in cui ce nè uno che ha imparato lo strumento comunicativo del linguaggio.
Se una persona umana si trova con una persona non umana e si scambiano affetti, ci sono due animali che si scambiano affetti, e nient'altro, non c'è la questione di superiorità dove uno mostra affetto perchè si sente inferiore.
Noi siamo animali e gli altri animali in noi vedono animali, non avendo i concetti ed il pensiero, loro non vedono quell'aura astratta che solo noi ci creiamo attorno, data da tutte le cose convenzionali dal potere, dall'immagine, dai soldi.
Cè questa grande rete di convenzioni, che è composta da religioni, tutte le nostre ideologie, tutte le nostre credenze, tutte le nostre speranze, tutta una rete invisibile di convenzioni che ci tirano avanti, fanno andare avanti. Una rete di convenzioni basata sulla speranza. Ci sono due grandi reti, una recente si chiama network, internet, rete internazionale e la rete invisibile della psicosfera.
(Serafino Massoni)
Questa rete racchiude tutti gli esseri umani dentro il loro bozzolo.
Come descritto da Karl Raimund Popper esistono il mondo 1, la biosfera, gli animali hanno solo questa, il mondo 2 la psicosfera e il mondo 3 ossia la noosfera, la sfera dell'intelletto, della cultura e c'è una continua interazione fra questi tre mondi.
Secondo Theilard de Chardin, il dominio dell'evoluzione umana che si compie attraverso i mezzi spirituali di ciò che è astratto e culturale, quali l'industria, la società, il linguaggio, l'intelligenza, sono in contrapposizione con la biosfera, il dominio dell'evoluzione biologica.
La noosfera, è la sfera del pensiero umano;
"più l'umanità si organizza in forma di reti sociali complesse, più la noosfera acquisisce consapevolezza. Questa è un'estensione della Legge di complessità e coscienza di Teilhard, legge che descrive la natura dell'evoluzione dell'universo. Pierre Theilard de Chardin sostenne, inoltre, che la noosfera sta espandendosi verso una crescente integrazione e unificazione che culminerà in quello che egli definisce Punto Omega, che costituisce il fine della storia.
Alcuni studiosi hanno visto internet come un processo che sta realizzando la noosfera e per questo Teilhard de Chardin viene a volte considerato il santo patrono di Internet." (Wikipedia)
Non dico che sia sempre il linguaggio a dettare legge, il problema è l'identificazione dell'essere con la ragnatela e il ragno, dimenticando il mondo 1, quello fisico che ci ricorda di essere animali, in cui tutti siamo uguali e facendo passare gli strumenti in primo piano, identificandoci con le convenzioni. E con ciò si è bloccati nel mondo della psico-sfera che non può prescindere dalla sua origine fisica.
Comprendere a fondo di essere degli animali in cui il linguaggio è uno strumento che deve stare in secondo piano, è una grande liberazione per l'anima, se uno vuole svegliarsi ed uscire da quel comodo e caldo bozzolo, in cui inizialmente ci si è chiusi da soli, per poi rimanerne imprigionati in questa psicosfera dimenticandoci l'origine concreta dei concetti e della realtà.
Non resta altro che uscirne, sciogliendo ogni filo astratto riflettendolo nella luce della concretezza, del mondo 1, la dimensione originale di tutto ciò che è astratto per poi diventare una farfalla che ha una continua interazione fra i due mondi senza essere imprigionata in uno o nell'altro.
Nel libro Il fenomeno umano (Le Phénomène Humain, 1955), Teilhard de Chardin descrive i cinque attributi del Punto Omega:
- è sempre esistito - solo in questo modo si può spiegare l'evoluzione dell'universo verso livelli elevati di coscienza
- deve essere personale – un essere intellettuale e non un'idea astratta; la maggiore complessità della materia non ha solo portato a più elevate forme di coscienza, ma ad una maggiore personalizzazione, della quale gli esseri umani sono le forme più elevate di “personalizzazione” dell'universo. Essi sono completamente “individualizzati”, liberi centri di attività. È in questo senso che si dice che l'uomo è stato fatto a immagine di Dio, il quale è la più elevata forma di personalità. Teilhard de Chardin sostiene espressamente che il Punto Omega, quando l'universo attraverso l'unificazione diventerà Uno, non si assisterà all'eliminazione delle persone, ma alla super-personalizzazione di esse. La personalità sarà infinitamente più ricca. Ciò perché il Punto Omega unisce il creato, e più esso unisce, più l'universo diventa complesso e accresce la propria coscienza. Così come Dio crea, l'universo si evolve verso più elevate forme di complessità, coscienza e, infine, con gli esseri umani, di personalità perché Dio, attraendo l'universo verso di Sé, è una Persona.
- deve essere trascendente – il Punto Omega non costituisce il risultato della complessità e della coscienza. Esso esiste prima dell'evoluzione dell'universo, perché il Punto Omega è la causa dell'evolvere dell'universo verso la maggiore complessità, coscienza e personalità. Ciò essenzialmente significa che il Punto Omega si trova all'esterno del contesto in cui si evolve l'universo, perché è a causa della sua attrazione magnetica che l'universo tende ad esso.
- deve essere autonomo – libero da limitazioni di spazio e di tempo.
- deve essere irreversibile – cioè deve offrire la possibilità di essere raggiunto.Fonte: Link
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