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sabato 15 ottobre 2011

Eccezionale scoperta: creato un buco temporale


Rappresentazione di un buco temporale

I ricercatori della Cornell University di Ithaca, NY, hanno dimostrato per la prima volta che è possibile creare un mantello temporale, ossia un evento singolare nel tempo, creando quello che è stato descritto come un “editor di storia”. Moti Fridman e i suoi colleghi hanno inviato un fascio di luce che viaggia attraverso una fibra ottica con una coppia di cosiddette “lenti del tempo”. Tra questi due obiettivi, i ricercatori sono stati in grado di creare in breve una piccola bolla, o lacuna, nel flusso di luce. 

Durante quel breve istante fugace, che dura solo una piccolissima frazione di secondo, il divario ha funzionato come un buco temporale, nascondendo il fatto che un breve scoppio di luce si fosse mai verificato. Il loro sistema ingegnoso, che è la prima dimostrazione fisica di un fenomeno originariamente descritto teoricamente un anno fa da Martin McCall e dai suoi colleghi dell’Imperial College di Londra sulla rivista Journal of Optics, si basa sulla capacità di utilizzare brevi impulsi di luce intensa per modificare la velocità della luce mentre viaggia attraverso i materiali ottici, in questo caso una fibra ottica. Per testare le prestazioni del loro mantello temporale, i ricercatori hanno creato impulsi di luce direttamente tra le due lenti. Gli impulsi ripetuti come un orologio ad una velocità di 41 kilohertz. Quando il mantello era spento, i ricercatori sono stati in grado di rilevare un battito costante. 


Con l’accensione del mantello temporale, che è stato sincronizzato con gli impulsi di luce, tutti i segni che questi eventi non hanno mai avuto luogo sono stati cancellati dal flusso di dati. Il mantello temporale progettato dai ricercatori si basa più sulle proprietà fondamentali della luce. L’area interessata dal mantello temporale è di soli 6 millimetri di lunghezza e può durare solo per brevissimo tempo, in quanto una durata più lunga potrebbe creare turbolenze nel sistema. Ragione per cui per ottenere effetti macroscopici misurabili, sarebbe necessario un esperimento su scala planetaria e interplanetaria.

Fonte: Link

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