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lunedì 31 ottobre 2011

Marte fu temperato e umido, simile alla Terra di oggi


 
Che clima aveva Marte miliardi di anni fa? Temperato e umido, sostengono i ricercatori del California Institute of Technology che, per la prima volta nella storia dello studio del Pianeta Rosso, hanno determinato la temperatura e l'umidità che la superficie marziana faceva registrare quando, sulla Terra, il nostro antenato globale comune iniziava a fare la sua comparsa.

Le analisi del celebre meteorite ALH84001, noto al pubblico per le speculazioni sulla possibile esistenza di forme di vita fossili al suo interno, hanno portato a ritenere che i minerali che compongono il bolide si sarebbero formati ad una temperatura di circa 18°C.

"La cosa davvero entusiasmante è che 18°C non è particolarmente freddo o caldo" dice Woody Fischer, professore di geobiologia e co-autore della ricerca. "E' un risultato notevole".
In effetti, 18 gradi sopra lo zero è una temperatura che pochi si sarebbero aspettati, soprattutto se rapportata alle temperature abbondantemente sotto lo zero riscontrabili oggi su Marte. In media, il Pianeta Rosso ha una temperatura superficiale di -63°C, troppo freddo per consentire l'esistenza di acqua liquida superficiale.

Ma una temperatura 18°C permette di certo l'esistenza di acqua allo stato liquido. Fino ad ora, tuttavia, pensare a Marte come un pianeta relativamente caldo e umido era soltanto un'ipotesi supportata da nessuna prova.

"Questa è una prova che, nella storia passata di Marte, almeno una località del pianeta era in grado di mantenere un clima simile a quello terrestre da poche ore fino a qualche giorno" dice John Eiler, professore di geologia e co-autore della ricerca.

I ricercatori hanno analizzato il meteorite ALH84001, scoperto nel 1984 in Antartide. Questo pezzo di roccia si sarebbe formato a qualche decina di metri sotto la superficie marziana, e proiettato nello spazio dalla collisione di un meteorite ben più grosso.

Molto si è discusso in passato, e lo si fa ancora oggi, sulla possibilità di forme di vita fossili a bordo del meteorite ALH84001, ma le ipotesi dipendono interamente dalla temperatura in cui il meteorite si sarebbe formato, e dalla presenza di dischi di minerali carbonatici le cui origini potrebbero essere molteplici. "E' terribilmente difficile capire il processo che ha generato i minerali carbonatici" spiega Eiler. Di ipotesi sulla loro formazione ne sono state formulate molte: da magma raffreddato e cristallizzato, fino a reazioni chimiche avvenute in presenza di processo idrotermali che potrebbero aver visto anche la partecipazione di ipotetiche forme di vita microscopiche.

Scoprire a quale temperatura si siano formati i carbonati del meteorite ALH84001 può contribuire ad escludere alcuni degli scenari formulati finora, e a sostenerne altri. Per ottenere la temperatura di formazione dei minerali carbonatici del meteorite, i ricercatori hanno misurato le quantità di ossigeno-18 e carbonio-13, due isotopi contenuti nei campioni di carbonati la cui presenza più o meno massiccia può essere messa in relazione alla temperatura e al grado di umidità di Marte.
"Molte delle ipotesi finora formulate sono state scartate. Non si può far crescere in altro modo i minerali carbonatici a 18°C se non in presenza di acqua".

Ma questo clima marziano umido e temperato potrebbe aver ospitato forme di vita più o meno complesse? Per ora gli scienziati escludono questo scenario, sostenendo che i pochi giorni necessari a far evaporare l'acqua liquida marziana non avrebbero creato condizioni sufficientemente stabili per permettere alla vita di emergere.

Rimane il fatto che, miliardi di anni fa, alcune regioni marziane sono state molto più simili alla Terra di quanto potessimo immaginare soltanto una settimana fa. Possiamo essere certi, tuttavia, che non possiamo chiudere così facilmente la questione dell'antico clima marziano, dato che le conclusioni tratte nella ricerca di Fischer ed Eiler si basano su un solo pezzo di roccia che ha suscitato numerosissime discussioni e controversie in ambito scientifico.


Fonte: Link

Tratto da: Link

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