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giovedì 29 settembre 2011

STORIA DEI DRUIDI



Molti studiosi affermano che i Druidi provenissero da Atlantide, prima che essa scomparse a seguito di una guerra tra la magia bianca e la magia nera, altri sostengono che i Druidi erano il risultato di una fusione con i celti. La cosa più interessante nella loro storia è che le loro pratiche hanno notevoli somiglianze con quelle degli Indiani d'America. I primi scritti sui Druidi provengono dall'epoca romana, da Giulio Cesare, attorno al 52 a.c. A quel tempo i Druidi erano presenti nella Gallia, nella Valle Padana, in Inghilterra e in Irlanda. Anche se è chiaro che la loro esistenza è ancora più remota, purtroppo non è rimasta traccia alcuna sulla loro nascita. E' molto difficile oggi ricostruire l'ordine dottrinale, mistico, magico e l'insieme di conoscenze scientifiche e tradizioni possedute dagli antichi Druidi. Essi, infatti, non ci hanno trasmesso nulla di codificato, e la quasi totalità della loro dottrina è andata perduta con la morte dell'ultimo di essi. Tuttavia, attraverso un'analisi di alcune fonti, manoscritti di età cristiana e folklore nordeuropeo, si è riusciti, negli ultimi due secoli, a dipingere un quadro generale estremamente interessante.

 


 
L'impero romano, non capendo la civiltà celtica, dedita all'armonia con la natura, volle assogettare gli stessi ai loro usi e costumi, siccome i territori dei Celti erano molto boscosi, fu proprio nei boschi che i Romani conobbero le batoste più pesanti, e non a caso durante le guerre di conquista in Gallia e in Padania, per prima cosa distrussero le foreste, spianarono i centri fortificati e costruirono al loro posto le caratteristiche città-accampamento militare a pianta quadrata.


Ma ciò che li turbava di più erano alcuni personaggi della società celtica, per loro davvero incomprensibili: i druidi, le figure centrali della religione celtica. Secondo Plinio il Vecchio, il loro nome deriva dal culto che riservavano alle querce. Avevano poteri molto grandi: conoscevano i moti degli astri e prevedevano i fenomeni atmosferici; decidevano l'esito delle controversie pubbliche e private e stabilivano pene e risarcimenti. Erano anche i responsabili dell'educazione dei giovani, ai quali insegnavano l'astronomia e l'uso della memoria. Grazie alla conoscenza delle erbe, erano anche formidabili guaritori. Erano gli unici a saper usare la scrittura e l'alfabeto, che i Celti consideravano sacro e utilizzavano solo in casi eccezionali.


Tutto ciò faceva dei druidi il cardine della società celtica: ecco perché i Romani, a partire da Cesare in Gallia, si accanirono per prima cosa contro di loro per sottomettere le popolazioni. Gli imperatori non furono teneri nemmeno con i druidi britannici, ultimi simboli (dopo il genocidio ai danni dei Celti padani e dei Galli) di una cultura consideravano barbara e pericolosa. Tiberio li mise fuori legge e Claudio cercò di sopprimerne la "casta", ma fu Nerone, solito alle imprese megalomani, a volerli annientare completamente. Il pretesto fu fornito da una rivolta scoppiata in Britannia nel 60. Per riportare la situazione alla normalità, nel 61 Nerone incaricò il governatore Svetonio Paolino di procedere contro i ribelli, arroccati sull'isola di Mona (odierna Anglesey). Narra lo storico Tacito: "Sulla spiaggia era radunata la schiera dei nemici, percorsa da donne coperte di vesti come le Furie e che, sparse le chiome, agitavano le fiaccole. Intorno stavano i druidi che, levate le mani al cielo, lanciavano preghiere e maledizioni e con il loro aspetto colpivano i soldati al punto che essi, come paralizzati, si esponevano alle ferite, quasi avessero le membra legate". Per non fare brutta figura, i legionari, incitati dai loro capi, "si gettarono contro di loro, li abbatterono e li travolsero con le loro stesse fiamme". Dopo lo sterminio dei druidi, "fu imposto ai vinti un presidio e furono abbattuti i boschi sacri alle loro superstizioni selvagge".


Il massacro continuò poi in tutta la Britannia. La conseguenza fu l'annientamento del druidismo in Britannia e la sua relegazione alla sola Irlanda e alla Scozia. In Irlanda si sviluppò un sistema di scrittura autonomo, l'alfabeto ogamico, che restò in uso - anche se non in modo esclusivo - fino al X secolo e oltre.

 
E l'Irlanda, anche dopo la cristianizzazione, volle sempre restare autonoma da Roma e difese strenuamente il proprio diritto all'indipendenza di culto.

 
Fortunatamente la loro tradizione non andò perduta, grazie al fatto che nella chiesa Irlandese vennero ammessi i Bardi. Nella chiesa affluirono clero e aristocratici, a seguito di ciò la chiesa popolare scomparve, mettendo in pericolo l'esistenza del Druidismo e della Wicca.

 
Le due dottrine mantennero viva una certa linfa vitale fino ai giorni nostri. Nonostante i tentativi di genocidio delle popolazioni celtiche da parte degli invasori latini prima, e della loro cultura da parte della Chiesa poi, vari aspetti della spiritualità pagana sono sopravvissuti un po' ovunque. Anche in Padania molti dei riti e delle tradizioni dei nostri antenati Celti hanno attraversato i secoli, sfidando ogni tentativo di colonizzazione culturale.

 
Complice in ciò fu la cultura "contadina" della nostra terra, conservatrice e tradizionalista. I riti agresti e molte figure di matrice chiaramente pagana erano troppo radicati nella società rurale per essere cristianizzati del tutto: ecco perché la Chiesa, incapace di cancellarli completamente, cercò di trasferirne i significati dal paganesimo al cristianesimo.

Anche il druidismo in Padania è sopravvissuto.

 
Un esempio? La figura di santo-druido, con grandi capacità di guaritore, di sant'Antonio abate (celebrato il 17 gennaio). Nell'iconografia popolare è rappresentato sempre con un maiale (raffigurazione delle tentazioni del demonio sconfitte dal santo, eremita vissuto nel III-IV secolo), simbolo delle ricchezze della vita contadina; con il tau, croce egizia simbolo di vita eterna; e con un campanello, segnale con cui era annunciato l'arrivo dei malati infetti. Antonio protegge dal "fuoco sacro" o herpes zoter, malattia infettiva diffusa in Europa tra X e XVI secolo e spesso letale. Ma in lui secondo molti studiosi sono presenti anche le caratteristiche delle divinità celtiche del fuoco: infatti, è invocato contro gli incendi.


Questo è solo uno degli innumerevoli casi di simboli tipici del mondo precristiano sopravvissuti "sotto mentite spoglie" fino a noi.

 
Oggi i Druidi come pure i Wiccan, sono persone normali, che svolgono i loro lavoro in modo normale. Un Druido famoso fù Winston Churchill, venne iniziato all'ordine nel 1908.


I Druidi erano organizzati in 3 categorie :



I Bardi


Costoro erano e sono i custodi della tradizione, della parola, conoscitori di molte poesie e canti. A loro è associata la Betulla. Avevano una propria gerarchia : Sencha, o Storico, era custode della storia del suo popolo; Cainte, specializzati nell'uso della satira; Bardagh, aspiranti bardi che studiavano presso un maestro; Cithradrag, bardi esperti solo nell'uso degli strumenti e non della voce; Dorsaid, facente funzioni di araldo. Analogamente ai Druidi, in ogni Tuath il bardo più dotato veniva eletto dai suoi simili Penkerrd, Capo-Bardo, sedeva alla sinistra del Re (il Capo Druido alla destra) ed aveva diritto a portare un mantello a sei colori, simbolo della sua carica.



Gli Ovati

 
Questi erano i conoscitori delle arti divinatorie e delle profezie, nonchè assolvevano i compiti di ordine filosofico, dottrinale, medico. A loro è associato il Tasso.



Il Druido

 
Esso era il consigliere per eccellenza, il giudice, maestro di cultura e cerimonie. A loro è associata la Quercia.



Il Bosco Sacro

 
I Druidi prestavano servizio nel Bosco Sacro, vero cuore di ogni popolazione celtica. Qui eseguivano i riti solenni connessi alle quattro Festività, ed esercitavano la loro arte nell'interesse dell'intera Tuath; Ogni Bosco Sacro aveva un Capo Druido, alla cui guida gli altri Druidi erano sottomessi (fatto che emerge da una serie di indicazioni implicite evinte da una serie di fonti). Ciò che invece si sa per certo, al di là di ogni possibile dubbio storico, è che esisteva un Bosco Sacro (quello dei Carnuti, chiamato significativamente il "Cuore di tutte le Gallie") che aveva una sorta di "prevalenza" su tutti gli altri, e in cui tutti i Druidi si recavano in occasione della Festa di Samhain. E' verosimile supporre che il Capodruido dei Carnuti avesse un ruolo di guida almeno sui Druidi della Gallia, e probabilmente anche su quelli insulari.



Il cuore del Druidismo è l'ottuplice schema, una serie di feste della natura, morte e rinascita. Queste sono le feste :



Imbolc, 2 febbraio (rappresenta l'infanzia).



Alban eiler, 21 marzo (rappresenta la preadolescenza).



Beltane, 1 maggio (rappresenta l'adolescenza/prima giovinezza).



Alban heruin, 21 giugno (rappresenta i giovani adulti).



Lughnasadh, 1 agosto (rappresenta l'età adulta, dei matrimoni o divorzi).



Alban elued, 21 settembre (rappresenta l'età del raccoglimento).



Samhuinn, 31 ottobre e 2 novembre (rappresenta gli antenati).



Con l'avvento del cristianesimo queste feste di sono trasformate :



Vigilia di ognissanti, 31 ottobre. Commemorazione dei defunti e Ognissanti, 2 novembre.



E' benchè Gesù fosse nato in primavera, come dice la Bibbia, la chiesa abbia deciso di spostare la data di nascita al solstizio d'inverno. Questi sono costruzioni cristiane su fondamenta pagane.

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