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domenica 25 settembre 2011

I LATI OSCURI DEL TERZO REICH di Stefania Maffeo


Fenomeni complessi come il movimento nazista ed il Reich hitleriano sono stati analizzati da ogni angolatura, ma è interessante riprendere un aspetto forse meno approfondito del nazional-socialismo, che andò oltre quelli che erano gli interessi volti a creare un grande impero millenario e che assunse contorni occulti, macabri, circondati da un alone di mistero, tali da alimentare, ancora di più, i lati oscuri del già tetro mondo della svastica.


Esoterismo, occultismo, astrologia, mistica esoterica, alchimia (i colori ufficiali del vessillo nazista sono i colori sacri dell’alchimia: nero, rosso e bianco): queste voci che si intrecciano intorno all’ideologia nazista fanno parte di una filosofia che ha contribuito in misura rilevante alla formazione culturale di Hitler e dei suoi gerarchi; queste espressioni di modi di essere e di tentativi di approccio alla realtà avevano caratteristiche differenziate, ma, al contempo, erano unite dal comune denominatore dell’irrazionalità.





In una Germania devastata dalla sconfitta nella Grande Guerra, una parte dell’élite nazista (Hess, Rosenberg, Himmler, Frank, Goebbels, Goring) si ritrovò a contatto con personaggi e sette di natura occulta, predicanti strane teorie ed illustranti convulsi presagi, che sconfinavano nel mondo del paranormale e che prevedevano l’avvento di una razza ariana superiore e dominatrice, trascinata da un suo illustre figlio e destinata a decidere i destini del mondo.

Alcune radici ideologiche del partito nazional-socialista affondano profondamente in questi aspetti di cultura esoterica che erano stati sconfitti, ma non cancellati, dal pensiero scientifico del Cinquecento, Seicento e dell’Illuminismo. Questo non esclude che senza la frustrazione seguita alla sconfitta; senza la crisi economica del 1929, che interruppe un periodo di ripresa; senza le debolezze strutturali del liberalismo tedesco; senza la disoccupazione di massa; senza gli errori politici dei comunisti della III Internazionale con la teoria del social-fascismo e della socialdemocrazia, con la sottovalutazione dei propositi reazionari dei militari, il nazismo non sarebbe giunto al potere.



In altre parole, nella Germania uscita sconfitta ed umiliata dal primo conflitto mondiale, si presentavano quelle condizioni culturali irrinunciabili allo sviluppo dell’occultismo di massa, ossia una grande incertezza e sfiducia nella vita. La mancanza di alternative spinge spesso un popolo verso credenze irrazionali. Un profondo alone di mistero circonda, quindi, il Terzo Reich ed il suo vate Hitler, ideatore di un nazismo i cui timori andavano oltre quel mostruoso apparato militare messo in piedi dalla Germania, oltre quei terrificanti crimini commessi dagli uomini con la svastica, fino a sconfinare in una dimensione proibita, che superava i limiti della realtà.

Per capire esattamente - anche dal punto di vista storico - le radici esoteriche del nazismo, occorre inquadrare il clima tipico, la temperie culturale, che si erano andati sviluppando in quegli anni in Europa. Sin dalla fine dell’Ottocento si discuteva sulla possibile ubicazione della mitica Atlantide: l’intreccio tra la fantageografia di Platone e Scott Elliot (membro della Società Teosofica, fondata nel 1873 a New York da Madame Blavatskij, che predicava una “dottrina segreta”, una sorta di controstoria dell’umanità che comportava la trasmissione di messaggi e di qualità particolari ad una cerchia di iniziati e di grandi maestri del passato), che la situavano in Groenlandia, e l’antica convinzione che la culla dell’umanità fossero le catene montuose tra l’India ed il Tibet, fece collocare in quest’ultima regione Sham bha lah, città capitale del mitico regno di Agharti e sede di maghi buoni e dell’antica sapienza.



Un esploratore serio ed apprezzato come lo svedese Sven Hedin si spinse, tra il 1899 ed il 1902, alla ricerca delle terre degli Arii e della leggendaria Sham bha lah e poi divenne sostenitore della guerra hitleriana. Per ampliare il campo e risalire alle origini della fantastoria non si può tralasciare l’esperienza francese, con le teorie razziste di Gobineau, autore del Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane, considerato da Richard Wagner un vero e proprio Vangelo nei suoi cenacoli (Hitler fu un grande ammiratore di una sua opera minore: Rienzi, che narrava la storia di un tribuno del popolo che cade tragicamente vittima dell’incomprensione del mondo circostante; di Wagner apprezzava anche il suo vegetarianesimo, credendo che l’umanità dovesse redimersi mediante l’uso di alimenti esclusivamente vegetali).

Il suo seguace Ludwig Schemann fondò in Germania la Società Gobineau per propagandarne le tesi, ancor di più sostenute dal genero inglese di Wagner, Houston Steward Chamberlain. Questo testimonia come, negli ultimi decenni del XIX secolo e fino al primo conflitto mondiale, sorsero in Germania ed in Austria associazioni e cenacoli che avevano analogie in Inghilterra e la cui caratteristica consisteva nel ritenersi depositari di un’antica sapienza primordiale che, in alcune sue manifestazioni, sfociava nell’esoterismo, nel magismo, nell’occultismo. Nel 1867 un gruppo di studenti liceali viennesi fondava la Die Telyn, associazione con il nome di un’arpa i cui suoni paramagici esprimevano la creatività delle popolazioni celtiche del Galles meridionale durante i periodici festival poetici.



In questo gruppo militavano i futuri fondatori della socialdemocrazia austriaca, ma anche giovani entusiasti, ammiratori di Nietzsche e di Wagner che, per qualche anno, collaborarono con Georg Ritter von Schonerer, il fondatore del movimento pangermanista al quale Hitler si richiamò nel Mein Kampf. Così scrive George Mosse: “Il più influente dei gruppi occultistici fu quello che si costituì a Vienna, nei due ultimi decenni del XIX secolo, avendo a mentore Guido von List, un erudito austriaco ossessionato dal desiderio di provare che Vienna era stata la città santa dell’antichità…

Egli operava una commistione di natura e storia, ove la prima era intesa quale guida divina dalla quale promanava un’incessante forza vitale. Quanto più una cosa era vicina alla natura, tanto più era vera; il passato ariano tedesco era vicinissimo a tutto ciò che era vero….Ma questa comprensione del passato richiedeva una più profonda iniziazione: era necessario che l’individuo si accostasse all’elemento più genuino della forza vitale, all’antica sapienza germanica. Essa tuttora esisteva, pregna ancora di forza vitale, sia pure in stato di letargo e compito di storici e germanisti era farla rivivere. …List si vantava di aver ritrovato il kala, il linguaggio segreto degli antichi germani; poiché alcune delle parole kala ricorrevano nella Cabala; List affermava che esse erano il frutto della sapienza germanica. Come madame Blavatskij, List si affermava in possesso di una scienza segreta che, per mezzo della forza vitale, svelava il passato.

Questa sua affinità con la teosofia era resa evidente dalla sua credenza che tutte le impressioni necessariamente provenissero da un mondo extrasensoriale e dalla sua fede nella possibilità di comunicare con gli spiriti di età passate…List condivideva con madame Blavatskij il concetto di karma, come è dimostrato dal resoconto del sogno circa il capo messianico da lui fatto pubblicare su Prana, una rivista teosofica tedesca. Le idee di List si diffusero in Germania tramite Alfred Schuler, il cui ambiente era Schwabing, il quartiere degli artisti di Monaco…”, ove Hitler trascorse gli anni prima della guerra.



Dalle rune, i segni di scrittura nell’alfabeto degli antichi popoli nordici, il cui segreto List studiava, proviene la sigla delle SS. La reincarnazione, parte integrante del credo del karma, della rinascita era insita in quel tipo di cultura. È attendibile che Heinrich Himmler, lo spietato organizzatore delle SS, si ritenesse la reincarnazione di Enrico l’Uccellatore, il sovrano che, nel mito wagneriano, accoglie Lohengrin, figlio di Parsifal, sfortunato ricercatore del Graal, che è un’altra componente della cultura che porterà al nazismo. Ne è basilare espressione la rivista “Ostara”, di cui Hitler è assiduo lettore negli anni viennesi (ne richiedeva addirittura degli arretrati). La pubblicazione, fondata nel 1905, prendeva il nome da un’antica dea germanica della primavera ed era diretta da un seguace di List, un frate che aveva lasciato la tonaca, Jorg Lanz von Liebenfels, personalità nota per il suo marcato antisemitismo.

Questo oscuro personaggio istituì un “castello dell’ordine”, una setta antisemita denominata “L’Ordine dei Nuovi Templari” a Werfenstein, in Austria meridionale, per l’organizzazione di un ordine maschile ario-eroico destinato a divenire l’avanguardia di signori biondi e dagli occhi azzurri nel sanguinoso scontro con le razze inferiori ed impure che adottava, come simbolo, quella stessa svastica (dal sanscrito svastika, da svasti, ossia felicità) che sarebbe divenuta l’emblema del partito nazionalsocialista. Egli predicava la teozoologia: gli dei sarebbero stati le forme di vita superiori, dotati di organi sensoriali che avrebbero loro conferito straordinari poteri, ormai perduti a causa della contaminazione degli uomini dei con gli uomini bestie.




Erano una razza estinta, ma l’etnia ariana aveva la possibilità, essendo la più vicina discendente degli uomini dei, di recuperare quei poteri e quelle doti paranormali per dominare il mondo reale, dopo aver preservato, attraverso un processo di selezione genetica e leggi razziali, la purezza della razza, ed eliminato il Cristianesimo, distruttore dell’antico culto ariano, con la sua politica di tutela del debole, che, viceversa, andava soppresso, per impedire una pericolosa contaminazione nei confronti del più forte; Lanz proponeva anche concorsi di bellezza razziali. L’antisemitismo nazista, quindi, aveva una componente legata alla cultura esoterica. Da un lato gli Ebrei erano visti come una specie di non uomini o di sotto-uomini (frequenti le espressioni di Hitler in proposito); dall’altro essi erano temuti come concorrenti in quanto depositari, visti come “degenerati”, di una sapienza originaria, che, in qualche modo, avevano ereditato e distorto.

Questo secondo aspetto è giunto alla cultura di massa attraverso il film di successo “I predatori dell’arca perduta”, che vede nazisti ed americani in concorrenza per recuperare antichi poteri di geni del male. Prima di proseguire il nostro percorso alla ricerca delle connessioni tra esoterismo e nazismo occorre rifocalizzare l’attenzione sui rapporti tra Germania, Francia ed Inghilterra. La svolta nella politica hitleriana che condusse alla seconda guerra mondiale partì dalla rimilitarizzazione della Renania (febbraio-marzo 1936) non consentita dal Trattato di Versaglia.



Il mondo rimase stupito dalla mancanza di reazione della Francia (in grado di sconfiggere rapidamente la divisione tedesca mandata sul Reno), che Hitler aveva previsto, contro l’opposta valutazione dello stato maggiore tedesco. Questa previsione si basava sulla convinzione del Fuhrer (espressa nel Mein Kampf) che, diversamente dall’Inghilterra, la quale conservava uno spirito imperiale, la Francia era votata ad un’inarrestabile decadenza, perché dominata dalle influenze ebraiche oltre che massonico-democratiche. A questa valutazione - che apparteneva alla cultura politica tradizionale - Hitler aggiungeva, probabilmente, la convinzione di essere dotato di qualche forma di preveggenza e quella che in Francia esistessero dei gruppi ristretti di formazione culturale “ariana”- era il paese di Gobineau - che potevano appoggiare la sua politica di “restauratore” del ruolo della razza bianca nel mondo.

Vi erano, inoltre, settori importanti dell’alta borghesia francese che stavano per adottare il motto “Meglio Hitler del fronte popolare” (che si era costituito e si preparava a vincere le elezioni dell’aprile-maggio 1936). Effettivamente, quando scoppiò la guerra, la Francia la combatté senza convinzione sino alla rapida sconfitta del giugno 1940 ed al suo interno si sviluppò un forte movimento per una aperta collaborazione con la Germania. Alla vigilia dell’attacco all’Urss (maggio-giugno 1941) Rudolf Hess si recò in Inghilterra in un’enigmatica missione di pace, ma Churchill non volle parlare con lui.



Nei propositi del Fuhrer c’era la possibilità di associare al progetto della costruzione di uno spazio eurasiatico la “sorella ariana” Inghilterra. Churchill lo riteneva pura follia, dettata da una cultura occulta la cui presenza egli avvertiva e temeva anche in settori influenti (aristocratici, intellettuali) della società inglese. Riteneva di poter salvare l’Occidente da un pericolo “demoniaco” e sperava anche di salvare l’Impero inglese con l’aiuto degli Stati Uniti (ma, di fatto, non lo salvò). Va anche sottolineato che Churchill, all’inizio della sua carriera politica, avvertì la presenza di una “dottrina segreta”, che ritrovò poi, estremizzata, nel nazismo, ma che sapeva presente pure ai vertici della società inglese ancora nel 1941.

Churchill era il più intransigente oppositore di ogni politica di intesa con la Germania nazista. La osteggiava con una determinazione che ne fece, agli occhi di Hitler, un nemico personale, che ingiuriava e disprezzava. Churchill divenne il campione della crociata anti-hitleriana perché non ebbe mai esitazioni nel bandirla e lo fece sia perché capiva che il dittatore tedesco aveva progetti non negoziabili (un uomo i cui mezzi erano razionali, ma i fini folli), sia perché riteneva che questi progetti si fondassero su una impostazione culturale non priva di punti di riferimento nella stessa Inghilterra (pur noto per il suo pragmatismo Churchill non esitò a servirsi di Aleister Crowley, il più grande satanista dell’epoca, definito la bestia 666 dell’Apocalisse, al fine di sconfiggere quelli che credeva i macabri ed occulti poteri del Fuhrer della grande Germania).





Lo statista britannico aggiunge, quindi, un’altra tessera al mosaico di indizi sulla cultura esoterica nazista e sulla speranza hitleriana che essa gli potesse fornire interlocutori nel Regno Unito. “Golden Dawn” (alba dorata), “Apostoli di Cambridge”, “Conversation Society”, “Midnight Society”, “Fratellanza pre-Raffaellita”: questi ed altri erano i possibili interlocutori a cui pensava Hess nel maggio 1941. Se vi era veramente un ponte occulto tra Inghilterra e Germania, si possono capire la speranza di Hitler di una pace con la Gran Bretagna ed i presupposti sui quali si basava il viaggio di Hess in Scozia. Ma c’erano in Inghilterra questi interlocutori?

Lo potevano essere gli eredi delle società segrete, della “Golden Dawn”, dei nuovi templari che i vertici nazisti conoscevano? Hitler forse lo sperava, se la tradizione ariosofista era ritenuta un ponte che univa le due nazioni, che avrebbe consentito ai nazisti di trovare nella patria del Leviatano di Hobbes interlocutori omologhi e diversi dalla classe politica tradizionale. Da qui le errate convinzioni nel 1939 che l’Inghilterra non sarebbe entrata in guerra con la Polonia e, nel 1941, che si sarebbe aperta una via all’intesa se fosse partito l’attacco all’Urss (era come costringere con la forza l’Inghilterra alla pace). Ma il timore dell’espansione comunista era tale da poter indurre la Gran Bretagna ad accettare un’Europa tedesca come baluardo contro l’Est? È da escludere che questa fosse la posizione dei laburisti e dei liberali.



Poteva essere il punto di vista dei settori del partito conservatore ed anche dell’aristocrazia britannica, forse fino alla famiglia reale. Questi erano, notoriamente, i settori della società inglese su cui puntava Hitler. In realtà, condizionato da una ininterrotta serie di successi anche nelle situazioni meno favorevoli, egli sopravvalutò le sue doti di intuizione (consolidatesi nella cultura esoterica) ritenendosi infallibile. Accadde anche ad altri dittatori di successo, ma, nel nazismo esoterico, ciò poteva essere valutato in termini di maggiore o minore iniziazione, di come andasse gestita l’antica sapienza recuperata.

Tornando al viaggio di Hess (rimase in Gran Bretagna fino al 10 giugno) per trattare una pace separata con il Duca di Hamilton (è discorde l’opinione degli storici nel ritenere la missione un’iniziativa volontaria o sotto gli ordini del Fuhrer e fu sottolineato ampiamente il suo squilibrio psichico per non attirare l’attenzione sulla sua missione fallita; in realtà si disse di tutto: dalla supposizione che in Inghilterra fosse giunto il sosia di Hess perché era stato ucciso per ordine di Himmler prima del viaggio all’ipotesi che Goring aveva dato l’ordine di abbattere il suo aereo mentre era in volo), esso rappresenta la certezza che Hitler puntava sull’influenza di settori della società inglese legati alla cultura esoterica, anche se tali contatti non ebbero l’esito da lui sperato. Hitler attaccò ugualmente all’Est; Stalin fu messo in guardia da Churchill, ma fu diffidente: anzi, proprio quanto stava accadendo in Inghilterra col viaggio di Hess, lo indusse a diffidare più degli Inglesi che dei Tedeschi.



Hitler non avrebbe attaccato l’Urss senza essersi assicurato di non essere impegnato su due fronti. Stalin sapeva che il patto di non aggressione del 1939 era solo una tregua, ma non pensava che il Terzo Reich l’avrebbe rotta senza prima essersi assicurato una copertura ad occidente. Due errori paralleli – quello di Hitler e di Stalin – la cui origine è comune: in Inghilterra erano in corso colloqui: poiché non avevano portato a nulla di concreto, Stalin ritenne che Hitler non avrebbe attaccato. Ma poiché si erano svolti, Hitler li riteneva una premessa sufficiente per attaccare e creare un fatto compiuto suscettibile dello sviluppo futuro che auspicava da decenni: un’intesa con l’Inghilterra sulla base di una creazione di un’Eurasia germanica alleata dell’Impero britannico.

Nella geopolitica (disciplina insegnata presso l’Università di Monaco da Haushofer, fondatore della rivista “Zeitschrift fur Geopolitik”, che ebbe un’influenza determinate per il giovane Hitler rinchiuso in carcere dopo il fallimento del putsch del novembre 1923) dello spazio vitale (Lebensraum) per la conquista della Russia europea, l’astrologia ebbe un ruolo dominante. Era diffusissima nel periodo tra le due guerre e fu studiata da uomini e donne di vara estrazione in Germania. La cultura astrologica era fatta propria anche da scienziati impegnati nella ricerca dell’energia atomica. Le conseguenze della disfatta, con tutti i suoi problemi e le sue incertezze, indussero molti a rivolgersi agli “astri” in cerca di informazioni e pronostici che annunciassero giorni migliori.




A Monaco ed a Lipsia si tennero i congressi delle associazioni astrologiche tedesche, rispettivamente nel 1921 e 1922. Anche Hitler (nato a Braunau, città vivaio di medium, argomento sul quale il dibattito era molto acceso negli anni della sua adolescenza) si interessò di astrologia: nei primi mesi del 1920 prese lezioni dall’astrologo ed indovino Hanussen, secondo la testimonianza del suo collega di partito Otto Strasser. Per il futuro Fuhrer (su cui erano celebri le profezie di Elsbeth Ebertin), dunque, l’astrologia (tenuta in grandissima considerazione per la scelta dei giorni in cui attuare operazioni belliche e politiche) era solo un pezzo del mosaico di fantastoria, fantacosmogonia, occultismo ed antiche culture sul quale si basava la sua formazione e quella dei suoi gerarchi (Hess riteneva che l’astrologia fosse una scienza riscoperta da combinare con la geopolitica haushoferiana).

La stessa cellula embrionale del partito nazional –socialista, nell’agosto del 1918, fu, d’altronde, la misteriosa ed occulta Società di Thule (oltre al Vril, altra società segreta molto influente in Germania), raggruppamento antisemita di estrema destra, una setta che si ricollegava agli insegnamenti di Haushofer ed alle dottrine di Liebenfels. La Thule, fondata da Rudolf Glauer, che poi mutò il nome in Heinrich Von Sebottendorff, era, dunque, una società esoterica infarcita di nazionalismo, di esaltazione per una grande Germania, destinata a risollevarsi ed a conquistare la superiorità razziale del suo popolo.



La Thule, uno dei cui simboli era il dio barbaro Wotan (infatti, Thule, nella mitologia nordica, è un “antico regno delle nevi”, forse lo stesso artico, ma probabilmente, l’origine è anche da raccordarsi alla località di Thale dove fu svolta il 2 maggio 1914 una grande adunanza dell’Ordine dei Germani, Germanenorden), deformò le idee del buddismo tibetano, di altre istituzioni esoterico-massoniche e di Madame Blavatskij; i suoi adepti miravano, attraverso la telepatia e mediante specifiche e macabre cerimonie, ad entrare in contatto con i rappresentanti della razza eletta. Glauer coltivò il suo grande interesse per il mondo islamico in generale, e per la Turchia in particolare, entrambi minacciati dal bolscevismo: la sua idea era quella di produrre una sorta di “Islam germanico” di stampo razzista con soldati/guerrieri che si opponessero all’Illuminismo tollerante ed umanista nato dalla Rivoluzione Francese.

Hitler ed il suo movimento forgiarono il loro pensiero e cominciarono la loro scalata proprio all’ombra di questi oscuri personaggi come Glauer; un marchio indelebile che avrebbe avvolto, e tutt’ora avvolge, nel mistero, la storia del nazionalsocialismo, dall’inizio alla fine. Ma, per quanto idee come la magia delle rune di List fossero diffuse, le concezioni esoteriche non potevano essere proposte come programma politico di un partito che puntava ad essere di massa, tanto più quando erano a disposizione argomenti più facilmente popolarizzabili: la pugnalata alle spalle (opera soprattutto di Ebrei) come causa della sconfitta; l’ingiustizia di Versaglia per i territori tedeschi sottratti alla Germania e per le enormi riparazioni di guerra da pagare; le incertezze della classe politica di Weimar; il pericolo comunista.



Il gruppo di intellettuali della Thule tenne per sé l’esoterismo e l’occultismo e mise in primo piano l’organizzazione politica, entrando in contrasto con il suo fondatore, con la formazione del Dap, il partito nazional –socialista, avente come simbolo la croce uncinata destrogira, scelta da Hitler, a testimonianza della sua influenza nonostante fosse appena giunto nel gruppo di intellettuali, che si erano formati nell’ambito di una cultura ben definita, la quale costituiva il maggior legame tra essi e la ragione per la quale scelsero Hitler come leader. In altre parole, fu la comune convinzione culturale del gruppo nel quale egli si dimostrò particolarmente fornito di caratteristiche che apparivano quasi medianiche che gli fecero assumere la leadership.

La Thule organizzò Leghe di Combattimento in cui militarono Hess, Rosenberg, Himmler, Frank, Eckart, Bormann, Richter e tanti altri. È in questa cerchia ristretta e sulla base di questa cultura che dal 1933 vengono prese decisioni fatali per la Germania e per l’Europa. Rosenberg e Frank (nel suo diario, in data 10/02/1937, si legge: “Se Cristo apparisse oggi, sarebbe tedesco. Noi siamo strumenti di Dio per la distruzione del male”) ebbero ruoli decisivi nella marcia verso Est, il primo come responsabile nel 1941 dei territori russi occupati ed il secondo già dal 1939 come governatore della Polonia; Hess e gli Haushofer collaborarono a questa strategia con un intreccio di geopolitica ed astrologia; Goring (era un fervente sostenitore della teoria della terra cava di Neupert, secondo la quale la Terra conteneva, al suo interno, tre pianeti delle dimensioni approssimative di Venere, Mercurio e Marte.




Per verificare questa teoria fu effettuata una spedizione all’isola di Rugen con uno specialista in radiazioni e microonde ed infrarossi, Heinz Fischer, per localizzare la flotta inglese a Scapa Flow, ma, dopo pochi giorni, la spedizione venne smobilitata per gli infruttuosi tentativi e Neupert finì in un campo di concentramento) e Goebbels si interessavano di Nostradamus e di oroscopi (convocò al Ministero della Propaganda lo svizzero Karl Ernst Krafft, che aveva pubblicato un “Trattato sull’astrobiologia”, come interprete di Nostradamus e per analizzare oroscopi, almanacchi e profezie); Himmler adottava cure omeopatiche come Hess e coltivava l’erboristeria per seguire la tradizione wagneriana di un peccato originario che aveva sedotto gli Arii e dal quale occorreva riscattarsi; voleva trasformare le SS in un ordine nel quale l’iniziazione si intrecciava con la spietatezza: le sue idee sulla creazione biologica di una nuova razza derivavano direttamente da Lanz Von Liebenfels.

In questo clima culturale si formò attorno ad Himmler una cerchia di personaggi famosi e spietati, a partire da Reinhard Heydrich, il numero due delle SS; Rudolph Rahn, autore di testi dell’esoterismo nazista come “Crociata contro il Graal” e “La corte di Lucifero in Europa”; Wolfram Sievers. I tratti culturali tracciati di sopracitati personaggi valgono a confermare la cultura comune di un gruppo passato dalle letture e dai piccoli gruppi esoterici sino all’esperienza della Thule (che si sciolse formalmente nel 1930, l’anno del primo grande successo elettorale del partito da essa derivato, con il 17% dei voti), alla costruzione del partito, alla conquista del potere ed alla gestione del Terzo Reich per la preparazione della grande guerra ariana.



La cultura esoterica va collegata anche alle vicende degli attentati a cui Hitler sfuggì. A Monaco, l’8 novembre 1939, il Fuhrer lasciò la Burgerbraukeller con qualche minuto di anticipo sull’orario previsto e la bomba scoppiò subito dopo, provocando sette morti e sessantatre feriti (l’astrologo Krafft, che morì nel lager di Buchenwald, aveva previsto il tentativo di assassinio). Questo attentato, che fu solo il primo di quelli preparati dopo la guerra, intensificatisi dopo l’inizio della campagna all’Est, fu opera di George Esler, arrestato pochi giorni dopo, e, secondo la storiografia ufficiale, agì da solo. Hitler scampò anche all’ “Operazione Walkiria”, ossia all’attentato di Rastenburg del 20 luglio 1944, ma morì come avrebbe preferito, non avendo vinto: il comunicato ufficiale lo disse caduto mentre difendeva l’ultimo baluardo della civiltà, ma, contemporaneamente, nasceva la leggenda che metteva in dubbio la morte del capo di una elite politica e culturale con radici esoteriche, che ha segnato il destino dell’Europa nella prima metà del Novecento
 



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