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martedì 18 ottobre 2011

La prima colonia umana su Marte, una missione finanziata privatamente? Parliamone!





NEWS SPAZIO :- La fantascienza ha preso possesso del pianeta Marte ormai da tanto tempo, mostrandoci insediamenti umani più o meno avanzati. Tutti noi sappiamo bene che la realtà è profondamente differente. Marte è da sempre un importante obiettivo di esplorazione e studio da parte di molte agenzie spaziali governative, prima tra tutte la NASA.

Ma si tratta di un obiettivo enormemente oneroso in termini di costi, forse troppo per essere realizzato da un'unica nazione (se non vogliamo aspettare secoli).

Un ottimo segnale in tal senso – che per me sta ad indicare una buone dose di “maturità” della nostra civiltà – è l'aumento dello spirito di collaborazione internazionale in ambito spaziale. Questo blog è testimone dei sempre più e sempre più importanti accordi internazionali in corso d'essere volti ad “unire le forze” nell'esplorazione spaziale (andate a vedere qui).


Ma c'è chi ha fatto qualcosa di più. Che succederebbe se aggiungessimo a questa complessa equazione un'altra variabile che sta emergendo ultimamente? Chi legge News Spazio da un po' sa già dove voglio arrivare. Ne parlo spesso del fatto che oltre alla collaborazione tra agenzie governative la differenza potrà essere fatta estendendo la collaborazione anche alle industrie private.



Ebbene, The Journal of Cosmology ha pubblicato uno speciale davvero spettacolare che pianifica una missione su Marte per stabilirne una colonia permanente. Più di 70 scienziati (NASA e non), astronauti, ingegneri e medici per un totale di più di 50 articoli on line, in cui ogni aspetto - sesso incluso! - viene analizzato e discusso nei dettagli. Una missione finanziata privatamente che potrebbe essere pronta a partire entro 20 anni da adesso.



Si tratterebbe presumibilmente di un viaggio di sola andata, ma non sarebbe certamente un suicidio, piuttosto il primo insediamento permanente sul suolo Marziano, regolarmente rifornito da Terra fino a che non diventasse autonomo.

La prima domanda è: cosa potrebbe spingere qualcuno a proporsi come volontario per una missione di questo genere? Che poi 'missione' non sarebbe più la parola giusta. In effetti stiamo parlando di una vera e propria 'emigrazione'.


Sembra quasi incredibile ma questo documento è una cosa seria. Eccolo, al seguente indirizzo


Quali sono i pericoli per la fisiologia umana? Possono essere concepiti bambini in salute? Come proteggersi dalle radiazioni? Quali sono gli aspetti psicologici? Qual'è la preparazione che devono avere i primi coloni marziani? Queste e tantissime altre sono le tematiche affrontate in questo studio.



Tutto questo mi ricorda molto i primi coloni europei che lasciarono il vecchio continente per affrontare un viaggio ignoto, lungo mesi e pieno di pericoli per raggiungere l'ultima frontiera. Ed una volta arrivati, stabilirsi in quella nuova terra, costruire case e vivere la propria vita nel nuovo mondo.



Ci sono certamente aspetti che somigliano molto ad una colonizzazione su Marte, sicuramente per quanto riguarda lo spirito di avventura, di esplorazione, la voglia di andare a cercare fortuna. Ci sono problemi tecnici completamente differenti da risolvere. Ci sono aspetti psicologici tutti da comprendere.



Pensate però per un attimo all'umanità nel suo insieme. Che cosa potremmo diventare – evolverci – nel momento in cui saremo capaci di realizzare e mettere in essere una colonia stabile in un altro Pianeta? Quante sfide scientifiche, tecnologiche, ma anche – e forse sopratutto – politiche e sociali dovremo vincere per arrivare a questo grande obiettivo?



Dai, parliamone, ma seriamente!
 

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