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mercoledì 29 febbraio 2012

HIV: una Balla almeno è al Capolinea!

 

Su segnalazione di un nostro lettore... Grazie ...


di L. Acerra

C'è un particolare gruppo di individui HIV positivi che è stato identificato in popolazioni indigene del sud America. Essi, pur dando reazioni di positivita' al test HIV, non sviluppano AIDS, rimangono sani e longevi come tutti gli altri membri della tribù. La presenza di HIV in altre parole non è una condizione sufficiente per giustificare il collasso e il deperimento che si vedono nell'AIDS, altrimenti anche gli indigeni HIV positivi del sud America crollerebbero.

L'esito fatale in alcuni casi è pervenuto sospendendo la terapia: il prof. Duesberg riporta l'esempio di una bimba HIV positiva che soffrì di gravi dolori muscolari, insonnia, nausea, e arresto della crescita per la tossicità del farmaco.

 



Resosi conto Duesberg, anche per l'esperienza di altri pazienti, che era il farmaco e non l'HIV a portare i sintomi di AIDS, la cura fu sospesa e la bimba immediatamente recuperò. A distanza di 10 anni, senza Retrovir, la ragazza era rimasta del tutto sana e normale, era diventata capitano della squadra di calcio della scuola.
Oggi il movimento del dissenso raccoglie oltre 1500 firme tra virologi, infettivologi, epidemiologi ed altri specialisti tra cui 3 premi Nobel, tutti indignati dalla colossale mistificazione e speculazione imbastita intorno all'AIDS.

Alla fine degli anni Settanta tutto il complesso industrial-farmaceutico scientifico che era stato schierato sulle indagini dei retrovirus come causa del cancro implorava di poter mettere le mani su qualcosa! Sul cancro non si poteva fare più niente... E così era quasi obbligatoria una conversione di tutte quelle strutture e dipartimenti e investimenti all'immensa balla della ricerca sull'AIDS!


Fu chiaro in quel momento storico a tutti i partecipanti che formulare una qualsiasi ipotesi di un ruolo dei retrovirus in una patologia umana sarebbe stato appoggiato dal sistema con tutte le sue forze politiche ed economiche disponibili. Poiché furono trovate categorie che schieravano nelle proprie fila persone molto malate,  drogati, omosessuali, prostitute, africani ex-turbecolotici, anche i vari sistemi religiosi e umanitari si unirono al carrozzone. Servivano persone molto malate per attribuire loro l'epidemia dell'ipotetico retrovirus assassino.
Gallo stava cercando come un pazzo di formulare un test che identificasse un frammento retrovirus nei campioni di sangue di persone malate, ma non ci riusciva. Ma un giorno lo trovò in tutti i campioni. Ma erano test positivi perché ai campioni era stato aggiunto sangue di placenta, che notoriamente pullula di retrovirus! Nessuno ne ha mai parlato. Il resto però è storia.

Questo film, 8 minuti il trailer, 80 il video completo, non ha la pretesa di essere un’altra storia dell’Aids che possa competere con quelle - di valore - che sono già state scritte, è solo una modesta ricerca, un’esigenza interiore.

Alla fine, stiamo tutti per diventare degli impiegati che nel nostro lavoro dipendente siamo accondiscendenti a tutto quello che viene portato avanti. Siamo ad un passo dall'"idiota morale" descritto da Norbert Bilbeny, una persona che intellettualmente vale, insomma è normale, non è un deficiente, ma che ha una coltre sulle sue capacità morali, tali che è capace di essere implicato nelle peggiori atrocità per salvaguardare la sua sicurezza.
Tranquillamente, e questo non gli impedisce di essere una persona amante della musica o dei suoi figli, dei suoi amici... Ecco mi chiedo se non stiamo diventando tutti così.

Tratto dal canale YT mercuriocarretta

Fonte: Link

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