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giovedì 9 febbraio 2012

CRONACHE DI ATLANTIDE


DALL'UFOLOGIA SANA DEGLI ESORDI ALL'UFOLOGIA MALATICCIA DI OGGI
Dando una sbirciatina su blog e riviste d'area (ufo spiritualismo cultismo), son più che mai convinto che l'onda lunga della Nuova Frontiera della coscienza, stia perdendo forza. La ricerca della verità sulla questione ufologica, in Italia e all'estero, è ferma agli anni settanta, periodo centrale e ribollente di iniziative e studi, di teorie e indicazioni.
Potrei citare molti studiosi, degni di tale nome, alcuni senza ipotesi aprioristiche, altri partiti da tesi diverse, hanno comunque aperto la strada. Mi vengono in mente gli italiani Vesco, Sani, Kolosimo, il primo Pinotti, Marianti, Boncompagni, Conti, e ne dimentico diversi di valore. E, in ordine sparso, gli stranieri Keel, Fuller, Jessup, Hynek, Vallèe. Non ci sarebbe nemmeno bisogno, in realtà, di distinguere la nazionalità dei ricercatori. 
Già, perché il campo era ed è così ampio, quasi sterminato, da creare i presupposti per una comunità di persone, senza scopo di lucro, dedite ad una avventura della coscienza e della conoscenza, senza frontiere geografiche né ideologiche. Ecco, è sempre auspicabile che l'ufologia, questa specie di novella scienza, abbia un respiro universale privo di faziosità, di partigianerie. Ma va considerato che la scienza e l'arte sono frutto del pensiero e del cuore dell'uomo, spesso incline allo scontro, al settarismo. 

 
Figuriamoci se in un campo nuovissimo, inesplorato, elusivo come quello dei cosiddetti OVNI, non vi venissero proiettate le sovrastrutture ideologiche e le paure esistenziali tipiche di noi esseri umani.

Dagli anni Ottanta ad oggi, ho assistito ad una deriva pericolosa, falsamente libera, dell'ufologia mondiale. La ricerca sul campo, era per ogni bravo operatore, il protocollo principale di riferimento. La procedura tradizionale dell'ufologo, ossia

  1. segnalazione di evento aereo inesplicabile
  2. raccolta dati e testimonianze
  3. rapporto-ufo
  4. classificazione

è stata sostituita da una forma abborracciata di prassi, concernente un mix di tam tam mediatici, sovrabbondanza di elementi spuri – foto e filmati di dubbia origine – che hanno la loro legittimazione soltanto se fanno il giro del web. È il memoriale l'ultima, in ordine di tempo, arma letale dell'ufologo attuale. Il paradosso dei nostri tempi, carichi di strumenti superveloci, sensibilissimi, tecnologicamente avanzati, sta nel fatto che la notizia alternativa e insolita, prende la stessa deplorevole via di quella ufficiale e ordinaria, ossia non vi è selezione, critica, verifica, ma dalla centrale di informazione principale si propaga un unico segnale dappertutto e in tempo reale. E nessuno che si prende la briga, con tanto di giocattoloni informatici a disposizione, di andarsi a controllare la veridicità della notizia.

Ma c'è di più e di peggio. Dagli anni '50 ai '70, anni in cui il fenomeno Ufo nasceva e prosperava, vi erano poche persone che asserivano pubblicamente di aver avuto contatti diretti con i piloti delle astronavi sconosciute, altre poi nemmeno denunciavano certe imbarazzanti esperienze; in seguito, c'è stato un proliferare di contattisti, medium o canalizzatori che diventavano i principali testimoni della ricerca ufologica. Molti hanno fatto outing, sono usciti allo scoperto, e dalla loro lingua sono usciti i racconti che poi sono diventati letteratura di riferimento per ogni ricercatore. Un passo ulteriore, poi, lo ritroviamo nella tendenza a dar credito ad ex agenti di questa o di quella agenzia di intelligence, che in barba al segreto governativo hanno 'cantato' a squarciagola. Sono uscite fuori le storie più raccapriccianti in cui emergevano precise responsabilità dei governi USA impegnati nella copertura di notizie di interesse mondiale. Tutto vero? Tutto depistaggio? Io dico che sono vere entrambe le opzioni. Quando c'è interesse da parte dell'opinione pubblica per temi fuori dal comune, che spaziano dal paranormale alla esistenza/presenza di esseri di altri mondi, il Potere, civile e militare, tende dapprima a negare tutto, poi, attraverso personaggi provenienti dalle Forze Armate e da settori dello spionaggio, propaga notizie verosimili, probabili, quasi vere, sull'esistenza di cose che superano la realtà accertata. Notizie mai confermate dalle autorità ufficiali, certo, che però lasciano intravedere possibilità, suggestioni, se non addirittura paure tra la gente. Obiettivo? Creare ad un certo punto uno stato d'animo collettivo, tale da delimitare/condizionare/guidare le masse. Otterrai così maggiori risultati se lasci intendere al popolo che dietro l'angolo possono mostrarsi pericoli, forze oscure non meglio identificate, ma si otterrebbe lo stesso successo se, di contro, si lascerebbe credere che il futuro prossimo sarà pieno di speranze e di sviluppi positivi per l'umanità. La strategia della tensione e l'ipnosi di massa, raggiungeranno comunque il medesimo scopo.

L'ultimo grido in fatto di tendenza ufologica è l'addotto, colui che rapito da alieni, sotto ipnosi parla, eccome se parla, dice tante e tali cose da riempirci un tomo di trecento e più pagine. Da tale nuova figura professionale del mondo ufologico, ne deriva una cosmogonia alternativa a quella vigente, una reinterpretazione dei sacri testi e dei fini delle manifestazioni celesti e tanto altro ancora, da far impallidire le mie Cronache scandurriane. Tutto vero? Tutto depistaggio? Direi in tutta franchezza, che quella che ritengo paccottiglia ideologica derivante dai resoconti degli addotti, è la solita minestra riscaldata tratta dalla letteratura spiritistica, magari condita con nuove spezie. Il fatto che certi contenuti emersi dai rapporti dei 'rapiti' siano simili se non uguali a quelli emersi dalle esperienze medianiche, non è detto che per questo siano una sorta di 'copia e incolla', anzi. Tralasciando le bellocce di turno che cercano il loro quarto d'ora di celebrità in tivvù, molte affermazioni di rapiti sembrano qualcosa di più che casi patologici. Andrebbero anch'essi inseriti in quella strategia mondialista di controllo e produzione di ètat d'esprit . La fabbrica del consenso in atto da almeno 100anni, ha assunto sistemi sempre più sofisticati, tuttavia c'è un fattore dominante alla base della ragion d'essere di tali dominatori: l’opinione di una minoranza si trasforma in opinione pubblica. La verità dei dominanti diventa quella di tutti. Come uscire dalla trappola? Se state leggendo questo post, siete salvi... spot propagandistico pure questo.

1971: SCANDURRA INSEGNAVA SENZA FARE IL MAESTRO
Osservando Scandurra, tutti noi fummo pervasi da una forte convinzione: ci trovavamo di fronte ad un uomo che possedeva un anima. Cosa assai rara, in tempi di ubriacatura spiritualista ed esoterica. Un uomo che possiede un'anima vuol dire che non ha vergogna di provare sentimenti comuni a tutta l'umanità e che conserva uno spirito inquieto, vibrante, raggiante per i destini ultraterreni, per nulla preoccupato di farsi valere o di assicurarsi una reputazione. Apprendevamo da lui qualità passate di moda, l'umiltà e la benevolenza. Sebbene non rimanesse sempre passivo di fronte ai torti e alle ingiustizie subite, manteneva comunque un sano distacco, '' sti c**** '' era l'unica reazione che gli sentivamo esprimere. Non così bonario però da sopportare gli stronzi che si approfittavano dei più deboli. Potrei raccontarvi diversi episodi in cui Scandurra 'mazzolava' magicamente prepotenti e infami. Imparavamo a lasciar perdere se qualcuno ci faceva un torto, ma non dovevamo ritirarci se a subirlo era un povero cristo.

CORREVANO GLI ANNI SETTANTA... UNO SQUARCIO TRANSDIMENSIONALE SI APRÌ
Il 1971, alcuni mesi prima di incontrare Scandurra, fu un anno decisivo per me. Volli fondare un gruppo di ricerca ufologica e parapsicologica a Viterbo, città conservatrice e bigotta per antonomasia. Con alcuni amici tentammo di cambiare la mentalità diffusa, fatta di scetticismo e ilarità nei confronti delle tematiche misteriosofiche. Ambiziosi, senza dubbio. Tutte le letture e ogni pur piccola esperienza metapsichica, volevamo condividerle con più persone possibili. I risultati furono miseri. Poi venne Scandurra e per un po' di tempo fui affaccendato a vivere quello che prima leggevo soltanto. Con l'avvento delle radio private, mi rivenne la voglia di comunicare a tutti che non eravamo soli nell'universo, che avevamo potenzialità superiori ai sogni più sfrenati, che era possibile attingere a fonti di conoscenza elevata. In pratica, pretendevo di democratizzare l'esoterico, di diffonderlo senza limitazioni di sorta. Dai microfoni di Radio Viterbo FM all'inizio, fino a Tele Viterbo poi, conducemmo centinaia di trasmissioni dal titolo, guarda un po' la combinazione, Il Grande Ignoto. Parlammo di Atlantide, di extraterrestri, di superiori incogniti, di iter magico-iniziatico, d'alchimia. Insieme ad alcuni dell'anonima talenti, creammo le basi per una visione cosmica della Realtà, coinvolgendo chiunque fosse aperto e onesto intellettualmente, nonché impermeabile a quel processo di acculturazione vigente nel mondo da almeno due secoli. Illusi? Non credo. Non vi so dire quali effetti comportò la nostra azione. Piantammo dei semi e questo è certo. Alcuni ci si avvicinarono per poi fuggire, altri cercarono di piantar grane. Qualcuno rimase.

In fondo è la stessa cosa che sto facendo adesso dal blog. Aprire e diffondere canali preferenziali conoscitivi. Ora, poi, chi mi segue deve accelerare il processo animico; il seme deve svilupparsi in breve tempo, perché non ve ne è poi così tanto. Da quaranta anni lavoriamo per costruire un'arca della conoscenza, meglio, un ponte per ricongiugerci alle 9 dimensioni. Le nostre non saranno torri del dominio, come quelle impiantate dai saturniani su più mondi; ma soltanto un nodo cosmico che unisce le cose.

I BENPENSANTI NEGANO PER PAURA
Il professor Massimo Introvigne, ultimamente è molto preso dalla missione pompieristica di neutralizzare qualsivoglia pensiero antagonista al comune senso cattolico, in special modo sta attaccando la pubblicistica diffusa sia dal web che dalla tivvù che ipotizza scenari apocalittici riferiti alla nota e presunta profezia Maya. Ora, a parte il fatto che i Maya calcolavano e non profetizzavano, la furia (si fa per dire) dialettica del noto sociologo cattolico meriterebbe ben altra causa, ma nasconde una paura che già serpeggia (è il caso di dirlo) in ambienti vaticani da diverso tempo. Le realtà ultime, anziché essere materia stringente di analisi e riflessione da parte delle gerarchie cattoliche (quelle protestanti fondamentaliste sembrano più sensibili all'escatologia), diventano obsolete sia a livello teologico che pastorale. Se nemmeno i preti credono più alla fine del mondo, anzi, la eludono a bella posta nei loro sermoncini domenicali e la rimandano sempre a data da destinarsi citando le Scritture, questo atteggiamento vile e ipocrita è un ulteriore Segno dei Tempi. Guide cieche che pretenderebbero di guidare l'umanità. I laici non sono da meno, occupati come sono in altre questioni profane. Il punto è:

  • Chi vive nel lusso, gozzovigliando da mattina a sera nella grande giostra che il Sistema gli ha costruito intorno, come potrebbe preoccuparsi di cosa succede nel mondo?
  • Il riccone come potrebbe credere che tutto quanto ha depredato potrebbe finire in un lasso di tempo brevissimo?
  • E il popolo schiavizzato dai potenti del mondo, non riesce a pensare ad altro che a sopravvivere, come potrebbe sentire che i tempi stanno cambiando?

A parte i benestanti della carne e le loro vittime infognate nell'indigenza materiale e morale, ci sono pure coloro che facenti parte della cricca mondialista, Il Gruppo, stanno costruendosi ripari sotterranei e stazioni orbitali per tentare di salvare il culo (scusate il francesismo) dalla imminente catastrofe (considerata tale secondo i dati in loro possesso). Ora, se le grandi Famiglie che comandano il mondo non sono poi così scettiche sul cambio d'era prossimo venturo, tutto lascia intendere che un evento effettivamente globale stia approssimandosi. Noi, certo, non abbiamo bisogno di sapere certe cose da tali figuri.

Chi mi segue sa che il Varco 2012 non riguarderà scenari cataclismatici, ma qualcosa di sottile, pervasivo, trasformante ci attende da qui a poco. Non saranno i soldi o i beni al sole a salvarci, né bunker o installazioni militari. La setta mondialista, come direbbe Scandurra, se la prenderà direttamente nel c***, e a nulla varranno i suoi tentativi di sfangarla in extremis con un colpo di mano. E non sarà nemmeno la fisica dei quanti a suggerirci la via di fuga. Dovremo tutti passare per la pesa del Cuore, semplicemente. 
Fonte: Link 

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