Qual è il mistero celato nella simbologia della facciata della cattedrale? È un semplice edificio religioso o nasconde regole e formule alchemiche tali da aprire, agli occhi dei più attenti, le porte di un cammino iniziatico?
Situata nel Basso Molise, Larino è sicuramente una delle cittadine più interessanti del Molise e non solo. Immersa nei campi di olivo e in una florida vegetazione, è famosa per le numerose testimonianze delle epoche passate. L'anfiteatro e i mosaici romani, i sontuosi palazzi, le ville nobiliari e le chiese, mostrano anche oggi le tracce di una storia millenaria.
La cattedrale di Larino, tra le più belle del centro-sud Italia, incarna ed integra aspetti architettonici e simbolici appartenenti sia all’arte romanica che a quella gotica. Il termine gotico sembra derivare dal popolo barbaro dei Goti. "Arte gotica" starebbe ad indicare l'arte "barbara", selvaggia, distruttrice della tradizione classica. Una spiegazione molto diversa ci è offerta da Fulcanelli, il quale nel suo affascinante volume "Il Mistero delle cattedrali" stabilisce un collegamento tra gotico e goetico (ovvero magico). "L'art gotique", egli dice, "altro non è che una deformazione ortografica della parola argotique, la cui omofonia è perfetta... La cattedrale, dunque, è un capolavoro “d'art goth o d'argot" il cui significato sul dizionario è: "il linguaggio particolare di tutti quegli individui che sono interessati a scambiarsi le proprie opinioni senza essere capiti dagli altri che stanno intorno". Le cattedrali gotiche sono dei veri e propri libri di pietra e tramandano straordinarie conoscenze che solo poche persone, iniziate a simboli ed a codici particolari, possono comprendere. Infatti la grandiosità, l'imponenza e tutta una serie di misteri non risolti hanno fatto diffondere attorno alle cattedrali gotiche numerose leggende legate a figure ed oggetti leggendari della storia del Cristianesimo, dai Templari al Santo Graal.
Una delle teorie più intriganti che riguarda le cattedrali consisterebbe nel fatto che al tempo della prima crociata, partita dall’Europa nel 1098, un gruppo di cavalieri capitanati da Ugo di Payns si costituirono, qualche decennio più tardi, in un '‘Ordine" con il pretesto di proteggere i pellegrini che transitavano per la Terrasanta da possibili saccheggiatori e, per il fatto che ottennero dall’allora re di Gerusalemme Baldovino II il permesso di accamparsi su quelli che si ritenevano essere i resti del Tempio di Re Salomone, vennero chiamati "Templari". Fonti, mai ufficiali, ipotizzano che essi - nel periodo in cui si fermarono in quel luogo - diedero il via ad una serie di scavi nelle fondamenta del Tempio, riuscendo a trovare chissà quali documenti misteriosi riguardanti le tecniche costruttive della geometria ‘sacra’, le "Leggi divine dei numeri, dei pesi e delle misure" (fornendoli ai costruttori delle cattedrali). C'è chi afferma che i loro costruttori fossero gli eredi spirituali di Hiram, il mitico architetto dell'antico Tempio di Gerusalemme.
I Templari sono stati degli Iniziati ai Misteri e avrebbero acquisito l’adeptato nelle scienze esoteriche ed alchemiche.
Cattedrale di Larino
L’attuale piccolo centro molisano racchiude in se suggestioni e storia da far impallidire la stessa Roma.
Ancora più misteriosa è la concezione architettonica della cattedrale ed il suo universo simbolico.
È ampiamente noto che il prospetto della basilica è chiuso in un quadrato pressoché perfetto. In questo quadrato le immagini scolpite non sono mai ripetute, esclusa una: l’Agnello Crucifero.
L’Agnello Crucifero
Vi si trova rappresentato al di sotto della cuspide del timpano dello pseudo-protiro del portale centrale e nella parte centrale in alto nel contesto del Tetramorfo apocalittico.
L’immagine dell’agnello svolge una funzione specifica nella tradizione ebraica e, soprattutto, in quella cristiana. Dell’Agnello si riferisce nell’apocalisse di S. Giovanni Evangelista ed è l’emblema più noto di Cristo sacrificato, anche se, in generale, è l’espressione del sacrificio umano.
Nella facciata della Cattedrale di Larino il primo Agnello si trova collocato all’interno del timpano del portale. Non ha altre figure a lato, ma al disopra delle cornici si appoggia un grifone alato dal manto loricato che ghermisce con gli artigli anteriori un animale. Il grifo fu utilizzato spesso nella iconografia cristiana anche in sostituzione dell’aquila per la sua capacità di sollevare i corpi per trasportarli verso l’alto. Quindi questo particolare punto della facciata rappresenta l’inizio dell’ascesa del Cristo sacrificato.
La facciata della Cattedrale di Larino
Il secondo Agnello è al di sopra del rosone, in posizione simmetrica rispetto ai quattro simboli del tetramorfo che l’evangelista Giovanni vede sotto il Trono dell’Altissimo riprendendo dalla visione di Ezechiele: “Quattro esseri che presentavano sembianze umane ma ciascuno aveva quattro aspetti e quattro ali. Le loro gambe erano diritte ed i piedi, simili agli zoccoli di un bue, lucenti come bronzo fuso. Di sotto le ali, ai quattro lati, apparivano mani di uomo. Muovendosi non si voltavano indietro, ma ciascuno procedeva davanti a sé. Davanti il loro aspetto era di uomo, a destra di leone, a sinistra di bue e di aquila per tutti e quattro”.
Quattro figure che dal II secolo in poi, sulla scorta delle interpretazioni di Ireneo di Lione, furono identificati come simboli dei quattro evangelisti. Nel leone si vide il vangelo di Marco, nell’uomo-angelo quello di Matteo, nel vitello quello di Luca e nell’aquila quello di Giovanni.
Orbene, se si tirano le diagonali di tale quadrato, il punto di intersezione corrisponde all’Agnello Crucifero nella cuspide dello pseudo-protiro del portale principale. Se si forma un triangolo equilatero prendendo come base il quadrato della facciata, il vertice del triangolo corrisponde al secondo Agnello Crucifero che si trova sul rosone, al centro del Tetramorfo apocalittico.
Ma nella Cattedrale di Larino c’è molto di più. Una pietra che, apparentemente di poca importanza, in realtà rappresenta l’estrema sintesi del concetto di perfezione.
È sistemata ai lati del capitello della colonna fitomorfica sostenuta dal grifone nella facciata della cattedrale, sulla sinistra. È costituita da un blocco squadrato in cui una faccia reca un rettangolo con una pronunciata cornice a fettuccia. Al centro è un cerchio nel quale è inscritto un esalfa con i sei lati e i sei raggi in forma di foglie lanceolate. Sembra provenire da un altro edificio da cui è stata estratta per essere riutilizzata soprattutto per il segno che contiene.
L’esalfa sulla facciata della Cattedrale di Larino
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Articolo di Dario Giardi
Fonte:http://www.scienzaeconoscenza.it
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