http://andromedawaked.blogspot.com/2010/06/432-hz-la-rivoluzione-omega.html
Giuseppe Verdi come altri musicisti, ne era un estimatore, la sua orchestra era accordata a 432hz e nel 1884 ottenne da una commissione musicale del Governo un decreto legge che normalizzava il diapason ad un LA (3) di 432 oscillazioni al secondo esprimendosi a riguardo con la frase “per esigenze matematiche”.
La stessa opinione la espressero i fisici Sauver, Meerens, Savart e gli scienziati italiani Montanelli e Grassi Landi con un decreto che fu approvato all’unanimità al congresso dei musicisti del 1881.
La corsa all’acuto iniziò al tempo delle bande militari russe ed austriache ai tempi di Wagner (con un diapason da 440hz a 450Hz), e fu frutto di un’analisi approfondita delle reazioni che il suono suscita in chi lo percepisce, il suono acuto, quindi determinate alte frequenze, conducono il cervello ad innalzare il livello di determinate onde, ne abbiamo parlato prima, un aumento esponenziale dello stato Beta, lato sinistro del cervello, provoca ansietà, aggressività cosa utile ai militari dell’epoca per tenere le truppe in uno stato sempre di sovreccitazione, la stessa procedura, molto più estesa e scientificamente studiata fu adottata dai nazisti, che utilizzarono musiche, intonazioni vocali e ritmiche atte a controllare e dirigere le truppe e le persone, una sorta di controllo di massa sonico.
Nel 1939 il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels impose il diapason a 440hz contro un referendum di 25.000 musicisti in Francia contrari a questa scelta.
Quindi la musica accordata a 440hz produce irritabilità e squilibrio, soltanto alcune musiche talmente perfette nella loro struttura armonica e nei rapporti aurei di intervallo manifestano la loro armonia, nonostante l’accordatura disarmonica, le musiche di Mozart ad esempio, il cui effetto è stato studiato e riscontrato, con il giusto diapason a 432hz quale sarebbe la sua espansione?
La corsa all’acuto iniziò al tempo delle bande militari russe ed austriache ai tempi di Wagner (con un diapason da 440hz a 450Hz), e fu frutto di un’analisi approfondita delle reazioni che il suono suscita in chi lo percepisce, il suono acuto, quindi determinate alte frequenze, conducono il cervello ad innalzare il livello di determinate onde, ne abbiamo parlato prima, un aumento esponenziale dello stato Beta, lato sinistro del cervello, provoca ansietà, aggressività cosa utile ai militari dell’epoca per tenere le truppe in uno stato sempre di sovreccitazione, la stessa procedura, molto più estesa e scientificamente studiata fu adottata dai nazisti, che utilizzarono musiche, intonazioni vocali e ritmiche atte a controllare e dirigere le truppe e le persone, una sorta di controllo di massa sonico.
Nel 1939 il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels impose il diapason a 440hz contro un referendum di 25.000 musicisti in Francia contrari a questa scelta.
Quindi la musica accordata a 440hz produce irritabilità e squilibrio, soltanto alcune musiche talmente perfette nella loro struttura armonica e nei rapporti aurei di intervallo manifestano la loro armonia, nonostante l’accordatura disarmonica, le musiche di Mozart ad esempio, il cui effetto è stato studiato e riscontrato, con il giusto diapason a 432hz quale sarebbe la sua espansione?
Graham H Jackson musicista canadese e studioso di scienza musicale, insegnate di musica presso la Wadorf la scuola di Rudolf Steiner, parlò delle esperienze di Maria Renold pianista e ricercatrice sonica, sugli effetti delle differenti accordature; nel libro Intervalli, Scale e Toni racconta delle sue esperienze intrattenendo i suoi ospiti con concerti nelle due accordature (440 e 432), in 20 anni con più di 2000 persone intervistate e testate il 90% preferiva a priori l’accordatura a 432hz poiché la musica trasportava “…in un mondo più intimo, con la sensazione di essere avvolti dalla musica stessa che sembra scaturire dal centro della stessa stanza …”, questo avvalora che il suono prodotto e determinato da una scala equotemporale su un DO 256hz ed un LA 432hz è il riferimento l “libero tono eterico” citato da Rudolf Steiner in molti dei suoi trattati, una sorta di armonica addizionale che opera in risonanza e simpatia con lo strumento.(2/2)
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