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venerdì 2 novembre 2012

IL DRAGO D'ARIA




IL DRAGO D’ARIA – DRAIG-ATHAR

“Ispirazione, Visione Interiore, Vitalità



Il Drago d’Aria. Venire in contatto con il drago d’aria può avere un effetto fulminante per psiche e intelletto, ed è per questo che va trattato con attenzione e considerevole rispetto. A volte si manifesta con improvvisi lampi di illuminazione. Draig‑athar porta visione e chiarezza al tuo pensiero e alla tua immaginazione. Come vettore di poteri divini, il drago d’aria può essere visto come un messaggero del Dio del Cielo.
LA TRADIZIONE DEL DRAGO D’ARIA

Da qualche parte nelle regioni montagnose di Snowdonia, in Galles, si trovano i resti dell’antica città di Emrys, dimora degli alchimisti druidi conosciuti come Pheryllt. Nella tradizione gallese, questa città di ambrosia era anche conosciuta come Dinas Affaraon ‑ la “Città dei Poteri più Alti”. Qui abitavano i draghi di Beli, una delle principali divinità britanniche. Il bardo Taliesin descrive uno di questi draghi nel suo poema Protection of the Honey Isle: “Una profonda caverna si apre davanti a me, e grandi rocce le fanno ombra. Il drago esce e striscia verso le coppe del canto”.




Dalle caverne sovrastanti la campagna, i draghi emergevano per essere attaccati al carro della dea Ceridwen. I draghi d’aria, principalmente volano liberi e solitari. Nel Devon si crede che ogni notte un drago voli attraverso la Valle di Exe fra le fortezze sulle colline di Cadbury e Dolbury Hill, a guardia dei tesori là sotterrati. Anche in Devon, draghi volanti sono stati segnalati a Winkleigh, Challacombe ad Exmoor, e vicino alle miniere di stagno di Manaton. Quest’ultimo, in particolare, per quanto non più grande di un essere umano, emetteva un sibilo che poteva essere udito a miglia di distanza.
A Henham, nell’Essex, un drago lungo otto o nove piedi con grandi occhi, denti minacciosi e ali singolarmente piccole, fu visto parecchie volte volare nella vicina foresta, e a Somerset un drago che sputava fuoco volava regolarmente sopra le paludi da Curry Rivell a Aller, seminando il panico nei cuori degli abitanti dei villaggi non appena sentivano “il sibilo del battito delle sue ali”.
Alcuni scrittori hanno immaginato che i corridoi aerei dei draghi seguano e rappresentino le “linee del drago” dell’energia terrestre che scorre nelle campagne, a volte da un sito sacro ad un altro. Altri hanno ipotizzato che le luminose teste e le scure code biforcute delle comete che passavano vicino alla terra fossero diventate, nella tradizione e nella mitologia popolare, draghi volanti che sputavano fuoco. I racconti di draghi non possono essere nati da memorie del passato tempo dei dinosauri ‑sessanta milioni di anni separano l’ultimo dinosauro dal primo umano sulla terra. Ma alcune storie possono essere state inventate da malfattori per tenere la gente alla larga da caverne o nascondigli nelle foreste dove nascondevano i loro tesori. Altre ancora possono essere originate dalla fuga di rettili esotici da serragli privati, o da scrittori o editori per abbindolare un pubblico ingenuo. Per nostro conto sappiamo di storie nelle quali pericolosi cinghiali o cattivi proprietari terrieri sono stati, per i loro modi, ritratti come draghi. Ma nessuna di queste spiegazioni può giustificare adeguatamente l’universale presenza del drago nelle tradizioni e nei miti di ogni cultura in tutto il mondo ‑ compresa quella dei Druidi e del Celti.

DRAIG‑ATHAR SERVITORE DEL DIO DEL CIELO

Ci sono prove, comunque, che certi draghi d’aria possano essere interpretazioni poetiche o creative di insoliti fenomeni nei cieli. Un tornado può apparire inquietantemente “vivo”, e ai draghi di Longwitton nello Yorkshire, e di Torrylin ad Arran fu riconosciuta la capacità di trasformarsi in trombe d’aria. L’anno 793 d.C. è stato descritto in una cronaca dei tempi come l’anno nel quale “terribili segni si presentarono sulla terra dei Nortumbriani, seminando tristezza e terrore. Questi segni erano immense strisce di luce che passavano veloci nell’aria, trombe d’aria, feroci draghi che volavano per il firmarnemo”. Mille anni dopo, in Scozia, “molta gente di campagna poté osservare fenomeni non comuni nell’aria, definiti draghi, apparizioni di colore rosso acceso che venivano da Nord e volavano rapidamente verso Est”. Che si creda o meno che questi fenomeni fossero in realtà spiegabili con la presenza di meteoriti, improvvisi schiarimenti, aurore boreali o UFO, rimane il fatto che non possiamo allo stesso modo spiegare le cronache che ci parlano di draghi di terra ed acqua, e nemmeno quelle che ci parlano di draghi d’aria e che ovviamente non sono collegabili a fenomeni celesti.

Storie di questo genere si possono trovare nella tradizione del Galles. A Penmark Place, nel Glamorgan, la gente parla spesso di scorrerie di serpenti alati o draghi. Nelle foreste vicino a Bewper vivevano un “re ed una regina” draghi e, a Penllyne, un anziano intervistato nel 1900 riferiva di averli visti volare “con grandi ali luminose spiegate, a volte con occhi che ricordavano quelli delle piume di pavone”. Un anziano insisteva sulla verità delle sue affermazioni e si preoccupava di precisare che non erano “vecchie storie inventate per spaventare i bambini”. Suo padre e suo zio avevano ucciso alcuni di questi animali che avevano l’abitudine di rubare il loro pollame.
Nella tradizione dei Druidi, il drago volante è una creatura del Dio del Cielo ‑ proveniente magari dalla costellazione Draco, vicina alla Stella Polare. Rappresenta la discesa dello spirito, una visita da un altro mondo, un invito a salire a più alti livelli di coscienza. Come il fulmine e il tuono, il drago può essere terribile, portatore di distruzione. Ma se trattato con rispetto e se preso come un alleato, può aiutarci a viaggiare nel mondo dello spirito, a spingerci ancora più avanti nella ricerca dell’illuminazione.”

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