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martedì 9 aprile 2013

MEDICINA PSICOSOMATICA





Sin dai tempi di Ippocrate alcuni medici erano convinti dell’esistenza di una relazione mente-corpo, ma l’avvento della psicoanalisi portò al pieno sviluppo questa idea e favorì l’emergere della Medicina Psicosomatica come movimento organizzato.

L’importanza degli eventi di vita nei confronti della salute ha sempre avuto un riconoscimento in medicina e venne teorizzata per la prima volta in psicologia da Breuer e Freud negli “Studi sull’isteria” (1892-95).

L’ottica psicosomatica interpreta la malattia come linguaggio del corpo e il sintomo come messaggio di un disagio della persona. Questo messaggio viene letto secondo la cronologia della storia personale nell’ambito familiare e ambientale, cogliendo l’analogia tra la funzione dell’organo colpito e la funzione psichica corrispondente ivi rappresentata simbolicamente. In parole più semplici: la mente non risolve un conflitto (perché l’individuo non riesce, perché non vuole, perché non può..) e demanda tale nodo da sciogliere al corpo, affinché lo compensi. Tuttavia il corpo si fa portatore del disagio fintanto che riesce a sopportarlo, dopodiché giunto ad un culmine, lancia segnali di aiuto (sviluppo del sintomo). Imparare a leggere il sintomo significa cercare di risolvere i propri conflitti e superarli ritrovando un giusto benessere.

Capelli: calvizie e alopecia

Alitosi

Aerofagia e meteorismo

Disturbi agli occhi

Patologie tiroidee

Iperidrosi

L'allergia..alcuni significati psicosomatici

Il mal di testa..elementi di riflessione

Malattie respiratorie: l'asma




 Capelli: calvizie e alopecia

La perdita irreversibile parziale o completa dei capelli è detta calvizie (maschile e alopecia androgenetica). Fisiologicamente, il capello e i peli in generale hanno un ciclo vitale che si articola in tre fasi: anagen, periodo di crescita del capello, che dura dai due ai sette anni; la fase catagen, che dura circa tre settimane in cui si arresta la moltiplicazione cellulare all'interno del bulbo e la fase di telogen, assenza di attività riproduttiva, che dura tre mesi circa e termina con la caduta del capello. Avvenuta la caduta del capello, la matrice provvederà a rientrare nella fase anagen ricominciando il ciclo naturale. La caduta dei capelli si manifesta quando nella fase anagenica del ciclo vitale di un capello la matrice sostituisce il capello caduto con uno di spessore inferiore o non lo sostituisce affatto. Le cause della caduta di capelli possono essere diverse: disfunzioni endocrine, squilibri del sistema nervoso, carenze nutrizionali, infezioni microbiche, stress, disturbi emotivi, dermatosi, follicoliti batteriche, fattori ereditari e trattamenti radioterapici e\o chemioterapici.
Da un punto di vista psicosomatico, la caduta dei capelli può essere letta in chiave simbolica e quindi come espressione di un preciso disagio nella persona che ne è affetta. Per cercare di comprendere meglio la lettura simbolica è utile ricorrere alla storia dell'uomo. Nelle varie culture e religioni i capelli hanno sempre avuto un significato importante: lo sciamano porta i capelli lunghi e sciolti per pregare e, danzando, entrare in contatto con il soprannaturale, gli eremiti li lasciano incolti per testimoniare il loro distacco dal mondo materiale, monaci orientali e frati cristiani si rasano il capo come atto di sottomissione a Dio. Tagliarsi i capelli è anche un modo di esprimere il lutto: Iside li tagliò alla notizia della morte di Osiride. In tutte le culture i capelli delle donne sono simbolo di seduzione. In Occidente le ragazze da marito portavano i capelli sciolti sulle spalle ad indicare uno stato libero, ma appena sposate dovevano tagliarli o legarli, nella Chiesa Cattolica le suore e le monache hanno la proibizione assoluta di esporre i propri capelli, nelle culture islamiche, soltanto i mariti ed i familiari più stretti, oltre a persone di sesso femminile, possono liberamente guardare i capelli della donna.
Cosa rappresentano allora simbolicamente i capelli e che significato, a livello profondo, può assumere per un individuo la perdita degli stessi?  
Il taglio dei capelli, fino alla rasatura completa, ha sempre avuto, nella tradizione religiosa e culturale, il senso di sacrificio o anche di mutilazione di alcune virtù dell'essere umano, fino al significato estremo di perdita della propria identità profonda.
Possiamo affermare che i capelli hanno in sé delle qualità spirituali, rappresentano il contatto dell'uomo con il divino e sono simbolo di energia vitale. La perdita dei capelli può essere legata ad un vissuto profondo di perdita, un lutto sia reale che percepito come tale, che comporta un desiderio inconscio di regressione al periodo in cui si era neonati (con pochi capelli), completamente dipendenti dalle cure materne, bisognosi di accudimento da un punto di vista affettivo. Tornare bambini per farsi amare e dare tenerezza.
Per una donna perdere i capelli è molto drammatico, mette in crisi la sua identità femminile, per gli uomini lo è meno, molti infatti accettano la loro nuova immagine in maniera forse rassegnata, ignorando così i segnali che arrivano dal proprio vissuto emotivo e dal profondo di sé.

Lo Psicomanteo




Lo Psicomanteo è uno strumento sacro, un antico metodo di esplorazione della coscienza e delle realtà multidimensionali usato da sempre in diverse epoche da molte culture diverse tra le quali:
gli Aztechi, con gli specchi di ossidiana;
gli sciamani della Siberia, con le superfici riflettenti di rame;
gli Africani, con i contenitori di acqua;
i tibetani, con i recipienti pieni di liquidi;
i Giapponesi, con la goccia di olio sull' unghia del pollice, ecc. ecc.

Anche Nostradamus utilizzava lo Psicomanteo per le sue profezie.

LA STORIA
Molti storici della Grecia antica, viaggiatori, drammaturghi e filosofi tra cui anche Platone, citano nei loro scritti l'oracolo della morte.

Essi fanno riferimento ad alcuni luoghi dove le persone si recavano e dove potevano entrare in contatto con i propri cari defunti.

Nel 1980 un archeologo greco aveva iniziato degli scavi nel luogo che Erodoto, Omero e Strabone avevano indicato come sede del famoso oracolo.

Durante i lavori di scavo, nella sala principale delle apparizioni, fu trovato un grande calderone di bronzo.

L'oracolo induceva le persone ad entrare in uno stato di coscienza alterato facendoli guardare in specchi o attraverso superfici riflettenti o attraverso l'acqua chiara; non bisognava osservare il riflesso ma era necessario guardare in profondità.

Ancora oggi in medio Oriente si usano bocce di argento lucidato nelle quali guardare per avere delle visioni.

Nello Psicomanteo, mediante un'adeguata preparazione, le persone possono veder apparire i propri cari defunti.



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