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mercoledì 20 marzo 2013

La forza degli Antenati - di Daan Van Kampenhout




Nel lavoro sistemico, la forza proveniente dagli antenati ha un’enorme importanza. La forza ancestrale dà alla vita il senso di uno scopo e una direzione e rende capaci di accettare e sopportare ogni genere di difficoltà. Molte tradizioni spirituali insegnano che si può accogliere la forza degli antenati concedendo loro uno spazio nella propria abitazione e nel proprio cuore.
E’ comune a molte culture ospitare in casa un piccolo altare con oggetti che rappresentano le generazioni passate. Ogni tanto su questo altare si pongono incenso, cibo e bevande: sono offerte agli spiriti degli antenati. In alcune tribù siberiane, le persone che abitavano sotto uno stesso tetto avevano in comune una scatola o un piccolo baule pieni di antenati sotto forma di minuscole bambole. Quando arrivava un ospite, per prima cosa chiedeva se ‘i vecchi’ erano a casa. Gli ‘antenati’ venivano tolti dalla scatola per i saluti di rito e tutte le bambole ricevevano un goccio di vodka. Solo allora la famiglia e gli ospiti si sentivano autorizzati a bere e a mangiare.
 ln quasi tutte le tradizioni sciamaniche, non sono solo le vecchie generazioni della famiglia a essere considerate antenati. A questo punto, per meglio comprendere le immagini sciamaniche legate agli antenati, sarà utile considerare l’elemento del fuoco. Secondo la visione sciamanica del mondo, il fuoco è il primo e più importante potere dispensatore di vita. Qualsiasi tipo di fuoco, anche quello che arde lentamente al nostro interno e ci riscalda il corpo, fa parte del fuoco della creazione, della forza primordiale grazie alla quale si esiste. Quando si è vivi, il corpo fisico é riscaldato dal fuoco interno; quando si muore, non solo si smette di respirare, ma la temperatura corporea comincia a scendere e si diventa freddi. Il fuoco interno si spegne o per meglio dire se ne va insieme all’anima che si separa dal corpo fisico. In molte culture sciamaniche (e buddiste), quando una persona smette di respirare viene lasciata stare per un po’ di tempo, spesso per diverse ore, finché il corpo diventa completamente freddo. Solo allora il processo fisico della morte sarà completo. La moderna scienza medica conferma che la morte non sopraggiunge immediatamente quando cessa la respirazione, perché l’attività elettromagnetica del cervello continua a essere misurabile ancora per diverse ore. Non si conosce il significato dei tracciati, ma possiamo stare certi che il cervello di un essere umano rimane attivo per diverse ore dopo l’esalazione dell’ultimo respiro.
L’insegnamento fondamentale sul fuoco é che esso comprende due diversi aspetti: la fiamma e il calore. La fiamma é l’aspetto che cambia le cose, che trasforma e che crea da una cosa un’altra nuova. Il potere  specifico della fiamma consente agli uomini e alle donne di medicina di compiere certi tipi di guarigione. Per esempio, ci sono guaritori sciamanici tradizionali che con l’aiuto della fiamma riescono a far saldare le ossa fratturate in qualche giorno invece che in molte settimane. Se si sa come utilizzare la fiamma, la sostanza fisica del corpo può cambiare e trasformarsi molto velocemente. L’altro aspetto del fuoco, il calore, ha una diversa natura: possiamo considerarlo come forza allo stato puro, una forza che entrerà in un veicolo disponibile ad accoglierla. Nelle pratiche sciamaniche di guarigione, il calore non viene utilizzato per trasformare ma, per esempio, per rafforzare il sistema immunitario e altre capacita di autoregolazione del corpo o della psiche.


Pasqua: fermare la strage di innocenti. La petizione da consegnare a Papa Francesco



ho volutamente evitato immagini cruente di agnellini al macello o peggio ,perchè volevo  restaste incantati davanti alla sua innocenza,alla sua serenita', a questo accenno di sorriso,non diverso da quello di un bambino umano,forse ancora piu' speciale perchè senza parole....come si puo' ridurre tutto cio' a un pasto? come si puo' umiliare l'unicita' di una forma di vita mangiandola? giorni ,mesi anni per costruire un organismo perfetto sensibile al dolore all'amore come noi ,sviliti in una braciola su un piatto,sacrificati in nome di un' usanza ormai eseguita da pochi con fede....




Pasqua senza agnelli. È quella che si dovrebbe augurarsi chiunque abbia a cuore il benessere degli animali, perché questa festività sia tale non soltanto per gli uomini, ma anche per migliaia di cuccioli destinati a finire anzitempo la loro vita nei mattatoi per finire sulle tavole, in ossequio a una insensata e anacronistica tradizione.

I numeri di questo massacro sono impressionanti: ogni anno sono 900.000 gli agnelli, le capre e le pecore costretti ad affrontare la morte nel periodo di Pasqua. Secondo l’associazione EARTH si tratta solo di un business economico ai danni di cittadini ed animali. “Per soddisfare la tradizione in Europa vengono in fatti importate dalle 300.000 alle 500.000 tonnellate di carne di animali clonati, che sono entrati a far parte della catena alimentare, senza che per questi casi sia stato previsto l’obbligo dell’etichettatura. In Italia poi molti animali sono importati dall’est Europa, e vengono trasportati per lunghi tratti, senza sosta, senza cibo nè acqua e per questo muoiono anche prima del tempo di stenti e di sete, costituendo a loro volta cibo poco sano per le mense pasquali“, si legge in una nota.

Le uova? Lasciamole alle galline


20 miliardi di galline vengono uccise ogni anno nel mondo. In Italia si consumano ogni anno 12 miliardi di uova, per pasta, maionese, merende, dolci, gelati, prodotti da forno ecc. Le galline destinate a produrre queste uova sono 40 milioni.
L'uovo ha una sua precisa e specifica finalità naturale: quella di dar vita (se fecondato) ad un nuovo organismo, sia che si tratti di uccelli o di mammiferi, uomo compreso.

La maggior parte delle uova prodotte dalle galline viene immessa sul mercato per il consumo umano, mentre una parte di queste viene posta in enormi incubatrici al fine di far nascere altre galline ovaiole. Circa la metà dei pulcini che nascono sono maschi. I maschi, come si sa, non producono uova e bastano pochissimi esemplari per fecondare le galline per la schiusa. Perciò la quasi totalità dei pulcini maschi, non essendo adatti come polli da carne, viene soppressa alla nascita. Generalmente l'uccisione avviene col gas oppure mediante una specie di tritacarne a lama il cui risultato viene venduto come concime o cibo per maiali o altri animali. Ma spesso i pulcini fanno una fine ancora peggiore: seppelliti vivi, annegati, schiacciati da un trattore o messi in sacchi di plastica dove muoiono per asfissia. Un'azienda piemontese scaricava d'inverno i pulcini nei campi a mò di concime organico e li lasciava morire di freddo. In uno dei maggiori allevamenti italiani, ogni settimana vengono triturati 260 mila pulcini maschi. Solo in Italia ogni anno 30 milioni di pulcini vengono ridotti in concime organico per i campi.
Le cose non cambiano di molto neppure nel caso di uova provenienti da allevamenti biologici, con galline allevate a terra. Infatti, anche se questo sistema di allevamento è sicuramente preferibile rispetto a quello di batteria, il problema dei pulcini maschi è lo stesso: sono considerati inutili e soppressi. La stessa cosa avviene ovviamente anche per le galline ovaiole, dapprima ipersfruttate per ottenere da loro il massimo rendimento possibile di uova, poi, non appena la loro produzione accenna a diminuire le si sopprime. Alle galline "ovaiole", che appartengono ad una razza appositamente selezionata, viene tagliato il becco senza anestesia il cui taglio lascia scoperti i termini nervosi provocando agli animali dolore per tutta la vita. Per aumentare la produttività alle galline vengono somministrati farmaci che accorciano il periodo di massima produttività. Le gabbie in rete metallica, in cui le galline non hanno lo spazio nemmeno per aprire le ali, producono dolore alle zampe degli animali. Capannoni perennemente illuminati per incrementare la produzione di uova. Anche negli allevamenti biologici le galline sono private dalla possibilità di formare un loro naturale nucleo familiare e di covare le uova fino alla schiusa. All'età di due anni tutte le galline, a prescindere del tipo di allevamento, vengono uccise per diventare carne per animali d'affezione o carne di seconda scelta.
In virtù di una legge entrata in vigore nel 2004 sul guscio delle uova deve essere stampigliato un codice che indica se si tratta di uova ottenute da galline allevate in modo biologico, identificate con il numero zero; all'aperto, con il numero 1; a terra nei capannoni, con il numero 2 o nella gabbie, con il numero 3. Sull'etichetta si trova anche la sigla della provincia e un codice che individua l'allevatore. Il 90% delle uova normalmente consumate dall'uomo è di gallina, ma si utilizzano anche uova di struzzo, quaglia, faraona tacchina, oca, anatra ecc.

Significato simbolico delle figure geometriche. Cerchio, quadrato, triangolo, piramide, punto Fonte: Mitiemisteri * IL CERCHIO


IL CERCHIO
Il cerchio rappresenta la perfezione, la compiutezza, l’unione, ciò che non ha rottura e cesura. Emblema tradizionale di ciò che non ha inizio né fine, formato da una linea unica le cui estremità si ricongiungono per annullarsi l’una nell’altra. Il cerchio rappresenta lo stato della sostanza primordiale, impalpabile e trasparente, uniforme ed indifferenziata. Infatti il cerchio sprovvisto di angoli e di spigoli simboleggia l’armonia, che grazie all’assenza di opposizioni, come l’alto e il basso, ecc., traduce l’indifferenziato in un’uguaglianza di principi. È il simbolo dello spirito e dell’immaterialità dell’anima. Il simbolismo del cerchio é duplice, sia magico sia celeste. Il cerchio come cielo rappresenta la dimensione intellettuale e spirituale. Infatti nella sua opposizione al quadrato, il cerchio incarna il cielo in rapporto alla terra, a tutto ciò che è materiale. Il cerchio come cielo è collegato al il ciclo perenne della vita. Questo concetto è ben espresso dalla circonferenza, figura geometrica nella quale non è dato distinguere il principio dalla fine, simbolo dell'eternità e quindi di perfezione. Il movimento circolare, che è anche quello del cielo, è perfetto, immutabile, senza inizio né fine, né variazione; questo fa si che esso possa rappresentare il tempo, il quale, a sua volta, può essere definito come una successione continua e invariabile di istanti tutti identici gli uni agli altri, e da qui il concetto di ciclicità. La circonferenza determina anche un limite separatore tra la superficie interna definita e quella esterna infinita. Il simbolismo del cerchio è strettamente legato a quello del centro, in relazione all’unità primordiale. È il luogo sacro dove si concentrano tutte le energie materiali e spirituali.
Di questa circonferenza, i quattro elementi sono i raggi; il centro, che è anche punto centrale della croce, è il punto dal quale i raggi si dipartono ma al qual peraltro convergono, simbolo quindi del Principio da cui tutto trae origine e cui tutto ritorna. Presso i popoli primitivi la circonferenza con il punto centrale è ancora la raffigurazione del sole, il cui calore è associato all'amore, e la luce alla bellezza e alla verità. Il cerchio, come cerchio magico o sfera, è un tempio ben definito, pur non essendo uno spazio fisico. Il cerchio magico ha origini antiche. Alcune sue forme erano utilizzate nell'antica magia babilonese. Anche i maghi cerimoniali del medioevo e del rinascimento le utilizzavano. I cerchi magici venivano usati dai maghi nelle cerimonie per proteggersi dalle forze evocate. Nel mondo celtico, il cerchio ha una funzione e un valore magico. Il cerchio simbolizza dunque un limite magico invalicabile. Per i popoli nomadi il Santuario per la divinità era concepito circolare, come la loro tenda. Per delimitare il Santuario essi fissavano un bastone nel terreno e concepivano il bastone come asse del mondo ed ogni punto della superficie terrestre era concepito corrispondente a tale asse. Con un filo legato al bastone ruotando formavano il cerchio, trasfigurazione del cielo e del cosmo.

IL QUADRATO
Figura geometrica con quattro lati. La struttura quadrangolare rappresenta la squadratura della materia, ovvero la regolarizzazione di quanto per sua natura sarebbe rimasto informe e caotico.


L'equinozio di primavera ed il suo significato esoterico


La primavera, comunemente avvertita come stagione del rilassamento e del ristoro, contiene in sé il segreto della conoscenza di possenti forze che reggono alla radice la vita della terra: forze luminose e vivificanti, forze abbaglianti, addirittura forze tenebrose.
In tempi antichi le liturgie del calendario consentivano ai popoli di partecipare al corso dell'anno cogliendo la possibilità del contatto con numi chiaramente distinti; i tempi moderni, con l'avvento dell'intelletto, hanno sciolto l'uomo dall'ordine sacro del tempo. Questo scioglimento è stato nel contempo un liberarsi (della forza individuale) e un impoverirsi (dell'anima).
Oggi un compito di sintesi attende l'individuo: quello di riconnettersi ai grandi ritmi della natura, al sacro ciclo dell'anno conservando il proprio pensiero lucido.
È un compito innanzitutto del singolo, quindi delle comunità di uomini che sapranno formarsi sulla base di una rinnovata spiritualità per riaprire il varco chiuso dal materialismo, per frenare l'irruzione di forze oscure e la caduta dell'umanità nel subumano".
Nel passaggio dalla primavera all'estate lo spirito della natura si rivela al mondo. L'anima dell'uomo si riversa in ciò che vive intorno, così egli diventa uno con tutto ciò che cresce, con ciò che germoglia e sboccia: fiorisce insieme al fiore, germoglia con la pianta, fruttifica con l'albero.
La primavera scioglie, in una possente espirazione, gli spiriti della natura: essi sorgono dalla tomba dell'inverno, si innalzano nell'atmosfera sino a sfiorare le orbite dei pianeti e a percepire le leggi eterne delle stelle. La terra in inverno era quieta e placata come lo è la testa dell'uomo quando ha risolto un enigma.
Ma quando a marzo le piante succhiano dalla terra le sostanze minerali per crescere, allora si diffonde nella natura una vitalità interiore, quasi una inquietudine. Sotto terra serpeggia la brama di vivere. Questa brama attira stuoli di esseri ahrimanici (1). Essi aleggiano come un vento sottile che spira ovunque, come una pioggia che si riversa sul calcare della terra.

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