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domenica 27 gennaio 2013

10 Contentini per i Sudditi del Nuovo Mondo di Viator






Qualsiasi finta rivoluzione politica, sociale, economica, tecnologica progettata e attuata dal Potere per condurre il gregge da un punto A ad un punto B è stata ‘venduta’ alla collettività tramite la concessione di apparenti benefici e conquiste sociali che in seguito si rivelavano invariabilmente niente altro che contentini.
Nella antica Roma, il generale Marco Licinio Crasso fingendo di combatterla orchestrò in prima persona la rivolta degli schiavi, allo scopo di smantellare la vigente repubblica; la rivolta, consumatasi con l’attivo supporto delle classi sociali più umili, speranzose in un futuro più equo, contribuì in effetti a provocare la caduta della repubblica, tuttavia finì per condurre ad una dittatura … schiavistica.
La rivoluzione industriale donò alla popolazione contentini quali la elettricità e l’acqua corrente, ma la espropriò della vita libera a contatto con la natura, segregandola nel grigiore delle città e assoggettandola al ricatto del debito (v. correlati).
La rivoluzione borghese introdusse il contentino del voto democratico, con il quale le oligarchie attraverso i fantocci dei rappresentanti eletti dal popolo si scrollarono di dosso le responsabilità derivanti dalle loro azioni tiranniche.
La rivoluzione russa illuse i lavoratori di avere assunto il comando del loro paese, ma finì per assoggettarli alla solita becera dittatura.
La rivoluzione fascista fece leva sul legittimo malcontento e le ambizioni di una parte della nazione italiana, promettendo un futuro di grandezza e prosperità, ma finì per condurre alla instaurazione di una dittatura dai connotati hegeliani e a scaraventare il Paese nella seconda grande guerra, provocando molte tragiche conseguenze che continuano ad echeggiare nel presente. La dittatura fascista poté inoltre essere facilmente demonizzata, combattuta e spodestata dalle forze anglo-americane, che riuscirono a legittimare la occupazione permanente di un paese sovrano (di elevata rilevanza geopolitica) senza essere percepiti da opinione pubblica e storiografia come invasori, bensì come salvatori, tutori della democrazia. Successe allora con gli Alleati ed i partigiani, continua a succedere oggi in Africa e Medio Oriente con la Nato ed i ‘ribelli’ delle varie primavere arabe.
Gli anni della contestazione giovanile e del femminismo grazie ai contentini della emancipazione giovanile e femminile diedero inizio alla opera di distruzione della famiglia tradizionale (v. punto 7) e posero le basi degli attuali conflitti generazionali (anche grazie al contributo della psicanalisi che tirò fuori dal cilindro luoghi comuni come il ‘complesso di Edipo’) e sessuali; crearono il cliché della ‘falsa ribellione’ ed indussero le nuove generazioni a disprezzare i propri genitori per lasciarsi educare dai miti propagati dal sistema dei mass media e della cultura pop.
Alla luce della gran mole di movimenti attivistici e partiti politici sorti come funghi per descrivere e anticipare una radicale soluzione di continuità rispetto al passato, e degli effettivi cambiamenti che stanno stravolgendo il mondo occidentale dopo decenni di sostanziale calma piatta, non è un delitto immaginare che questa Nuova Era, all’atto della sua instaurazione, porterà con se alcuni contentini sociali con cui chi comanda farà in modo di indorare al cittadino medio la pillola dei ‘nuovi paradigmi.’
Proviamo a immaginare di cosa potrebbe trattarsi.
1- Democrazia Diretta.
Ai tempi della monarchia era sempre ben individuabile il responsabile delle politiche di un paese. Quando le cose andavano male, la popolazione poteva presentarsi – forconi alla mano – sotto il palazzo reale. Quando le cose andavano male la esistenza del re e dei suoi reali congiunti diventava molto difficoltosa; i semplici atti di cibarsi, dormire o uscire di casa finivano per diventare una sorta di avventura piena di insidie. Dunque gli stessi re nutrivano interesse affinché la maggioranza dei sudditi non sviluppasse sentimenti di odio e repulsione nei confronti dello status quo.

Con la rivoluzione francese fu introdotta la democrazia rappresentativa. Da quel giorno ogni responsabilità politica fu scaricata sui ‘rappresentanti’ del popolo, ed ogni sentimento di odio e repulsione nei confronti dello status quo fu dirottato per metà contro i governi espressi delle maggioranze parlamentari, e per metà su quella parte di cittadinanza che con il proprio voto (ovviamente segreto) aveva dato mandato a una precisa fazione politica di governare il paese, fino a scadenza della legislatura.
Ora, non è difficile immaginare che se si instaurasse la tanto evocata ‘democrazia diretta’, le responsabilità politiche di cui sopra cesserebbero di ricadere su qualcuno in particolare, e finirebbero equamente distribuite su ogni singolo cittadino; in altre parole, ricadrebbero su tutti e nessuno. Nessun responsabile, dunque una grande libertà di manovra per chiunque fosse eventualmente in grado – tramite la solita, ormai nota letale combinazione di immoralità e capacità finanziaria – di manomettere gli esiti delle votazioni. Ecco a voi il divide et impera elevato alla ennesima potenza.
2- Reddito di Cittadinanza.
Sempre più frequentemente si fa riferimento alla istituzione di un reddito minimo garantito per tutti i cittadini, compresi quelli che non lavorano. Iniziativa condivisibile e auspicabile a condizione che non contempli strani vincoli di fruibilità. Se – ad esempio – la fruizione del reddito di cittadinanza fosse subordinata al possesso di una carta di debito, di un chip NFC o un chip corporeo (per praticità amministrativa), una simile innovazione perderebbe parte dei connotati benigni tradendo una natura strumentale finalizzata alla soppressione del contante, quindi allo asservimento ancora più netto del cittadino da parte dei poteri finanziari.
3- Incandidabilità dei condannati.
In un mondo perfetto, la non candidabilità politica di chiunque si macchi di gravi reati sarebbe sacrosanta. In un mondo come il nostro, per natura dominato dalla paura e dalla avidità, una simile condizione finirebbe inevitabilmente per favorire i soliti ignoti, dal momento che ogni potere occulto degno di tal nome sarebbe del tutto in grado di minacciare o corrompere il poliziotto o il magistrato compiacente di turno affinché si adoperi per stroncare le velleità di ogni potenziale candidato ‘scomodo.’ Della serie: chi controlla i controllori? In altre parole, ho il sospetto che chi si batte per la introduzione della incandidabilità dei condannati stia lavorando inconsapevolmente per facilitare la vita dei soliti ignoti.
4- Riduzione del numero dei parlamentari.
Un’altra battaglia politica attualmente in corso è quella circa la riduzione dei seggi in parlamento, e perfino la soppressione di una camera parlamentare. Le motivazioni ufficiali tirano in ballo i costi della politica e la maggiore governabilità ed efficienza di un sistema ‘snello.’ Anche qui, nulla da ridire dal punto di vista teorico e di principio. Tuttavia se la si esamina più prosaicamente, non è difficile comprendere come una simile innovazione finirebbe per danneggiare il popolo, contribuendo a soffocare gli ultimi barlumi di eterogeneità democratica, già agonizzante dopo la introduzione del bipolarismo, destinato ad essere soppiantato dal bipartitismo. E’ una questione statistica: meno teste ci sono, più è semplice il loro controllo ed indirizzamento.
Quando nel 2008 nel nostro Paese ebbero luogo le elezioni politiche, e all’orizzonte si prospettava la ratifica del Trattato di Lisbona (attuata nella estate del 2009 a totale insaputa della nazione, complice la ‘sbadataggine’ della cosiddetta informazione), una ben strana coincidenza volle che dopo mezzo secolo di presenza costante sui banchi del parlamento, le ali estreme della politica italiana – avverse o molto critiche nei confronti del Trattato – restassero inopinatamente fuori dai giochi. Ovviamente simili espedienti non possono essere adottati a piacimento, in quanto alla lunga rischierebbero di minare la incrollabile fiducia che il cittadino medio ripone nella cosiddetta democrazia. Di conseguenza nei piani dei burattinai urge l’adozione di riforme che siano in grado di ridurre il rischio di incappare in personalità dissenzienti. La riforma del potere legislativo potrebbe essere una di esse.
5- Legalizzazione delle droghe leggere.
Chi di voi si è chiesto come mai per prelevare un pacchetto di sigarette dai distributori automatici, da qualche tempo sia obbligatorio l’inserimento della propria tessera sanitaria? Per impedirne l’acquisto ai cittadini minorenni? Possibile.
Tuttavia dando per scontata la ormai imminente privatizzazione del settore sanitario – molto perseguita dai poteri forti anche tramite la attuale finta ‘crisi economica’ – è immaginabile che sia in atto una vera e propria schedatura dei cittadini fumatori. A che scopo? Molto probabilmente per fornire una motivazione alle compagnie assicurative nel momento in cui si rifiuteranno di accordare una adeguata copertura economica alle terapie da prestarsi ai cittadini dalle abitudini provatamente ‘insalubri.’
Fateci caso: la stigmatizzazione delle abitudini insalubri è iniziata da anni, e prosegue con veemenza. Questi amabili filantropi sembrano tanto preoccupati per la nostra salute quando si tratta di vietare il fumo nei locali pubblici o stampare frasi ad effetto sui pacchetti di sigarette, o proporre di tassare le bibite gasate, tuttavia non battono ciglio di fronte alle porcherie commesse quotidianamente sotto i nostri occhi con le scie chimiche ed i vari livelli di inquinamento ambientale e alimentare. Come si spiega questa doppiezza? Io la spiego con una sola parola: colpevolizzazione. Come laboriosi muratori stanno edificando il luogo comune secondo cui chiunque non si omologhi a un rigido regime di ‘salutismo’ non meriti di essere curato con il medesimo dispiego di mezzi e fondi concesso ai cittadini diligenti.
Una volta abolito il denaro contante ogni nostro acquisto birichino, dalle sigarette ai dolciumi, al trash food, alle droghe non omologate, sarà registrato e potrà essere sfruttato per negarci (o ridimensionare fortemente) la copertura assicurativa per fini terapeutici. Non si può negare che una simile iniziativa costituirebbe un bel risparmio economico per le assicurazioni, il tutto con la approvazione del clan dei cittadini salutisti. Molto probabilmente fu in questa ottica che anni fa nel codice stradale fu introdotta la obbligatorietà di caschi e cinture di sicurezza, ed è in questa ottica (oltre che in ottica erariale) che si inquadrerà la eventuale legalizzazione delle droghe leggere, per accedere alle quali potrebbe essere resa obbligatoria la schedatura in appositi registri.
6- Fine Vita.
Fino a qualche tempo fa era denominata ‘eutanasia’; oggi la chiamano ‘fine vita’, probabilmente per un fatto comunicativo. Sta di fatto che anche in merito a tale politica ‘progressista’ è difficile non scorgere la longa manus di globalisti ed assicurazioni che si preparano ad amministrare la copertura finanziaria della sanità privata di massa. Escludere dalle spese risarcitorie il mantenimento in vita dei pazienti versanti in stato (cosiddetto) ‘vegetativo’ o di (cosiddetta) ‘morte cerebrale’ costituirebbe un notevole risparmio per costoro.
Non è il caso di soffermarsi in questo post sulle implicazioni etiche e spirituali del fenomeno; né sui potenziali sviluppi verso cui la legalizzazione e regolamentazione della eutanasia potrebbe condurre a medio – lungo termine (v. correlati). Basti sapere che la scienza non ha mai provato la irreversibilità né degli stati vegetativi, né delle morti cerebrali. La scienza ha provato invece l’esatto opposto. LINK LINK LINK LINK. Lascio a voi le conclusioni in merito a chi gioverebbe realmente tale ‘misericordiosa’ e ‘civile’ politica finalizzata al ‘distacco della spina.’
7- Matrimoni e adozioni gay.
Da che mondo è mondo il principale strumento di difesa del singolo cittadino nei confronti delle autorità costituite è stato il clan di consanguinei, la famiglia, il casato. Fintanto che un singolo individuo possa contare su un ampio gruppo di consanguinei pronti a difenderlo dai soprusi del potere ed a prestargli supporto economico per non farlo soccombere al ricatto del debito, esso non può dirsi isolato ed in balia dei poteri finanziari.
Nelle famiglie tradizionali i bambini crescevano all’interno di un ambiente caloroso e attento, e potevano costantemente contare sul supporto delle loro madri (principali figure di riferimento, indispensabili per lo sviluppo psicologico del bambino) e dei nonni. Oggi vengono affidati a badanti e nidi che per quanto onesti e professionali non potranno mai sostituire adeguatamente la figura materna. Per non parlare delle dosi massicce di televisione e videogiochi somministrate ai bimbi ad ogni ora del giorno, e con cui molti genitori pretendono di sopperire alla loro assenza. I risultati di un simile abbandono in tenera età sono sotto gli occhi di tutti. Si rispecchiano in molte patologie psichiche moderne un tempo assenti, nella coltivazione di valori sballati ed antisociali e nella progressiva atomizzazione degli individui, sempre più isolati, immaturi, violenti e dipendenti dai mille palliativi offerti dal mercato.
Inoltre ‘famiglia’ vuol dire ‘figli’, e ‘figli’ significa sovrappopolazione: una ‘piaga’ che i globalisti proprio non riescono a digerire (v. correlati ed il punto 9).
E’ proprio per queste (ed altre) ragioni che i tromboni che tirano i fili al mondo, da ormai mezzo secolo sono impegnati a manipolare l’economia e la cultura di massa con l’ormai evidente obiettivo di ridimensionare, screditare ed in ultima istanza far cadere in desuetudine l’antico istituto della famiglia tradizionale. I luoghi comuni del divorzio al primo intoppo, del femminismo, del figlio unico, dello status da ‘single ad oltranza’ (di cui chi scrive è vittima) non sono piovuti nelle nostre menti per una fortuita casualità. Il graduale processo (culturale, sociale) di femminizzazione dei cittadini di sesso maschile e di mascolizzazione di quelli di sesso femminile a cui da molti anni si sta assistendo rientra tra i primi motivi della incomunicabilità sorta a complicare i rapporti tra i due sessi, e non è stato casuale, tanto meno naturale, né è dipeso da una tendenza scaturita dal basso. Chi nutre dubbi al riguardo è invitato a ripercorrere con la mente sgombra da pregiudizi l’andazzo culturale e mediatico degli ultimi decenni.
Proprio come nel caso della crociata contro il fumo parallela al lassismo con cui si consente alla industria di avvelenarci quotidianamente, è necessario chiedersi se il potere (quindi i mass media che ne sono espressione) abbia realmente a cuore i diritti ed i sentimenti degli omosessuali, o se invece le istanze degli omosessuali siano strumentalizzate per perseguire altri obiettivi. E’ possibile che chi continua a dipingere come  legittime le guerre a cui l’Italia si accoda, chi digerisce come una cosa normale un golpe politico come quello del 2011, chi continua a descrivere come accettabile la attuale classe dirigente, chi non apre bocca sul fenomeno delle scie chimiche, di contro sia invece sinceramente interessato alla tutela di una particolare categoria di cittadini?
Nel mio piccolo non nutro alcun pregiudizio nei confronti delle persone omosessuali. Sono convinto che ognuno abbia non solo il diritto, ma il dovere di perseguire la propria realizzazione in qualsiasi modo (civile e pacifico) ritenga opportuno. Di contro, credo che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità politiche nei confronti del tipo di società che lascerà in eredità ai posteri. E che in taluni casi sia dovere morale di ogni cittadino osservare il motto ubi maior minor cessat, anche quando ciò comporti una grande sofferenza e sacrificio individuale. Una eventuale introduzione del matrimonio e delle adozioni gay, unitamente alle altre mutazioni sociali elencate nel paragrafo precedente, alla lunga non potrebbe che nuocere ai singoli individui (di qualsiasi orientamento sessuale) e a quel briciolo di libertà rimasto nella società, in quanto concorrerebbero alla estinzione della malmessa famiglia ‘di sangue’, che – come già accennato – rappresenta un fondamentale baluardo in favore dei singoli cittadini, contro lo strapotere del grande fratello.
8- Riapertura delle case chiuse.
Tra i dieci ipotetici contentini elencati in questo articolo, credo si tratti del più innocuo, sebbene la sua introduzione servirebbe a coadiuvare l’azione di quelli più pericolosi. I controlli sanitari periodici scongiurerebbero molti ricoveri per malattie a trasmissione sessuale, il tutto a vantaggio delle assicurazioni. Inoltre – proprio come nel caso delle droghe leggere – un simile provvedimento susciterebbe l’emersione del lavoro nero che regola il settore e condurrebbe a nuovi introiti fiscali che solo in Italia sono stimati intorno ai 3-5 miliardi di euro annui, con gran goduria da parte di governi e banche. Per finire, la ‘normalizzazione’ del sesso a pagamento, all’interno di una società come quella contemporanea, costituirebbe l’ennesimo bastone gettato tra le ruote della famiglia tradizionale.
9- Connettività gratuita
Ideologi e filosofi transumanisti inseguono un futuro in cui l’intera comunità umana sia permanentemente interconnessa con l’ausilio della tecnologia. Un simile conseguimento getterebbe le basi per la realizzazione della cosiddetta mentalità da alveare, una cultura in cui tutti i cittadini vivano, pensino e lavorino come miriadi di singole parti di un unico organismo sistemico, sotto lo sguardo rapito e compiaciuto di coloro i quali si sono auto-proclamati ‘padroni del mondo.’ Legioni di individui omologati, alienati e privi di ambizioni individuali, pronti a servire la causa comune senza porsi domande e senza discutere gli ordini piovuti dall’alto, in nome del sistema, ribattezzato all’uopo: collettività.
Il primo passo verso tale arido obiettivo è coinciso con la introduzione del web e della ‘filosofia’ dei social network. Il secondo contemplerà l’evoluzione del web in qualcosa di persistente, una sorta di estensione delle capacità cognitive e comunicative di ogni cittadino attraverso i dispositivi indossabili ed impiantabili a connettività permanente. Si introdurranno nuovi protocolli di comunicazione mobile estremamente più efficienti e veloci di quelli attuali e probabilmente si procederà a coprire ampie porzioni di territorio con il segnale ‘wi-max’ concesso a prezzi esigui o del tutto gratuitamente Il wi-max altro non è che una connessione wi-fi ad ampio raggio. Mediante questa tecnologia anche coloro i quali non avessero voluto o potuto aggregarsi alla comunità dei cittadini ‘connessi’, finirebbero per lasciarsi ‘irretire.’ Dopo la eventuale abolizione del contante il wi-max consentirebbe ai cittadini di ricevere ed effettuare pagamenti elettronici mediante smartphone, tablet, occhiali a realtà aumentata e chip corporei. Comporterebbe i medesimi rischi per la salute della tecnologia wi-fi (v. post correlati), estesi però alla intera popolazione. Concorrererebbe alla opera di sterilizzazione di massa attualmente in corso, e la gente – se non adeguatamente sensibilizzata – lo accoglierebbe come un fatto di civiltà e di cultura.
10- Free energy.
Eccoci giunti al capolinea di questa carrellata di ipotesi. Come abbiamo visto, per buona parte non si tratta di innovazioni intrinsecamente dannose, eppure esiste il rischio che all’atto della loro concretizzazione possano assumere una connotazione negativa, in quanto collocate all’interno di una società dominata dal materialismo, dagli istinti territoriali e di conservazione, e dalla paura. Soprattutto il progresso scientifico / tecnologico, è improbabile che quaggiù si porrà mai realmente al servizio del bene collettivo; purtroppo costituirà sempre un’arma che i pochi sfrutteranno per soggiogare i molti. Un’arma che con il passare dei decenni sta via via potenziandosi e perfezionandosi, e che nei prossimi anni potrebbe infliggere il colpo di grazia alla libertà di questa umanità già quasi del tutto alienata.
Prendiamo la cosiddetta ‘free energy’, cioè una eventuale fonte di energia ecologica, gratuita ed inesauribile capace di ripulire l’ambiente e sgravare l’umanità del fardello delle spese di approvvigionamento energetico. Sembra che già il fisico Nikola Tesla quasi un secolo fa avesse trovato il modo di sfruttare l’energia ‘eterea’ mediante la cosiddetta ‘elettro-pulsione.’ Oggi Mehran Keshe, fisico iraniano a capo della omonima fondazione con sede in Belgio, afferma di avere sviluppato un insieme di soluzioni che consentirebbero di compiere viaggi nello spazio a basso costo e di rivoluzionare l’accesso alla energia.
Ciò detto, ben vengano simili soluzioni capaci di restituirci un po’ del tempo perso a svolgere lavori alienanti per far fronte alle spese quotidiane. Tuttavia è necessario tenere presente che i progetti descritti al punto 9 saranno definitivamente coronati solo quando l’intera comunità mondiale sarà ‘connessa’ alla rete, fattispecie che potrà verificarsi solo nel momento in cui ogni singola sparuta località del pianeta – comprese quelle più povere ed arretrate – sarà messa nelle condizioni di accedere alla energia elettrica. Ecco una chiave di lettura distopica della eventuale introduzione di questa tanto attesa  fonte di energia gratuita.
Per concludere, non scordiamo che mentre da un lato (si dice) staremmo dirigendoci verso l’energia libera, dall’altro alcune potenti organizzazioni stanno adoperandosi per privarci della libertà di coltivare il nostro cibo e di possedere una privacy, limitazioni ben più gravi dell’accesso alla elettricità tramite pagamento. Perciò bando ai facili entusiasmi, teniamo occhi e mente ben aperti e assicuriamoci che poche innovazioni ‘positive’, introdotte per indorarci la pillola della nuova era, non oscurino molte altre innovazioni tutt’altro che benigne.





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