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venerdì 21 settembre 2012

IL KARMA E L'AMORE COSMICO



Ognuno di noi si pone una serie infinita di domande per capire come funziona il gioco della vita, per scoprirne il meccanismo con le sue regole, soprattutto quando in certe circostanze difficili e pesanti non riesce a modificare certi eventi, situazioni esteriori e il corso dei propri pensieri e sentimenti ricorrenti: malattie, esperienze fallimentari, specie nei rapporti sentimentali, incapacità di realizzare quanto si insegue da tempo.
Proviamo la sensazione più o meno inconscia di trovarci di fronte ad un muro di gomma o di essere oppressi e costretti, da una forza che ci sovrasta, a fare certe azioni buone o cattive ed a seguire correnti negative e condizionanti di pensieri emozioni e impulsi. L’ancora di salvezza capace di farci superare l’angoscia, lo sgomento, la paura, la ribellione e l’impotenza, è la conoscenza della legge del karma semplice e concreta, la legge di causa ed effetto, che regola le conseguenze delle azioni, pensieri e sentimenti compiuti da ognuno in vite precedenti.
La legge del karma è universale e si può identificare nella divinità superiore, aldilà di ogni identificazione religiosa cristiana, buddista, induista, taoista…
Conoscere e applicare alla propria vita questa legge, significa spiegarne le ragioni profonde e fare un passo decisivo sulla via della autorealizzazione: tutte le contraddizioni, gli eventi strani, altrimenti incomprensibili si spiegano, non solo, ma si sviluppa anche la capacità di creare le cause future di un destino diverso, positivo, modificando il modo di pensare e di essere secondo i 5 principi seguenti e plasmando le energie e le potenzialità in un progetto evolutivo scelto consapevolmente.
1)     Tutte le aspirazioni, gli interessi e i desideri si trasformano nella vita seguente in capacità.
2)     I vari pensieri, i quadri mentali ripetuti e visualizzati divengono tendenze e attitudini.
3)     Volontà di agire diventa azione sul piano fisico.
4)     Azioni ripetute e indirizzate verso un determinato obiettivo divengono circostanze favorevoli alla loro realizzazione.
5)     Esperienze diventano saggezza ma se sofferte e dolorose si trasformano in coscienza.

 
Ogni seme gettato nella sfera del pensiero, del sentimento e dell’azione maturerà nella giusta stagione, è riduttivo quindi ed autolesionistico lamentarsi del proprio destino, anzi chi vuole percorrere un sentiero evolutivo deve farsi capace di accettarlo in tutte le sue manifestazioni, e quando è il momento di saldare i debiti karmici contratti, con azioni libere e altruistiche, e quando nei momenti di serena disponibilità si sente la spinta a dare il proprio contributo, libero da ogni condizionamento nell’attimo presente, il massimo e il meglio di se stessi.
Tutto il lavoro che si fa ora, crea reali capacità, attitudini e condizioni favorevoli ad uno sviluppo consapevole e cosciente dove la paura, l’insicurezza, lo sgomento, la sfiducia e l’ignoranza, insomma tutte le “male erbe” si bruciano come per incanto.
Si tende a diventare strumenti coscienti di amore, di quella energia possente attraverso cui la vita germoglia e fiorisce.
Occorre però dare mano ad una reale trasformazione del nostro modo di pensare, di essere, di agire e di amare. Qual è la forza a disposizione di ognuno capace effettivamente di trasformare l’individuo e tale da superare le conseguenze stesse del karma individuale?
Entriamo subito nel nocciolo della questione: è la forza dell’amore cosmico, l’unica in grado di far superare ogni difficoltà nel vivere e di aprire infiniti orizzonti di autorealizzazione.
Cosa è e che significa questa forza, questa energia prorompente che ognuno di noi può suscitare in sé e come si fa per risvegliarla nella coscienza?
La fonte di questa infinita ed inesauribile energia di amore è la forza scaturita dall’esperienza vissuta in terra dall’entità Cristo, conclusasi nel sacrificio del Golgota. Alla luce di essa tutti gli insegnamenti dati all’umanità dai grandi maestri, Krishna, Ermete, Zaratustra, Lao Tsé, Pitagora, Mani, Mosè e Buddha….. si rivelano come la necessaria e indispensabile preparazione all’esperienza che attualmente ognuno può vivere per sua libera scelta e volontà: “Non io agisco, ma il Cristo in me” e “Non io amo, ma la forza amore fluisce tramite me incondizionatamente sul creato”.
Questo modo di pensare, di essere e di agire fa trascendere e disciogliere tutte le essenze egoiche o Ego psicologici, che formano l’entità umana. È chiaro che queste frasi, solo lette, sono sibilline in quanto per esprimere tutta la loro forza devono essere vissute coinvolgendo coscienza e sentimenti, testa e cuore, solo allora riveleranno tutta la loro potenza trasformatrice e creatrice. Per risvegliarla nella coscienza occorre fare un atto di fede, che significa accettazione totale di sé, questo è il primo passo: credere fermamente di possederla, sentirla vibrare, pulsare nel cuore, poi indirizzarla con la mente verso i giusti obiettivi. È fondamentale concentrarsi in questa iniziale esperienza in un momento di serenità e di rilassamento creativo e non di crisi, in questo caso sarebbe impossibile e controproducente.  All’inizio si avverte un fluire di energia vitale calda, capace di portare ad ebollizione tutto il nostro essere, concentrata nel chacra del cuore, così si affinano tutte le capacità di comprensione, di sensibilità e di veggenza per cui chi ci sta di fronte, si manifesta nella sua intima essenza, e lo consideriamo come un nostro “fratello”.
Questo stato di coscienza, di pienezza creativa non tutti riescono facilmente a raggiungerlo, perciò è necessario praticare esercizi di autosuggestione, costanti e ripetuti per creare una tendenza come frutto di un allenamento.
Eccone alcuni già sperimentati, ma se ne possono fare molti altri mirati alla singola persona:
1)     Apro il mio cuore alla calda energia di amore, senza paura o calcolo, sono sempre più positivo, disponibile e attivo nella comprensione; spando luce e calore come il sole senza avere nulla in cambio.
2)     Sempre più si discioglie nella mia mente e nel mio cuore ogni sentimento di rancore e di rabbia, di fastidio o indifferenza e risentimento; capisco e giustifico chi mi ferisce perché il mio cuore è aperto al perdono e all’amore.
3)     Vado sempre più entrando nella forza amore in piena armonia con me stesso e gli altri; sono sereno, sicuro e certo di amare con il cuore. Comprendo l’altro dividendone gioie e dolori.
È chiaro che questo stato di essere molto intenso deve diventare una esperienza tutta nella sfera del sentimento, poi, quando è diventato abituale e sicuro, può essere impugnato dalla mente e dalla coscienza e indirizzato verso precisi obiettivi.
La nostra coscienza è come un vaso prezioso in cui si riversa del liquido altrettanto prezioso che, quando giunge all’orlo, bastano poche gocce, trabocca. Il liquido inonda il piano dove è poggiato il vaso e proseguirebbe la sua corsa, forse inarrestabile, dipende dalla quantità, se non fosse asciugato e conservato per essere versato in altri recipienti. Dovrebbe essere versato prima di tutto nel calice del perdono. Noi tutti alberghiamo nel nostro animo sentimenti di ingiustizia sofferta, di risentimento, di odio, di disgusto… sempre suscitati da persone concrete che diventano l’oggetto dei nostri sentimenti e reazioni.
Ebbene la prima prova, la più difficile consiste nel perdonare le persone che ci hanno fatto del male. Che significa perdonare? Non vuol dire soltanto non vendicarsi o non reagire malamente dinanzi a certe azioni che si ricevono, non significa nemmeno sostituire a certe azioni istintive, modi più gentili e garbati, se poi dentro sono sempre presenti quei sentimenti di amarezza, di fastidio, disgusto o rifiuto e risentimento.
Perdonare significa donare attraverso, donare aldilà dei torti subiti, dei sentimenti feriti, donare ancora malgrado ciò, stima e affetto, considerazione e fiducia, comprensione e benevolenza. Il perdono ripristina il normale stato di benessere e di armonia con il proprio Io superiore, perché fa capire la vera causa delle azioni e delle offese subite e spezza ogni concatenazione karmica con chi ha fatto anche involontariamente l’azione offensiva; e poi è un comportamento attivo, molto positivo, liberatorio e costruttivo che rafforza notevolmente l’energia amore.
La persona che compie il male purtroppo viene lasciata alla legge del karma, del suo karma e incontrerà immancabilmente gli effetti del suo cattivo agire, in quanto la legge del karma è ferrea, ad una azione corrisponde un effetto, ad un atto di amore corrispondono effetti veramente eccezionali.
Come va usata questa inesauribile energia d’amore? Va riversata innanzitutto su se stessi, sulla propria persona intesa come insieme inscindibile di corpo fisico e corpi sottili, dove sono radicate emozioni, sentimenti, impulsi inconsci e l’io cosciente.
Infatti, quando siamo stressati, scontenti e insoddisfatti, quando vediamo lontana e quasi irraggiungibile l’autorealizzazione, quando ci domandiamo a che serve vivere tutte le esperienze negative, quando si avverte l’esaurimento di tutte le molle, gli interessi e i desideri che in fin dei conti danno una ragione di vita, in poche parole, quando siamo fuori della corrente positiva delle energie creative, quelle che ti fanno sentire utili, ben inseriti nel rapporto con noi stessi e con gli altri, allora quello è il momento di agire su noi stessi con la forza amore. Come? Innanzitutto scaldando il cuore; il centro energetico del cuore ha una funzione determinante perché entra, opportunamente stimolato da formule di suggestione e da esercizi, nella corrente energetica universale; deve essere costantemente allenato e curato.
Praticamente occorre, specie se si è scarichi e demotivati, caricarsi di entusiasmo anche per le piccole cose, purché si entri nella corrente energetica positiva e creativa: il primo scoglio da superare è questo, risorgere dall’apatia, dalla negatività e dalla demotivazione con qualsiasi mezzo: esistono diverse tecniche psicofisiche, dalla respirazione alle formule di autosuggestione.
Ma esiste un’altra via molto efficace, quella di interessarsi vivamente dei problemi altrui a livello fisico e psico - mentale con l’idea di parteciparvi attivamente. Quando ci si rivolge a chi è più sofferente di noi, se veramente si agisce con la logica del cuore, si provano emozioni e sentimenti molto intensi e gratificanti.
Attenzione alla mente!!! Questa dovrebbe svolgere solo la funzione coordinatrice della energie che si sprigionano dal cuore e non il solito ruolo critico, speculativo e calcolatore che alla fine ti fa sentire sempre più solo, impotente e depresso. La mente, anche se sviluppa la consapevolezza, è sterile se non permette per paura o per altra ragione di gettarsi nell’azione, nel fare qualcosa.  Se comprendi le necessità, le sofferenze e i bisogni del tuo vicino, sei allora sulla strada giusta per sentirti realizzato, entri però, è bene dirlo subito, in una logica di pensieri sentimenti e comportamenti che richiedono qualche sacrificio.
Però l’energia deve esprimersi in tutto in forma cellulare da persona a persona, da pensiero a pensiero, da azione ad azione, dalle piccole cose alle grandi.
Ad esempio nel rapporto sentimentale; quando uno dei due, o tutti e due, è stanco, stressato o demotivato, il legame diventa pesante vincolante e motivo di liti, discussioni e incomprensioni molto frequenti, si esaurisce quella spinta emotiva e passionale che le donne considerano essenziale alla durata del rapporto, ignorando che questo subisce con il tempo una trasformazione che occorre capire e seguire, viene meno il desiderio sessuale ma si accentua la lotta per il “potere”.
Nasce impellente il bisogno di autonomia e di indipendenza, si sente la necessità di realizzare con chiarezza, decisione e volontà il proprio benessere dimostrando di volere determinate libertà ma salvaguardando sempre i propri sentimenti.
Quando si arriva a questo stato di tensione, è il caso di pensare che il karma personale pretende il superamento di una prova fondamentale per proseguire il cammino evolutivo in questa epoca dell’anima cosciente: la consapevolezza e la vittoria sull’egoismo che spegne ogni sentimento di comprensione e amore.
L’amore, ormai è chiaro, deve nascere in un cuore e in una mente liberi autonomi e indipendenti.
Tutti ci sentiamo in diritto di essere non condizionati dagli altri, chiunque essi siano, è la necessità più sentita ai nostri tempi; basta chiedere ad ogni donna abbastanza evoluta e ad ogni uomo per sentirsi rispondere che la loro più alta aspirazione è sentirsi liberi e indipendenti. È logico quindi che nascano queste crisi di identità che mettono un po’ paura; legami tenaci, forti che hanno attraversato momenti difficili e duri, improvvisamente traballano, si esauriscono, perdono di certezze e sicurezze ma rivelano le false basi su cui si reggevano, ci si sente estranei e talvolta nemici.
Ma perché nella vita di parecchie persone mature avvengono questi alla fine “salutari eventi”?
La ragione è molto profonda: la forza amore per nascere e svilupparsi richiede che la persona interessata sia autonoma e indipendente e imposti il legame con chiunque, particolarmente con il partner, sulla comprensione totale, sull’accettazione paziente, sulla considerazione e il rispetto delle esigenze, dei gusti e dei desideri dell’altro.
Siamo tutti mondi a sé stanti con proprie leggi, l’unica, dico l’unica, forma di accesso, la chiave per entrare, è la comprensione e l’amore, che danno la soluzione di ogni problema, di ogni contrasto e incomprensione.
Sono parole queste che si leggono su testi seri o si sentono proferire dalle grandi guide viventi dell’umanità ma non hanno valore più di tanto, fino a quando non vengono con umiltà, convinzione e coraggio realizzate e messe in pratica. Allora si ha la sensazione di vivere in un’altra dimensione, più reale e più concreta, all’inizio un po’ strana, ma poi sempre più convincente per i risultati insperati che si possono verificare in termini di grande vitalità, entusiasmo e creatività per cui vivere l’attimo presente diventa una spontanea realizzazione.
Non solo nei rapporti sentimentali, che sono karmicamente i più delicati e molto importanti perché richiedono un continuo impegno e scambio di energie, si deve sviluppare la forza amore ma anche nei rapporti con gli altri nell’ambito familiare e del lavoro, delle amicizie e delle conoscenze .
Ogni incontro-scontro è una occasione da non lasciarsi sfuggire per approfondire il rapporto con se stessi e per esprimere al massimo l’energia amore come comprensione ed accettazione.
Il vicino di casa fastidioso, il familiare più difficile, il collega di lavoro indifferente o isterico, il negoziante scortese, il cittadino che tenta di passare avanti nelle file o l’automobilista che fa una manovra scorretta, rappresentano il campionario quotidiano di tutte le reazioni più o meno istintive che creano malumore e rabbia.
Chi vuole crescere, deve considerare ogni fatto che accade nel contesto di vita quotidiana, come l’occasione per verificare la propria apertura di coscienza, la capacità di accettazione e di comprensione, la disponibilità al perdono e i propri limiti e carenze.
Più il legame è largo e indipendente e più si è tentati per pigrizia o abitudine o per disinteresse di non curare e disciplinare le reazioni interiori determinanti per l’equilibrio personale.
Quando un automobilista scorretto ti taglia la strada con una manovra azzardata, tu gli dici una parolaccia accompagnata da un gesto significativo e via nel dimenticatoio; quando un collega ti fa una cattiva azione, tu mandi giù per quieto vivere e via di seguito; tutte le reazioni nel contesto quotidiano, se non rese consapevoli, lavorano nel subconscio non certo per renderci sereni, anzi al contrario, finiscono con l’inaridire il senso della comune appartenenza ad una umanità sofferente.
Quello che viviamo noi, lo vivono anche le altre persone che ci infastidiscono.
Non è quindi giusto l’atteggiamento di scartare queste prove del carattere: dovremmo prenderne consapevolezza per verificare i limiti della nostra sensibilità, della nostra disponibilità o della naturale irritabilità e disciogliere nell’intimo della nostra coscienza la rabbia, il risentimento e poi agire secondo il buon senso, con i piedi a terra ma facendo appello sempre alla logica del cuore. La cosa importante è non lasciarsi coinvolgere da sentimenti bassi di odio e di rancore o di risentimento e disprezzo, perché sono queste le forze che aprono l’animo alla sfiducia, alla negatività e all’indifferenza e agiscono come pesanti zavorre nella vita interiore di ciascuno.
Quindi le occasioni per vivere l’amore cosmico, la fratellanza e l’armonia, prima con se stessi e poi con gli altri, sono infinite in ogni momento della giornata, sta a noi, alla nostra sensibilità, alla nostra creatività riconoscerle e sperimentarle.
La differenza fra una persona che ha capito ed attua anche con sforzo questo ideale di vita e una che lascia andare e venire le reazioni al modo di vivere frenetico e stressante, è una sola: la prima è serena, viva sempre disposta a capire, a scusare e ad agire con calore, disponibilità e cordialità in ogni situazione con chiunque, la seconda è acida, sempre aggressiva, scontenta, insoddisfatta e negativa, non capisce che il mondo è come uno specchio: riflette ciò che abbiamo dentro noi.
Viene proprio di domandarci se non vale la pena di sviluppare nel nostro intimo con esercizi e impegno la forza di amore cosmico per rafforzare il nostro equilibrio psico - fisico - mentale e la capacità di andare incontro al prossimo.



Dipartimento Esoterico dell'Associazione Rosacrociana A.C.R.O.

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