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sabato 15 ottobre 2011

CASO "AMICIZIA": L’INCREDIBILE STORIA DI ERNESTO DE LA FUENTE GANDARILLAS

L'articolo che pubblichiamo è stato scritto dal nostro amico e collaboratore Alessio Vasselli, che come da promessa, avrebbe inserito nel suo blog personale, le ricerche sull'incredibile storia di Ernesto De La Fuente Gandarillas, il principale protagonista di un evento a parer mio importantissimo che riguarda la storia del Caso Amicizia in Cile.
Massimo Fratini
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A cura di Alessio Vasselli
"Come Promesso inserisco le prime due parti dell’incredibile storia di Ernesto De La Fuente Gandarillas, il principale protagonista di un evento a parer mio importantissimo che per molti anni è rimasto in disparte in attesa che qualcuno indagasse su di lui."



Il caso dell’Isla Friendship


Premetto che il testo che segue è frutto di una traduzione non poco ardua svolta da me con l’aiuto di Serena Schina che vorrei ringraziare per l’importante contributo.
Vorrei ringraziare anche Pablo Reyes Ibaceta per le preziose informazioni e gli spunti sull’indagine di questo affascinate caso. Cerchèrò di inserire due parti alla volta divise ognuna in un post differente e di andare di pari passo con lo svolgimento della traduzione. Non posso che augurarvi una buona lettura.

Ernesto de la Fuente Gandarillas


Prima parte:
Chi sono

Il mio nome è Ernesto De La Fuente Gandarillas e nacqui a Santiago del Cile il 17 Dicembre del 1939.
Prima di tutto vorrei ringraziare Mariano per l’avermi dato l’opportunità di scrivere sul suo sito web. (presente nel testo originale).

E la prima volta che mi è permesso parlare senza la presenza di un giornalista. Non ho nulla in contrario, contro i giornali o i giornalisti, però desidero per una volta, dire io quel che è importante e quello che non lo è dell’incredibile storia che inavvertitamente ho vissuto.
Ho studiato ingegneria civile meccanica presso l’università di Concepciòn tra gli anni cinquanta e sessanta, non per vocazione ma per costrizione, visto che mio padre era ingegnere, tuttavia la principale attività svolta fino a poco tempo fa è stata cinema e televisione, prima in Cile , quando fu creato il canale 9 nell’edificio di via Beaucheff dell’università del Cile e poi negli Stati Uniti, viaggiando per la realizzazione di documentari.
In Nord America quasi sempre ero cameraman di documentari (non facevo niente di male) però disgraziatamente quando stavo a New York ero l’unico tecnico cinematografico che poteva curare il suono e che parlava spagnolo. Così fui etichettato come Ingegnere del suono. Questa esclusiva mi permise di guadagnare molti dollari, comunque non era il lavoro che volevo.


Successivamente tornai in Cile e il businnes dell’audiovisivo non era buono in quel momento quindi, decidemmo (perchè io ero sposato) di andare da Columbus al Cile. Questo accadde nel mese di settembre del 1983. Lì avevo una tenuta di 2.200 ettari, vicino alla città di Quemchi, della quale cercai di sfruttare il bosco.

Dico tutto questo per togliere l’etichetta di strano personaggio che la stampa ha sempre cercato di mostrare. Finora, si può vedere una persona che sembra quasi normale. Ho lavorato sodo, mi sono sposato perché era necessario farlo, cercando disperatamente di fare soldi, in competizione con gli altri, fumatore incallito, compravo e fornicavo tutto il possibile.
Questo per dire che ero così normale che non credevo in eventi paranormali.

Per quanto riguarda la religione, mi credevo cattolico, ma a mio modo è come io volevo.
Non ero così arrogante da rivendicare che eravamo gli unici abitanti dell’universo, ma per quello che avevo imparato al college, sapevo, quello che Einstein aveva detto, che era impossibile venire a vederci. Pensavo di fare molto bene e quasi tutti quelli che conoscevo penavano lo stesso..

Fu allora che per necessità di sopravvivenza comprai una stazione radio di 11 metri, non avrei mai potuto immaginare che alla fine avrebbe cambiato il corso della mia vita a 180 gradi.

Dopo qualche tempo, che mi occorse per padroneggiare il computer, feci amicizia, attraverso la radio, con altre colonie che si stavano installando li, ma molto più a sud di me.
Secondo loro erano di una congregazione religiosa chiamata Amicizia che aveva comprato un’isola dell’arcipelago delle Chonos.
L’isola non si sa se avesse un nome, ma le fu messo Amicizia, come la stazione radio che li operava.




Questi colloqui si svolsero quasi ogni sera e duravano per una o due ore, in base alle condizioni di propagazione magnetica.

Così, con il passare delle settimane, si costruì una bella amicizia tra persone apparentemente, con interessi comuni e isolate dal resto del mondo. Devo chiarire che a queste conversazioni non partecipavamo solo io e loro, ma molti altri radioamatori sia cileni, sia nel resto del Cono Sud Americano

Gli “Amici” avevano uno yacht, il Mythilus II, con il quale si rifornivano in base alle esigenze della loro congregazione, e un giorno mentre stavano alla stazione dell’isola Caucahué, mi comunicarono via radio che ci saremmo incontrati di persona al molo di Quemchi. Li fu dove li vidi per la prima volta.

Il loro aspetto era quello di persone sane di età indefinibile compresa tra i 35 e i 55 anni. Avevano capelli biondo scuro, occhi chiari e la pelle abbronzata, la statura era un po ‘più alta della media, ma ciò che più colpì fu la pace che irradiava la loro presenza. Mi ricordò la sensazione che avevo provato anni fa, quando per motivi di lavoro filmai un famoso indiano Maharishi.

"...dopo questo incontro cominciarono a farmi visita a casa mia

e cominciai a conoscerli di più"



Ma  più li conoscevo, più ero sorpreso, le loro conoscenze e la cultura erano sorprendenti, ma la cosa più strana era che erano basati su principi diversi dai nostri. Ad esempio, la matematica non usava ,come noi la base 10, ma la base di 6, che a volte per certi calcoli era trasformata in 60; anche la medicina si basava su principi diversi, focalizzando l’attenzione sul corpo sano e non sulla malattia. Nella storia, antropologia, paleontologia, astronomia, fisica, ecc, la loro conoscenza era incredibile, a volte contraddicendo la nostra.

Tutto questo mi portò  ad avere lunghe discussioni alla radio con Ariel, Raffaele, Gabriele, ecc, questi erano i nomi che usavano. Alla domanda di quali fossero le fonti di tanta incredibile saggezza, umilmente risposero che loro erano ignoranti e che si limitavano solo a mettere in pratica la conoscenza tramandata dagli “Angeli del Signore”.
In un primo momento pensai che la frase “Gli Angeli del Signore” fosse semplicemente una figura letteraria che usavano nelle loro credenze religiose, ma ben presto iniziai a sentire cose come: “Giovedì prossimo non potremo continuare a parlare perché scenderanno sull’isola gli Angeli del Signore” o che Nathaniel dovrebbe ritirarsi dalla radio, è stato richiesto dagli Angeli del Signore “e così via.


Seconda parte:

LA PROVA INCREDIBILE

Poi venne l’inverno del 1984 e noi tutti soffrimmo , specialmente io, ma fui prontamente soccorso dagli abitanti di amicizia con umiltà e generosità mai vista, logicamente gli mostrai gratitudine, quindi non fu strano che per un breve periodo di tempo, quando mi chiesero dei favori fossi disposto a fare qualcosa per la comunità. Quello che dovetti fare fu abbastanza facile. Consisteva nel ricevere nelle stazioni ferroviarie, terminal bus e luoghi simili nella X Regione, famiglie e persone direttamente invitate all’ Isla Friendship e portarle in macchina fino ad un piccolo porto dove salivano sul Mytilus II.
Lo feci diverse volte e ricordo ancora i nomi di alcuni di loro, specialmente quello della famiglia Lucero. Questo non era il loro nome ma la distinzione che avevano come radioamatori.  Ariel mi spiegò che si trattava di Octavio, sua moglie Cristina e le tre figlie, coloro che dovevano arrivare in una data stabilita alla stazione degli autobus a Puerto Montt.
Pochi giorni prima del segnale per andarli a prendere, Ariel mi avvisò che non sarebbero più venuti a causa di un inconveniente improvviso. In tutto questo fui invitato molte volte a conoscere l’Isla Friendship, cosa che non feci a causa della mancanza di tempo. Tenete presente che per una visita di questo tipo, a queste latitudini, ci vogliono almeno due settimane perché le distanze sono enormi e l’unico mezzo di trasporto era il Mytilus II, che doveva passare nei pressi delle mie coordinate. Ci fu una seconda comunicazione che i Lucero sarebbero arrivati. In tutto ciò, io ero sempre più scioccato da quel che la congregazione cercava, mi resi conto che tutto ciò non era normale, ma non avevo comunque da ridire. Vivevo da solo, il mio vicino più prossimo era a 5 miglia di distanza e vedevo solo un essere umano ogni 4 o 5 giorni. Ricordo che era in inverno, quando mi dissero per la terza volta che i Lucero sarebbero venuti.  In questo periodo dell’anno c’è molto poco da fare in Cile, così trovai il tempo per accettare il costante invito di visitare l’isola. Preparai la macchina, feci una grande valigia e lasciai il campo organizzato come se dovessi affrontare l’assenza di un mese.
Purtroppo, due giorni prima di iniziare ad andar a prendere i Lucero, Ariel mi disse che avevano cambiato idea di nuovo e che il Mytilus II non poteva affrontare 500Km solo per recuperare me.  Così mi ritrovai in Cile in pieno Agosto, con le valigie pronte e nulla da fare per un mese.
I miei figli erano piccoli e vivevano a Santiago con la madre e non vedendoli da molto tempo decisi saggiamente di andarli a trovare.
Il mio amore per la radio in tutto questo tempo era cresciuta, appresi molte cose ed acquistai nuove attrezzature, una di queste era sempre accesa nella mia auto. Durante la mia permanenza a Santiago, per consuetudine,  la mia attrezzatura rimase nella frequenza di 27.215 Khz, ascoltando l’opera di una stazione dal nome Lucero. Rimanemmo uno o due giorni ad ascoltare ed è così che appresi che l’operatore si chiamava Octavio, sua moglie Cristina e  i suoi figli Paula, Andrea e Claudia. Le coincidenze erano troppe così decisi di contattarli.
Presi subito il microfono e, dopo i convenevoli gli spiegai chi ero, Octavio cambiò immediatamente tono di voce e mi disse subito che sarei dovuto andare alla rotonda di Quilìn per arrivare alla sua abitazione.  Li cominciammo una conversazione abbastanza comica dato che io ero molto impaziente di sapere cosa fossero gli Amici, credevo che Octavio lo sapesse ma a sua volta la famiglia credeva che io fossi un inviato dell’isola e non smettevano di interrogarmi . Finalmente arrivammo alla conclusione che nessuno di noi sapeva cosa fosse questa storia di Amicizia.
Octavio Ortiz mi confessò di avere alcune registrazioni audio delle conversazioni svolte via radio con il gruppo Amicizia e che il fatto di non essere andato sull’isola all’ultimo minuto era a causa di un imprevisto nella  sua famiglia causato dalla paura verso l’ignoto perché, durante la sua relazione con la congregazione avevano visto e le erano accadute cose molto insolite.
Tanto, che avevano formato un gruppo con altri contatti per scambiare informazioni, un gruppo al quale mi unii.
Al primo incontro parteciparono nove persone, la maggior parte delle quali ricordo ancora i nomi e ciò che sentii fu al di là di ogni logica, guarigione, divinazione, predizioni di eventi e soluzioni tecnologiche per ogni tipo di problemi, soluzioni che erano incredibilmente semplici ma funzionali…..
Dovetti tornare in Cile ma mantenni i contatti con il gruppo in questo modo venni a conoscenza degli eventi del 17 Agosto, 1985.
Cristina parlava con Ariel, che supponevamo si trovasse nella IX Regione e, in risposta dei continui inviti che ella faceva, ovvero di passare per la loro casa in caso fossero venuti a  Santiago non si fecero attendere:
< Siamo qui>
Cristina si è affrettò a dare indicazioni su come arrivare all’abitazione, ma loro dissero:


Quello che vide la lasciò a bocca aperta; sopra la sua casa ed in pieno giorno c’era una grande sfera di colore grigio che emetteva luci di colori differenti. Poi arrivò Octavio ed iniziò a rigistrare.L’oggetto rimase in quota sopra Santiago, si scattarono molte foto e fu anche filmato dai canali televisivi.In tutto questo, la radio continuò la sua conversazione, quella che avete probabilmente ascoltato e che fu trasmessa a livello mondiale.
Traduzione di Serena Schina
Per gentile concessione di Alessio Vasselli

Copyright © 2009-2011 Alessiovass's Blog

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