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mercoledì 30 marzo 2011

Opere fondamentali di Rudolf Steiner


Il contenuto di pensiero dell antroposofia era stato «fondato» negli anni tra il 1902 e il 1909. La maniera come questo avvenne si sviluppò del tutto naturalmente. Ciò che Rudolf Steiner aveva da dare, non era una nuova visione sociale, una dottrina morale o una nuova religione, nel qual caso avrebbe dovuto fare della propaganda o predicare. Egli aveva da trasmettere delle conoscenze, e questo non poteva accadere che attraverso concetti e idee, cioè attraverso una tale comunicazione di fatti che potesse venir compresa dalla sana ragione umana. In questa maniera la libertà interiore dei lettori e degli ascoltatori era pienamente rispettata.

Durante la prima fase di sviluppo dell'antroposofia, Rudolf Steiner operò, quasi esclusivamente, con la parola e con la penna. Da principio la sua attività di conferenziere si svolse soprattutto a Berlino.


In seguito fu invitato, sempre più frequentemente, a parlare in altre città della Germania ed anche all'estero. Tuttavia non si può dire che la sua cerchia d'azione (considerata esteriormente) si fosse molto estesa. Tutta l'attività amministrativa poggiava sulle spalle di una sola persona: Marie von Sivers. Di origine baltica, donna di forte personalità, Marie von Sivers divenne la sua più vicina collaboratrice: fondò la Casa Editrice Filosofico-teosofica (che poi si chiamerà filosofico-antroposofica) e curò l'edizione di molte opere di Steiner. È questo il periodo in cui vedono la luce le principali opere steineriane.

Il primo libro fu: «Teosofia». In quest'opera, apparsa nel 1904, Steiner compie il primo tentativo di descrivere la natura soprasensibile dell'uomo e i suoi legami col mondo dello spirito. L'autore non vi fa altro appello al lettore se non quello di servirsi della propria cosciente facoltà di percezione e di esercitare il proprio pensiero libero da pregiudizi. Un esempio particolare della sua maniera di esporre le cose ci viene dato nella seconda parte del libro dove Steiner percorre pazientemente con il lettore, passo per passo, ardui nessi di pensieri e lo porta ad ammettere, almeno come possibile, una grande prospettiva: che lo spirito umano ha bisogno per la sua stessa evoluzione di ripetute vite terrene, e che porta con sé, in ogni incarnazione, i frutti delle vite precedenti. Innanzitutto Rudolf Steiner espone le idee della «reincarnazione» dello spirito e del «karma» (cioè legge del destino) come possibili a comprendersi, poi accenna all'indagine spirituale che gli ha fornito prove innegabili della loro realtà.

Nell'altro libro: «Come si consegue la conoscenza dei mondi superiori» viene descritto, con la massima precisione ed efficacia, il metodo con cui si possono raggiungere i medesimi risultati da lui conseguiti nel corso della sua vita. Ma quel libro dà molto di più che una simile relazione.

Nelle scuole misteriosofiche dell'antichità, i principi dello sviluppo spirituale venivano comunicati oralmente dal maestro ai discepoli, che erano poco numerosi e scelti con cura. Tale consuetudine fu mantenuta per molto tempo anche dopo l'era antica. Rudolf Steiner si assunse la responsabilità di rendere finalmente pubblico ciò che era stato così lungamente «occulto».

Si rivolge pertanto a tutti gli uomini. «In ogni uomo sono latenti quelle facoltà che possono portare alla conoscenza dei mondi superiori». Importante notare che le comunicazioni fatte in questo libro hanno mantenuto il tono di consigli intimi, di suggerimenti personali. Alla fine del libro possiamo leggere: «Si consideri questo libro come un colloquio tra l'autore e il lettore». Il «colloquio» si appella alla libera capacità di discernimento dell'uomo e sostituisce le antiche forme di istruzione orale che tenevano il discepolo subordinato al maestro («Guru»).

«...Ia mia "Scienza occulta" è, per cosi dire, un compendio di quanto, fino ad allora, aveva trovato espressione nel movimento antroposofico.» Steiner descriverà cosi, molti anni dopo, come egli avesse riunito in questa vasta opera il contenuto di molti scritti e conferenze. Al fine di prevenire malintesi sia detto espressamente che il titolo del libro non indica una scienza in qualche maniera «occulta» poiché una simile «scienza» non sarebbe più occuIta dopo una sua pubblicazione. Quell'aggettivo fu necessario a Steiner in quanto egli si propose di esporre fatti che, in generale, rimangono «occulti», nascosti, ai sensi ordinari. Il capitolo più lungo, che è anche quello più importante, rappresenta un tentativo di descrivere l'evoluzione del mondo tale come essa si presenta ad una coscienza che ha superato i limiti dello spazio e del tempo. Alla luce delle ricerche spirituali, Rudolf Steiner chiarisce epoche ed avvenimenti su cui l'astronomia, la geologia, la biologia e la storia ordinaria sono comunemente ridotte ad enunciare delle ipotesi. Steiner non prescinde affatto dai dati raccolti dagli scienziati; che egli profondamente rispetta; né a quei dati si oppone con arbitrarie contraddizioni. Il suo esclusivo proposito fu quello di approfondire la comprensione della terra e dell'uomo, dimostrando come essi siano stati originati da un cosmo divino spirituale. Con la «Scienza occulta» il pensiero antroposofico fu esposto ormai nei suoi tratti essenziali.

Appartengono ancora a questo periodo i cicli di conferenze dedicate ai Vangeli; cicli che occupano un posto centrale nella vasta opera di Rudolf Steiner. Quelle conferenze furono tenute per insistente sollecitazione di numerosi membri della società teosofica tedesca, cui stava molto a cuore il cristianesimo. In modo convincente Steiner mostra come i Vangeli non volessero esporre una biografia nel senso comune della parola. Egli fece vedere che in essi il Cristo viene descritto come un essere divino, che dopo aver vissuto nel corpo di Gesù di Nazareth, dal battesimo del Giordano fino alla morte sul Golgota, impresse all'evoluzione non solo dell'umanità, ma della terra e del cosmo intero un nuovo grandioso impulso. Da allora una potente forza spirituale-cosmica agisce dalla terra, ed egli, il Risorto, è per sempre unito alla sfera terrestre. («... io sarò con voi tutti i giorni...»). Rudolf Steiner fa inoltre vedere che i Vangeli solo apparentemente espongono le opere del Cristo come fatti che hanno avuto luogo sul piano terrestre; in realtà essi additano eventi che furono naturali e soprannaturali nello stesso tempo. Con questo fu gettata una nuova luce su molti «miracoli» (come, ad esempio, la moltiplicazione dei pani e dei pesci). Per molti che hanno perduto la fede nella Bibbia e negli insegnamenti tradizionali della Chiesa, Steiner, con le sue conferenze sui Vangeli, ha aperto la via verso una nuova esperienza del Cristo. Rudolf Steiner aveva anche sperato di rinnovare il movimento teosofico svegliando quella vera comprensione del cristianesimo mancata sino allora. Ma Annie Besant, presidente dal 1907 della Società e personalità di maggior rilievo del movimento teosofico extra-germanico, non poté afferrare questa concezione più profonda che le veniva proposta.

Annie Besant e Rudolf Steiner parlavano due lingue diverse. Ciò nonostante, per qualche tempo, la loro collaborazione non si interruppe e furono superate le non lievi difficoltà che ad essa si opponevano. Annie Besant rispettò l'autonomia della Sezione Tedesca sino al 1912.

In quell'anno divenne manifesto ciò che di tragico era nel caso Besant: ella non poteva affatto comprendere come l'avvento del Cristo rappresenti un «unicum» nella evoluzione del mondo.

In quel periodo sosteneva la sua grande battaglia in favore di Krishnamurti, un giovane indù che la Besant presentava pubblicamente dando ad intendere che egli fosse l'individuo nel cui corpo si sarebbe di nuovo reincarnato il «Maestro del mondo» cioè il Cristo.

La maniera con cui deformava la Verità e le sue attività determinarono una situazione deplorevole nella Sezione Tedesca il cui comitato direttivo desiderò che si dimettesse dalla carica di presidente. Ma nel gennaio 1913 la Besant chiese che le fosse restituita la «Carta di Fondazione» della Sezione Tedesca. Ebbe luogo così la rottura definitiva tra i due movimenti. Poco tempo dopo, la Sezione Tedesca si ricostituì a Berlino come corpo indipendente, assumendo una denominazione nuova: quella che più propriamente le si addiceva: Società Antroposofica.

Numerosi gruppi teosofici aderirono ad essa. Con ciò il movimento spirituale antroposofico entrava già in un secondo stadio. Silenziosamente, gradualmente, le sue intime forze crescevano e si esplicavano.

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