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sabato 31 luglio 2010

INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA GNOSI (terza ed ultima parte)


Leggi prima parte
http://andromedawaked.blogspot.com/2010/07/introduzione-allo-studio-della-gnosi_25.html

Leggi seconda parte
http://andromedawaked.blogspot.com/2010/07/introduzione-allo-studio-della-gnosi_29.html



RAPPORTI TRA CRISTIANESIMO E GNOSTICISMO
Dal rapido excursus sulle principali scuole gnostiche possiamo trarre alcune interessanti conclusioni: tutte queste forme di gnosticismo sorte tra Palestina ed Egitto, come risulta evidente, non presentano affatto un dualismo di base raffigurato da due Divinità, l’ una di Luce e l’ altra di Tenebre come, per fare un esempio, il manicheismo, maggiormente influenzato dalla religione iranica.
Ecco perché è possibile distinguere due diverse forme di gnosticismo: l’ una, che Jonas definisce come gnosi iranica , è caratterizzata dalla coesistenza ab origine di due Princìpi in eterna lotta fra di loro, l’ altra, la gnosi siro-alessandrina, ha un unico Dio dal quale attraverso lo sviluppo di Eoni e di Angeli si genera il Demiurgo creatore del mondo e quindi del male (visto che per gli gnostici mondo e male sono quasi sinonimi).
Tale considerazione, che prima di Jonas era stata intravista anche se non precisamente descritta dagli studiosi a lui precedenti, porta alla necessità di chiarire i rapporti tra lo gnosticismo ed il cristianesimo, che nello stesso tempo e negli stessi luoghi stava prendendo forma. “E’ lo gnosticismo un’eresia cristiana, sorta all’ interno delle controversie dottrinali e del dibattito teologico dei primi due secoli, un’ eresia cristiana i cui materiali possono sì provenire, dato il suo impianto sincretistico, dalle più diverse tradizioni religiose, ma il cui spirito affonda le radici nell’ humus dell’ annuncio evangelico? Oppure occorre rifiutare questa maschera che già alcuni eresiologi avevano gettato sul volto di una religione, la cui natura non aveva nulla a che fare con il cristianesimo, le cui origini correvano indipendenti, se non antecedenti, rispetto allo stesso annuncio evangelico che anzi, come sembrava testimoniare il caso del Vangelo di Giovanni, avrebbe potuto esserne influenzato? ” (Filoramo pag.18).
La risposta alla domanda veniva data in vario modo a seconda della provenienza intellettuale dell’ autore: “L’hegeliano Baur, fondatore della scuola esegetica e teologica di Tubinga, vide negli gnostici i primi filosofi della religione cristiana, gli iniziatori di un tipo di riflessione che doveva sfociare nella gnosi del sistema hegeliano” (Filoramo pag. 19). Nel 1886 Harnack poneva invece l’accento sui rapporti cristianesimo – ellenismo come origine dello gnosticismo: “Le concezioni gnostiche rappresentano una secolarizzazione portata al grado estremo, una ellenizzazione radicale e prematura del cristianesimo, con rifiuto del Vecchio Testamento” (Puech pag. 173).
La tesi contraria venne avanzata dalla scuola di Storia delle Religioni di Gottinga che con Bousset e Reitzenstein interpretò lo gnosticismo come “una religione non cristiana di origine orientale che (nel contempo) ha però isterilito in sé i germi vitali di quella lontana ascendenza… I temi mitologici orientali, dal volto celeste dell’ anima alle credenze nella Grande Madre… sono ormai divenuti inerti sopravvivenze” (Filoramo pag. 20). Come scrisse Reitzenstein nel 1926: “La gnosi presuppone non tanto una ellenizzazione, quanto una vasta orientalizzazione del cristianesimo” (Puech ibidem).
Ancora più tardi, nel 1932, Lietzmann confermava questa tesi orientalizzante: “Potremmo aggiungere (alla formulazione di Harnack sopra citata) che la gnosi è una regressione verso le sue origini orientali, una riorientalizzazione parimenti estrema del cristianesimo” (Puech ibidem).
Queste le principali teorie sui rapporti tra gnosi e cristianesimo prima della scoperta della biblioteca gnostica di Nag Hammadi nel dicembre 1945: se prima disponevamo solo di scarsi frammenti originali e di trattati di eresiologi cristiani che parlavano non certo in modo obiettivo dei fondatori delle scuole gnostiche e riportavano brani dei loro trattati adeguatamente vagliati dalle lenti del cristianesimo ufficiale, da allora è finalmente possibile disporre dei testi originali.
Questi hanno in pratica confermato l’esistenza di due forme di gnosticismo: “accanto ad una gnosi che sorge e si afferma sul terreno stesso del cristianesimo e da questo trae alimento, si
delinea chiaramente il volto di una gnosi non cristiana. La zona di confine tra le due è tuttora terreno di aspre contese… E’ anche possibile disegnare con maggior precisione i rapporti di queste zone con gli altri continenti del mondo religioso e culturale antico: con la cultura greco-ellenistica, soprattutto nella sua espressione platonica, col mondo giudaico, con le tradizioni orientali, in particolare di origine iranica” (Filoramo pag. 32).
Nei testi canonici del cristianesimo, nei Vangeli come nelle Lettere di Paolo e degli Apostoli o nell’ Apocalisse, è possibile ritrovare elementi della gnosi; solo per fare un esempio vogliamo qui mettere in evidenza tre temi cardine riscontrabili nei Vangeli canonici:
a) Il Cristo si pone come unico intermediario tra Dio e la creazione: “Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo” (Mt 11, 25-27 e Lc 10, 21-22), che può avere riscontro in Gv 3, 35 (“Il Padre ama il Figlio e gli ha dato ogni cosa in mano”), 10, 15 (“Il Padre mi conosce ed io conosco il Padre”) e 14, 6 (“Nessuno viene al Padre se non per mezzo mio”); è la concezione gnostica del Mediatore, inviato dall’Alto per far ritrovare la via perduta alle anime gnostiche che possono salvarsi, necessario a collegare una Divinità considerata inconoscibile ed una creazione che si oppone alla scoperta dello pneuma nell’uomo: era sentita come indispensabile “una qualche possibilità di mediazione fra l’assoluta trascendenza divina e la natura corrotta del mondo e dell’ uomo” (Filoramo pag. 42).
Questo Intermediario è il Deuteros Theos, immagine speculare del Theos agnostos, il quale compie l’azione del secondo manifestandosi in modo comprensibile agli uomini: “è il Logos dei cristiani, il Nous dei platonici e degli gnostici… il mediatore per antonomasia” (Filoramo pag. 44); il discorso dovrebbe estendersi ai rapporti tra Logos giovanneo e Logos ermetico ma esula dai limiti che qui ci siamo prefissati.
b) Il secondo tema è il “riposo”: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e stanchi, ed io vi darò riposo… voi troverete riposo alle anime vostre” (Mt 11, 28-30): anche se Grant (pag. 164) vi legge soltanto un richiamo a testi giudaici (Eccl 51, 23-27: “Ponete il vostro collo sotto il giogo della Sapienza… vi ho trovato un grande riposo”) in realtà il tema del “riposo” è molto più importante nella dottrina gnostica, in cui significa il compimento del viaggio dello spirito attraverso le sfere ed il suo pervenire alla Divinità. Un frammento dei papiri di Oxyrinco recita: “Chi cerca non desista dal cercare finchè non avrà trovato; quando avrà trovato si stupirà e stupito regnerà e giunto al Regno riposerà”.
c) Grant (pagg. 161 – 164) riconosce solo questi due elementi di carattere gnostico nei Vangeli, anche se in realtà ne sottovaluta la portata volendo a tutta forza inquadrarli nel pensiero giudaico o giudaizzante: ignora completamente la presenza di un terzo e forse più importante elemento, cioè l’“uomo nudo” presente nell’ episodio della cattura del Cristo nel Getsemani, che trova riscontro da una parte in un frammento ritrovato del Vangelo di Marco e dall’altra in un testo gnostico, gli Atti di Giovanni cap 90: “Una volta (il Cristo) prese me, Giacomo e Pietro e ci condusse sul monte Tabor… ci andammo e lo contemplammo pregare ad una certa distanza… mi accostai piano piano fermandomi ad osservarlo di dietro: mi accorsi che non era affatto vestito, era nudo, senza quegli indumenti che prima gli avevamo visto addosso; ma non si presentava proprio come un uomo: i suoi piedi erano più bianchi della neve, tanto che la terra stessa ne era riflessa, e la testa si appoggiava al cielo”.
La presenza di elementi gnostici nel Vangeli canonici, ed elementi di importanza non certo secondaria, consente di aprire la via a considerazioni molto importanti che potrebbero condurre alla definizione di una forma protocristiana di Gnosi (che preferiamo indicare con l’uso della G maiuscola) quale forma elitaria di reintegrazione dell’individuo in Dio, non più mediante la fede ma per conoscenza.
Una ipotesi di studio dell’argomento potrebbe venire così formulata: Esiste una Gnosi cristiana, approfondimento della dottrina della Chiesa ma non differente da essa, trasmessa dal Cristo stesso ai discepoli capaci di penetrare nella realtà del Mistero del Regno; ad essa si accede attraverso tecniche di digiuno e di preghiera per mezzo del Triplice Sacramento di Battesimo – Cresima – Eucarestia; il suo scopo è pervenire alla conoscenza di Dio a faccia a faccia in questa vita attraverso la conoscenza dei mondi angelici divenendo uno con l’Uno.
Di questa nostra ipotesi abbiamo trattato per esteso nel saggio Le vie della Gnosi, nel quale, utilizzando i testi canonici (e sottolineiamo canonici) del cristianesimo ed autori quali Clemente d’Alessandria ed Origene, i grandi sistematizzatori del pensiero gnostico cristiano, abbiamo ritenuto di poter ritrovare non solo lo schema della Gnosi ma anche le tracce delle tecniche iniziatiche e dei luoghi in cui esse venivano effettuate.
E’ giusto che questo articolo termini lasciando la parola a Clemente d’Alessandria, autore dell’unico testo a noi pervenuto in cui sia trattato l’argomento della gnosi cristiana: “Se noi chiamiamo sapienza il Cristo e la sua operazione per mezzo dei profeti, con la quale è possibile istruirsi nella tradizione gnostica, la gnosi sarebbe dunque una sapienza, scienza e comprensione di ciò che è, che sarà e che è stato, solida e sicura in quanto trasmessa dal Figlio di Dio… E’ questa la gnosi che, trasmessa a qualcuno per successione a partire dagli Apostoli mediante una trasmissione non scritta, è pervenuta fino ai nostri giorni” (Strom VI 7, 61, 1 – 3).
E’ nostro dovere, e nostra speranza, che ciò che venne trasmesso non vada definitivamente perduto ma anzi ritorni in qualche modo alla luce.

di Paolo GALIANO
Fonte:www.memphismisraim.it

giovedì 29 luglio 2010

INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA GNOSI (seconda parte)



Leggi la prima parte
http://andromedawaked.blogspot.com/2010/07/introduzione-allo-studio-della-gnosi_25.html

I MAESTRI GNOSTICI
Avendo posto dei punti di riferimento con la definizione di gnosi, sarà utile trattare di alcune delle più importanti scuole, per esaminare il contenuto e le modalità di sviluppo dei principi generali ora esposti. Osserviamo subito che da nessuna scuola ci è pervenuta una qualche sorta di “catechismo” in cui la dottrina del Maestro sia stata esposta in modo accurato e completo, ed inoltre non ostante la ricchezza dei testi riscoperti a Nag Hammadi alla metà dello scorso secolo nessuno di essi porta scritto nel titolo nome e cognome dell’ autore, sì da poterlo attribuire all’una o all’altra scuola (anche se per alcuni di questi, quali il Vangelo di verità e il Vangelo di Filippo, l’attribuzione ai valentiniani è quasi certa – Filoramo pag.29). Dovremo pertanto presentare per ciascuna scuola quelle idee che con il comune consenso degli studiosi sono loro attribuite: tra la infinita congerie di scuole e di sette di cui ci sono pervenuti i nomi (forse in alcuni casi si tratta solo di sinonimi della stessa scuola) tratteremo solo le più importanti, le quali, non a caso, spesso si ricollegano direttamente o indirettamente al cristianesimo che nello stesso periodo di tempo si stava organizzando come dottrina. Non solo in alcune di esse troviamo ripreso il ruolo del Cristo come salvatore disceso dall’Alto, ma in taluni casi, quali quelli di capiscuola come Basilide Valentino e anche Carpocrate, viene dichiarata la discendenza diretta dagli Apostoli: che ciò sia in qualche modo realtà o fictio per reclutare discepoli tra i veri cristiani, in ogni caso in questo troviamo la traccia di rapporti tra protocristianesimo e gnosticismo, di cui tratteremo nell’ ultimo paragrafo.
a) Simon Mago: noto fin dagli Atti degli Apostoli (cap. VIII) come “mago” samaritano contemporaneo di Pietro, di questo caposcuola ci sono pervenute tre diverse versioni della sua teoria, tanto da indurre a pensare a tre personaggi aventi lo stesso nome che abbiano agito in Samaria per un periodo di tempo compreso all’ incirca tra il 50 ed il 100 d. C. Per Simone il Padre di Tutto produsse in qualche modo un Primo Pensiero o Ennoia, che è di sesso femminile e dalla quale sono generati gli Angeli; questi la trattennero sulla terra per invidia del Padre rinchiudendola in corpo umano e costringendola a prostituirsi finchè il Salvatore, in questo caso lo stesso Simone, che nelle successive versioni della dottrina si identifica con lo stesso Padre, non la riconobbe nel corpo di una donna di nome Helena e la sottrasse agli Angeli riportandola nel Cielo superiore, aprendo così la via agli uomini per la loro salvezza. Nelle successive redazioni il mito di Simone si arricchisce di elementi filosofici di origine ellenistica e forse anche ermetica: “Questa Potenza (originaria) è una, separantesi verso l’alto e verso il basso, generatasi da se stessa, madre-padre di se stessa, unità, origine di tutto” (Ventura pag. 15). Lo Spirito ed il Pensiero generati dalla prima potenza a loro volta generano lo Pneuma o Logos, che ordina l’ universo traendolo dal caos e generando a sua volta altre coppie, Voce e Nome, Ragione e Riflessione. Il mondo come noi lo conosciamo attraverso i sensi è stato invece creato da un Demiurgo malvagio, che Simone identifica con il Dio degli Ebrei, e che l’uomo pneumatico deve vincere per liberarsi dalla materia e tornare alla Potenza da cui è disceso, identificandosi o comunque riconoscendo in Simone l’incarnazione di tale Principio.
Come si vede, già in Simone sono presenti tutti gli elementi che abbiamo posto come essenziali nella nostra definizione di gnosi: la Potenza che è al di là del conoscibile e il Pensiero che di questi rappresenta la forma femminile, quindi potenza come possibilità di potenza e potenza in atto; il Demiurgo “invidioso” creatore dell’ universo materiale; il ritorno dello pneumatico alla Prima Potenza grazie all’azione di un Salvatore.
I successori di Simone, in particolare Menandro, proseguirono la speculazione del Maestro arricchendola di elementi sempre più complicati (abitudine comune a tutti gli epigoni dei maestri dello gnosticismo) ma non di identificarono come Simone con la Prima Potenza, scegliendo il ruolo di “annunciatori del messaggio”: si apriva così la via per un recupero del ruolo del Cristo in ambito gnostico.
b) i Naasseni o Ofiti: questa scuola (naas in ebraico equivale al greco ofis, cioè serpente)assume una particolare importanza in quanto la sua dottrina venne probabilmente scambiata da Celso per quella dei cristiani ortodossi; Origene ribatté nel Contra Celsum le accuse dell’autore romano nel suo Alethè logos, consentendoci così non solo di conoscere bene gli Ofiti, ma anche tramandandoci la notizia di un “Diagramma” (Fig. 1) cioè una rappresentazione grafica del loro pensiero, che forse costituiva un vero e proprio mandala di meditazione, analogo a quelli dei cristiani noti come Nazareni (da non confondere con la setta giudaica) che ci sono pervenuti in forma di mosaici pavimentali nelle loro chiese di Nazareth, riportati nel saggio su Le vie della Gnosi già citato.
Il Serpente presenta presso gli Ofiti i caratteri tellurici e negativi di potenza malvagia, e nulla ha a che vedere né con l’Ouroboros ermetico né con la identificazione, fatta dai cristiani, del serpente di bronzo innalzato da Mosè per sanare gli ebrei nel deserto con il Cristo innalzato sulla croce a salvare gli uomini. Negli Ofiti la figura trinitaria è più chiara che non in Simone, dove si ha una Potenza, un Pensiero o Ennoia ed un Logos; il Libro di Baruch, testo principale della scuola, presenta all’ origine tre princìpi: il Padre Buono, Elohim, o Padre di tutto ciò che è creato e Eden, che è metà donna e metà serpente (cioè parte psichica e parte tellurica). Elohim si unisce a Eden e nascono ventiquattro Angeli, dodici spirituali come il Padre e dodici psichici e tellurici come la Madre: ma Elohim, dopo l’ iniziale innamoramento per Eden, sente il bisogno di tornare al Padre Buono e la abbandona, e per vendicarsi Eden scatena i suoi Angeli e ordina al terzo di essi , Naas, di ingannare gli uomini per trattenere sulla terra lo pneuma che Elohim ha dato loro. Per salvare gli uomini Elohim invia come suo messaggero Baruch, che combatte Naas rivelando a Gesù, il figlio di Giuseppe e Maria (quindi semplice uomo), il messaggio di Elohim e la via di salvazione. Caratteristiche del sistema ofitico sono l’ introduzione esplicita di una Triade Padre-Padre Madre e l’utilizzo di concezioni planetarie di provenienza orientale: i dodici Angeli di Eden sono lo Zodiaco, la terra è circondata dalle sette sfere planetarie al disopra delle quali sono posti altri cinque cieli appartenenti all’ambito del Padre Buono; nello spazio che divide i sette cieli inferiori dai cinque superiori è posto a guardia il Grande Serpente, il Leviatano, simbolo di Naas. Lo gnostico per attraversare i primi sette cieli deve prima abbandonare il corpo nella zona sublunare che è detta aura terrestre, una zona tra Terra e Luna posta sotto la sorveglianza dell’Angelo Behemoth, per poi abbandonare la psiche nell’ottavo cielo, il Cielo di Fuoco che è il Paradiso Terrestre, e salire al Padre come pneuma purificato.
c) Basilide: insieme a Valentino e a Carpocrate costituì una sorta di “scuola di Alessandria” a cui la Chiesa contrappose la scuola teologica rappresentata da Panteno, Clemente ed Origene; fu il primo a far entrare in modo evidente nel mondo gnostico, anche se notevolmente adattati alla sua metafisica, concetti propri della religione egiziana: il concetto di Nulla primordiale come principio del tutto e quello dello sperma come materia della creazione, che in ambito greco e poi cristiano diverrà, modificato, il Logos spermatikos. Ambedue i concetti derivano quasi certamente dalla teologia eliopolitana: il Nulla, un Ente che è pura Potenza, e il Dio che da esso si autogenera sono confrontabili con il Nun, l’Oceano Primordiale da cui nasce Râ, così come la creazione mediante lo sperma della Divinità sembra derivare dall’ analogo atto creatore di Ra avvenuto tramite masturbazione.
Da questo Nulla basilidiano si genera da se stesso il germe del tutto, il Dio incomprensibile, che pone nel caos primordiale il suo seme: da questo sperma divino nascono, senza intervento di alcuna divinità femminile (queste sono del tutto assenti nella gnosi basilidiana) tre Filialità: la prima, fatta di materia sottile e di puro pneuma, ritorna al Padre, la seconda, opaca ma fornita dello pneuma, riesce a salire al cielo immediatamente sottostante, ma deve abbandonare la sua parte pneumatica nel cielo inferiore, la terza, più pesante e necessaria di purificazione, rimane imprigionata nel seme cosmico rimasto.
Da questo seme si genera il Grande Arconte, il quale crede di essere egli stesso Dio e crea il mondo etereo che è l’ottavo cielo delle stelle fisse, divenendo Signore dell’Ogdoade.
Successivamente lo sperma residuo genera un altro Arconte, il quale, credendosi anch’egli Dio, crea i sette cieli planetari e quindi anche la terra, e prende il nome di Signore della Ebdomade. Ambedue gli Arconti creano non per invidia, come nella gnosi ofitica, ma per ignoranza della loro dipendenza dal Dio inconoscibile. Lo spazio al disotto dell’ottava sfera o cielo viene da
Basilide riempito da angeli minori, portando così a 365 il numero totale dei cieli.
La Terza Filialità rimane imprigionata nel mondo terrestre: solo quando essa potrà risalire al di sopra dell’ ottavo cielo e riprendere il posto che le è proprio sotto la Seconda Filialità, cioè quando tutto lo sperma creatore sarà completamente reintegrato nel Dio, nascerà l’ armonia e cesserà la sofferenza del cosmo.
Per realizzare ciò, il Grande Arconte, venuto a conoscenza del suo errore di credersi il solo Dio, invia sulla terra il Cristo, il quale con la sua passione (apparente e non reale come nella dottrina cristiana) ritorna alla Prima Filialità indicando alla Terza Filialità la via da seguire.
Come si ottiene questo? L’errore dei due Arconti era stato voler creare per ignoranza con la loro potenza, costruendo così un mondo imperfetto: per non ripetere lo stesso errore l’uomo non deve generare con il suo sperma, ma non può nemmeno trattenerlo perché lo sperma contiene la forza vitale che è la Terza Filialità, da cui la necessità di liberarsi dallo sperma ma senza l’intento tracotante di volere creare come un Dio. E’ chiaro che una simile teoria non poteva che attirare le accuse più ignominiose su Basilide ed i suoi seguaci, anche perché vi furono epigoni che portarono alla più totale degenerazione il pensiero del maestro, approdando ad uno sfrenato libertinismo e ad usanze sessuali quali quelle dei Barbelognostici. Un’ultima notazione prima di chiudere il discorso su Basilide: è alla sua ghematria che dobbiamo l’origine dell’Abraxas (o, secondo la Encyclopedia catholica, Abrasax), l’Angelo a capo dei 365 cieli e quindi da identificare con il Grande Arconte dell’ottavo cielo. Abraxas , secondo la ghematria, dà 365, il numero dei cieli che è anche il numero dei giorni dell’ anno, a significare che è Signore del Tempo; è inoltre lo stesso numero del nome Meitras, nome dato dai greci a Mithra, divinità uranica cui compete il ruolo di creatore del cosmo (in questo caso mediante il sacrificio del toro) analogamente al Grande Arconte: Abraxas è quindi il compendio delle sette sfere planetarie come sette sono le lettere del suo nome e sette le stelle sovente raffigurate sulle così dette “gemme gnostiche”.
d) Carpocrate: il fondatore di questa scuola sarebbe stato Epifanio di Alessandria, il quale asseriva di avere ricevuto gli insegnamenti gnostici dal padre Carpocrate; quest’ultimo potrebbe essere identificato con Harpocrates, dio solare della tarda religione egiziana, figlio di Iside e di Osiride e, come la madre, “specialista” in magia. In effetti i carpocraziani, a quanto riferiscono gli autori cristiani, facevano largo uso di pratiche magiche, ma due sono le loro caratteristiche che più ci interessano (a prescindere dal fatto che ben poco ci è giunto della loro dottrina). In primo luogo essi, riprendendo in certo qual modo le idee di Basilide, vedono nella sessualità il mezzo, o uno dei mezzi, per sfuggire al Principe di questo mondo; a differenza di Basilide, però, la spiegazione è data su basi ben diverse: poiché il Dio buono ha dato tutto a tutti in egual modo, vietare l’uso di proprietà altrui costituisce una negazione della volontà del Creatore, quindi precetti come “non fornicare”, “non desiderare la roba d’ altri” e soprattutto “non desiderare la donna d’ altri” sono la causa dell’imprigionamento dello pneuma nella materia. Il Dio che ha fatto tali leggi è un Dio malvagio, che i carpocraziani identificano con il Dio del Vecchio Testamento. Essi appoggiavano la loro escatologia alla parabola evangelica che invita a comporre il dissidio evitando di andare in giudizio (Luca XII 58 – 59 e Matteo V 25 – 26): l’avversario che porta in giudizio chi non ha assolto il suo debito è l’Arconte, e chi deve saldare il suo debito è lo gnostico. Da quanto detto si desume come i carpocraziani si rifacessero alla teoria della trasmigrazione delle anime, perché erano necessarie molte vite per sperimentare tutte le possibili violazioni delle leggi arcontiche: Ventura mette in evidenza il rapporto tra questa dottrina e quella attribuita ad Empedocle: “Fui fanciullo, ragazza, pianta, uccello, pesce” (pag. 79). Entrano così con Carpocrate nell’ambito gnostico i concetti di trasmigrazione delle anime e di comunismo, poiché essi mettevano tutto in comune per seguire la legge di Giustizia del vero Padre, ed in particolare comuni erano le donne per gli uomini e, viceversa, gli uomini per le donne. Da qui alla degenerazione in puro e semplice libertinismo il passo deve essere stato breve. Quello che per noi riveste invece il maggiore interesse è un altro aspetto della storia di questa scuola: a differenza delle altre, per le quali non ci sono pervenute che testimonianze indirette, i carpocraziani avevano tra i loro testi un Vangelo di Marco del quale facevano uso mescolandolo, come dice Clemente d’ Alessandria, “a dottrine blasfeme”, probabilmente per attrarre a loro i cristiani di Alessandria, la cui comunità era stata fondata proprio da Marco. La testimonianza di Clemente ci è pervenuta in modo assolutamente casuale, grazie al ritrovamento di un frammento di cui abbiamo trattato in altro lavoro, ma è fondamentale per delineare gli stretti rapporti che in Alessandria, come probabilmente in Palestina e a Roma, si erano venuti creando fra gnosticismo e cristianesimo.
e) Valentino: anch’ egli, come Basilide e Carpocrate, agì nell’ ambiente di Alessandria e probabilmente nello stesso periodo di tempo (non disponiamo di dati cronologici certi per nessun autore gnostico), ma a differenza di essi fu ben lontano dall’indirizzarsi verso forme teologiche estreme quali quelle libertine e comuniste dei suoi contemporanei. Egli (poco ci è rimasto di -quasi– sicuramente suo) e i suoi successori, Tolomeo e Marco, hanno rappresentato forse la scuola gnostica più vicina alla dottrina ufficiale della Chiesa, come ci testimonia uno scritto di Tolomeo giuntoci integrale grazie ad Ireneo di Lione, la Lettera a Flora, in cui si fa largo uso di citazioni tratte dai Vangeli canonici (indiretta conferma del fatto che Carpocrate potesse avere effettivamente utilizzato quello di Marco).
La teogonia e la cosmogonia valentiniane sono estremamente complicate e sarà necessario riassumerle nel modo più breve possibile.
Al principio di tutto vi è un Nulla ingenerato chiamato Propator ed in lui esiste il suo Pensiero che è Charis (se il Pensiero femminile ricorda l’Ennoia di Simone, il Nulla è invece affine a quello di Basilide): da essi nasce Nous che è il Padre di tutto l’esistente. Per successive generazioni si crea la Ogdoade, costituita da quattro coppie, ognuna formata da un Eone maschile ed il suo Pensiero che è femminile, dalla quale si genera in modo analogo una Decade di cinque coppie, che a loro volta generano una Dodecade di sei coppie: il totale dei trenta Eoni costituisce il Pleroma spirituale.
Uno degli Eoni della Dodecade, Sophia, viene colta dalla passione divorante di conoscere il Primo Ente, per cui la Dodecade caccia in basso la parte passionale di Sophia, chiamata Achamoth, che porta così in essere la materia ed il mondo.
Per riportare nell’ ordine l’equilibrio infranto da Sophia, il Secondo Eone, Nous, genera una coppia: Christos e Pneuma Agion (cioè lo Spirito Santo, che nella tradizione gnostica è femminile perché connesso al ruach, lo spirito di Dio che aleggia sulle acque del Genesi, che in ebraico è femminile). L’azione benefica di questa coppia ristabilisce l’equilibrio nel Pleroma che, divenuto un essere unico, genera Gesù il Salvatore, l’Eone il quale si dovrà incarnare nell’uomo Gesù nell’atto del battesimo e lasciarlo prima della morte in croce per recuperare la parte di Sophia aduta in basso.
Intanto Sophia ha generato il Demiurgo, che, credendosi il Dio unico (come il Grande Arconte di Basilide), a sua volta ha creato le sette sfere o cieli planetari e tutto ciò che è psichico e fisico (lo pneuma esiste solo nel Pleroma) ed, in particolare, l’uomo. La Madre, però, deposita segretamente nell’ uomo lo pneuma, che il Demiurgo non può comprendere perché venuto in essere in un cielo inferiore a quello degli Eoni (Jonas pag. 211). Come in Basilide, troviamo gli elementi “ignoranza” e “presunzione” a caratterizzare la creazione del Demiurgo, ma nella gnosi valentiniana il Salvatore non viene dallo stesso Demiurgo, come in Basilide, bensì dagli Eoni del Pleroma.
Quando alla fine tutto lo pneuma presente nel mondo sarà stato purificato dalla gnosi, la Madre-Sophia e gli spiriti degli uomini potranno entrare nel Pleroma, ove sarà allestita la camera nuziale per il matrimonio di Gesù e di Sophia: con ciò la violazione originaria sarà sanata e la Pienezza del Pleroma reintegrata nella sua unità. Su questo si basa il principale sacramento dei valentiniani, cioè il Matrimonio, la cui figurazione sacramentale era il “bacio”: ma le considerazioni che potremmo fare su tale argomento esulano dall’ambito che ci siamo proposti.(continua)

di Paolo GALIANO
Fonte:www.memphismisraim.it

terza ed ultima parte
http://andromedawaked.blogspot.com/2010/07/introduzione-allo-studio-della-gnosi_31.html

lunedì 26 luglio 2010

Messaggio all'Umanità del Capo Hopi Dan Evehema (II Parte)

Nelle nostre cerimonie sacre Kachina abbiamo un sonaglio di zucca che usiamo ancora oggi, con i simboli dei due aiutanti del nostro Vero Fratello. Nella profezia si dice anche che se i tre falliranno nel compiere la loro missione, colui che è in Occidente tornerà come una grande tempesta. Egli sarà molti, impetuoso e senza pietà. Quando arriverà ricoprirà la terra come le formiche rosse, e prenderà possesso di questa terra in un giorno.



Se i tre aiutanti scelti dal Creatore riusciranno a portare a termine la loro sacra missione, e anche se saranno rimasti solo uno, due o tre dei veri Hopi portatori degli antichi insegnamenti ed istruzioni, il Grande Spirito, Massauu, riapparirà ed il mondo sarà salvato. I tre disporranno per noi un nuovo piano di vita che ci porterà alla vita e alla pace eterna. La terra tornerà ad essere nuova, come lo fu agli inizi. I fiori sbocceranno nuovamente, la fauna ripopolerà le terre aride e ci sarà abbondanza di cibo per tutti. Coloro che si salveranno si divideranno ogni cosa equamente, e tutti riconosceranno il Grande Spirito parlando un'unica lingua.



In questo momento stiamo affrontando grandi problemi, non solo qui ma in ogni dove sulla terra. Le antiche culture sono state annientate. Le terre del nostro popolo ci sono state sottratte, privandoci di un luogo che possiamo chiamare "casa". Perchè sta accadendo ciò? Sta accadendo perché molti hanno rinunciato ai loro insegnamenti spirituali originali - o li hanno manipolati. Le istruzioni originali sul modo di vita che il Grande Spirito ha donato alla gente del suo mondo non sono state affatto rispettate. E' a causa di questa malattia chiamata avidità, che infetta ogni terra e paese, che la gente semplice sta perdendo ciò che aveva mantenuto per migliaia di anni.



Ora siamo veramente alla fine del nostro cammino. Molta gente non riconosce più la via del Grande Spirito. Essi, infatti, non hanno alcun rispetto per il Grande Spirito o per la nostra preziosa Madre Terra, che ci fa dono di tutta la vita. Ci hanno comunicato nella nostra antica profezia che ciò sarebbe successo. Ci dissero che qualcuno avrebbe tentato di andare sulla luna, e che avrebbero portato qualcosa dalla luna; e che, dopo ciò, la natura avrebbe dato segni di perdita di equilibrio. Ora possiamo vedere che ciò sta accadendo. In tutto il mondo ci sono molti segni che ci indicano che la natura non possiede più un proprio equilibrio. Si stanno manifestando inondazioni, siccità, terremoti e grandi tempeste, causando molta sofferenza. Noi non vogliamo che questo accada nel nostro paese e preghiamo il Grande Spirito di salvarci da tutto ciò. Ma ora ci sono segni che dicono che tutto ciò potrebbe accadere molto presto nella nostra terra. Ora dobbiamo guardare l'uno all'altra come fratelli e sorelle. Non c'è più tempo per le divisioni tra i popoli.



Oggi io invoco tutti voi, proprio dalla mia casa, Hotevilla, dove anche noi siamo colpevoli di pettegolezzi, che causano divisioni anche tra le nostre proprie famiglie; in tutto il mondo il ladrocinio, la guerra e la menzogna vengono ogni giorno alimentati. Queste divisioni non saranno la nostra salvezza. Le guerre portano solo più guerre, mai la pace. Solo unendoci in Pace Spirituale con l'amore per gli altri nei nostri cuori, l'amore nei nostri cuori per il Grande Spirito e la Madre Terra, potremo salvarci dal terribile Giorno della Purificazione che è già alle porte. Ci sono molti di voi in questo mondo che sono gente onesta. Noi vi conosciamo spiritualmente perchè siamo gli 'Antenati della Società degli Uomini' e siamo stati incaricati di pregare per voi e per tutta la vita sulla terra, senza mai dimenticare niente e nessuno nei nostri cerimoniali. La nostra preghiera è di avere una vita felice, piena di dolce tenera pioggia per abbondanti raccolti.



Preghiamo per l'equilibrio sulla terra, per vivere in pace e lasciare un mondo magnifico ai bambini che devono ancora venire. Sappiamo che avete buon cuore, ma un buon cuore non è abbastanza per aiutarci a risolvere questi grandi problemi. In passato qualcuno di voi ha cercato di aiutare noi Hopi, e noi vi saremo sempre riconoscenti per il vostro impegno. Ma ora abbiamo bisogno del vostro aiuto nel modo peggiore. Noi vogliamo che tutte le genti del mondo vengano a conoscenza della verità della nostra situazione. Questa terra, che chiamano Terra della Libertà, celebra molti giorni ricordando queste cose alla gente del mondo. Eppure da più di 200 anni gli Americani nativi non hanno visto un solo giorno di libertà. Stiamo subendo l'ultimo insulto.



La nostra gente sta perdendo l'unica cosa che dà vita e significato alla vita - la nostra terra cerimoniale, che ci è stata sottratta. Hotevilla è l'ultimo tempio sacro nativo americano tradizionale indisturbato, consacrato al Creatore. Come dice la profezia, questo tempio sacro deve mantenere i suoi sentieri spirituali aperti. Questo villaggio è il vortice spirituale degli Hopi per riportare a casa tutti i Nativi Americani risvegliati, e i veri cuori alla loro propria unica cultura. Hotevilla fu fondata dagli ultimi anziani sprituali per mantenere la pace e l'equilibrio in questo continente, dalla punta del Sud America fino all'Alaska. Molti dei nostri amici dicono che Hotevilla è un tempio sacro, un tesoro nazionale e mondiale, e dev'essere preservato. Abbiamo bisogno del vostro aiuto.



Dov'è la libertà per cui tutti lottate e sacrificate i vostri figli? E' solo la gente indiana che ha perso, o sono tutti gli Americani che stanno perdendo proprio la cosa che siete venuti qui a cercare? Noi non condividiamo la libertà di stampa, perché ciò che viene scritto sui giornali è ciò che il governo vuole far credere alla gente, e non ciò che sta realmente accadendo. Noi non abbiamo libertà di parola, poiché siamo perseguitati dalla nostra stessa gente perché parliamo delle nostre credenze. Siamo ora all'ultimo stadio, e c'è un'ultima forza che ci sta portando via la nostra ultima terra natia. Ci stanno ancora negando molte cose, compreso il rito per essere Hopi, e il diritto di vivere la nostra vita secondo i nostri insegnamenti religiosi. I leader Hopi hanno avvertito i leader della Casa Bianca e della Casa di Vetro, ma essi non ascoltano.



Così come dice la nostra profezia, la possibilità di compiere il nostro destino di pace per questo mondo deve dipendere dalla gente di puro buon cuore che non avrà paura di aiutarci. Ci troviamo ora ad un bivio che ci condurrà alla vita eterna o alla distruzione totale. Crediamo che il potere spirituale degli esseri umani tramite la preghiera sia così forte da poter decidere della vita sulla terra. Perciò in molti dovete venire nella terra degli Hopi per incontrarci. Alcuni di voi li abbiamo incontrati nelle vostre terre. Molte volte ci avete chiesto come fare ad aiutarci. Ora spero e prego perché arrivi il vostro aiuto. Se avete il modo di divulgare la verità, attraverso i giornali, radio, libri, incontri con gente potente, dite loro la verità! Ditegli ciò che sapete essere vero. Ditegli cosa avete visto qui; cosa ci avete sentito dire; cosa avete visto con i vostri occhi.



In questo modo, se noi falliamo, almeno si possa dire che abbiamo cercato, fino alla fine, di mantenerci sul cammino di pace, così come ci è stato comandato di fare originariamente dal Grande Spirito. Se ci riuscirete, noi tutti comprenderemo i nostri errori del passato e torneremo sul giusto cammino - vivendo in armonia come fratelli e sorelle, condividendo nostra madre, la terra, con tutte le altre creature viventi. Così potremo portare un mondo nuovo. Un mondo guidato dal Grande Spirito e da nostra madre donerà abbondanza e felicità a tutti

Dio vi benedica, tutti voi; sappiate che le nostre preghiere per la pace incontrano le vostre quando il sole sorge e tramonta. Possa il Grande Spirito guidarvi in salvo verso il sentiero di amore, pace, libertà e Dio su questa Madre Terra. Possano i santi antenati di amore e luce portarvi in salvo nella vostra terra e nelle vostre case. Pregate Dio affinché possa darvi qualcosa di importante da fare in questo grande lavoro che ci aspetta tutti, per portare pace sulla terra. Noi Hopi possediamo ancora le sacre tavole di pietra ed ora attendiamo la venuta del nostro Vero Fratello Bianco e di altri pronti a lavorare seriamente per la pace del Creatore sulla terra. State bene, figli miei, e fate pensieri buoni di pace e fratellanza. Pace per tutta la vita sulla terra e pace gli uni con gli altri nelle nostre case, famiglie e paesi. Non siamo così diversi agli occhi del Creatore. Lo stesso grande Padre Sole risplende ogni giorno il suo amore su ognuno di noi, così come Madre Terra prepara il sostentamento per la nostra tavola, non è così? Noi siamo uno dopotutto.



Capo Dan Evehema, leader spirituale Saggio più anziano(105 anni) di Greeswood/ Padre della Società del Clan Roadrunner/ Sacerdote Serpente/ Padre Kachina.







Da Hotevilla, Arizona, Nazione Sovrana Hopi

Tradotto e diffuso dall'Equipe Traduttori PAN Italia

domenica 25 luglio 2010

INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA GNOSI (prima parte)


Questo articolo, apparso sulla rivista “Simmetria” n° 2 del 2001 e qui riproposto in una versione riveduta ed ampliata, costituisce il completamento di un saggio dello stesso Autore, “Le vie della Gnosi” ed. Simmetria, Roma 2001, nel quale si affronta il tema della possibile esistenza di una Gnosi cristiana, che ha per fonte originaria il Cristo e attraverso i suoi discepoli viene trasmessa in modo legittimo e continuativo ai loro successori. Dopo aver brevemente esposto l’architettura del pensiero gnostico nei suoi elementi fondamentali, viene trattato in modo sintetico, ma sufficiente ad un primo approccio a questo mondo così vario e complesso, il contenuto delle principali scuole gnostiche appartenenti a quella che si può definire per la sua localizzazione geografica “gnosi siro-alessandrina”, per distinguerla da un secondo modello, “gnosi iranica”, per sottolineare la completa estraneità dell’una dall’altra, ovviamente considerate nella loro forma più pura. Per gli autori moderni la gnosi è essenzialmente un soggettivismo esasperato che traduce il bisogno del singolo individuo della nostra epoca di recuperare quella identità che i processi di massificazione e di globalizzazione hanno distrutto. Da costoro il vero contenuto della gnosi viene ridotto ad uno psicologismo modernista che tenta di dare uno stato di credibilità a un individuo disconnesso nelle sue parti. Ma che cosa è in realtà gnosi? Lo gnosticismo si presenta con una tale complessità di manifestazioni che per poter arrivare ad una definizione sarà necessario premettere un breve excursus sui contenuti dello gnosticismo: l’approfondimento dell’argomento potrà essere fatto dagli interessati sul testo dello Jonas, che anche se del 1961 nella sua prima edizione (anteriore quindi alla pubblicazione dei testi di Nag Hammadi, completata solo nel 1977) rimane l’opera cardine di riferimento, ed è da essa (Jonas pagg. 62 – 113) che attingeremo la maggior parte delle considerazioni sull’argomento.
  1. caratteristica basilare del pensiero teologico gnostico è il dualismo tra un Dio di Luce e un Dio di Tenebra, come tra il Dio, di per sé inaccessibile e inconoscibile, e l’uomo. Il creato è una manifestazione realizzata dal Dio di Tenebra o da potenze inferiori in qualche modo emanate dal Dio, dette Arconti o Eoni, le quali hanno sede nei cieli che circondano la terra (il sistema gnostico è tolemaico), che possono essere da otto (i sette cieli planetari più la sfera delle stelle fisse) fino a 365.
  2. l’uomo è composto da tre elementi, una scintilla divina che è lo pneuma o spirito, sottratta in qualche modo al Dio dagli Arconti e rinchiusa nella prigione terrena, mentre e altre due componenti, la psiche ed il corpo, sono state create dagli Arconti per impedire allo pneuma di ri-conoscersi come non appartenente a questo mondo; la psiche in particolare è un aggregato di passioni derivanti ciascuna da uno dei cieli arcontici. Lo della sua vera origine e per liberarsi dalle catene della materia necessita della conoscenza della sua vera origine, e questa conoscenza è la gnosi. In base a questa tripartizione dell’essere umano gli gnostici distinguono gli uomini in tre categorie: gli ilici, gli psichici e gli pneumatici, cioè gli gnostici stessi in quanto detentori della pienezza dello pneuma.
  3. per potersi salvare l’uomo pneumatico deve quindi conoscere il Dio, che è però di per sé inconoscibile: da qui la necessità di un Mediatore che risvegli nell’ uomo addormentato o intorpidito la realtà di sé. Il Mediatore, in molti sistemi gnostici già generato prima della creazione degli Arconti, discende dal cielo più alto per portare la conoscenza a chi è destinato a salvarsi: questa conoscenza è sia la riscoperta di sé come parte di Dio, sia l’insegnamento delle tecniche necessarie per superare i cieli e vincere gli Arconti; le tecniche consistono sia di riti sacramentali necessari alla liberazione da psiche e corpo sia di formule di passo e di “sigilli” per oltrepassare le sfere celesti e costringere gli Arconti ad aprire le porte di ciascuna di esse.
  4. poiché gli pneumatici sono separati dagli altri uomini, la loro morale si basa sulla concezione che il mondo e tutto ciò in esso contenuto sia ostile alla progressione dello gnostico nel suo viaggio di ritorno alla “casa” originaria. Da qui un duplice atteggiamento: o la più stretta osservanza di rigorose astensioni da tutto ciò che è carnale per evitare ulteriori contaminazioni psichiche o, al contrario, la più totale libertà di comportamento, considerato che le leggi sono “di questo mondo”, essendo state create dagli Arconti o da un Dio malvagio (in genere identificato con lo Jahweh del Vecchio Testamento) per imprigionare lo pneuma. Questo bipolarismo di ascetismo e libertinismo ha in ogni caso lo stesso scopo: contrastare il potere arcontico per liberare lo pneuma.
DEFINIZIONE DI GNOSI
Ora che siamo in possesso degli elementi basilari per comprendere il fenomeno gnostico
possiamo tentare di darne una definizione esaustiva, per quanto ciò possa essere possibile trattandosi di un fenomeno così vasto nel tempo e nello spazio e così sfaccettato nel pensiero di tanti maestri. Dall’inizio degli studi sullo gnosticismo si è dibattuto a lungo se esso andasse considerato una forma sincretistica di pensiero di origine prevalentemente giudeocristiana, ellenistica, egiziana, iranica o generalmente orientale, prevalendo nella risposta a tale domanda l’impostazione personale del singolo autore. E’ solo nel 1932 che con Jonas viene riconosciuto allo gnosticismo il carattere di una religione vera e propria, certamente più o meno intessuta di prestiti provenienti da parti diverse ma pur sempre autonoma ed originale nelle sue formulazioni, considerata “un organismo vivente e non un fossile archeologico… animato da una concezione dualistica che oppone il corpo allo spirito, questo mondo di tenebre al mondo di luce… Lo gnostico è lo straniero per eccellenza, l’alieno gettato ad esistere in un cosmo che gli è estraneo… alla ricerca di una conoscenza salvifica (che) gli si rivelerà come una chiamata dall’ alto, un grido che lo ridesterà” (Filoramo pag. 22). Nel 1959 Grant confermerà nel suo Gnosticismo e cristianesimo primitivo l’interpretazione di Jonas: “Lo gnostico conosce e non perché egli abbia gradualmente imparato ma perché gli è stata data una rivelazione; lo gnostico non crede, perché la fede è inferiore alla gnosi, e la sua gnosi è in sé redenzione perfetta. Lo gnostico è quindi centrato su di sé, la visione gnostica della vita è un’ appassionata soggettività. Lo gnosticismo è una religione che salva mediante la conoscenza e la conoscenza è essenzialmente conoscenza di sé, riconoscimento dell’ elemento divino che costituisce il vero sé” (Grant pagg. 19 – 21). Si può così affermare l’esistenza di uno gnosticismo originale e indipendente dalle forme culturali e/o religiose a cui può avere attinto nel suo processo di crescita: “Per quanto in qualche modo predisposto o prefigurato dal complesso e mobile terreno del sincretismo ellenistico, per quanto debitore in modi diversi e non sempre facilmente valutabili di diverse e divergenti tradizioni culturali, per quanto legato in forme non ancora del tutto chiarite a determinati ambienti che, come il giudaismo della diaspora, devono aver svolto una funzione di collettore o, come la tradizione filosofica classica, in particolare platonica, hanno fornito strumenti di analisi e quadri mentali di organizzazione e spiegazione del mondo divino indispensabili, lo gnosticismo del II secolo appare, nella sua variegata realtà, il frutto originale di una pianta ricca di numerosi succhi vitali” (Filoramo pag. 228). Il consenso degli studiosi venne alla fine concretizzato in due brevi proposizioni al Congresso Internazionale di Messina sullo gnosticismo del 1966, in cui si stabilì (in Filoramo pag. 223) di adoperare il termine “gnosi” per designare una conoscenza dei misteri divini riservata ad una élite, “gnosticismo” per indicare un fenomeno storico determinato, i sistemi gnostici del II secolo. Possiamo forse ampliare la definizione di Gnosi dando maggior risalto agli elementi principali che la costituiscono e a nostra volta azzardare una definizione nel modo seguente: La gnosi è una conoscenza riservata agli eletti ottenuta per rivelazione tramite un Mediatore e propiziata da tecniche preparatorie e dal sigillo di un rito: essa è conoscenza di sé come frammento separato della Divinità, che mediante tale conoscenza a Lei si riunisce. Lo gnostico per congiungersi alla Divinità deve attraversare e quindi conoscere le manifestazioni mediante le quali il principio spirituale per autogenerazione di entità sempre più distanti dallo spirito e vicine alla materia ha generato il cosmo: quindi la gnosi è anche conoscenza del cosmo nella sua totalità. Poiché il mondo della materia impedisce al principio spirituale di ri-conoscersi come frammento della Divinità, esso è da considerare malvagio o comunque ostile allo gnostico e quindi va rifiutato integralmente o almeno superato.(continua)

di Paolo GALIANO


Fonte:www.memphismisraim.it



per la seconda parte
http://andromedawaked.blogspot.com/2010/07/introduzione-allo-studio-della-gnosi_29.html

per la terza parte
http://andromedawaked.blogspot.com/2010/07/introduzione-allo-studio-della-gnosi_31.html

Messaggio all'Umanità del Capo Hopi Dan Evehema (I parte)

Sono molto contento di avere l'opportunità di mandarvi un messaggio. Stiamo celebrando un periodo della nostra storia che è pieno sia di gioia che di tristezza. Sono molto grato ai nostri fratelli Indù per averci offerto la possibilità di condividere questi sentimenti con voi, perchè sappiamo che molti di voi stanno avendo gli stessi problemi. Noi Hopi crediamo che dall'inizio dei tempi la razza umana sia passata attraverso tre differenti mondi e condizioni di vita. Alla fine di ognuno dei precedenti mondi, la vita umana è stata purificata o punita dal Grande Spirito 'Massauu' principalmente a causa della corruzione, dell'avidità e per aver voltato le spalle agli insegnamenti del Grande Spirito.

L'ultima grande distruzione fu il diluvio, che annientò tutti eccetto pochi fedeli - che chiesero ed ottennero il permesso di vivere insieme al Grande Spirito in questa nuova terra. Il Grande Spirito disse: "Dipende solo da voi, se siete disposti a vivere nel mio modo di vivere povero, umile e semplice. E' dura, ma se accetterete di vivere secondo i miei insegnamenti ed istruzioni, se non perderete mai la fede nella vita che vi darò, potrete venire a vivere con me".

A quel tempo gli Hopi e tutti coloro che furono salvati dal grande diluvio fecero un'alleanza sacra con il Grande Spirito. Noi Hopi facemmo un giuramento secondo il quale non ci saremmo mai allonatanati da Lui. Secondo noi le leggi del Creatore non si possono cambiare, nè possono essere violate. Per gli Hopi il Grande Spirito è onnipotente. Egli apparve al primo popolo come un uomo e parlò loro all'inizio della creazione di questo mondo. Ci insegnò come vivere, come praticare il culto, dove recarci e con quale cibo sostentarci, dandoci dei semi da piantare e raccogliere. Ci diede una serie di tavole sacre di pietra in cui Egli soffiò tutti gli insegnamenti allo scopo di proteggere la sua terra e la vita. In queste tavole di pietra erano contenute istruzioni, profezie ed avvertimenti. Ciò fu fatto con l'aiuto di una donna Ragno e dei Suoi due nipoti. Essi furono aiutanti saggi e potenti del Grande Spirito.

Prima che il Grande Spirito a nascondersi, Lui e la donna Ragno misero di fronte ai leader dei diversi clan umani alcune pannocchie di mais di diversa grandezza e colore, affinchè ognuno potesse scegliere il proprio cibo in questo mondo. Lo Hopi fu l'ultimo a prendere, e gli toccò la qualità di grano più piccola. Allora Massauu disse: "Mi avete dimostrato di essere saggi ed umili, perciò sarete chiamati Hopi (popolo di pace) e porrò sotto la vostra autorità tutta la terra affinchè la proteggiate, avendo fede in Me fino al mio ritorno nei giorni finali, poiché Io sono il Primo e l'Ultimo". Questo è il motivo per cui, quando un Hopi è consacrato all'ordine religioso superiore, la terra e tutti gli esseri viventi diventano di sua responsabilità. Egli diventa un genitore per tutta la vita sulla terra.

A lui viene concesso il diritto di consigliare e correggere i suoi figli nel modo più pacifico possibile. Dunque non potremo mai rinunciare a trasmettere il nostro messaggio di pace ai nostri figli. Il loro destino futuro è nelle mani dei leader spirituali, nostri ed altrui. Ci hanno insegnato a mantenere questo mondo in equilibrio all'interno della terra e dei molti universi con preghiere e rituali speciali, che continuano ancora oggi.

Le sacre tavole di pietra furono date ai nipoti della donna Ragno. Ai due fratelli fu detto di portarle in un luogo specifico designato dal Grande Spirito. La missione del fratello maggiore consisteva nel recarsi immediatamente ad Est, verso il sole che sorge e - una volta raggiunta la destinazione - gli fu detto di iniziare a cercare suo fratello minore, che sarebbe rimasto nella terra del Grande Spirito. La missione del fratello maggiore quando tornò fu quella di aiutare suo fratello minore (Hopi) a portare pace, fratellanza e vita eterna. Hopi, il fratello minore, venne incaricato di coprire tutta la terra e tracciarvi impronte e segni sacri per rivendicare questa terra al Creatore e la pace alla terra. Noi costruimmo i nostri templi sacri e cerimoniali per mantenere questo mondo in equilibrio, per ottemperare alla promessa fatta al Creatore.

Questa è la storia della nostra migrazione, fino a quando non incontrammo il Creatore ad Old Oribe (luogo che solidifica) più di mille anni fa. Fu durante quell'incontro che ci diede le profezie che noi ora vi stiamo comunicando, in occasione della fine del Quarto Mondo di distruzione e dell'inizio del Quinto Mondo di Pace. Egli ci diede molte profezie da trasmettervi e tutte devono essere trasmesse. Perciò sappiamo che il tempo di rivelarle è giunto - ora è il momento di dare all'umanità gli ultimi avvertimenti ed istruzioni. Ci fu detto di risiedere permanentemente qui, nella terra degli Hopi, dove incontrammo il Grande Spirito, e dove dobbiamo attendere il ritorno del Fratello Maggiore, che si recò ad oriente per tornare di nuovo a noi.

Quando tornerà in questa terra, sistemerà le sue tavole di pietra una a fianco all'altra, per mostrare a tutti che loro sono i nostri veri fratelli. Quando il cammino nel cielo sarà stato completato; quando sarà stata inventata (secondo gli Hopi) una zucca di ceneri - una zucca che quando cade sulla terra brucia ogni cosa per un largo raggio, e nulla vi crescerà più per molto tempo; quando i leader si convertono al male invece di seguire il Grande Spirito, ci venne detto che ci sarebbero stati molti modi in cui questa vita potrà essere distrutta. Se il genere umano non terrà conto delle nostre profezie, e non ritornerà a quelle che sono le istruzioni spirituali originali, ci fu detto che tre aiutanti istruiti dal Grande Spirito sarebbero ricomparsi per aiutare gli Hopi a portare vita pacifica sulla terra, e che non avremmo dovuto cambiare le nostre case, le nostre cerimonie, i nostri capelli, in modo che i veri aiutanti ci potessero riconoscere come i veri Hopi.

Ed è per questo che abbiamo aspettato tutti questi anni. Sappiamo che il nostro Vero Fratello Bianco, quando arriverà, sarà molto potente ed indosserà un cappello o un mantello rosso. Egli sarà molto popolare, e non apparterrà a nessuna religione - se non alla sua. Egli porterà con sè le tavole sacre di pietra. Sarà accompagnato da due grandi personaggi, entrambi molto saggi e potenti. Uno porterà un simbolo o segno di svastica, che rappresenta la purezza e sarà una Femmina, una generatrice di vita. Il terzo o il secondo dei due aiutanti del nostro Vero Fratello Bianco avrà un segno o simbolo del sole. Egli sarà molte persone, saggio e potente.
 tradotto e diffuso dall' Equipe  Traduttori  PAN Italia preso da http://www.13lune.it/

venerdì 23 luglio 2010

RITUALE DEL RICHIAMO DELLA COSCIENZA PER UN FIGLIO DELLE STELLE

Per coloro che sanno di essere Figli delle stelle, si tratta di fare una sola volta nella vita questo processo di attivazione. Per coloro che non sono sicuri ma lo sentono, questo processo permetterà loro di attivare se stessi. In questo momento, ancora tanti Figli delle Stelle non sono pienamente coscienti. Le loro energie di amore e di luce sono necessarie per aiutare la Madre Terra.

Si tratta di un processo di 12 minuti:

Siediti, chiudi gli occhi, e incomincia con una serie di inspirazioni e espirazioni. Inspira la luce attraverso la parte superiore della tua testa e falla scendere in giù lungo tutto il tuo corpo. Espira tutto lo stress e le preoccupazioni che hai, attraverso i tuoi piedi e liberatene verso terra

Tutto questo per circa un minuto.

Posiziona la mano sinistra, il tuo palmo, sulla coscia sinistra. La tua mano destra deve essere a due centimetri sotto l’ombelico. (Qui c’è un vortice di energia)

Chiedi agli Angeli di Gaia di venire per attivare questo vortice per te. Rimani centrato in questa zona del tuo corpo per circa quattro minuti.

Sposta la mano destra di uno o due centimetri sopra l'ombelico (un altro vortice di energia) e chiedi agli Angeli di Gaia di attivare quella zona per te. Tieni la mano lì per circa quattro minuti.

Ora metti entrambe le mani, di palmo, su ogni coscia e chiedi agli Angeli di Gaia di inviarti una conferma del fatto che la coscienza galattica è stata attivata e può essere ricordata.

A questo punto visualizza il tuo corpo come se fosse trasparente e pieno di stelle. Le potrai vedere rosse, blu, bianche o gialle. Ogni cellula del tuo corpo si deve trasformare in una stella, fino a quando tutto il tuo corpo non è un’unica luminosa stella.

Per fare questo occorrono circa due minuti a questo punto dell’attivazione.

Ora che sei attivato, sei pronto a partecipare attivamente con il resto dei Figli delle Stelle in rituali di compensazione e sistemi di bilanciamento del vostri chakra. Ti viene chiesto di rimanere in sintonia per imparare altri modi per aiutare Gaia e la sua popolazione, prima che si verifichino i cambiamenti.

Avrai ora la capacità interiore di riconoscere altri Figli delle Stelle e dovrete sostenervi reciprocamente.

giovedì 22 luglio 2010

LA RIVINCITA DELLA NATURA

Effetto boomerang per Monsanto negli USA

"5.000 ettari di terreno coltivati a soia transgenica hanno dovuto essere abbandonati dai contadini della Georgia e altri 50.000 sono gravemente minacciati.
Il panico è dovuto ad una “erbaccia” che ha deciso di opporsi al gigante agroalimentare Monsanto, noto come il peggior predatore della Terra.
Questa pianta mutante prolifera e sfida il RoundUp, pesticida totale a base di glifosfato, a cui – secondo quanto pubblicizzato – non resiste nessuna erbaccia



Quando la natura torna al comando



Fin dal 2004 un agricoltore di Macon, Georgia, città a circa 130 km da Atlanta, si rese conto che alcune varietà di amaranto resistono al RoundUp, con cui irrigava le sue piantagioni di soia.
I campi vittime di questa “erbaccia” infestante erano stati seminati con sementi RoundUp Ready, geneticamente manipolate con l’inserimento di un gene resistente al RoundUp, a cui – secondo quanto pubblicizzato – non resiste nessuna erbaccia.
Da allora la situazione si è aggravata, e il fenomeno si è esteso ad altri stati: Carolina del Sud, del Nord, Arkansas, Tennesse e Missouri.
Secondo un gruppo di scienziati dell’organizzazione britannica Center for Ecology and Hydrology, di Winfrith, nel Dorset, può esserci stato un transfer di geni tra la pianta ogm e alcune erbe indesiderate come l’amaranto.
Questa constatazione contraddice le avventate ed ottimistiche affermazioni dei sostenitori degli ogm, che insistevano nell’affermare che non fosse possibile una ibridazione tra una pianta geneticamente modificata e una non modificata. Essi insistevano sul fatto che ciò sarebbe semplicemente “impossibile”.
Secondo il genetista britannico Brian Johnson, specilizzato nello studio di problemi derivanti dall’agricoltura, “è sufficiente un solo incrocio su molti milioni di possibilità; una volta generata la nuova pianta, questa possiede un vantaggio selettivo enorme, e si moltiplicherà rapidamente.”
Il potente erbicida utilizzato, a base di glifosfato di ammonio, ha esercitato una pressione enorme sulle altre piante, che ha accentuato ancor di più la velocità di adattamento. Così, a quanto pare, un gene di resistenza agli erbicidi ha dato vita a una pianta ibrida, ottenuta da un incrocio tra il cereale che si intendeva proteggere e l’amaranto che si è rivelato impossibile da eliminare.
Al momento l’unica soluzione possibile sembra essere quella di etirpare le erbacce a mano, come si faceva anticamente – ma questo non è possibile se le piantagioni superano certe dimensioni. D’altra parte queste erbe infestanti sono profondamente radicate, difficili da estirpare – è stato così che 5.000 ettari di terreno coltivato hanno dovuto essere semplicemente abbandonati.
Molti agricoltori stanno pensando di rinunciare agli ogm e tornare alla coltivazione tradizionale. Perdipiù, questi semi geneticamente modificati costano di più, e la quantità di raccolto è fondamentale in questo tipo di agricoltura.
Il 25 Giugno 2005 l’inglese The Guardian pubblicava un articolo in cui si rivelava che geni modificati di cereali erano transitati su piante selvatiche, creando così piante resistenti agli erbicidi – cosa inconcepibile secondo gli scienziati del Ministero dell’Ambiente.
A partire dal 2008 la stampa specializzata statunitense ha riportato svariati casi di resistenza e il governo USA ha operato rilevanti tagli ai finanziamenti, che hanno obbligato il Ministero dell’Agricoltura a ridurre le proprie attività.
Alan Rowland, produttore e commerciante di sementi di Dudley, Missouri, afferma che negli ultimi tempi nessuno gli chiede più i semi Monsanto, che pure erano arrivati a costituire l’80% del suo volume d’affari. Oggi i semi ogm sono scomparsi dal suo catalogo, e la richiesta di sementi tradizionali aumenta continuamente.




Pianta diabolica, pianta sacra



È interessante notare che questa pianta “diabolica” agli occhi della agricoltura genetica era una pianta sacra per gli Incas e i popoli mesoamericani, ed è una delle piante alimentari più antiche del mondo. Produce 12.000 semi all’anno, le sue foglie sono più ricche di proteine della soia, contiene vitamina A, C e sali minerali.
Così questo boomerang, inviato dalla natura sulla Monsanto, non solo neutralizza questo predatore, ma installa anche una pianta che potrebbe alimentare l’umanità in caso di carestia. Sopporta quasi qualunque clima, tanto in regioni secche quanto in zone di monsoni o terre tropicali; non sembra avere alcun problema con gli insetti né con le malattie.
In francese ‘la marante’ significa ‘la graziosa’; così ora l’amaranto lancia la sfida alla potente Monsanto, come Davide sfidò Golia – e tutti sanno come andò a finire. Una lotta che all’inizio sembrava già segnata....
Se questi fenomeni si riprodurranno in quantità sufficiente – come sembra stia accadendo – presto Monsanto dovrà chiudere bottega. Ma, a parte i suoi dipendenti, davvero dispiacerà a qualcuno?



Articolo originale (in francese):




mercoledì 21 luglio 2010

LA MAGIA MENTALE DEI FIGLI DELLE STELLE

Sono tre i fattori principali che determinano il modo in cui le energie universali saranno percepite da un Figlio delle Stelle:

1. La capacità di contenimento del cervello, in termini di informazioni

2. L’età cosmica e lo stato dell’anima del Figlio delle stelle

3. Gli impedimenti della dimensione e del tempo in cui il figlio delle stelle esiste e entro cui è costituita la sua conoscenza. Questa sarà rivelata in base all’evoluzione della specie del pianeta in cui abita, reincarnato, il figlio delle stelle.

La sicurezza della magia mentale avviene stabiliti altri punti essenziali:

1.Il figlio delle stelle deve acquisire un’identità cosmica personale, evitando così di aggrapparsi a qualunque fede, tradizione o filosofia terrestre. Il figlio delle stelle deve sapere di appartenere al cosmo e non essere limitato da una credenza planetaria. Ciò che lo differenzia dagli uomini della Terra, è il non cadere, in periodi di sconvolgimento, nel difendersi con la “credenza di gruppo” (arma con cui la religione ha governato e governa il mondo), ma anzi abbracciare quell’aspetto divino dell’ IO SONO presente in lui. 1.Il figlio delle stelle deve aumentare la sua capacità (attiva, maschile) di “Esteriorizzare”, cioè proiettarsi oltre le barriere del tempo/spazio e quindi ben oltre le influenze del pianeta Terra o di questo sistema solare. Intorno al pianeta, esiste infatti l’influenza maligna costruita millenni fa dagli Anunnaki, che inibisce la crescita spirituale e la comprensione cosmica. Scopo del figlio delle stelle è quindi superare quella barriera che ha influenzato la programmazione dei terrestri per 13.000 anni, giungendo così ad una più ampia visione di alcune delle molte dimensioni e forme di vita che abbondano nell’universo.

1.Il figlio delle stelle deve essere preparato al suo primo compito di “Soccorritore” nei giorni di transizione che ci aspettano, e che molti fedeli all’ortodossia e alla tradizione vivranno con autentico turbamento. Inoltre deve già iniziare a comprendere e addestrarsi a svolgere, il suo futuro e secondo ruolo nella nuova società interstellare che nascerà.

1.Il figlio delle stelle deve avere l’impiego equilibrato di entrambi gli emisferi cerebrali. Tutte le esperienze intercosmiche sono integralmente collegate al fattore dell’assenza di tempo. L’ingresso in un mondo dove il tempo e lo spazio è assente, apre automaticamente i portali del passato e del futuro. Il figlio delle stelle deve imparare a dominare una simile coscienza senza che la sua mente terrena abbia il sopravvento.
 

lunedì 19 luglio 2010

I FIGLI DELLE STELLE



Ecco un articolo che mi ha veramente colpito ,cercavo da tempo qualcosa del genere.E' tratto dal bellissimo sito www.pleias.bravehost.com,che vi consiglio vivamente di visitare.



I figli delle stelle sono individui che ritengono eccitante e fattibile credere che potrebbero provenire da un altro mondo. Sperimentano il dolore e il dualismo dello stato umano, ma a differenza di questi, hanno la sensazione di essere stranieri su questo pianeta. Trovano il comportamento ed i motivi della nostra società imbarazzanti ed illogici. I figli delle stelle sono spesso riluttanti ad essere implicati nelle istituzioni della società, per esempio nella sanità, politica, economica, ecc.
Anche ad un'età giovane, tendono a smascherare le malefatte nascoste di tali convenzioni con chiarezza insolita.



I figli delle stelle in conclusione sono anime evolute di un altro pianeta, sistema, o galassia, cui le missioni specifiche sono di aiutare la Terra e la gente del pianeta per portare l'età dorata della



4° Dimensione.



I figli delle stelle sono incarnati negli stessi stati di bisogno dei terrestri e hanno un’amnesia totale riguardo alla loro identità, origini e scopo di aiutare gli esseri umani. Tuttavia, i geni dei figli delle stelle sono stati creati con “Una chiamata di risveglio” che “li attiva” ad un momento predeterminato nella vita. Il risveglio può essere delicato e graduale, o abbastanza drammatico e brusco. In uno o nell’altro evento, la memoria è ristabilita ai gradi di vibrazione superiore, permettendo che i figli delle stelle prendano coscienza delle loro missioni. I loro collegamenti ai loro popoli d’origine inoltre sono rinforzati, consentendogli in gran parte di essere guidati dal loro sapere interno.
Molti figli delle stelle sanno come eliminare il Karma negativo molto velocemente. Possono eliminare in alcuni anni i modelli negativi, i timori, nonché le limitazione di comportamento che gli esseri umani della Terra invece metterebbero decenni per riuscirci. Ciò è perché i figli delle stelle essendo stati in missioni simili su altri pianeti, sono abbastanza al corrente delle procedure e delle tecniche per aumentare la coscienza.
I concetti di astronave stellare, di Federazione Galattica, dei fenomeni psichici vari e delle forme di vita senzienti in altre galassie, sono naturali e logici loro.
Poiché la loro missione è più difficile da effettuare in una dimensione molto densa come la nostra, i figli delle stelle sono molto ammirati nella nostra galassia. Pochi esseri si offrirebbero volontariamente per fare tale lavoro con il rischio di dimenticarsi chi sono e perdere il loro collegamento con il loro Sè divino.
Anche se i figli delle stelle compongono una percentuale molto piccola della popolazione della terra, la loro missione è grande e varia. Soprattutto, devono attraversare questa vita fisica e tentare di ricordarsi di chi sono. Quando fanno quel collegamento, sono pronti per iniziare un processo trasformazionale e diventare interi: poi diventano concentrati e collegati con il loro Sè.
Una volta che realizzano chi sono, possono cominciare ad aiutare le anime della terra.
Questo pianeta non può sopravvivere senza l'intervento Divino decretato dal nostro creatore. I figli delle stelle forniscono il collegamento mancante nella chiusura imminente del ciclo galattico, fra la Federazione Galattica e le gerarchie spirituali, gli Elohim ed i signori di Tempo che lavorano concretamente per aiutare il nostro pianeta. I figli delle stelle risvegliati si ancorano alla luce, realizzano rituali, meditano e mandano energia sulle situazioni che devono essere cambiate per il bene di tutti.

sabato 17 luglio 2010

Atlantide secondo Edgar Cayce, la sua lettura dell’Archivio Akascico




Diamo un’occhiata ad alcuni particolari stupefacenti che Cayce fornì nella serie 364 su Atlantide.
Secondo Cayce la massa terrestre del continente di Atlantide era enorme. Il continente si trovava “fra il Golfo del Messico da una parte e il Mediterraneo dall’altra.” In queste letture egli descrisse l’attuale Mare dei Sargassi (in mezzo all’Oceano Atlantico) come una parte importante di Atlantide e la posizione geografica dove Poseidia - “l’Eden del mondo” - e una delle cinque grandi regioni di Atlantide - sprofondò nel mare (1159-1).

Il Mare dei Sargassi è ancora oggi parte dell’Oceano Atlantico Settentrionale trovandosi grosso modo fra le isole dei Caraibi e le Azzorre, a 900 miglia dalla costa portoghese. Esso deriva il suo nome da una specie di alghe chiamate sargassum che galleggiano pigramente su tutta la sua superficie. Dal momento dell’avvistamento di questi enormi estensioni di alghe si è sempre delimitato il perimetro di questo particolare mare.

Colombo stesso ne prese nota. Credendo che la terra fosse vicina egli scandagliò il mare, solo per trovarlo senza fondo. Infatti il fondo è oltre 3 miglia più in basso sul Piano Abissale Nares. Il Mare dei Sargassi occupa quella parte dell’Atlantico fra 20 e 35 gradi nord e 30 e 70 gradi ovest (note come latitudini del cavallo). E’ in completo contrasto con l’oceano che lo circonda. Le sue correnti sono calme, nonostante siano circondate da alcune delle correnti marine più forti del mondo.
Cayce disse che ci sono alcune “parti sporgenti” che “in un’epoca o nell’altra devono aver fatto parte di questo grande continente. Le Indie Britanniche occidentali o Bahamas, e una parte delle stesse che si possono vedere attualmente. Se si facesse un rilevamento geologico in alcune di queste, specialmente a Bimini e nella corrente del Golfo, esse potrebbero essere rilevate anche adesso.”

Indicando però il punto in cui si possono trovare prove della cultura di Atlantide Cayce ci fece guardare delle aree dove la civiltà in migrazione si recò per fuggire alla distruzione e alla morte quando la loro patria s’inabissò. Cayce disse che da una parte “prove di questa civiltà perduta si trovano nei Pirenei e in Marocco”, e dall’altra nell’“Honduras Britannico, nello Yucatan e in America.”
Cayce faceva riferimenti al nord America quando parlava degli irochesi reali (1219-1): “Allora l’entità fu fra il popolo, gli indiani, degli irochesi; quelli di nascita nobile, quelli che erano dei puri discendenti degli atlantidi, quelli che si attenevano alle influenze ritualistiche della natura stessa.” Gli irochesi originali erano costituiti dalle tribù dei Mohawk, Oneida, Onondaga, Cayuga e Seneca. Questi popoli furono una delle democrazie partecipative viventi più vecchie del mondo. Il governo era davvero basato sul consenso dei governati. L’11 giugno 1776, mentre la questione dell’indipendenza coloniale veniva discussa, i capi irochesi in visita vennero formalmente invitati nella sala d’incontro del Congresso Continentale. Sia Ben Franklin sia Thomas Jefferson adottarono parti della costituzione irochese per sviluppare la costituzione degli USA.

E’ interessante notare che gli irochesi erano matriarcali. Le donne avevano posizioni di potere. Esse possedevano case lunghe, controllavano la terra e sceglievano il capo. I figli appartenevano al clan della madre. Quando un uomo si sposava viveva con il clan della moglie. Questo è interessante perché Cayce disse che prima del leggendario Diluvio Universale il femminino era dominante in tutto il mondo antico. Era naturale, disse. Dopo le distruzioni in quei tempi antichi il mascolino divenne dominante. Presto questi aspetti della dualità dell’umanità (yin e yang) si congiungeranno in una esercitazione unita del potere, come dovrebbe essere.
Un punto chiave da rilevare qui è che gli atlantidi erano di razza rossa. Cayce descrisse che in origine erano “forme di pensiero, capaci di spingersi fuori da se stesse, in modo molto simile come l’ameba farebbe ora nell’acqua di una baia stagnante.

Via via che assumevano maggiore forma fisica essi diventarono più induriti o fissi, molto simili alla forma del corpo umano esistente allora, con il colore somigliante all’ambiente, molto simili a come fa l’odierno camaleonte, quindi entrarono in quella forma come i rossi o popoli o colori misti, noti più tardi come la razza rossa.”
Secondo le letture di Cayce, il periodo glorioso per Atlantide fu dal 210 000 a.C. fino a circa il 50 722 a.C. quando avvenne la prima distruzione. Cayce disse che gli atlantidi erano in origine un “popolo pacifico” il cui sviluppo nella forma fisica e nel potere fisico cresceva rapidamente.

Egli spiegò che era così perché “essi si riconoscevano come parte di ciò che li circondava. Perciò per quanto riguarda il rifornimento di ciò che era necessario a sostenere la vita fisica com’è nota oggi, del vestiario o delle necessità corporee, queste cose venivano fornite dagli elementi naturali.” Grazie alla loro unione con le Forze Naturali gli atlantidi rapidamente svilupparono quelle capacità che “verrebbero chiamate l’era aerea o era elettrica, e che fornirono quindi le modalità di transposizione per mezzo di quella capacità che esisteva in loro di essere trasportati nel pensiero come anche nel corpo.” Essi potevano viaggiare con la mente nonché col corpo. Sorprendentemente questo non avveniva solo nei regni terrestri! Cayce disse che erano in grado “di trasportarsi fisicamente da una parte dell’universo all’altra”!

Oltre alla capacità degli atlantidi di “spostarsi”, Cayce parlò anche del cristallo di Atlantide, la loro famosa fonte di potere. Per la verità le letture di Cayce non sono chiare su questo punto come potremmo sperare, soprattutto perché poche persone hanno fatto domande sul tema. Ciò che si può dedurre dalle sue letture è che forse c’erano vari cristalli e pietre simili a cristalli e che venivano usati in vari modi durante la storia di Atlantide. Dapprima egli indicò che in origine ci fu un cristallo che era sintonizzato con le forze cosmiche, datrici di vita, dell’universo. Questa sintonizzazione fu usata per aiutarli a rigenerare i loro corpi fisici per la longevità e a connettere le loro menti al cosmo e alle Forze Creatrici. Inoltre una delle letture di Cayce (440-3) indica che gli atlantidi avevano “un insieme di cristalli” che incanalava i raggi provenienti dalla lontana stella Arcturus, dotandoli della “trasmissione di energia eteronica” per ottenere un “forte riscaldamento”.

Infine c’era la pietra Tuaoi. Nella lettura 2072-10 Cayce affermò che questa pietra era in origine “il mezzo e fonte o modo attraverso cui i poteri esistenti si concentravano per rendere noti ai figli degli uomini e ai figli di Dio, le forze o poteri che li guidavano.”
Più tardi essa venne usata per “guidare le varie forme di transizione o viaggio attraverso quei periodi di attività degli atlantidi. Fu in quei periodi che venivano guidati aerei o mezzi di trasporto; anche se questi viaggiavano in quei tempi allo stesso modo nell’aria o sull’acqua o sotto l’acqua . Ma la forza con cui venivano guidati si trovava nella centrale energetica principale, o pietra Tuaoi, che era il raggio su cui agiva.” Durante questa era d’oro i Figli di Dio (maschi e femmine), identificati da Cayce anche come Figli della Legge dell’Uno, vivevano e lavoravano in armonia con le forze della Natura e con le Forze Cosmiche.

Intorno al 106 000 a.C. venne creato un nuovo corpo fisico che avrebbe aiutato le nostre anime ad incarnarsi meglio in questo mondo difficile. In realtà si trattava di due corpi, uno maschile e uno femminile. Cayce lo chiamò il “corpo della terza razza originale”. Le leggende dei Maya lo chiamavano il corpo “Labirinto Blu”, facendo notare che era perfetto sotto ogni punto di vista.
In quel momento della storia di Atlantide Cayce raccontò come le anime che conosciamo come Gesù e Maria arrivarono ad Atlantide come Amilius e Lilith. Essi vennero per aiutare le anime a cavarsela meglio con le sfide e le necessità durante le incarnazioni in questa dimensione. Inizialmente Amilius e Lilith erano uniti in un’unica superanima (il Logos o Cristo - Cayce disse che “non ci fu mai un periodo in cui non ci fu un Cristo”). Ma Amilius e Lilith si resero conto come la dualità di questa dimensione separava gli aspetti gemelli dell’anima nelle sue parti yin e yang. Cayce disse che ci vollero 78 anni per dividere del tutto Amilius e Lilith in corpi specifici per gli aspetti maschili e femminili di un’unica anima. Dopo questo compimento si divise anche la maggior parte delle altre anime. Il risultato fu maggiore amicizia in questo mondo di separazione e dualità.

La storia parallela nella Bibbia è quella in cui Dio si rese conto che Adamo era solo in questo nuovo mondo, e fra tutte le creature di questo mondo non si riuscì a trovare un compagno adatto a lui. Per cambiare questa situazione Dio fece scendere un sonno profondo su Adamo ed estrasse da lui il suo lato femminile, separandolo dal lato maschile. Ora essi poterono essere amici e compagni uno per l’altra.
Secondo Cayce, Amilius continuò a creare e a migliorare le condizioni e le forme fisiche così che le anime potessero incarnarsi con una maggiore presenza della loro coscienza più elevata e usarla nella fisicità. Si costruirono dei templi per conservare e insegnare l’importanza dell’unione con il Cosmo, con le Forze Creatrici e con gli altri. Furono tempi gloriosi per Atlantide.
Tragicamente molte anime incarnate, chiamate da Cayce i “figli di Belial”, cercarono sempre di più di seguire i propri interessi e le gratificazioni egoistici con sempre meno preoccupazione per l’integrità e la cooperazione necessarie per l’unione con la Vita e le creazioni della Vita.

Decadenza morale, follia del potere, mancanza di rispetto per la Natura, ignoranza dell’unione con le Forze Cosmiche e un senso crescente di gerarchia e superiorità su altri gettarono Atlantide nello scompiglio. Per quanto i Figli della Legge dell’Uno cercassero a richiamare l’attenzione su queste cose, le influenze dei figli di Belial portarono Atlantide in un’era di attività e pensiero distruttivi.
La leadership di Amilius venne sostituita con quella di Esai. Le vibrazioni in precedenza pacifiche ora attrassero grandi animali pericolosi - che entrarono sul continente per la prima volta (tigri dai denti a sciabola, mastodonti, mammut ecc.). C’era bisogno di nuove armi per proteggere la gente.

Apparecchiature, prima pacifiche, per curare le malattie vennero trasformate in macchine per uccidere quando gli atlantidi cominciarono a cercare i propri interessi egoistici senza considerare l’effetto sull’interezza della vita. Cayce dice sulla pietra Tuaoi, più tardi chiamata pietra focaia, che “l’uomo infine la convertì in un canale per le forze distruttive”. La pietra che ringiovaniva diventò ciò che Cayce chiamò un “raggio della morte”. Dalla perdita successiva della sintonizzazione e della coscienza elevata risultò che i cristalli perdevano la loro sintonia, e le centrali di energia vennero usate per uccidere piuttosto che per ravvivare e rigenerare il corpo e la mente. I cristalli fuori sintonia causarono una disarmonia colossale con il campo di forze sulla terra ed intorno ad essa. Il potente raggio della morte non uccise solo i nemici, esso disturbò le sfere che circondavano il pianeta in tal modo che Cayce dichiarò che il pianeta si levò contro queste vibrazioni, e si verificò la prima distruzione.

Cayce segnò il regno di Esai come un punto di svolta nella storia di Atlantide. “Con questo regno, con queste forze distruttive, troviamo la prima trasformazione dei fuochi degli altari in sacrifici di quelli che vennero catturati, e il sacrificio umano ebbe inizio. Con questo venne anche il primo esodo di gente prima ai Pirenei, [poi] ad Og, o quei popoli che più tardi diventarono l’inizio degli Inca, [poi] quelli degli abitanti dei tumuli [nord America].”
Cayce spiegò che tale attività “fece nella natura e nella forma naturale la prima delle eruzioni che si svegliarono dalle profondità della lenta Terra in fase di raffreddamento, e quella parte ora vicino a ciò che si chiamerebbe il Mare dei Sargassi sprofondò per prima negli abissi.” Fatto triste, Cayce fece rilevare che la distruzione non solo tolse la vita a molte anime negative, essa portò con sé “TUTTE quelle forme di Amilius che egli raggiunse ... in quel grande sviluppo in questo posto, l’Eden del mondo.” Queste eruzioni violente spezzarono il grande continente in 5 isole. Il primo Eden, come Cayce lo chiamò, non esisteva più.

Nonostante la reazione violenta del pianeta, i Figli di Belial continuarono a lottare e tolsero il controllo ai Figli della Legge dell’Uno. Il problema era complesso. Se questi ultimi rimanevano, essi dovevano combattere con Belial; ciò faceva venir fuori atteggiamenti e energie che essi non volevano sviluppare. Molti scelsero invece di migrare in altre terre e di continuare la loro unione con le Forze Creatrici, insegnando a chi voleva ascoltarli. Coloro che rimasero ad Atlantide, Cayce dichiarò, lottarono contro l’oscurità di Belial, Baal, Baalila e persino Belzebù! Alla fine il consiglio governativo di Atlantide si trovò sotto il totale controllo delle energie e dei desideri negativi. Per la verità le letture di Cayce descrivono come alcuni sacerdoti e sacerdotesse ben intenzionati e in grande sintonia cercarono di accogliere i figli di Belial nella convinzione che la cooperazione avrebbe potuto aiutarli a ritornare alla verità, ma essi infine si trovarono corrotti da Baal e a sprofondare in oscurità e disperazione.

Tre sacerdoti di Atlantide, Atlan, Iltar e Hept-supht, stabilirono che l’era di Atlantide era terminata. Essi conservarono la storia di Atlantide incidendola su tavolette di pietra. Ognuno di loro prese una serie di queste documentazioni con l’intenzione di conservarle per un futuro in cui l’umanità avrebbe nuovamente cercato di conoscere la verità. Iltar salpò con 10 compagni alla volta delle coste dello Yucatan. Hept-supht salpò per l’Egitto. Atlan nascose le sue tavolette in una volta nel suo tempio a Poseidia, vicino al Bimini di oggi .
Fra il 28 000 e il 22 000 a.C. (le letture di Cayce non sono molto chiare su questo) avvenne una seconda distruzione. Questa inondazione lasciò solo tre isole sopra la superficie dell’acqua e solo parti di esse abitabili, distruggendo il tempio di Atlan e portandolo negli abissi. Essa distrusse anche il tempio di Iltar, ma egli ricuperò le tavolette e le spostò nell’entroterra, forse dove oggi si trova Piedras Negras, nel Guatemala. Le tavolette di Hept-supht erano sull’altopiano di Giza e furono infine nascoste in una camera sotterranea sotto la zampa anteriore destra della Sfinge.

A questo punto le migrazioni diventarono critiche. Quelli che avevano il senso della verità più grande e dello scopo per la vita cominciarono a fare piani per conservare la propria saggezza e continuare a mantenere un certo livello di luce sulla Terra salvando nello stesso tempo il proprio corpo fisico. Per i successivi dieci a ventimila anni le anime emigrarono da Atlantide e istituirono templi in terre nuove. La distruzione finale avvenne nel 10 040 a.C. quando le terre rimanenti di Atlantide sprofondarono in mare.

Nel 1932 Cayce dichiarò che le anime di Atlantide si stavano reincarnando sulla Terra e “stanno esercitando e eserciteranno un‘influenza sugli eventi del mondo attuale.” Cayce insegnò che in una nuova era di rapido avvento tutti i poteri e le consapevolezze conosciute ad Atlantide sarebbero tornati da noi. Allora essi avevano portato alla distruzione. Come li useremo noi adesso? Egli spiegò che riacquisteremo la nostra capacità di avere una consapevolezza cosciente della nostra unione con le forze della Natura e le Forze Cosmiche e saremo in grado di usare questa consapevolezza per prenderci cura delle nostre necessità materiali. Ma dovremo stare attenti nell’usare tale consapevolezza e potere preoccupandoci dell’effetto sull’Insieme della Vita. Atlantide e tutto ciò che aveva di buono e di cattivo stanno sorgendo di nuovo. Come ce la caveremo questa volta?
(Ancient Mysteries, ottobre 2005)


Fonte:
Immagine in alto: Mappa immaginaria di Atlantide dal Mundus Subterraneus di Athanasius Kircher, pubblicato ad Amsterdam nel 1665 (la mappa è orientata con il Sud verso l'alto) -Wikipedia


www.altrogiornale.org


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